domenica 26 ottobre 2014

24 e 25 ottobre 2014 - 1° Corso di segnaletica e manutenzione sentieri


Venerdì 24 ottobre 2014
Sede Parco Nazionale Arcipelago Toscano, dopo il benvenuto e le presentazioni di rito, alle 9,30 il Presidente Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano Filippo Di Donato decreta l’inizio dei lavori.
Temi principali saranno prima la motivazione, ovvero l’amore per il territorio, combustibile indispensabile per alimentare il generoso motore del volontariato, quindi l’importanza dell’ armonizzazione della segnaletica.

Successivamente prende la parola Marcello Pesi, Presidente Commissione Sentieri CAI Toscana, per affrontare gli aspetti generali della sentieristica; una serie di domande ed interventi concludono il primo step di lavoro.

Dopo 20 minuti di pausa, alle 11,40 è Giancarlo Tellini, Componente Commissione Sentieri CAI Toscana ad introdurre gli indigesti ma doverosi argomenti della normativa e dell’assicurazione.
Con l’affermazione “Segnavia dove serve e non dove è possibile” sarà il Segretario Commissione Sentieri CAI Toscana Simone Nannizzi a concludere la mattinata illustrandoci gli argomenti decisamente più pratici dell’organizzazione del magazzino, dell’attrezzatura, ecc…

Pausa pranzo di un’ora ed alle 14,40 riprende la parola Simone con la segnaletica verticale, mentre sarà Marcello a descriverci quella orizzontale, le vernici ed i materiali.
Dopo una breve sosta pomeridiana i lavori vengono infine conclusi da Giancarlo con la sicurezza sul lavoro e l’importanza del rilevamento dei dati cartografici.

Sabato 25 ottobre 2014
Ritrovo come da programma sempre alle 9,00 alle sede del PNAT, quindi immediato test di verifica sull’apprendimento della giornata di ieri; giusto il tempo di riporre la penna e ci spostiamo in auto al  parcheggio del Viticcio, dove la giornata dedicata alla pratica, inizia con la verifica dell’attrezzatura.

Tramutata in una sorta di lampada di Aladino, Simone estrae dalla sua Panda un incredibile varietà di attrezzi, dedicando molto tempo a spiegazioni e suggerimenti sul loro uso.
Incalzato quindi da Marcello, non avvezzo a perder tempo, il segretario pennello alla mano, passa alla realizzazione dei numeri sul primo segnavia (a bandiera) che sancisce la partenza del sentiero 49, completamente circondato da tutti noi, che finalmente vediamo trasformare la teoria in pratica.

Molto lentamente riusciamo ad abbandonare il piccolo abitato e ad entrare nella macchia, dove oltre alla segnaletica possiamo eseguire piccoli interventi di taglio ed assistere alla realizzazione di un paio di deviatori per l’acqua.
Dovrò attendere le 13,30 circa per la pausa pranzo, allestita nella piccola radura crocevia fra il 49 ed il 51, palestra didattica per le restanti ore pomeridiane.
Il piazzamento del paletto con segnavia a bandiera sul 51 dichiara la fine dei lavori, così molto più velocemente torniamo alle auto dove ritirato l’attestato di partecipazione, salutiamo cordialmente i nostri istruttori.

Sicuramente un utile e lodevole iniziativa che presumo e spero avrà come primo risultato quello di uniformare la metodologia di lavoro e di segnaletica non solo fra i vari volontari che già si impegnano sul territorio, ma spingere lo stesso PNAT a pretenderla nei confronti delle ditte a cui vengono assegnati i grossi  interventi o a coloro che adottano un sentiero.

Altro successivo tangibile risultato sarà, se portato avanti, il rilevamento cartografico e l'utilizzo dei dati raccolti, indispensabile compito per un necessario aggiornamento della Rete Escursionistica Italiana.

Max

sabato 11 ottobre 2014

Anello del Capomacchia e vetta Amiata


Martedì 7 ottobre 2014
Dopo averne parlato spesso, finalmente abbiamo colto l'occasione ed in compagnia di Mario e Massimo, ho organizzato un paio di giorni di trekking all'Amiata.
Partiamo con la Blu Navy delle 12.20 per Santa Fiora; tappa intermedia la sosta alla suggestiva abbazia di Sant Antimo, dove la messa viene recitata in canto gregoriano come mille anni fa.

