sabato 23 gennaio 2016

Esplorazione speleo del 23 gennaio 2016


Il programma odierno prevedeva tutt'altra attività, ma le condizioni meteo sono state determinanti nel farci cambiare idea e dato  che l'abbigliamento era quello "da lavoro", in compagnia di Mario, decidiamo di tornare alla ricerca dell'ennesima galleria mineraria.

In base alle nostre informazioni e dopo la recente perlustrazione di domenica scorsa, ci siamo fatti un'idea piuttosto precisa di dove cercare, così con un equipaggiamento ridotto al minimo, per muoversi meglio nella vegetazione e qualche utensile da taglio, per superare i punti più chiusi, ben presto raggiungiamo l'area di ricerca.

Non senza difficoltà per i fitti rovi, iniziamo con un sondaggio accurato del fianco del terreno, la quota di livello è giusta e la presenza di alcuni metri di binari ed una vecchia struttura in muratura sono preziosi indizi, ma dell'ingresso della galleria nessuna traccia!

"Non possiamo arrenderci, deve essere qui!"
Continuiamo a ripeterci.

Vuoi per una certa esperienza maturata, vuoi per quel sesto senso, decidiamo di spostare la nostra ricerca più a monte, verso un'area relativamente più pulita che fin dalla nostra prima esplorazione aveva destato il nostro interesse.
La zona ci sembra quella giusta, così decidendo di dare ascolto all'intuito, iniziamo a spostare una serie di pietre che stonano con il resto del terreno.

Mario a destra ed io più a sinistra.
"Sembra ci sia qualcosa, vieni a dare un'occhiata"
Gli dico senza lasciar trapelare il minimo entusiasmo.
"Pare di si"
Mi risponde dopo aver guardato con attenzione nel piccolo anfratto davanti a noi.

Alcuni minuti di lavoro ed il vuoto sotto di noi diventa sempre più reale, quasi non ci crediamo.
Mario sul fronte di escavazione, io dietro di lui a spostare le pietre più a valle in modo da lasciare libero il passaggio.

"Max, l'abbiamo trovata!"
Esclama con soddisfazione, dopo l'ennesimo controllo.
Accendo a mia volta la luce frontale ed avanzo curioso per vedere, pare proprio di si, sotto di noi, ad ore 11 un'ampia cavità dalle pareti ben lavorate, non può essere che opera dell'uomo!

Prima di scendere allarghiamo ulteriormente l'apertura, valutandone attentamente la solidità.
Ovviamente lui è il primo ad entrare.
"Ti aspetto fuori, muoviti con attenzione"

Pochi secondi ed i suoi commenti hanno su di me lo stesso effetto del Pifferaio di Hamelin sui bambini.
"Che bello, c'è una stanza, un fornello... "
A quelle parole non resisto, e mentre lui, tornato indietro, mi chiede di prestargli la mia luce:
"No" 
Gli rispondo deciso. 
"Entro anch'io!
Anche perché mi ha rassicurato sia sulla solidità della galleria, priva di armatura, sia sulla frana che ne ha occluso l'ingresso, meno pericolosa di come immaginato.

Avanziamo lentamente, gustandoci ogni metro di questa entusiasmante scoperta, la fresca corrente d'aria che entra dall'apertura fa supporre ce ne sia un'altra.
Senza disturbare i pipistrelli sul soffitto, esaminiamo alcuni piccoli locali sulla destra, per poi affacciarci con prudenza vicino all'orlo di quello che sulla sinistra supponiamo sia un fornello; ad occhio e croce dovrebbe essere profondo una dozzina di metri, non riusciamo a vederne il fondo.

Ancora qualche metro ed una sorpresa inaspettata, sulla destra una cavità carsica intercettata presumibilmente durante lo scavo della galleria, all'interno la roccia regala forme e colori incredibili, uno spettacolo!

Sempre sulla destra, un'altra apertura, forse una discenderia, decisamente meno profonda del fornello precedente non può essere esplorata senza un'attrezzatura specifica. 
Avanziamo ancora per raggiungere quello che di fatto pare la fine della galleria, la presenza di una frana sembra volerne ribadire lo stop.

Con l'entusiasmo alle stelle, lentamente torniamo all'ingresso, l'angusto passaggio per tornare all'aperto richiede pazienza ed attenzione; ma lo superiamo con agilità... stiamo volando!

Max

martedì 19 gennaio 2016

Trekking del 17 gennaio 2016


Sempre più attratti dalla geologia ma soprattutto dalla scoperta di vecchie miniere, che per moli anni hanno rappresentato la principale risorsa dell'isola d'Elba, anche per stamani, come da un mesetto a questa parte, pochi chilometri ma interessanti scoperte!

Per ovvi motivi di sicurezza, evito di dare informazioni sul percorso effettuato; unico indizio: il versante orientale dell'isola... 

Il programma odierno, piuttosto vasto ed ambizioso è di controllare un paio di gallerie recentemente scoperte e trovarne altre, la cui presenza ci è stata segnalata ultimamente.

Partiamo con la più lontana da raggiungere, una delle due recentemente scoperte, purtroppo non ostante l'adeguato equipaggiamento, il livello dell'acqua che l'ha invasa è troppo alto anche per i miei stivali cosciali; evidentemente l'equipaggiamento non era così adeguato...
A malincuore, dovremo quindi desistere e riguadagnata la luce del sole, decidiamo di andare a cercare quelle segnalate.

Aiutandomi con il gps, su cui avevo in precedenza riportato i punti della loro probabile ubicazione, ne troviamo ben quattro, tutte vicine di cui tre piuttosto interessanti.
Suggestiva la scoperta all'interno della quarta, di una colonia di pipistrelli, mai trovati così tanti tutti insieme.

Più che soddisfatti, tentiamo quindi il "colpaccio", ovvero proviamo ad individuare l'ingresso di una quinta e più lunga galleria su cui però abbiamo pochi indizi.
Dopo un lungo e faticoso peregrinare nella macchia, riteniamo di aver individuato la zona, come testimoniato da un vecchio edificio in pietra ed alcuni metri di binari con tanto di vagoncino, ma dell'ingresso nessuna traccia.

Ritornati sul sentiero principale, facciamo rotta verso le auto, il tempo a disposizione non è sufficiente per ulteriori ricerche ed attraverso un ultimo fuoripista (di cui avrei fatto violentieri a meno...) poco prima delle 14.00 terminiamo la nostra passeggiata.

Max