domenica 24 novembre 2013

Trekking del 24 novembre 2013 - Test Elbatrail 2014


Probabilmente sia per la mia buona conoscenza dei sentieri elbani che per il mio database, sono stato invitato dall'amico Massimo a collaborare alla realizzazione del percorso per la prossima Elbatrail 2014.

Cercando di soddisfare due punti fermi, ovvero anticipare la salita per la vetta del monte Capanne e consentire agli atleti di poter optare per un percorso più breve (7000 passi) ho parzialmente modificato il tracciato della vecchia edizione, in modo da soddisfare le sue richieste.

Così stamattina, fiducioso nelle previsioni meteo, sono andato a Marciana Marina per testare il percorso breve; per il lungo le mie gambe sono poco adatte...

Senza svelare troppe informazioni, un minimo di sorpresa non può che giovare ad un genuino spirito trail, posso affermare di essere moderatamente soddisfatto del giro effettuato che mi ha permesso di individuare un paio di criticità  a cui ad almeno una suggerirei di porre rimedio, ovvero ripiegare su un sentiero più adatto alla corsa con conseguenze ininfluenti per il chilometraggio ed altimetria; modifica che per altro non riguarda chi sceglie il trail lungo.

Al momento comunque, per il corto ho registrato i seguenti dati: 
lunghezza 21,8 km con un'ascesa accumulata di +1.310 metri; se fosse accettata la mia proposta passerebbe a 21,9 km / + 1.307 metri.

Approfitto inoltre per segnalare qualche problemino su alcuni sentieri attraversati; il fondo dell' 1, 5 e 09 è stato danneggiato dai cinghiali, i tratti ineressati comunque sono fortunatamente una minima parte; 
al contrario per il 15 posso affermare con un modesto margine di errore che nell'ultimo tratto verso la provinciale del monte Perone (circa 400 metri), è stato come camminare in un campo appena arato (meno male avevo gli scarponi...)!

Per quanto riguarda gli alberi caduti ne ho contati ben 5, di cui:
2 pini sul sentiero 5, 
il primo alle coordinate N42 46.596 E10 11.858 invade completamente l'ampio sentiero, ma aggirandolo si passa; 
il secondo coordinate N42 46.521 E10 11.556 interessa il sentiero per la maggior parte.

3 castagni sull' 1, rispettivamente alle coordinate:
1°) N42 46.836 E10 09.975
2°) N42 46.916 E10 09.896
3°) N42 46.954 E10 09.834
il primo ed il terzo al momento consentono di passarvi sotto, il secondo va scavalcato.

Interventi che auspico siano effettuati tempestivamente, anche se la tempistica degli enti preposti ha i suoi tempi; rivolgersi al volontariato?
Possibile, ho giusto avuto notizia della probabile creazione di un gruppo, del tutto informale ed aperto a chiunque, dall'ambientalista più itegralista (ce ne sono) al motocrossista con un minimo di sensibilità verso i sentieri che deturpa (ce ne sono?) il cui denominatore comune sia il miglioramento del nostro ambiente, con un occhio di riguardo proprio ai sentieri.
La motivazione di raggruppare le singole energie dando vita ad una forza di un certo spessore inoltre, farà in modo che non ci siano più tante singole iniziative di cui spesso solo pochi sono al corrente, ma varie iniziative comuni a più volontari ed a conoscenza di molte più interessati.

Per concludere, invito a non imbrattare con la vernice (in questo caso rossa) la segnaletica, è già messa a dura prova dall'intemperie e dall'assenza di manutenzione.

Max

domenica 17 novembre 2013

Trekking del 17 novembre 2013

Breve ed affascianante l'escursione odierna in compagnia di Mario.
Optiamo per un'esplorazione della miniera di Rio Albano, in particolare della vetta del monte Calendozio, dove un paesaggio dai particolari colori, riesce ad arrestare il tempo ed a trasportarci in uno spazio vagamente lunare.