Quindi, come da programma, verso le 16.30 arriviamo a casa; breve giro turistico del paese, acquisto di alcuni generi alimentari e cena domestica grazie al ragù preparato dalla moglie.

Mercoledì 8 ottobre
Ore 8.00 partenza per Abbadia San Salvatore, dove pargheggiata l'auto vicino allo stadio comunale, alle 8.34 iniziamo la marcia lungo il sentiero del Capomacchia.
Scoperto casualmente nel web, l'ho subito preso in seria considerazione principalmente per la sua recente inaugurazione, oltre che per la sua lunghezza, perfetta per un'escursione giornaliera.

Segnalato in viola direi in maniera quasi perfetta, da tanti segnavia verticali collocati ad ogni bivio e non solo; un piacevolissimo ed apprezzato regalo per chi come noi, per la prima volta calpesta questi luoghi alla ricerca di un abitat diverso dalla nostra macchia elbana.
Ed in effetti siamo stati accontentati, foresta a più non posso, prima di castagni, poi salendo di quota, di faggi; bella, ben curata, a volte buia e scura altre volte chiara e luminosa, ricca di rocce ammantate da un bellissimo muschio verde smeraldo; insomma per chi ama il bosco, è l'ideale.

Solo verso le 12,30 ci concediamo una sosta per mangiare un panino comodamente seduti a fianco del Fosso dell'Acqua Gialla, quindi dopo circa 20 minuti riprendiamo il cammino.
Successivamente breve deviazione per visitare il santuario dell'Ermeta, a circa 150 metri dal percorso e dopo aver superato il laghetto verde sulla destra e la vecchia ciminiera sulla sinistra, ci restano gli ultimi 2,5 chilometri per tornare all'auto.
Vi arriviamo alle 14,57 sufficientemente stanchi, complice la temperatura sopra la media che ci ha costretto ad un arrivo in maglietta; i chilometri percorsi sono stati 22,8 (deviazione per l'Ermeta compresa) e dopo aver consumato il secondo panino ci beviamo una fresca birra al vicino bar.

Ma la giornata non si conclude qui, infatti per le 16,00 abbiamo prenotato la visita al museo minerario di Abbadia; circa un'ora e mezzo di interessanti spiegazioni fatte in parte da un ex minatore, il signor Paolo quindi niente cena in casa, per stasera non abbiamo nessuna voglia di cucinare, ce ne andremo al ristorante!

Giovedì 9 ottobre
Smanioso di vedere la vetta, accontento Mario e parcheggiata l'auto vicino all'hotel Sella, ci dirigiamo lentamente fino alla croce in ferro che sovrasta la discesa.
Il vento teso unito ad una temperatura di 11 gradi, ci ricordano che siamo in montagna d'autunno e specialmente Mario, con il suo abbigliamento succinto, suppongo lo terrà a mente per diverso tempo...

Foto di rito sotto la croce quindi breve passeggiata lungo un piacevole sentiero che dalla Madonna degli Scouts, porta fino a Pian della Piscina; circa 1 chilometro, lungo il quale rosse croci incise su pietra creano una sorta di via crucis (dalla XII alla I).

Compiaciuti dal tragitto nel bosco, che ovviamente offre un buon riparo dal freddo vento della vetta, decidiamo di esplorare i sentieri vicino a Pian della Piscina, scoprendo con piacere una traversa che dall'asfalto ci porta alla parte alta dell'anello del Capomacchia percorso ieri; un'interessante sopresa, utile per chi intende raggiungere la vetta da Abbadia San salvatore.

Sono passate da poco le 11.30, ampiamente soddisfatti per la leggera camminata odiena, utile per smaltire la precedente, decidiamo di rientrare a Santa Fiora, anche perché di freddo ne abbiamo preso a sufficienza.

Consumiamo in casa gran parte delle scorte di cibo rimaste e verso le 14.30 partiamo per Piombino; ancora Blu Navy delle 16.45 per tornare a casa, dove porteremo le belle immagini dei luoghi esplorati... e qualche spicchio di caciotta locale acquistata prima di partire.

p.s.
ci tengo a sottolineare che lungo i chilometri percorsi non ricordo di aver visto nessun rifiuto abbandonato, bottiglie in plastica comprese. 

Max