sabato 31 dicembre 2011

Trekking del 31 dicembre 2011


Non potevo concludere un 2011 in maniera migliore; approfittando di una bellissima giornata di sole ho percorso un anello di circa 19 chilometri con partenza ed arrivo da S. Piero.

Ma andiamo con ordine, il programma in origine prevedeva un Cavo - Portoferraio usufruendo dell'aliscafo che viste le ottime condizioni meteo pensavo viaggiasse... pensavo, peccato che non ostante le luci accese e motori in moto già alle 6,35, pare sia in manutenzione, così torno all'auto precedentemente parcheggiata e dato che è sempre buio, mi dirigo tranquillamente verso Marina di Campo, rimuginando sul percorso da fare.

Decido così per un anello con partenza ed arrivo dal campo sportivo di S. Piero attraverso i sentieri 35, 31, 9, 30, 34 e 7.

Sono le 7,17 quando inizio a camminare, affascinato dalle prime luci di un'alba che lentamente sta dipingendo di arancio pastello tutto intorno a me.

Definirei il 35 un pò a soqquadro grazie ad alluvione e cinghiali ed un tantino abrasivo per l'effetto che in molti tratti la vegetazione esercita sui tessuti... 
Lo percorro fino ad arrivare ad un caprile da cui con una breve deviazione raggiungo il n° 31 destando così la curiosità di un nutrito branco di mufloni.

Proseguo scendendo verso Pomonte; man mano che mi avvicino mi rendo conto di recenti interventi di pulizia e messa in sicurezza del sentiero, era ora!

Finalmente è stato riposizionato anche il segnavia principale sul bivio fra 31 e 9 su cui mi dirigo.

Se sul 31 è stata fatta della buona manutenzione, sul 9 ci si sono messi proprio d'impegno; hanno fatto proprio un bel lavoro!

Il sentiero è veramente ben messo, almeno fino a qualche centinaio di metri dopo aver superato il secondo rudere, purtroppo qui la furia dell'acqua e del vento ha avuto un effetto distruttivo sulla vegetazione, abbattendo alcuni alberi e disseminando rami dappertutto, cosa che rende un  tantino complicato l'orientamento.   

Comunque costeggiando il ruscello raggiungo il punto in cui il sentiero lo abbandona ed inizia a salire più decisamente sulla destra fino ad arrivare al bivio con il 30.

A causa delle varie soste per fotografare, mi rendo conto di essere leggermente in ritardo sulla tabella di marcia, così inizio a scendere speditamente lungo un 30 percorso recentemente.

Quindi 34 e 7 con cui torno all'auto; ma già in vista dell'arrivo un gruppo di moto da trial attrae la mia attenzione, così mi concedo altri 20 minuti per ammirare le loro esibizioni sulle rocce di granito, veramente bravi!

Sono le 14,15 quando salgo a bordo dell'auto per far ritorno soddisfatto a casa.

Ah, dimenticavo:
ho trovato un nuovo (per me) sentiero che dal 9, porta ad alcuni ruderi;
e lungo il 7, proprio dopo aver lasciato le Piane al Canale, un grosso pino è caduto sul sentiero.

Max

lunedì 26 dicembre 2011

Trekking del 26 dicembre 2011


Camminatona lungo gli sterrati del Calamita in compagnia di Gian Luca.

Approfittando della bella giornata di sole e di una temperatura tutto sommato piacevole, l'unico fastidio è stato il freddo vento da nord, abbiamo percorso un bell'anello di oltre 20 chilometri; ottimo esercizio per smaltire il pranzo natalizio.

Lasciata l'auto vicino a piazza del Cavatore, prima delle 8.00 eravamo già in marcia lungo le ben segnalate piste di mtb; anche perché il programma era di rientrare per le 13,00 a Portoferraio.

Da segnalare i recenti ed opportuni interventi di messa in sicurezza lungo il sentiero che dall'Innamorata porta dentro la zona mineraria e l'abbattimento di un pannello in legno dell'Ente Parco presso la Fattoria della Costa dei Gabbiani.

Max

mercoledì 21 dicembre 2011

Operazione "Riservetta"


Le due riservette del San Martino, sono strutture risalenti all'ultimo periodo bellico; furono realizzate in previsione della costruzione di una batteria da posizione costiera del Regio Esercito, che però non venne mai posizionata e spostata al Volterraio.


Da troppo tempo erano nido di sporcizia e rifiuti, come potete vedere dalle foto, così mi sono deciso di ripulirle.

Al momento il plurale è fuori luogo, in quanto ne ho pulita una sola, per la seconda infatti, dovrò avvalermi dell'aiuto di qualche amico in quanto al suo interno giace un macchinario metallico (non so cosa possa essere) che non credo proprio di poter rimuovere da solo.

L'opera mi è costata meno di 4 ore di lavoro, trasferimenti auto compresi, questo per sottolineare che molte volta basta solo un pò di volontà per migliorare le cose...

Tutto ciò ovviamente per sanare un'ennesima situazione di degrado ed al contempo per offrire un dignitoso rifugio in caso di maltempo a chiunque si trovi a transitare lungo quel tratto di GTE. 

Oltre a rimuovere i rifiuti e la terra dal pavimento, ho affisso qualche foto a testimonianza, augurandomi non vengano distrutte ma soprattutto che la riservetta rimanga pulita!

Max   

domenica 18 dicembre 2011

Trekking del 18 dicembre 2011



Percorso ad anello con partenza ed arrivo dal bivio per S. Martino.

Parcheggiata l'auto, in compagnia di Gian Luca, ci incamminiamo lungo l'asfalto della provinciale, per svoltare poco dopo per lo sterrato di Val Carene; quindi fatti altri 250, imbocchiamo il sentiero delle Sughere.