Dopo un'approfondita ed appagante ricognizione, tentiamo di individuare un anello che ci consenta di avvicinarci verso il Termine senza dover tornare indietro; affrontiamo così un lungo tratto piuttosto chiuso, che ovviamente ci rallenta molto, ma che possiamo affermare con sicurezza, un tempo fosse sicuramente percorso dai mezzi che lavoravano nella cava.
Longherine di ferro contorte, vecchi edifici nascosti nella macchia, sono ottime conferme che l'ampio terreno spianato su cui adesso avanziamo lentamente, era uno sterrato pulito.

Purtoppo una vegetazione sempre più fitta ci costringerà a desistere; provvidenziale sarà l'acuta vista di Mario che intravedendo la sagoma di un tetto, (che poi si rivela una semplice collinetta di roccia rossastra), ci suggerisce di cambiare direzione alla ricerca di una zona più percorribile.

Quindi giriamo ad est e dopo circa 100 metri torniamo sul sentiero iniziale che avremmo voluto evitare di fare a ritroso.
Va bene così, proseguire a sud era diventato veramente difficile; peccato che una volta scaricata la traccia, mi sono reso conto che a circa 80 metri ad ovest si trovava l'area perfettamente pulita del Termine che tentavamo di raggiungere!

Tornati comunque sui nostri passi, scendiamo lungo l'agevole sterrato fino all'ameno casale in pietra; agriturismo particolarmente curato a cui dedichiamo una breve sosta per ammirarne la struttura.

Proseguiamo con la discesa, cercando per quanto possibile di tenere la destra, in maniera da ridurre il più possibile il tratto di asfalto della provinciale per Cavo, che sappiamo non poter evitare per raggiungere l'auto.

Così facendo, dopo circa 4 ore e mezzo siamo nuovamente davanti alla rugginosa sbarra in ferro che delimita l'accesso all'area mineraria; i chilometri percorsi sono stati veramente pochi, ma più che sufficienti per la buona riuscita del trek.

Max

domenica 10 novembre 2013

Roberto & Capo Enfola



Ricurvo sulla zappa, bagnato dal sudore, un paio di guanti per proteggere le mani, a pochi metri carretta, rastrello e la bottiglia d'acqua nascosta al sole.

Se siete mattinieri e avete voglia di fare due passi lungo lo sterrato che dall' ex tonnara porta al promontorio, sicuramente vi imbatterete in Roberto.
Classe 1956, alto, longilineo, da maggio 2010 ha fatto del sentiero 108 uno dei suoi principali interessi.

In effetti parlare solo di sentiero è decisamente riduttivo, poiché è solamente il tramite per consentirvi di ammirare uno dei luoghi più belli dell'isola, uno di quei posti che non scorderete più ed in grado di emozionarvi ogni volta che ci tornate.
Questo Roberto lo sa benissimo ed il suo scopo, il suo interesse è proprio renderlo sempre più incantevole.

Per questo motivo, specialmente durante la bella stagione, a giorni alterni, prima di prendere servizio nel suo laboratorio a Carpani, vi trascorre almeno un paio di ore.
Se il piano di calpestio è sgombro da ostacoli, se il canale di scorrimento dell'acqua è continuamente ripulito dalle pietre che vi rotolano dentro, se gli sporadici rifiuti vengono tempestivamente rimossi è proprio grazie a lui.

Ma la pulizia ed il decoro sono solo un aspetto, un risultato del suo impegno; condividendo con altri amici questa sua passione, ha contribuito in maniera determinante alla realizzazione di una serie di iniziative che stanno coinvolgendo sempre più persone.

"Il tempo per riflettere" suggestivo punto d'incontro dove chiunque, soffermandosi incantato ad ammirare i panorami, può scrivere una poesia o semplicemente lasciare un commento e che in pochi mesi ha collezionato oltre 140  pensieri.

