lunedì 28 luglio 2014

Il rifugio San Francesco di monte Perone

01 settembre 2012
In data 01 settembre 2012 scatto alcune foto al rifugio di San Francesco,  il cui tetto, come mostrano le immagini, è stato investito dalle fronde di alcuni alberi caduti.

01 settembre 2012
Ovviamente nell'impatto, l'eternit che ricopriva la struttura portante in legno, già deteriorato dal tempo e dalle intemperie, è stato ulteriormente danneggiato.

01 settembre 2012
Come se tutto ciò non bastasse, nel 2013 un grosso pino lo colpisce in pieno, procurandogli ulteriori gravi danni.

28 luglio 2014
Attualmente non solo la copertura di eternit di buona parte del tetto è completamente frantumata, ma la stessa struttura portante, ne è stata pesantemente danneggiata, solaio compreso.

28 luglio 2014
Così all'interno del rifugio, accanto alle immancabili stupide scritte di vernice ed ai resti di quello che una volta era il portone in legno, giacciono  pezzi di eternit e macerie varie.

Durante questo tempo, ovviamente sono state fatte varie segnalazioni, la stessa Legambiente, con un articolo in data 24 settembre 2013,  afferma di aver segnalato lo stato di abbandono e pericolo della struttura al sindaco di Campo nell'Elba, all'assessore dell'ambiente della regione Toscana, al presidente del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e per finire al Comando Cta del Corpo Forestale dell Stato.

Ma non ostante anche questa autorevole segnalazione, di fatto tutto è rimasto inalterato, anzi non proprio, poiché albero e tetto continuano lentamente a marcire, mentre il solaio pericolante ed il cancerogeno eternit, sparpagliato sopra e sotto continuano ad essere una seria minaccia per chiunque vi si avvicini, dal momento che il luogo è accessibile da chiunque.

Ennesimo esempio del fallimento delle nostre Istituzioni, molto più deboli del solido granito con cui sono stati realizzati i suoi muri, al povero rifugio non rimane che attendere impotente il proprio destino, capace solamente di offrire ad ogni passante l'indecorosa immagine del suo degrado ed abbandono.

Illudendomi che le recenti ed ennesime segnalazioni riescano a scuotere la sordità degli enti preposti, auspico che questa situazione possa essere sanata al più presto, ma sopratutto prima che si verifichi l'irreparabile disgrazia.

28 luglio 2014

Max

Trekking del 27 luglio 2014


Trekking in compagnia di Luigi e Mario lungo gran parte della recente 7000 Passi; con partenza alle 8,01 ovviamente da Marciana Marina, ne seguiamo il percorso fino al sentiero 15, che poi decidiamo di abbandonare per quello che ci porterà alla Fonte di Zeno e successivamente, superate le Piane di Serana, alla provinciale del monte Perone in zona Cotecavalli.

Percorsi poi circa 450 metri di asfalto, imbocchiamo il sentiero 6, che lascieremo in zona San Cerbone per passare sul sentiero 1 e nuovamente sul tracciato della 7000 Passi, con cui raggiungiamo Marciana.
Caffè e birre al bar La Porta (adorabile punto di ristoro), sono offerte come sempre da Luigi, sosta che ci porta via pochi minuti, ed alle 11,50 riprendiamo il cammino lungo un altro tratto di asfalto fino a raggiungere il sentiero dei Profumi (09).

Il perfetto orario della nostra tabella di marcia, ci permette di dedicare alcuni minuti sul lungomare di Marciana Marina per salutare Roberta e Simonetta, due valide runners dell'Atletica Isola d'Elba di cui Luigi è l'illustre presidente!

La nostra escursione di 18,5 chilometri si conclude alle 13,08.

Max

domenica 13 luglio 2014

Trekking del 13 luglio 2014


Per l'escursione odierna ho intenzione di fare un anello da Pomonte attraverso i sentieri 9 e 31, mi incuriosisce verificarne lo stato, così in compagnia di amici ed amici degli amici prima delle ore 9,00 ci troviamo di fronte alla chiesa del paese.

L'orario della partenza è decisamente "comodo", per il semplice fatto che i quasi 11 chilometri del percorso non dovrebbero impegnarci più di tanto; per le 13,00 prevedo di essere già di ritorno per Portoferraio; ma la previsione si rivelerà errata... 

Incominciamo la marcia alle 9,01 e ben presto mi rendo conto che l'andatura sarà più lenta del previsto, infatti mentre con Luigi e Mario avanziamo lungo il sentiero 9, il restante gruppetto formato da Angelo, Corinna e Mario S. rimasto più indietro, giunto al bivio con il 31, prosegue su quest'ultimo.