Lo percorriamo fino a raggiungere la sommità di S. Lucia, lungo il cammino sono evidenti i danni causati dal forte vento, molti i rami caduti che comunque non pregiudicano il passaggio.

Continuiamo la marcia sul 66 fino alla sua fine a Colle Reciso, quindi lo lasciamo per il 65, ma prima di raggiungere il mulino, lo abbandoniamo per scendere lungo un altro sentiero che sfruttando anche un tratto del 121, ci porta dolcemente fino a S. Martino.

Qui i danni del vento sono maggiori, oltre ai rami non manca qualche "giallone" sdraiato lungo il percorso, riusciamo tuttavia a passare senza grosse difficoltà.

Raggiunto l'asfalto, nei pressi del Park Hotel Napoleon ricominciamo a salire lungo il 45.

Niente di particolare da segnalare se non il fatto che dobbiamo toglierci la giacca, vuoi la salita vuoi la temperatura piacevole decisamente in contrasto con le brutte previsioni meteo.

Terminata la salita, facciamo ancora un pò di strada per deviare sul 48; con soddisfazione mostro così a Luca il lavoro di pulizia recentemente eseguito dal sottoscritto.

Quindi incrociamo Margherita e Massimo in allenamento, breve sosta per scambiare due parole e complimentarmi con lei che riprendiamo la discesa.

I tuoni uditi poco prima ci suggeriscono di procedere con il cammino, superiamo spediti l'asfalto del Capannone e di buon passo continuiamo sul 48; superata l'ultima abitazione lo abbandoniamo per scendere lungo via delle Ceppete, tratto che erano anni che non facevo.

Raggiungiamo l'auto che iniziano a cadere le prime gocce di pioggia, tempismo perfetto!
Anche se sono appena le 12,45 per oggi va bene così; i chilometri fatti sono 13,8 con una temperatura alla partenza di 9° e di 11° all'arrivo.

Max

martedì 13 dicembre 2011

Sentiero 48, finalmente riaperto e segnalato!


Nella pausa pranzo, pennello alla mano, ho concluso il lavoro sul 48.

Dopo vari e faticosi interventi per tagliare il groviglio di rami caduti sul sentiero, in un paio d'ore approfittando della buone condizioni meteo, ne ho rinnovato la segnaletica.

Sicuramente la collaborazione dei "soliti amici" avrebbe garantito un risultato migliore, ma sinceramente stavolta non me la sono sentita di coinvolgerli in questa ennesima sfacchinata.

Ammetto di aver lasciato due o tre tronchi di traverso al percorso, sia perché tosti da tagliare a mano, sia per ricordo di com'era la situazione fino a poco tempo fa, a piedi comunque sono facilmente superabili e poi non è detto che ci pensi qualcun altro...

Max

giovedì 8 dicembre 2011

Trekking del 08 dicembre 2011



Per la festività dell'Immacolata, trek in compagnia di Mario con partenza ed arrivo da S. Ilario attraverso i sentieri 5, 125, 6, 15 e 17.

Ritrovo ovviamente di buon ora ed iniziamo così la marcia alle 7,47 lungo un 5 che pensavo di trovare in condizioni peggiori; tutto sommato, tranne qualche solco un pò più evidente, niente da segnalare, ah, dimenticavo,  lungo il sentiero delle farfalle, incontrato un altro cartello abbattuto di recente (domenica scorsa era ok).

Cambio di rotta quindi su un 125 decisamente un pò trascurato, il fondo avrebbe bisogno di una bella ripulita dai rami e da qualche pietra di troppo e qualche segnavia in più farebbe proprio comodo; comunque niente intoppi fino ad un 6 sensibilmente migliore in cura e pulizia.

Lasciato il 6, tratto di asfalto di circa 1,7 chilometri fino ad imboccare il 15; fatti circa 150 metri, tratto di oltre 200 piuttosto malmesso, grazie anche alla complicità dei cinghiali, quindi grosso sbarramento di un bel corbezzolo completamente sdraiato sul sentiero; per superarlo ci siamo dovuti divincolare in mezzo ad i suoi rami e con lo zaino sulle spalle non è stato certamente facile.

Altro tratto di asfalto fino al 17 che benché percorribile, avrebbe bisogno di una  pulita dai rami in più punti.

A S. Ilario raggiungiamo il parcheggio al completo per la festa che anima il piccolo paesino; ma la fila per mangiare qualcosa è troppo lunga, così dopo rapido giretto si torna a casa.

I chilometri percorsi sono stati 15,8 con una temperatura alla partenza di 14° e all'arrivo di 19° (ma siamo a dicembre o ad ottobre?).

Max

domenica 4 dicembre 2011

Trekking del 04 dicembre 2011


Normalmente evito di "postare" le uscite in solitario, ma se poi si rivelano particolarmente interessanti, lo faccio volentieri.

Parto di buon ora da Portoferraio ed alle 7,34 inizio già a camminare lungo il s. 7, nei pressi del campo di calcio di S. Piero.

Il meteo non prevede nulla di buono, ma grazie ad una temperatura mite e la pressoché assenza di vento, la giornata si rivelerà perfetta.

Nel primo tratto, praticamente fino alle Piane al Canale, il 7 mostra in più punti i danni subiti dalla forte precipitazione di novembre; ma ad eccezione di un pino caduto, che obbliga a farsi largo fra i suoi rami secchi, ne raggiungo la fine abbastanza agevolmente.

Da segnalare, nei pressi del masso alla Quata, il cadavere di un maschio di muflone, direi morto da poco.
L'inaspettato incontro mi occuperà per diversi minuti, sia per le foto, sia per informare il Corpo Forestale dello Stato.

