domenica 25 agosto 2013

Trekking del 25 agosto 2013


Indeciso fino all'ultimo su dove andare, mi butto su una passeggiata con partenza dalla fine di viale Enaudi.
Non sto a redigere il solito diario in quanto l'escursione non è certo una delle mie più interessanti, mi limito solo ad elencare una serie di brevi osservazioni:
  • il sentiero delle Pietre è in ottimo stato e pare molto gradito dai bikers, dato che il fondo comincia ad essere segnato in più punti dal loro passaggio.
  • il segnavia principale fra il 51 ed il 49 mostra inequivocabili segni di "vecchiaia", meriterebbe la sostituzione.
  • sempre suggestivo ma un po' "blindato" il tratto di costa sotto l'hotel Hermitage, specialmente il tunnel all'interno della roccia; un tempo ci si poteva passare liberamente...
  • nelle piccole spiagge di Lamaia e Porticciolo mucchi di rifiuti, anche se ben raggruppati, non passano certamente inosservati.
  • idem le bottiglie ed altri troiai abbandonate lungo la provinciale che da Procchio va verso Campo.
  • abbandono volentieri l'argomento rifiuti, concludendo con le pietose immagini della roulotte ancora abbandonata a Buca di Bomba, ammirata con curiosità anche da una coppia di escursionisti che procedevano nel senso opposto al mio.
  • segnavia principali da modificare, entrambi sul 48, il primo a circa 150 metri a nord di Buca di Bomba riporta sia il n° 48 (giusto) che il n° 45 (errato) quindi procedendo sempre verso nord al successivo bivio il segnavia in legno riporta solo il n° 48 mentre manca quello del n° 45 (è qui che andava posizionato).
  • dopo aver lasciato il 45, il sentiero 48 avrebbe bisogno di qualche intervento di pulizia da rami e tronchi che obbligano a chinarsi per passare; ci sono anche un paio di robusti corbezzoli di traverso, ma suggerisco di non tagliarli, sono un ottimo e naturale deterrente al passaggio delle moto.
Max

lunedì 19 agosto 2013

Trekking del 18 agosto 2013


Ore 7,00, dopo aver atteso (per pochi minuti) invano Pasquale,  che evidentemente non è potuto venire, parto per Marciana.
Dato che anche stamani sono solo, mentre affronto le curve del Capannone, ho tutto il tempo per rivedere l'itinerario ed optare per qualcosa di più "cattivo"; giusto per allenarmi un po'.

Un bel giro che mi consenta inoltre di fare la parte alta dell' 8, recentemente manutenuto; quindi direi che la partenza dal sentiero 1 è scontata.

Inizio la marcia alle 7,33 mentre alcuni operai sono già a lavoro per gli imminenti festeggiamenti di S. Agabito.

Procedo spedito raggiungendo presto Malpasso, quindi fatti i primi metri nel versante sud, noto già l'opera di taglio della bassa e sporadica vegetazione; adesso l' 8 è decisamente più individuabile ed i suoi segnavia completano l'opera.

Verso le 9,00 saluto una giovane coppia appartata vicino ad un caprile, rispondono al mio "Ciao" ma il loro sguardo incerto mi colpisce; farò i successivi metri temendo abbiano bisogno di aiuto, ma il pensiero non impedisce alle mie gambe di proseguire, così poco dopo, mi ritrovo all'incrocio con il 9, 31 e 30 su cui mi immetto tenendo la sinistra (est).

Supero i bei caprili delle Macinelle e scendo fino al piccolo corso d'acqua da dove il sentiero riprende a salire; il tratto caratterizzato da rigogliose felci è ovviamente un po' in chiusura.

Avvicinandomi a Pietra Murata, raggiungo l'incrocio con il sentiero del Collaccio Alto, lo prendo non curante del caldo, mi farà risparmiare un po' di cammino per raggiungere Masso alla Quata.
Si, Quata con la Q e non con la G come riportano le indicazioni che successivamente incontro sul terreno; errore o capoliverese doc???
Ironia a parte, personalmente su mappe e testi (vedi quelli sui sentieri) ho sempre trovato scritto Quata e non Guata.
Mi rammarica solo l'incongruenza, poi fra la Q o la G cambia poco.

Altro difetto lo noto nel giungere nella verde radura dove il sentiero (via dei pastori 4) finisce intersecando il 7; manca il segnavia principale!
La complicità della vegetazione inoltre ne rende ancora più difficile l'individuazione per chi proviene dal 7.

