domenica 29 dicembre 2013

Trekking del 29 dicembre 2013


Le gambe ancora indolenzite per la corsa di ieri chiedono un trekking leggero, così le accontento con piacere con un breve giro a capo Poro.

Parto dal parcheggio di Marina di Campo alle 8,32 e fatti pochi metri comincio a salire lungo la vicina scalinata (Salita del Salandro), quindi proseguo lungo un sentiero fino a congiungermi sullo sterrato che porta alla spiaggia di Galenzana; ne percorrerò buona parte per poi seguire i segnavia fino all'arenile.

Facendo attenzione a non scivolare raggiungo punta Bardella, partenza del sentiero 40; peccato che per alcune decine di metri non solo i segnavia bianco rossi sono stati coperti con un bianco sporco, ma varie rocce, riportano la scritta "PRIVATA", realizzata in maniera vergognosa solo da chi a torto o a ragione pare voglia dissuadere il passaggio degli escursionisti.
Al riguardo sarebbe stato molto più intelligente e "delicato" rivendicare la proprietà con un semplice cartello (magari in legno) e soprattutto sostituire l'arrugginita ed abbattuta recinzione metallica con una nuova, piuttosto che imbrattare di vernice la pietra.

In poco meno di un'ora, raggiungo comunque Capo Poro, soffermandomi diversi minuti a fotografare il faro e le numerose opere belliche che avrebbero dovuto contrastare un eventuale sbarco alleato, che poi si verificò il 17 giugno del 1944.

Proseguo quindi sempre con il 40 verso ovest, poi il sentiero piega a nord fino ad incontrare il 39 con cui ero partito da Marina di Campo.
Torno al parcheggio alle 11,03, dopo aver attraversato tranquillamente il paese.

Max

sabato 21 dicembre 2013

Trekking del 21 dicembre 2013


"Si va o no?" mi scrive Mario.
Purtroppo la pioggia suggerisce di restare in casa così annulliamo l'appuntamento per le 8,00; ma fortunatamente dopo circa 30 minuti nuovo giro di telefonate ed in poco tempo siamo in viaggio per Capoliveri.

La marcia inizia alle 9,20 dall'ingresso della miniera del Vallone dove ho parcheggiato l'auto; le nubi grigie stanno scomparendo e la piacevole temperatura ci fa dimenticare che siamo ufficialmente in inverno.

In compagnia di Luca, ci incamminiamo in salita verso Poggio Polveraio quindi, ripiegando verso est, attraverso un bel sentiero torniamo lungo lo sterrato che porta alla Fattoria della Costa dei Gabbiani; lo lasceremo nuovamente per scendere verso quello della spiaggia del Remaiolo per poi svoltare ancora ad est verso l'ingresso della miniera del Ginepro.

Con particolare attenzione ci addentriamo nella zona mineraria, ovviamente non riesco a trattenermi dallo scattare un po' di foto ai vecchi escavatori ridotti al silenzio da molti anni mentre Luca e Mario ne approfittano per bere e mangiare qualcosa.
Proseguendo nella discesa, disturbiamo un cinghiale prima ed una lepre poco dopo; sono le 11,26 quando raggiungiamo il piccolo ma robusto cancello che impedisce l'ingresso della galleria, è arrivato il momento di far marcia indietro.

"Dobbiamo venirci a correre" mi propone più volte Mario, "Si può fare" rispondo non troppo convinto.
Nel ritorno approfittiamo di un "nuovo" sentiero per raggiungere prima la strada del Villaggio ed alle 13,05 la nostra escursione è terminata.

Max

domenica 15 dicembre 2013

Trekking del 15 dicembre 2013


La sera leoni e la mattina... 
Una sveglia piuttosto traumatica, mi suggerisce di evitare grandi cose, così decido di fare un breve anello da San Piero.

Le previsioni annunciano sole, ma affacciandomi alla finestra è pioggia leggera quella che vedo; così indosso la giacca meno traspirante ma più adatta alle intemperie.

Parto dal campo di calcio alle 8,28 incamminandomi su un 35 in buone condizioni e giusto per soddisfare la richiesta telefonica di Massimo, direi ciclabile al 95%.
Raggiunta l'intersezione con il 34, inizio a salire; in questo tratto la situazione cambia decisamente, pendenza e fondo corroso dalle piogge non lo rendono affatto adatto ai bikers, per lo meno a quelli che conosco.

Sorprendente cambiamento invece, una volta raggiunto il caprile (Tozza al Protano), il terreno è stato perfettamente spianato ed allargato, ci si potrebbe transitare in auto!
Ne percorro con piacere circa 500 metri per poi deviare sul 30, quindi salgo fino al Masso alla Quata attraverso il Collaccio.