Raggiunto il 5, ne percorro l'ultimo tratto ovest fino a Malpasso, tutto ok.

Non sono ancora le 10 e 30 che inizio a scendere lungo l'8, anche lungo questo sentiero niente di particolare da segnalare; lo lascerò per un 30 in cui noto invece qualche segno di smottamento.

Sosta quindi alle Macinelle per varie foto, perdonatemi la vanità, ma con un sole che sempre più energicamente si fa largo fra le nubi, i colori sono veramente stupendi; vi trascorro così più di dieci minuti.

Raggiungo le Piane al Canale ed invece di rifare in discesa il tratto peggiore del 7, scelgo l'alternativa realizzata dai bikers che mi porta sul 35.

In entrambi questi ultimi tratti, evidenti sono i danni recati dalla forza dell'acqua.
Specialmente lungo il 35, a breve distanza una dall'altra nei pressi della cava di granito, due grossi smottamenti ne hanno completamente distrutto il fondo.

Vi incontro fra l'altro l'amico Antonello, anche lui, con altri escursionisti, assorto ad osservare i danni subiti dal sentiero.

Raggiungo l'auto alle 12,30 dopo avere percorso 14,6 km; la temperatura adesso è di 16°, alla partenza erano 13°.

Max

  

lunedì 21 novembre 2011

Grave errore sul 48


A seguito di ricognizione odierna mi sono reso conto di aver commesso un madornale errore; ovvero ingannato da un viottolo ben definito, giovedì scorso, anziché pulire un tratto di 48 ho sprecato tempo e tanta fatica per ripulire un tratto di niente!

Molto più efficace quindi il lavoro svolto da chi ha creato la deviazione che aggira il grosso dell'occlusione, che per altro ho constatato essere di circa una decina di metri e che a questo punto con molta pazienza cercherò di rimuovere. 

Al momento, non ostante i vari ostacoli, si riesce comunque a ricongiungersi al 45.

Scusatemi.

Max

domenica 20 novembre 2011

Trek del 20 novembre 2011


Interessante e tranquilla l'escursione odierna in compagnia di Gian Luca e Mario.

Ritrovo a Portoferraio alle 7,15, parcheggiamo quindi l'auto a Marciana e prima delle 8,00 siamo già in cammino lungo il sentiero 3.

La meta di stamani è il Semaforo di Campo alle Serre, le previsioni meteo lasciavano sperare qualcosa di meglio, ma nuvole a parte è solo l'incostante vento di SE a disturbare la marcia.

Ovviamente non mancano le scivolate su un granito viscido come sapone, in particolare quella del sottoscritto risulterà la più spettacolare con tanto di atterraggio di schiena sullo zaino che per l'occasione svolge un'ottima funzione di airbag.

Gag a parte, il Semaforo, ormai in gran parte privo del tetto, ha sempre un indiscutibile fascino, caparbio nel voler conservare il suo ruolo di vedetta su un orizzonte infinito di cielo e mare.
Ogni sua pietra sembra voglia dirti "io non mollo", malgrado il tempo che passa, la pioggia che lo inzuppa ed il vento che lo sferza.

Vi si osservava Pianosa, la Corsica e la Capraia, ed è rimasto in funzione fino agli anni 50, conservando ancora oggi il traliccio radio.

Alle 10,15 dopo aver curiosato il giusto e scattato varie foto, ci rincamminiamo verso Marciana, effettuando una brevissima deviazione a Serra Ventosa dove ne confermo la demolizione di quello che un tempo era il rifugio di cacciatori, proprio vicino alla sorgente dell'acqua, sbarrata adesso con un tavolone.

Alla Madonna del Monte riempiamo le borracce con la sua fresca ed ottima acqua e quindi alle 12,30 arriviamo in paese dopo aver percorso circa 15 chilometri.

Max

giovedì 17 novembre 2011

Sentiero 48

prima


Iniziata la riapertura del sentiero 48, purtroppo come potete vedere il lavoro non manca, ma non mi scoraggio, "chi ben comincia è a metà dell'opera" si dice...


Così dopo circa quattro ore di lavoro sono avanzato di quasi 40 metri, rinunciando volentieri a tagliare i due corbezzoli abbattuti sia perché con il seghetto "a mano" sarebbe stata dura, sia perché sono un ottimo sbarramento naturale per le moto che ho visto sono recentemente transitate nella parte più bassa danneggiando il fondo del sentiero specialmente del tratto ripido che corre lungo la recinzione, una volta lasciato l'asfalto del Capannone.

dopo

Ho notato anche la realizzazione di quella che ritengo sia una deviazione che aggira il tratto chiuso del 48, marcata con ometti in pietra e brutte incisioni sul tronco degli alberi.
Mi viene naturale osservare che se l'artefice avesse dedicato le sue energie alla parte occlusa del 48 adesso saremmo un bel pezzo avanti...

Max

martedì 15 novembre 2011

Fonte di Vera



Monserrato: individuata deviazione che dal sentiero per la Croce porta fino alla fonte di Vera.
Il tratto di circa 170 metri consente di raggiungere la sorgente da sud, passando fra stupende sughere e maestosi castagni.
Al momento segnalato al 90% con colore arancio, ne sarà presto ultimata segnaletica e pubblicata foto satellitare. 



La Sorgente nota per la bontà della sua acqua era assediata da un gran numero di rifiuti costituiti per la maggioranza da bottiglie in plastica, che attraverso opera di bonifica sono state conferite in discarica.


Al riguardo si invita caldamente a non lasciarvi più i rifiuti ed a mantenere un comportamento rispettoso nei confronti della natura e del proprietario del terreno.

