venerdì 24 febbraio 2012

M Coccherino, che spettacolo!


Con estremo piacere ed una certa difficoltà, mi accingo a scrivere questo post; il timore di non riuscire a raccontarne la bellezza è un grosso freno alle mie dita che non scorrono con la consueta sicurezza sulla tastiera.

Il lavoro svolto è stato veramente tanto, ampiamente ripagato comunque dalla soddisfazione nel veder risorgere  dal groviglio di rovi e rami gran parte delle opere difensive che costituivano il Caposaldo Tivoli, punto strategico per il controllo delle vie di comunicazione fra Lacona e Campo durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il primo passo è stato ripulire il sentiero con cui raggiungere la sommità del piccolo monte e dove giace statuario lo scoglio di granito noto come il "Fallo di Zeus", quindi abbiamo iniziato l'opera di pulizia della principale struttura difensiva, la PCM (postazione circolare monoarma), per passare poi alla pulizia del camminamento che dalla PCM porta fino ad una riservetta veramente ben conservata.

Il secondo passo è stato prolungare il sentiero in modo da poter ritornare sul 48 più a nord, offrendo così la possibilità di descrivere un piacevole ed interessante anello (vedi pagina "Sentieri minori"  http://www.elbatrekking.it.gg/s-.--del-Coccherino.htm) che consente di ammirare anche le fortificazioni nascoste su quel versante.

Il terzo passo  è stato affrontare la pulizia dei trinceramenti e delle "barbette" ovvero le postazioni campali per armi automatiche; ma ci siamo presto resi conto che più ne pulivamo e più ne scoprivamo da pulire!

Abbiamo collocato anche due modesti segnavia in legno per indicare le estremità del sentiero, segnalato ovviamente con segnavia color arancio.
Per non generare confusione, non ho ritenuto conveniente segnalare anche le diramazioni che si trovano lungo il cammino, sono poche ed estremamente corte, realizzate per raggiungere gli angoli più belli ed interessanti come il punto di osservazione sulla valle del Filetto da cui si gode un panorama favoloso. 

Ovviamente di lavoro ce ne sarebbe ancora da fare, ma l'impazienza di raccontare e mostrare ad amici ed escursionisti il risultato del nostro impegno è tale che non potevamo aspettare oltre; adatto a grandi e piccini, parcheggiata l'auto sul "curvone" del Monumento, basta incamminarsi lungo il s. 48 (direzione sud) e si trova presto l'imbocco per il sentiero del "Coccherino".

Salite tranquillamente e curiosate ovunque, un breve giro che sono sicuro vi impegnerà diverso tempo per i panorami mozzafiato e gli angoli affascinanti che potrete scoprire.

Spiacevole ma doverosa raccomandazione finale: attenzione a dove mettete i piedi ed evitate di abbandonare rifiuti, nell'area di sosta del Monumento ce ne sono già abbastanza!

Max

lunedì 20 febbraio 2012

Trekking del 19 febbraio 2012

ostruzione sul 15

Trek in compagnia di Mario con partenza ed arrivo a S. Ilario lungo i sentieri della zona; una doverosa ricognizione per valutarne lo stato dopo l'abbondante nevicata di sabato 11.

Partiamo dal 5, niente di particolare da segnalare, se non rimarcare la scarsa presenza di segnavia, quindi svoltiamo a nord lungo il 19 privo di segnavia e leggermente sporco ma percorribile fino all'intersezione con il 18, su cui continuiamo a salire avvicinandoci così alla sommità del m. Perone.

Raggiunto l'asfalto ne percorriamo qualche centinaio di metri per imboccare un 15 messo a dura prova dai cinghiali, ma indenne dall'ultima nevicata; ha solo una grossa ostruzione già segnalata nel 2011.

Quindi raggiunto Campobagnolo risaliamo lungo un 17 con lunghi tratti completamente dissestati dai cinghiali, ma con solo qualche ramo di traverso, tutto sommato, si passa ancora bene ed anche in questo caso la neve non ha prodotto danni; il danno maggiore che abbiamo rilevato è forse un suo segnavia principale che si è staccato dalle robuste viti in acciaio che lo sostenevano a causa del legno in gran parte marcito.

Max

domenica 12 febbraio 2012

Trekking del 12 febbraio 2012

Definirlo trek è una parola grossa, diciamo che in compagnia di Mario e Pasquale abbiamo effettuato alcune ricognizioni.

La prima dal paese di Porto Azzurro verso la pineta del Monserrato attraverso un "nuovo" sentiero, ben percorribile e momentaneamente segnalato con la fettuccia; ha solo bisogno di una "rassettata" al fondo e si imbocca a fianco di un grosso rudere dopo aver superato i locali campi da tennis.

Grazie a questo nuovo percorso si può così descrivere un anello sfruttando i ben noti sentieri del Monserrato ed il percorso Carmignani (potrebbe essere l'anello di Porto Azzurro).

Quindi, raggiunto il pino monumentale, ci siamo spostati in auto sulla strada di Ortano da dove, dopo aver parcheggiato, ci siamo incamminati lungo l'ampio sterrato che passando sotto monte Fico porta fino all'osservatorio militare.

Lungo il tragitto abbiamo anche recuperato le solite bottiglie di plastica e perfino una sedia rotta in plastica, tutto successivamente conferito in discarica.

Con una temperatura che oscillava da 1 a 5 gradi abbiamo così passato qualche ora per percorrere poco più di 7 chilometri in completa tranquillità.

Max