Passato quindi sul 7 in direzione nord, aumento l'andatura; nota positiva: prima di raggiungere il bivio con il 24, scopro che hanno rimosso l'orribile pannello di alluminio abbandonato lungo il sentiero e già menzionato durante l'escursione del 10 agosto.
Bene, ci hanno evitato un intervento che avevamo già pianificato.

Finisco anche il 7 e passo sul 5, ma invece di salire verso ovest, scendo verso est e l'asfalto; raggiungere il 6 attraverso il 125 presumo mi obbligherebbe a sbattere ancora contro le "piacevoli" ragnatele e per stamani ne ho già abbastanza!
Asfalto pulito e privo di ostacoli che percorrerò in leggera corsa; mi concedo solo una sosta di pochi minuti raggiunto il segnavia del 6 per mangiare qualche albicocca.

Attraverso i 6,8 km di questo penultimo sentiero arrivo alla prima cappella della via Crucis (s. 3) sono circa le 12,30, ho tutto il tempo per bermi una bella birra fresca!

Max

domenica 11 agosto 2013

Trekking del 10 agosto 2013


Per il trekking odierno volevo rispettare due parametri: andatura sostenuta e rientro anticipato, cosi ho scelto di fare un percorso con partenza ed arrivo da Marciana attraverso i sentieri 1, 00, 90, 7, 5, 125, 6 e 3.

Per raggiungere l'antico borgo, questa volta parto di buon ora con lo scooter, indispensabile per divincolarsi nell'intenso traffico estivo ed alle 7,31 sono già in cammino.
Leggermente perplesso sulle condizioni meteo, nubi basse e vento non fanno presagire nulla di buono, parto spedito ma senza esagerare; per conquistare la vetta del Capanne è opportuno dosare le forze.

Vi arrivo piuttosto sudato e per colpa delle insistenti folate sono costretto a proseguire, mi concedo solo una brevissima sosta per fissare le bacchette allo zaino dato che per scendere lungo lo 00 mi sarebbero d'impaccio.

La via di crino divide anche meteorologicamente l'isola in due, mentre il versante nord è soffocato da nubi basse e battuto da un fastidioso vento teso, in quello sud sole e cielo terso invitano ad abbandonare il cammino per un tuffo nel limpido e tranquillo mare.

Raggiungo le Calanche, dove al momento è solo la più robusta croce in metallo a presiederne la vetta, quella in legno per intemperie o vandalismo è assente già da tempo, quindi un'occhiata alla ripida discesa e giù verso il 90 in direzione del Masso alla Quata.

Il sentiero, una sorta di diramazione sudest dello 00, ne presenta analoghe caratteristiche ed anche se privo di tratti attrezzati e decisamente meno pericoloso è consigliabile comunque ad escursionisti esperti (anche perchè i pochi e sbiaditi segnavia non ne rendono facile l'individuazione).


Il successivo passaggio sul 7, ben segnalato da un segnavia verticale, mi permette di aumentare l'andatura, così passo dalla camminata ad una modesta corsa, giusto per compensare il tempo "perso" a fotografare.

Ma è proprio lungo questo bel sentiero che faccio un insolito incontro con un bianco sportello in alluminio sdraiato a terra.
Una vipera, una martora che ti attraversa la strada, sarebbe stato insolito, ma un pannello in metallo di circa 2 metri per 0,60 è bizzarro!
Come diavolo ci sia finito, lo sa solo chi ce lo ha messo, posso solo sperare venga rimosso quanto prima in quanto "cozza" paurosamente con l'ambiente circostante.
Dopo un breve esame, l'ampia superficie grigliata e le due serrature piegate (forse per rimuoverlo) mi fanno supporre fosse appartenuto ad una cabina elettrica o qualcosa di simile; a chi di competenza il da farsi.

Senza ulteriori incontri, se non alcuni mufloni che metto in fuga successivamente, raggiungo l'incrocio con il 5.
Il tratto percorso recentemente, dove persistono ancora vandalizzate alcune delle tabelle informative sulle farfalle, mi riporta su un versante nord nel frattempo migliorato; le fitte nubi stanno facendo spazio al sole.

Salgo quindi fino ad intersecare il 125, è da un po' che non ci passo, così lo imbocco volentieri.
I numerosi tornanti sono veramente divertenti anche perchè in discesa... quindi il terreno morbido e compatto lascia il posto al meno piacevole ciotolato in granito; più che di pulizia avrebbe bisogno di qualche segnavia in più.