Max

domenica 13 novembre 2011

Trek del 13 novembre 2011


Indossare gli scarponi è sempre un piacere, se poi nell'escursione sono in compagnia di un vecchio amico, ancora meglio.

Così alle 7,30 mi trovo con Gian Luca e tranquillamente ci dirigiamo verso le Trane, dove parcheggio il fuoristrada ed iniziamo la marcia.

Ho scelto questa zona per la relativa vicinanza a Portoferraio, per la bellezza del paesaggio e perché ci consentirà di descrivere un'anello breve ma dalla discreta altimetria.

Partiamo alle 7,45 lungo il sentiero "minore" di Fonte di Prete, incontrando ovviamente il guardingo Adone, un bel pastore maremmano che a modo suo ci da il benvenuto.

Raggiungiamo quindi la GTE, che seguiremo fino alle Piane della Madonna, da dove attraverso il passaggio "alpino" che passa vicino alla vetta di Monte Castello, raggiungiamo il 105 da ovest; non lo seguiamo però, proseguendo alti in direzione del monte Mar di Capanna, dato che Luca non c'è mai stato merita vederlo.

Con piacevole sorpresa notiamo già da una certa distanza che la croce  dominatrice di Porto Azzurro è stata restaurata; ricorderete che da circa un paio d'anni mancava di un braccio.

Ringrazio "metaforicamente" gli autori della nobile impresa e riprendiamo a scendere attraverso la pineta, lungo quel sentiero costantemente pulito e monitorato da Pasquale.

Raggiunto il pino monumentale, ricominciamo quindi a salire lungo l'asfalto prima ed il 105 poi.

La salita si fa sentire, ma mantenendo un'andatura lenta e costante ne raggiungiamo la fine senza troppo patire.

Proseguiamo ancora sul 105 fino a ritornare alle Piane della Madonna da dove svoltiamo a nord est riprendendo la GTE che lasceremo presto per imboccare il "sentiero del Pastore"; altro luogo significativo da vedere.

Con un agevole "tronca macchia" di circa 150 ci ricongiungiamo quindi al 120 e con direzione sud ne percorriamo un buon tratto fino a deviare per un altro sentiero "minore" che passando poi dalla vecchia cava ci riporta all'auto.

Alcune informazioni di rito:
lunghezza percorso 12,0 km
tempo impiegato 4 ore e 35'

Max



domenica 23 ottobre 2011

Trek del 23 ottobre 2011


Parto da Marciana lungo il sentiero 1 notando subito gli evidenti interventi di manutenzione a cui è stato sottoposto, primo fra tutti l'integrale rifacimento del piccolo ponte in legno dopo circa 300 metri di sterrato; decisamente meno professionali i segnavia bianco rossi realizzati con la bomboletta spry, ma pur sempre utili.

Transito da S. Cerbone letteralmente circondato da mufloni, resto così qualche minuto immobile ad osservarli per poi proseguire fino a raggiungere l'intersezione con il 6, su cui mi indirizzo; passo quindi sul 28 e con il 10 raggiungo la Tavola.

Iniziano così le note dolenti, le ginocchia mal sopportano discesa e zaino carico, ma piano piano raggiungo il 3, su cui giro ovviamente a nord. 

I corbezzoli come del resto tutta la vegetazione risentono della scarsità di precipitazioni, i loro frutti sono pochi e non hanno certamente un bell'aspetto, quest'anno niente scorpacciata!

Fra il Troppolo e Serra Ventosa incrocio dei tranquilli escursionisti che mi chiedono informazioni sul tempo di percorrenza per il Semaforo, soddisfo le loro richieste, almeno spero...

Raggiungo quindi la Madonna del Monte ed approfitto della squisita e fresca acqua della fonte per fare una bella scorta da portare a casa.

Ritorno al paese dove ancora stanno ultimando i preparativi per l'imminente festa "Sapori d'autunno" e dove il profumo della salsiccia arrosto già si diffonde prepotente fra i vicoli.

Alcuni dati:
chilometri percorsi 16,5
temperatura alla partenza 10°, all'arrivo 14.

Max

mercoledì 19 ottobre 2011

Migliorie a Santa Lucia

Apportato alcuni miglioramenti a Santa Lucia; vista la significativa affluenza di escursionisti ho ritenuto opportuno collocare un segnavia per distinguere il sentiero 66 da quello delle Sughere.


Collocato anche un segnavia ai piedi del colle, in prossimità dello sbocco più a sud del sentiero delle Sughere.


Max

venerdì 14 ottobre 2011

Sentiero delle Sughere


Il sentiero delle Sughere collega Val Carene a Santa Lucia ed al sentiero 66.

Sono 1,2 chilometri di costante salita se intendete raggiungere esattamente S. Lucia, mentre dovrete percorrere 1,5 chilometri se preferite aggirarla e collegarvi al s. 66 più a sud; consente inoltre di descrivere un anello intorno al colle, sfruttando un tratto di 340 metri del s. 66.



80 metri dopo il ponte della Madonnina, salendo lungo via Val Carene, troverete il primo segnavia color arancio, coordinate GPS: N 42° 47,660     E 10° 17,905.

Si snoda principalmente nella macchia, attraversando vecchi terrazzamenti e stupende sughere e se è nuovamente ben percorribile è grazie all'opera di volontariato di amici e del sottoscritto (mentre scrivo Pasquale ne sta ultimando la pulizia!).


Max

domenica 9 ottobre 2011

Trek del 09 ottobre 2011


Accetto volentieri l'invito di Pasquale di percorrere un anello con fulcro Santa Lucia, ma dato che il ritrovo è fissato a Colle Reciso per le ore 10,00 (tardi per le mie abitudini), ne approfitto per farmi una camminatina di riscaldamento lungo il 45.