Gli incontri notturni con gli astrofili, per ammirare la volta celeste in compagnia di amici ed appassionati.

Il coinvolgimento delle scuole, con l'organizzazione di passeggiate didattiche grazie alla sensibilità dei docenti ed alla partecipazione di studiosi ed appassionati locali.

Non dimentichiamo infatti che il luogo, incantevole dal punto di vista naturalistico, ha tanta storia da raccontare, da quella legata alla pesca del tonno ai drammatici episodi della Seconda Guerra, in quanto sede della Batteria Antinave della Regia Marina "Ludovico De Filippi", come testimoniano le numerose strutture difensive ancora presenti.

Con insistenza è riuscito ad ottenere la sostituzione dell'orrenda rete metallica eretta per impedire il passaggio ai veicoli, con un cancello in legno decisamente più appropriato all'ambiente circostante ed attualmente è profondamente impegnato nella realizzazione di un percorso botanico, all’interno di quella che nel ‘43 era la stalla dei somari, mentre adesso è un ottimo affresco della locale macchia mediterranea.

"Lo faccio volentieri e ho piacere nel condividere con gli altri la bellezza che trasmette questo luogo".
Risponderà alla mia richiesta di informazioni per scrivere il post.

Fortunatamente non è il solo a pensarla così; importante ingranaggio di quel volontariato che opera nell'ombra, lontano dai riflettori, che sacrifica il proprio tempo (e denaro) per migliorare concretamente l'ambiente in cui viviamo ed a cui purtroppo solo raramente vengono riconosciuti i meriti.

Il miglior modo di ringraziarlo?
Offritegli la vostra disponibilità, ne sarà ben lieto.

Un sincero grazie.

Max

domenica 3 novembre 2013

Trekking del 01 novembre 2013


Attratto dall'odierna Sagra della Castagna, mi invento un anello con partenza ed arrivo da Poggio.
Attraverso il paese mentre tutto è ancora in allestimento, sono le 8,15 e superata la provinciale, mi incammino sul sentiero 2.

Il tratto iniziale conferma i miei ricordi: ripido, dal fondo granitico sconnesso e scivoloso; farlo in discesa sarebbe decisamente pericoloso.

Ma dato che è da molto tempo che non ci passo, ne sono ugualmente felice, anche perché la cosa mi permette di segnalare che un albero caduto intralcia completamente il sentiero (coordinate gps: N 42 46.967 - E 10 10.905).

Ragiunta l'intersezione con il 6, passo su quest'ultimo in direzione sudovest; purtroppo molti dei suoi tratti di terreno compatto e scorrevole adesso sono un lontano ricordo grazie al "passaggio" dei cinghiali; la loro opera di devastazione si protrae anche su vari tratti del 28, con cui raggiungo il 10.

Continuo a salire sempre più immerso nelle nubi basse, solamente avvicinandomi al punto d'impatto del quadrimotore dell'Itavia, il sole torna a farsi vedere.

Non sono ancora le 11,00 che abbandono il 10 per il 3 con cui supero Il Troppolo, Serra Ventosa e la Madonna del Monte, dove mi fermerò pochi minuti per riempire le borracce con la sua fresca acqua e salutare Stefania, un'amica che non vedevo da anni.

Approfitto quindi del ritrovato segnale wind per chiamare casa, pronosticando il mio arrivo all'auto prima delle 14; nel frattempo completo il 3 e mi concedo un passaggio nella silenziosa piazza di Marciana, per forza, sono tutti a Poggio!

Quindi mi incammino lungo il sentiero 1 ed arrivato al romitorio di San Cerbone, lo abbandono per l'ampio sterrato che mi porta al piccolo cimitero a fianco di una provinciale già invasa dalle automobili in sosta.

Ancora pochi metri di asfalto e raggiungo Poggio in festa; mi ci vorra un po' di tempo per attraversarne la piazza affollata, dove sarà veramente dura resistere al profumo delle penne al cinghiale appena sfornate.

Max