Alle 10,30 circa raggiungo il 6 su cui giro ovviamente a sinistra (ovest); altro bel sentiero, adatto anche alla MTB, come testimoniano alcune tracce sul terreno,  offre scorci stupendi del versante nord occidentale.
Lo percorrerò incontrando altri passeggiatori fino ad intersecare il 3 con cui torno al paese.

Concludo segnalando con piacere la presenza di nuovi segnavia orizzontali, specialmente a bandiera in prossimità degli incroci; intervento che migliora sensibilmente la segnaletica della maggior parte dei sentieri attraversati oggi (se non ricordo male solo sul 90 ed il 125 non ne ho trovati di nuovi).

I due parametri? Direi rispettati entrambi.

Max

lunedì 5 agosto 2013

Trekking del 4 agosto 2013


Ore 6.15, parcheggio di Procchio, con una temperatura di 23 gradi, sono in attesa dell'arrivo di Giacomo.
Il programma è di fare un anello da Pomonte attraverso i sentieri 31 e 9 quindi, se avanza tempo, non mi dispiacerebbe anche un salto al vicino 41, recentemente riaperto e segnalato.

Alle 6,58 mi metto in marcia con un Giacomo in versione "tecnologica", munito infatti di gps, macchina fotografica e miniregistratore vocale, presumo abbia l'intenzione di controllare lo stato dei sentieri che percorreremo sia per valutare gli interventi effettuati sia per suggerirne di nuovi.

Così, al primo bivio dove abbandoniamo il 9, una piacevole sorpresa: il 31 è indubbiamente stato oggetto di manutenzione; adesso si passa perfettamente, senza più dover strusciare fra il cisto, bene!

L'opera di pulizia però, si arresta dopo i primi 1.400 metri circa; peccato, ancora qualche centinaio di metri di lavoro e sarebbe stato completamente ok.
Spero solo che il fatto sia dovuto al fermo estivo del taglio con il disco, poiché data la siccità, eventuali scintille potrebbero innescare incendi.

Superato il monte Cenno, notiamo anche qualche nuovo segnavia orizzontale e raggiunta l'intersezione con l' 8 proveniente da Seccheto, dei nuovi ed utilissimi segnavia a bandiera correttamente numerati.

Al riguardo ritengo doveroso affermare che benché legato al passato, con questa ulteriore opera di segnaletica non posso che accettare totalmente la nuova versione che affida al 31 il percorso di crino ed evita all' 8 di svoltare a sudovest per poi tornare a nordest attraversando la Grottaccia, (al riguardo potete leggere il post del 23 aprile 2012 "confusione fra i sentieri 8 e 31").

Dopo 5,6 km alle 10,48 raggiungiamo la fine del 31 al quadrivio formato con i sentieri 8, 9, 30.
Evidenti sono anche qui dei nuovi segnavia a bandiera di supporto ai preesistenti segnavia principali, lo scrupoloso Giacomo mi fa notare la mancanza di quello relativo all' 8 (versante sud) che in effetti, andava dipinto a fianco di quello del 31, dato che, anche se per poco più di 180 metri, i due sentieri corrono sovrapposti (anomalia che effettivamente non ha molto senso, più logico sarebbe anticipare la fine del 31 all'incontro con l' 8).

Qualche foto ed iniziamo a scendere lungo il 9; fronde tendono a chiuderlo per una ventina di metri, quindi la situazione migliora man mano che ci avviciniamo al bosco, dove aumentano improvvisamente anche i segnavia.
Ci improvvisiamo operai per una decina di minuti, per rimuovere dei rami secchi che intralciavano il cammino, non potevamo lasciarli così.

Quindi una volta raggiunto il piccolo ruscello, appare evidente la necessità di manutenzione qualificata; alberi caduti, felci rigogliose e necessità di qualche segnavia i principali interventi da effettuare.

Procedendo oltre, raggiungiamo il tratto manutenuto due anni fa, purtroppo l'ottimo intervento passato, viene messo un po' in sordina dalla nuova vegetazione che capeggiata dal rovo in procinto di offrire i primi frutti, ha invaso parte del sentiero, al momento comunque sempre agevolmente percorribile.

Non controllo la temperatura al nostro arrivo a Pomonte, sicuramente intorno ai 30 gradi, ma devo ammettere che siamo riusciti a sopportarla egregiamente; pochi i chilometri percorsi in poco più di 6 ore.

Max