Lascio così l'auto al bivio per San Martino e con lo zaino ben "zavorrato" mi incammino lungo l'asfalto.
Raggiungo la partenza del 45 alle 8,20 e sempre tranquillamente inizio a salire.

Con piacevole sorpresa noto subito le varie opere di messa in sicurezza realizzate di recente, successivamente Pasquale mi confermerà che sono i primi risultati della ditta che ha vinto l'appalto... bene bene, anche se non condivido l'uso sfrenato di tondini in ferro che ne hanno fatto ed i segnavia un pò troppo "artistici".

La giornata stupenda mi impone più volte di fermarmi a scattare qualche foto e ne sono felice, dato che la luce ed i colori sono eccezionali.

Alle 9,08 raggiungo il segnavia in legno del 65 a Buca di Bomba e decido di continuare con la salita dirigendomi verso il Termine, quindi tutta discesa fino a Colle Reciso dove arrivo alle 10.00 precise!

Saluto Pasquale, in compagnia del figlio Davide e con ammirazione il grande Renato Giombini, padre della sentieristica elbana e non solo...

Pochi minuti dopo, con l'arrivo di Elvira, Gabriella, Luciano, Luigi, Mauro e Piero il gruppo è al completo; ci incamminiamo così lungo il 66, ma ne percorriamo solo i primi 740 metri circa, per deviare ad ovest e circoscrivere un'anello in senso orario che attraverso la macchia e magnifiche sughere ci porta alla sommità del colle di Santa Lucia.

Breve sosta per ammirare ed immortalare il panorama e ritorniamo sul 66 per raggiungerne la fine alle Foci.

Lungo la lenta discesa diamo anche qualche colpetto di pennato per tagliare alcuni rami che ostruivano l'originario percorso; quindi, invece di proseguire sul'asfalto della provinciale per raggiungere Val Carene, optiamo per gli sterrati della zona e grazie al suggerimento di un contadino, seguendo il fosso della Madonnina, raggiungiamo presto la meta.

L'ora e lo stomaco ci suggeriscono di fare la sosta pranzo, quindi al fresco di un gruppo di pini mettiamo in funzione le mandibole.

Purtroppo per me è scaduto il tempo, così a fine pasto saluto i compagni di trekking che dovranno risalire  fino a Colle Reciso (via S. Lucia) ed in pochi minuti raggiungo l'auto.

Piacevole la sorpresa una volta arrivato a casa, mia figlia mi propone di fare una passeggiata, così senza nemmeno cambiarmi, torno a Colle Reciso in sua compagnia, sperando di incrociare il gruppo al ritorno.
Detto fatto, dopo poco siamo nuovamente tutti insieme; raggiunte le auto, Gabriella Luciano e Luigi ci lasciano ed io, per stare un altro pò in giro con la figlia, propongo di fare un salto al vecchio mulino lungo il 65.

Lo raggiungiamo alle 15,20 e non possiamo non ammirare il bel cartello in legno che ne indica la prossimità; purtroppo la zona è ancora "corredata" da vecchi rifiuti, bottiglie in primis e perfino un vecchio ed arrugginito frigorifero, come ci fa notare Elvira.

Il mulino è una vera opera d'arte, un vero peccato che sia così trascurato, attualmente solo dimora di un nido di vespe (quelle tremende...) meriterebbe tutt'altro destino.
Appagati ampiamente dalla visita, ritorniamo verso le auto, sono passate da pochissimo le 16,00 che ci salutiamo definitivamente.

Max 

domenica 2 ottobre 2011

Trek del 02 ottobre 2011


Dopo averlo rimandato più volte, mi sono deciso a percorrere il 126 fino a Pomonte; così ho realizzato un anello con partenza ed arrivo da Fetovaia.

Il piacevole sentiero alterna tratti di sterrato all'asfalto della provinciale; è consigliato ai bikers ed offre in più punti dei suggestivi panorami da cui si possono scattare delle belle foto.

Una volta giunto a Pomonte mi sono incamminato sul 31; purtroppo i vari interventi di manutenzione degli ultimi tempi, (realizzati dai volontari) non sono riusciti a sanare questo sentiero, ma solo a rimandarne l'inevitabile intervento.

Dopo aver rimesso a posto varie pietre cadute, sapientemente posizionate dai ragazzi del Triveneto ad aprile, continuando a salire, mi sono presto reso conto che se entro l'inverno prossimo non verrà sottoposto ad un'accurata opera di pulizia (dall'invadente vegetazione) e segnaletica, per la prossima primavera prevedo ne perderemo vari tratti, ed anche i conoscitori della zona avranno il loro bel da fare per seguirlo correttamente.

Tenete presente che stiamo parlando di un tratto della GTE, che spero abbia la priorità rispetto alla realizzazione dei tavoli per i pic-nic o delle bacheche informative nell'opera di messa in sicurezza della rete sentieristica aggiudicata dalla ditta Alfra Appalti in data 16 giugno ed al momento ancora auspicata... 

Al riguardo vi suggerisco di dare un'occhiata alla pagina "rassegna stampa", giusto per non dimenticare...

Max

mercoledì 28 settembre 2011

Sentiero 66


Finalmente, dopo vari interventi di pulizia e di realizzazione di segnavia, il sentiero 66 è pronto per accogliere gli escursionisti.

Collegando la località Le Foci a quella di Colle Reciso, attraversa il suggestivo colle di Santa Lucia, da dove si gode una vista stupenda su Portoferraio e che è tornato ultimamente alla ribalta riguardo al sito archeologico di Montemarciale, primo borgo medievale fortificato dell'isola.

Lungo circa 1,7 chilometri, ha una sviluppo prevalentemente lineare, con Santa Lucia sulla sommità del percorso.