Un malinteso che chiariremo solo dopo un'attesa di circa 5 minuti e successivamente alcuni tentativi di chiamarli con il telefono; quindi rapido dietro front da parte nostra per raggiungere i compagni che stanno affrontando la salita per il monte Orlano.

Nel frattempo, incrociamo una coppia di escursionisti, Angela ed Antonio, scopriremo più tardi e che di li a poco si uniranno a noi. 

Proseguiamo così tutti insieme verso monte Cenno, la lenta andatura consente a Luigi di fornire numerose spiegazioni, informazioni che ovviamente destano l'interesse generale. 

Finalmente poco prima delle 12,00 arriviamo al bivio con il 30, 31, 8 e 9; altra breve sosta e iniziamo la discesa verso la valle dei Mori.

Il tratto iniziale del 9 si rivela decisamente in chiusura, come gran parte di quello finale; paradossalmente il tratto migliore sarà proprio quello all'interno del bosco, la cui vegetazione ovviamente non ha risentito dell'effetto "ricostituente" della combinazione sole pioggia di questa anomala stagione estiva.

Il 31?
Decente fino al Cenno poi mai stato così in chiusura, la situazione migliora solo avvicinandosi alla sua fine; se non sarà sottoposto presto a manutenzione, per il prossimo autunno sarà difficile poterlo percorrere. 

Ritorniamo a Pomonte che sono passate le 14,00, decisamente in ritardo per la mia tabella di marcia, cosa che mi costringe a salutare frettolosamente Angelo e Corinna e rinunciare anche stavolta alla birra fresca proposta da Mario.

Max

lunedì 7 luglio 2014

Trekking del 06 luglio 2014


Della serie: chi la dura la vince, anche per stamani decidiamo di fare lo 00 e come domenica scorsa, ritrovo alle 7.30 a Portoferraio.
Stavolta le condizioni meteo sono decisamente migliori, l'unico rammarico è la mancanza di Luigi.

Arrivo in perfetto orario all'appuntamento e Mario mi sorpende doppiamente, infatti oltre ad essere in anticipo, mi propone di partire dal m. Perone ed una volta arrivati alla Tavola di rifare il tragitto a ritroso! 

Evidentemente si sente in forma, penso fra me e perplesso principalmente per i tempi di percorrenza, accetto senza troppo entusiasmo.

Partiamo dalla piacevole radura del monte Perone alle 8.06 lungo il sentiero 5 e ben presto ci rendiamo conto del restyling a cui sono stati sottoposti i pannelli dedicati alle farfalle.

In 30 minuti arriviamo al bivio fra il 5 e lo 00 ed ovviamente passiamo su quest'ultimo.
Nell'affrontare le prime vie attrezzate ci rendiamo conto che il versante nord sta generando una certa nuvolosità, spero proprio non pregiudichi anche stavolta il nostro programma.

Comunque con un'altra mezz'ora di lenta marcia, espugnamo i 908 m della vetta delle Calanche, parzialmente invasa da nuvole e con un sensibile cambio di rotta ci dirigiamo verso Malpasso.

Ci passiamo alle 9.34 per raggiungere attraverso altre vie attrezzate la vetta del Capanne poco prime delle 10.00.
La visibilità purtroppo è limitata dalle nuvole, ma confidiamo che l'aumento della temperatura possa dissolverle.

Procedendo con cautela sempre verso ovest, superiamo la Galera e con essa il tratto più impegnativo dello 00.
Purtoppo la cautela non è sufficiente, un'inaspettata scivolata del sottoscritto poteva avere conseguenze ben più gravi, me la cavo con un discreto dolore alle falangi prossimali del 3° e 4° dito del piede sinistro; svantaggi delle scarpe basse, avessi avuto i miei scarponi...

Alle 11,06 terminiamo lo 00 e di rifarlo a ritroso non ci penso proprio, anche perché vorrebbe dire ritornare al Perone per le 14.00, decisamente troppo tardi, così la scelta è scontata, scendere con il 10 per passare poi sul 28 e quindi con il 6 raggiungere la provinciale n. 37 con cui ritornare all'auto.

Vi arriveremo alle 13.08 dopo aver percorso 14 chilometri di cui gli ultimi 2,5 di asfalto.

Concludo segnalando il distacco di un tondino di ancoraggio di un tratto attrezzato dalla roccia, all'incirca alle seguenti coordinate: N42 46.294 E10 09.935; al momento il tondino è ancora infisso nel granito, manifesta però un discreto gioco all'interno del foro di alloggiamento.

Max