mercoledì 30 ottobre 2013

Capo Enfola e Volterraio


Lunedì 28 e mercoledì 30: due piacevoli escursioni in compagnia di amici.

La prima alla scoperta della suggestiva Batteria della regia Marina "Lodovico De Filippi" immersa in uno dei più belli scenari che l'isola sa offrire, ovvero il promontorio dell'Enfola.

Lungo il sentiero 108, magistralmente mantenuto dall'amico Roberto, abbiamo curiosato fra i vari bunker ricordandone i fatti antecedenti lo sbarco Alleato del 17 giugno 1944; un vero peccato che tutte queste opere difensive siano lasciate in completo abbandono.
Terminiamo l'escursione sulla punta di fronte allo scoglio della Nave, immersi nell'aroma dell'elicriso cresciuto vicino alla scogliera che si sta colorando di arancio per il basso sole.

Trascorsi due giorni, siamo nuovamente insieme per "espugnare" il castello del Volterraio.
Con Sergio, Sofia, Sonia, Stefano ed un entusiasta Amerigo che ha sostituito Simone, lentamente ci incamminiamo lungo il sentiero 55 raggiungendo in circa mezz'ora le mura del diroccato maniero.

Che dire, altro luogo stupendo, offre delle vedute su Portoferraio assolutamente particolari.
La scura pietra, colorata dal giallo intenso dei licheni offre dei contrasti incredibili quando colpita dai raggi del sole ed al di sopra di tutto, il maestoso castello riesce ancora ad intimorire chi lentamente vi si avvicina.

E' sempre un piacere tornarvi, ma lo è ancora di più portarci gli amici, specialmente se per loro è la prima volta.

Max

domenica 13 ottobre 2013

Trekking del 13 ottobre 2013


Ore 6,25, leggo solo adesso l'sms che Mario mi ha inviato ieri sera ed in cui mi chiedeva info per l'uscita domenicale, esito un po' e poi decido di rispondergli anche se sono certo lo leggerà più tardi.
Mi dispiace per la sua assenza, ma conoscendolo dubito che si sarebbe presentato alle 7,10 come han fatto i coniugi Zamboni con cui condividerò il trekking odierno; che volete, comincia ad avere una certa età..

Il programma prevede di descrivere un anello con partenza da Pomonte, aggirare il massiccio granitico del m. Capanne salendo dalla Grattaccia e ritornare dal Colle San Bartolomeo; in tutto 17,1 chilometri con 1.264 metri di ascesa (riporterà poi il gps).

Iniziamo la nostra marcia alle 7,52 ed invitati da un'arietta fresca a tenere un passo svelto, raggiungeremo il primo caprile nei pressi del monte Orlano in meno di 50 minuti.
Proseguiamo quindi verso il m. Cenno; finora grazie ai recenti interventi di manutenzione il 31 è in ottimo stato.
Peccato che poi tali interventi si siano fermati poco prima di raggiungere il sentiero di collegamento con il 35, così fino al successivo punto di intersezione con l' 8, per vari tratti dovremo farci largo fra un' invadente bassa vegetazione.

L'entusiasmo iniziale riguardo ai tempi di percorrenza, comincia lentamente a svanire, la costante salita fino a Malpasso metterà a dura prova i miei compagni ma dato che non ci rincorre nessuno, non permettiamo che l'orologio ci condizioni la camminata e proseguiamo con i nostri ritmi.

Purtroppo non sarà nemmeno di grande aiuto la discesa lungo il 5 prima e l'1 poi, un umido ed insidioso granito impone prudenza ed attenzione su dove mettere i piedi.
Finalmente raggiungiamo il 6, ottimo e piacevolissimo sentiero che ci consente di rialzare la media ed apprezzare gli stupendi panorami sul versante settentrionale dell'isola.

Alle 11,17  lo abbandoniamo per riprendere a salire lungo il 28 e ancora su con il 10 che giocherà un brutto scherzo a Gaia; temporaneamente alla guida del terzetto si imbatterà in una vipera decisamente addormentata da una temperatura a lei non più congeniale, la stuzzico un po' con la bacchetta e la lascio sfilare via fra le rocce per riprendere poco dopo la guida del gruppo.

Raggiunta l'intersezione con lo 00, finisce la salita, per ritornare a Pomonte adesso ci aspetta tutta discesa!
Prima di abbandonare il 10 per il 3, passiamo a pochi metri dal punto in cui il 14 ottobre 1960 il quadrimotore dell'Itavia partito da Roma alle 15,02 e diretto a Genova impattò rovinosamente.
Disastro aereo che costò la vita di undici persone, 4 dell'equipaggio e 7 passeggeri; proprio per commemorare questa tragedia incontriamo quattro ragazzi che muniti di attrezzi sono in procinto di realizzare una sorta di targa alla memoria.
Scambio interessato quattro chiacchiere con loro, palesemente delusi per essere riusciti a trovare solo pochi resti del quadrimotore.

Al proposito invito a visionare il seguente filmato su youtube:
http://www.youtube.com/watch?v=3RRBig4EwhQ


Quindi passiamo sul 3 e dopo circa 15 minuti sul 4 con cui arriveremo a Pomonte alle 13,54, ma non prima di aver fornito alcune informazioni ad una famiglia tedesca (credo).
L'escursione si conclude alla fonte del paese per un sorso di acqua fresca, mentre le nostre gambe indolenzite ci chiedono un po' di meritato riposo.

Max

domenica 6 ottobre 2013

Trail del 06 ottobre 2013


Stavolta, in tutta sincerità, non potevo scrivere trekking; anche se è da poco che ho ripreso a correre, abbigliamento ed intenzioni erano decisamente più orientate per un percorso da fare il più possibile di corsa piuttosto della solita camminata che effettuo la domenica.

Premesso ciò, parto da Capoliveri alle 7,48 per descrivere un anello che si rivelerà di 26,8 chilometri e 1000 metri di ascesa accumulata e che a mio avviso, tocca alcuni dei punti più suggestivi del Calamita; un percorso già fatto a fine settembre e stamani solo leggermente modificato.

Memorabile sarà il mio "piccolo momento Kilian", quando superata la Tenuta delle Ripalte, dopo aver già percorso oltre 20 chilometri, lungo la salita che porta all'incrocio di vari sentieri ad ovest di Poggio Fino, sarò affiancato da due bikers.
Fatto un breve tratto insieme, a circa cento metri dall'incrocio e fine dell'ascesa, decido di scattare lasciandomeli così decisamente alle spalle.
E' stato un momento indimenticabile!

Come indimenticabili sono stati i colori ed i paesaggi del luogo; grazie alla pioggia abbondante del giorno precedente ed a un inaspettato sole mattutino, non sono riuscito a trattenermi dallo scattare qualche foto curiosando fra queste bellissime nature morte industriali; pur conoscendole da anni, mi affascinano sempre come la prima volta.

Max