Coordinate GPS della partenza dalle Foci:
N 42° 47,648     E 10° 18,469

Unica avvertenza: 
nello scendere dalla chiesa verso la GTE, prestate attenzione ai pericolosi tondini di ferro che fuoriescono dal terreno, un tempo sostegni delle assi di legno che fungevano da scalini.

Max

domenica 25 settembre 2011

Trek del 25 settenbre 2011


Su richiesta di Mario, mi invento un anello di circa 19 chilometri nel versante ovest dell'isola che ci consenta di passare (almeno in buona parte) dalla famosa "Via delle Essenze".

Partiamo così da Pomonte lungo il sentiero 4, per passare poi sul 3 da cui deviamo per un breve tratto per raggiungere le rovine di S. Benedetto, quindi ripreso il sentiero principale, attraverso i maestosi castagni del 27 raggiungiamo la provinciale.

Incrociando vari atleti impegnati nella tappa di ciclismo dell' Ironmen percorriamo i 1300 metri circa di asfalto fino a raggiungere l'inizio del 26, lo imbocchiamo e dopo una costante e decisa salita, raggiungiamo l'intersezione con il 25, con cui molto più agevolmente raggiungiamo Chiessi.

Birra e te freddo al bar del paese e quindi attraverso il piacevole sentiero che costeggia la strada asfaltata, arriviamo a Pomonte soddisfatti e stanchi al punto giusto.

Max

martedì 30 agosto 2011

Sentiero delle Pietre


Durante i vari sopralluoghi nella zona delle Cime, avevo notato un vecchio sentiero che mi è sembrato subito interessante e degno di approfondimento.

Così mi ci sono dedicato intensamente e dopo vari interventi di pulizia e segnaletica, eccolo rimesso a nuovo, pronto per essere visitato da escursionisti e bikers.

Diramazione del 51, misura un pò più di 900 metri e termina la sua corsa, in costante discesa, sull'asfalto della provinciale per Enfola / Viticcio.

Sufficientemente segnalato in arancione, a meno di 200 metri dall'arrivo, attraversa dei singolari cubi di pietre.


Per le sue caratteristiche di fondo e di percorso lo ritengo particolarmente interessante come single track per la mtb.

Coordinate gps della partenza da sud:
N 42° 48, 803     E 10° 17,426


domenica 28 agosto 2011

Trek del 28 agosto 2011


Il deciso e fresco vento da nord ovest mi convince a camminare, così verso le 7,30 lascio l'auto vicino al pino monumentale del Monserrato e mi metto in marcia.

Mi dirigo verso il santuario per affrontare tranquillamente la salita del 105; senza ombra di dubbio il sentiero dell'Elba con più segnavia; 
ne ho contati 148 (di cui 23 in pietra), che su 1,1 chilometri di sentiero fanno ben 1 segnavia ogni 7,4 metri!

Impensabile perdersi quindi, ma non è tanto alle indicazioni che è opportuno prestare attenzione quanto al fondo veramente insidioso, specialmente in discesa (vivamente sconsigliata); al riguardo è sicuramente meno pericolosa l'alternativa segnalata in arancio che passa vicino alla Croce e termina al famoso pino.

Arrivo comunque "indenne" alle Piane della Madonna e proseguo sulla GTE in direzione NE fino ad oltrepassare il monte Capannello, per deviare poi a SE e raggiungere così l'asfalto che collega Rio Elba a quello della provinciale del Volterraio.

Dietro front quindi passando dal sentiero del Pastore, che avrebbe bisogno di una leggera manutenzione, fino al Santuario del Monserrato, dove mi soffermo per qualche foto e che non sono mai riuscito a trovare aperto, non ostante sull'avviso di Don Jarek si legga che la domenica l'orario di apertura è dalle 9,00 alle 12,00; peccato!

Non sono ancora le 12,00 che sono già in auto diretto a casa.

Max

giovedì 18 agosto 2011

Proviamo a far chiarezza


L’area ovest di Portoferraio è caratterizzata da vari sentieri, segnalati e non.

Purtroppo la scarsa manutenzione di quelli censiti e la considerevole discordanza fra le mappe in commercio, creano non poche difficoltà a chi intende avventurarsi in questa zona.

Partendo da dati certi, rilevati a seguito di recenti sopralluoghi ed interventi di pulizia, cercherò quindi di fare un po’ di chiarezza.

Nell’immagine in alto, ho individuato alcuni sentieri che come riportato su alcune mappe ma soprattutto dai segnavia sul terreno, non danno luogo a incertezze, e sono:

il 49, il 50 ed il 51.

Il 49 unisce la località del Forno con quella del Viticcio, sufficientemente segnalato, si sviluppa per circa 1 chilometro nel sottobosco e non presenta particolari difficoltà.



Il 50 da punta Penisola va ad intersecarsi con il 49 ed il 51 descrivendo una sorta di semicerchio, anch’esso privo di particolari difficoltà, se non l’attraversamento di un cancello aperto per i soli pedoni ed i veramente rari segnavia; meno di 1 chilometro di cammino.




Il 51 partendo dall’intersezione fra 49 e 50, prosegue con un percorso sinuoso fino ad unirsi per circa 700 metri al 48; quindi, in prossimità di un’ampia curva, svolta a nord est fino a raggiungere l’asfalto della provinciale per l’Enfola (V.le Enaudi).
In tutto misura 4,0 chilometri con una segnaletica a stento sufficiente.




Del 48 non v’è traccia fino a pochi metri prima della biforcazione con il 51, molte mappe lo fanno partire dall’Acquaviva (concordo) ma praticamente finchè non raggiunge l’asfalto per Procchio, di segnavia se ne trova proprio pochi.
Ricalca comunque l’ampio sterrato su cui sgommavano le auto da rally (quando ero bimbo) per quella che era la P.S. del Monte Poppe; conclude il suo cammino nel comune di Marina Campo.