Proseguo con il 7, in alcuni tratti devastato dai cinghiali, fino a raggiungere il 5 da cui è stato rimosso il pino caduto che ostacolava maggiormente il cammino ed attraverso l'asfalto del Perone.
Anche questo tratto di sentiero è stato perfettamente spianato ed allargato, ottima la pulizia per lo scolo dell'acqua.
Lo abbandono in prossimità del primo deciso tornante a sinistra, proseguendo a diritto lungo un tratto decisamente più trascurato ma che comunque mi consente di arrivare al romitorio di San Francesco.

Giusto qualche foto e continuo fino a ritornare sulla strada, 250 metri di asfalto ed eccomi all'imbocco del 7A, a fianco della bella chiesa di San Giovanni; mi concedo una sosta di 15 minuti per godermi il sole che nel frattempo è subentrato alle nubi e mangiarmi un po' di frutta.

Il resto del percorso è scontato, completato un 7A ricoperto dalle foglie, passo sul 7 e ritorno all'auto alle 12,30.

Per oggi può bastare.

Max

sabato 14 dicembre 2013

Trekking del 14 dicembre 2013


Stamani è proprio il caso di dire che i programmi son fatti per essere modificati; in compagnia di Luigi e Mario avevamo infatti l'intenzione di unirci al gruppo "Andar per sentieri" promotore di un'interessante escursione con partenza dalla casa del parco di Rio Elba.

Purtroppo strada facendo, siamo stati informati da Pasquale che a causa di una leggera pioggia mattutina l'escursione era stata annullata, così dato che ormai eravamo intenzionati a camminare un po', siamo andati ugualmente con l'auto fino all'eremo di Santa Caterina da dove parte il breve sentiero 103 che volevo tracciare con il gps.

Raggiunto in circa mezz'ora l'asfalto della Parata, proponiamo a Luigi di raggiungere il Termine, dal momento che non ci è mai stato.

Tenendo il monte Giove sulla nostra destra, scendiamo così fino al suggestivo laghetto, insolitamente povero di acqua e probabilmente proprio per questo di un rosso particolarmente acceso quindi, dopo una doverosa sosta, proseguiamo lungo lo sterrato che attraverso una seri di tornanti conduce fino alla sommità del monte.

Breve giro intorno alla vetta modellata dal lavoro dei minatori molti anni fa e scendiamo fino all'azienda agricola poco lontano, dove ci mangeremo delle squisite corbezzole mature.
Dietro front ed attraverso un bel sentiero nella macchia, torniamo sulla Parata; ne dovremo percorrere circa 1,6 chilometri per ritornare al 103 che ci riporterà all'auto.

La raggiungiamo alle 13,50 ed ovviamente la promessa di essere a casa per le 13, è andata infranta, ma saprò farmi perdonare il considerevole ritardo omaggiando la moglie con un mazzo di profumatissime rose rosse... (scherzo) mi è bastato un buon caffè caldo preso al bar Angolo!

Max

domenica 1 dicembre 2013

Trekking del 01 dicembre 2013


Come programmato con Mario, per stamani passeggiata a Capo d'Arco in compagnia della sua cagnetta Scricciolina.
Parcheggiamo appena varcato l'ingresso del villaggio turistico ed alle 8,22 ci incamminiamo lungo il comodo sterrato a nord.
Tutto sommato la temperatura sarebbe piacevole, peccato non lo sia il vento teso da nord, così gli 11 gradi, vengono percepiti come 3°.

Dopo quasi 800 metri, abbandoniamo l'ampio sentiero per raggiungere quello sottostante attraverso una ripida cessa spartifuoco; una volta raggiunto, breve cambio di direzione per andare a vedere una piccola cava, attualmente adibita a spartano magazzino, quindi tornati indietro, proseguiamo verso la spiaggia di Ortano.

Attraversando l'arenile, scorgiamo alcune strane sagome squadrate: piccoli frigoriferi che presumo siano giunti sulla spiaggia a seguito dello sciagurato naufragio della Costa Concordia; ne contiamo 4, tutti uguali, di cui uno ancora con lo sportello, oltre al quale probabilmente erano custodite le bottigliette e gli snack adesso sparpagliati tutt'intorno.

Sorpresi per l'inconsueto incontro, proseguiamo in salita, superiamo una barbetta in ottime condizioni, 70 anni fa vi si doveva avere il perfetto controllo del golfo ed ancora su, fino a raggiungere l'ex vedetta che sempre durante l'ultima guerra, se non ricordo male, svolgeva funzioni di osservatorio e stazione radio.

Per descrivere un anello, torniamo in prossimità della spiaggia prima attraverso lo sterrato a sud di monte Fico, probabilmente disturbando anche un paio di poste di cacciatori, quindi lungo l'asfalto.
Il resto del percorso, ricalcherà sostanzialmente il tragitto fatto all'andata, uniche eccezioni la cessa fatta in discesa, opteremo per un più agevole tratto asfaltato e l'incontro con un porcospino scontroso che non ha voluto concedersi alla stampa!

Circa 13 chilometri di lenta andatura, in cui più di una volta sono stato tratto in inganno dalle numerose deviazioni un po' tutte uguali.

Max