Ci sono quindi, altri due sentieri parzialmente segnalati ma privi di numerazione.

Il primo, dall’asfalto del Viticcio, in meno di 700 metri vi porta alle Cime, dove potete collegarvi al 48 ed al 51; pochi i segnavia, ma difficilmente ci si può sbagliare, purchè si conosca la via di partenza (non segnalata), mentre il segnavia principale all'arrivo è stato distrutto, ne resta solo il palo in legno, (foto sotto).


Con il secondo, le Cime le potete raggiungere dal Brunello; misura 1,3 chilometri dall’inizio dello sterrato fino all’intersezione con il 51.
Anche in questo caso pochi i segnavia con quello principale alla partenza, mezzo divelto (privo di numerazione, indica "Le Cime").

Ne esistono infine ancora altri due, non censiti e raramente rappresentati sulle mappe, ma non per questo meno belli ed utili.

Particolare e suggestivo quello disegnato in verde/arancio (denominato MTB), usato soprattutto dai bikers per le sue interessanti caratteristiche tecniche (repentine variazioni di pendenza), l’ho recentemente ripulito e segnalato con segnavia color arancio e misura circa 1 chilometro (attualmente agevolmente transitabile).

Piacevole ed in teoria più veloce, la diramazione che dal 51 raggiunge in meno di 700 metri l’hotel Acquaviva (in colore verde/rosso); benchè a piedi si passi tranquillamente meriterebbe infatti una ripulita per il transito delle mtb.

Max


domenica 7 agosto 2011

Segnavia del Monserrato


Mattinata interamente dedicata alla segnaletica dei sentieri del Monserrato.

Partendo dai pressi del pino monumentale, rustici e sgraziati segnavia color arancio  e svariati ometti in pietra vi condurranno fino alla croce eretta sulla vetta del monte Mar di Capanna, dominatrice di Porto Azzurro.


Il percorso (in verde) di 1,5 chilometri, qualunque diramazione optiate di prendere, è praticamente in costante salita; alterna tratti di fondo buono a brevi tratti di fondo più ripido e dissestato dove è opportuno fare attenzione per evitare di cadere (specialmente a scendere).


Per questo motivo consiglio di tenere i bambini "al guinzaglio" specialmente nell'avvicinarsi alla croce, dove è basilare prestare la massima attenzione e procedere con cautela; da fare solo per chi ha già una certa dimestichezza con il trekking.


Circa 250 metri prima di raggiungere la vetta, ho collocato un piccolo segnavia in legno, indica la deviazione per ricongiungersi al sentiero 105 (in rosso).
Sono circa 400 metri (in giallo) di fondo piuttosto dissestato, prestate attenzione e seguite gli ometti ed i segnavia arancio.


Concludo ricordando che tutti i nostri interventi, presenti e passati, che siano di segnaletica o di pulizia dei sentieri, le paghiamo di tasca nostra, idem l'acquisto di tutto il materiale occorrente e degli utensili.


Personalmente cerco di ottenere il miglior risultato possibile con la minima spesa, ma è ovvio che avere a disposizione cifre maggiori consente di ottenere risultati decisamente migliori.


Un domani quindi, non potrò che essere felice nel vedere al posto di un mio modesto segnavia uno fatto come si deve, ma al momento meglio di niente...


Max

martedì 12 luglio 2011

Sentiero di Fonte di Prete


Nel pomeriggio di ieri, non curanti del caldo, Giacomo Pasquale ed io siamo andati a pulire il sentiero "minore" di Fonte di Prete.

L'ho definito "minore" poichè non inserito, come altri, nella cartografia dei sentieri, ma a nostro avviso, non merita affatto questo "declassamento".

Naturale continuazione del 77, ne presenta in vari tratti l'analoga pavimentazione in ciottoli e collega la GTE a via Le Trane.

Oltre a collocare un segnavia in legno a monte, che ne indica l'inizio, ne abbiamo compiuto un'accurata pulizia dei primi 200 metri circa, compresa la deviazione ad un vecchio lavatoio sommerso da rovi e rami secchi che adesso è stato riportato alla luce.

Sufficientemente segnalato da segnavia color arancio, attraversa un suggestivo ponte in pietra realizzato durante la prima guerra mondiale.

In data 29 luglio con l'amico Pasquale ne abbiamo pulito altri 600 metri circa.

Max

domenica 3 luglio 2011

Trek del 2 luglio 2011


Insieme a Lorenzo, nuovo compagno di trek, abbiamo percorso un anello di circa 16 km attraverso i sentieri 7, 5, 8 e 35.

Confermo il buono stato del 7 e 5, mentre per 8 e 35 benchè percorribili, ci sarebbe da intervenire.

Entrambi poco frequentati, alternano tratti in chiusura (specialmente da felci) a zone relativamente pulite.
Per l'8 in particolare, un incremento dei segnavia sarebbe necessario anche per il tratto interessato dalla GTE.

Da segnalare infine la presenza delle prime ragnatele del ragno crociato, per chi mi conosce sa come la cosa mi renda felice!

Max

lunedì 20 giugno 2011

Trek del 19 giugno 2011 (precisazioni sul 13)


Più che un’escursione, un’accurata ricognizione quella di ieri mattina.

Ero curioso infatti di verificare lo stato sia del sentiero 14 che del 13, specialmente dopo avere appreso dai media locali, dell’intervento di pulizia effettuato su quest’ultimo dai “soliti volontari”.

Ben indicato dal segnavia principale in legno, posizionato vicino all’asfalto della provinciale, il 14 si snoda, per le prime decine di metri, fra le abitazioni della piccola frazione di Patresi privo di ulteriori indicazioni.

Continuando l’ascesa per circa 600 metri, conferma il suo stato di abbandono, pochi i segnavia ma soprattutto in chiusura da una bassa e fitta vegetazione.

La situazione migliora leggermente man mano che ci si avvicina al 13, da questo punto in poi, dopo aver percorso 2,4 chilometri, è quasi a posto per altri 2 chilometri.

Una volta raggiunto il 3, lo percorro brevemente per imboccare finalmente il 13.

Già dai primi metri mi rendo subito conto che di pulizia non ce n’è nemmeno l’ombra, è sempre nel solito stato di trascuratezza.

Continuando a scendere, la situazione non migliora, anzi in più punti sono costretto ad aggirare gli alberi abbattuti dalla nevicata del 2010 che ancora oggi sbarrano il passaggio.

Certamente non agevolmente, ma comunque senza troppa difficoltà, raggiungo finalmente l’incrocio con il 14.

Breve nota:
i sentieri 13 e 14 si uniscono per circa 60 metri, da cui ne deriva che i punti di intersezione sono 2, uno ad ovest ben segnalato, ed un altro ad est privo di segnaletica.

Da questo punto in poi (quello ad ovest), l’intervento di pulizia pubblicizzato è evidente e ben eseguito, e lo sarà fino agli ultimi metri del sentiero in prossimità dell’asfalto della Zanca.

Concludo quindi con la doverosa precisazione che la pulizia al momento ha interessato solo una parte del 13, più esattamente il primo chilometro lasciata la Zanca, i restanti 2,6 chilometri sono per la gran parte ancora bisognosi di intervento.

Max.

lunedì 13 giugno 2011

Trek del 12 giugno 2011


Trek domenicale in compagnia di Mario.

Partiamo da Portoferraio alle 7.00 e non sono ancora le 7.30 che già camminiamo lungo il 17.

Con una temperatura inaspettatamente più fresca del previsto (bene!!!) saliamo fino ad intersecare il 19, che imbocchiamo per controllarne lo stato.
Purtroppo è sempre chiuso dalla fatidica nevicata dello scorso anno, ma di farci il "mazzo" anche su questo sentiero non abbiamo molta voglia, considerato l'ingente stanziamento per la sentieristica elbana recentemente annunciato dalla direttrice Zanichelli (vedi rassegna stampa).

Proseguiamo così fino a Campobagnolo dove lasciamo il 17 per imboccare un 15 ripulito dai pochi alberi che ne intralciavano il passo.

Raggiunto l'asfalto del Perone, scendiamo fino a raggiungere l'ingresso del 6, su cui ci incamminiamo confermandone il buono stato.

Lo abbandoniamo dopo circa 15 minuti per il 125, recentemente attraversato dagli atleti del trail "Eleonora x vincere".
Lungo la salita non possiamo non notare i numerosi tassi, dalle foglie molto velenose, che stanno crescendo in più punti.
Il suo principio attivo, la tassina, ha un effetto narcotico e paralizzante per uomini e animali domestici.

Raggiungiamo quindi il 5, che sicuramente fino al Perone è uno dei sentieri più belli dell'isola, ed approfittiamo dei tavoli in legno per mangiare qualcosa.

Rientriamo tranquillamente verso l'auto a S.Ilario sempre lungo il 5, che per un paio di volte abbandoniamo brevemente per esplorare diramazioni finora sconosciute.

Tutto ad un tratto il sole ci ricorda che siamo a giugno, ma ormai siamo vicini all'arrivo, e poco importa se la temperatura è salita repentinamente, ormai abbiamo concluso il nostro anello di circa 18 chilometri.

Max

domenica 5 giugno 2011

Trek del 4 giugno 2011


La presenza di amici appassionati di trekking mi fa anticipare al sabato la consueta uscita settimanale e dato che il ritrovo è per le 9.00 circa a Pomonte, ho tutto il tempo per farmi una camminata in solitario, così lascio l'auto a Marciana e raggiungo Pomonte a piedi attraverso i sentieri 3 e 4.

Inizio la marcia alle 6.26, restando come sempre estasiato dai colori della natura; arrivo alla meta con buon anticipo, ne approfitto così per riempiere le borracce alla suggestiva fonte del paese ed attendo pazientemente l'arrivo degli altri.

Fra preparativi ed acquisto di generi alimentari è solo alle 9.44 che iniziamo il cammino lungo il sentiero 9, ottima scelta visto che fa già un discreto caldo.

Procediamo tranquillamente, sostando più volte per bere, scattare qualche foto ...e mangiare due ciliege.

Arrivati all'intersezione con il 30, 31 ed 8, ulteriore sosta per salutare Cristina, Enrica e Galileo che rientreranno a Pomonte lungo il 31; mentre Marina Riccardo ed io proseguiamo a salire intenzionati a raggiungere la vetta del Capanne con lo 00, che seguiremo poi fino alla Tavola.

Devo ammettere che il temuto caldo si rivela più sopportabile del previsto, e senza troppa fatica raggiungiamo la vetta verso le 13.30.

Dopo una sosta "in quota" rannicchiati all'ombra, riprendiamo il cammino lungo le ferrate, superando con estrema attenzione qualche passaggio reso ancora più impegnativo dalle mani sudate che non garantiscono certamente una buona presa sul cavo d'acciaio.

Per le 15.00 circa raggiungiamo il sentiero 10, punto in cui saluto i miei bravi compagni di trek e mentre loro proseguono per Pomonte, io scendo spedito verso Marciana, certo che per tutti la giornata si concluderà con un bel bagno in mare.

Max