domenica 26 novembre 2023

Trekking del 25 novembre 2023: da Reale a Capo D'Arco e ritorno

 

Contrariamente al titolo, stamani è stata una semplice passeggiata con partenza dal parcheggio sterrato a monte della spiaggia di Reale.
Scelta indovinata poiché il versante parzialmente a ridosso dal freddo vento da nord ovest e ben esposto al sole, mi consentirà di trascorrere una piacevolissima mattinata.

Ovviamente l'abbigliamento è cambiato rispetto alle ultime escursioni, pantaloni lunghi, giacca e berretto adesso sono obbligatori.

Camminando lungo la battigia, supero la spiaggia di Terranera ed inizio a salire in direzione dell'ingresso dell'area di Capo D'Arco.

Mi mantengo sul sentiero alto sempre in direzione nord fino a raggiungere una scarpata di roccia.
La risalgo con cautela e mi addentro nella macchia non troppo fitta.

Rapidamente scorgo l'ingresso della piccola e malmessa galleria già esplorata in precedenza, una controllatina veloce, qualche foto e riesco.

Riprendo il cammino ma in direzione sud est, visto che sono in vena di rovine minerarie, voglio rivedere anche l'ingresso della profonda discenderia.
La raggiungo in circa quindici minuti, apparentemente non è cambiato nulla dalla mia ultima volta.
Anche in questo caso, qualche foto, compresa la struttura di fronte all'ingresso dove sicuramente era collocato l'argano per la risalita.
L'ampiezza della galleria mi fa pensare fosse a doppio binario.

Pienamente soddisfatto mi concedo una breve sosta al sole per mangiare un'arancia ed alle 11,41 riprendo il cammino.

Nel rientrare apprezzo con piacere i brevi ed interessanti percorsi "botanici" che mi consentono di ammirare una superba pianta di alloro, un possente leccio ed una sempre gradevole mimosa.
Percorsi ben indicati da una pregevole cartellonistica verticale ad opera della Tenuta Agricola di Monte Arco (TAMA).

Ripercorrendo a ritroso il tratto davanti al laghetto di Terranera, desto l'interesse di una femmina di germano.
La "disinibita paperetta" spinta presumo da una considerevole fame, mi si avvicina decisa, posso solo offrirle mezza barretta al sesamo, che divorerà dal palmo della mia mano dopo averle scattato qualche foto.

Un incontro sorprendente ed inaspettato, probabilmente giustificato dal fatto che l'habitat da lei scelto  è inquinato dall'acido solforico presente nella verde acqua del laghetto (verde vetriolo...), cosa che non favorisce sicuramente lo sviluppo di alghe, piante acquatiche, larve, vermi, girini ed in generale di gran parte della sua dieta.

Pochi minuti ed alle 13,30 concludo la mia interessante passeggiata di 10 chilometri.

Max




martedì 21 novembre 2023

Trekking del 19 novembre 2023: Anello San Piero - Pietra Murata - Masso alla Quata - San Saverio

 

Domenica mattina, temperatura ideale e sole dappertutto tranne il luogo scelto per l'escursione odierna... poco male, l'importante e fare quattro passi con l'amica Susy.

Partiamo come faccio sempre dal campo sportivo di San Piero alle 8,42 e tranquillamente ci incamminiamo lungo il sentiero 135.

Qualche centinaio di metri e scorgiamo avanti a noi una pattuglia di Carabinieri intenta ad osservare il territorio, probabilmente in missione di controllo nei confronti dei numerosi cacciatori della zona (a sentire dalle fucilate...).

Dopo averli superati, raggiungiamo in breve tempo il mulino di Moncione, impensabile non fermarsi per qualche scatto.
Ci manteniamo sul 135 per un'altra ventina di minuti abbondanti quindi lo abbandoneremo per affrontare la salita di quello che un tempo era il sentiero 34, adesso pare sia stato privato di numerazione anche se continua ad essere frequentato da escursionisti e bikers, come dimostrano le impronte sul terreno.

Il malridotto segnavia verticale di "Tozza al Protano" si sposa perfettamente al sentiero per raggiungere il caprile, completamente in chiusura dalla vegetazione!
Scatto un paio di foto a distanza e proseguiamo verso Pietra Murata.

Purtroppo anche in questo caso, per l'incuria del sentiero ma soprattutto per la mancanza di un segnavia verticale non mi accorgo della deviazione sulla destra, cosa che ci costringerà a tornare sui nostri passi per un  200 metri abbondanti alla ricerca del sentiero, che comunque individuiamo rapidamente.

Impavidi pettirossi ci saltellano a pochi metri di distanza, mettendosi in bella mostra sugli scogli di granito, ma quasi a farlo a posta, al momento dello scatto, volano via.

A Pietra Murata, ci concediamo una breve sosta di cinque minuti per un'arancia ed un po' di frutta secca quindi zaino in spalla e riprendiamo il cammino verso Masso alla Quata.

Optiamo per il 107 all'interno del bosco, l'alternativa del Collaccio oltre ad essere più ripida potrebbe esporci a possibili scivolate data l'alta percentuale di umidità.

Nell'attraversare il tratto delle Piane al Canale non posso fare a meno di notare la moltitudine di pini secchi con il tronco ricoperto di resina.
Non sono assolutamente un esperto, ma sembra siano stati attaccati da qualche parassita.

Lungo la successiva salita veniamo superati da due e-bikers, una bella batteria sarebbe utile anche a me...

Eviteremo di salire fino al vecchio punto di avvistamento, tanto la visibilità è pessima e proseguiamo lungo il 107 in direzione di monte Perone.

Il sentiero presenta vari tratti messi a soqquadro dai cinghiali (non è certo una novità) mentre una leggera brezza ci convince ad indossare un windstopper.

Ragionando del più e del meno alle 12,03 attraversiamo la provinciale per scendere sul 119 ma solo per circa 800 metri, poiché lo abbandoneremo per il 124 che passa dall'eremo di San Francesco Saverio.

Altro tratto di asfalto fino alla pieve di San Giovanni per continuare sul 124 finché alle 13,27 ci ricolleghiamo al 107 percorso alla partenza, il campo sportivo è a solo 300 metri.

Concludiamo la nostra piacevolissima passeggiata di quasi 15 chilometri alle 13,32 ancora immersi fra le nubi basse, mentre a Campo nell'Elba (come a Portoferraio) il sole la fa da padrone...

Max




sabato 4 novembre 2023

Trekking del 4 novembre 2023: Anello da Colle Reciso - Segagnana - Mezzane

 

Approfitto della mattinata relativamente tranquilla (meteorologicamente parlando) per una passeggiata nel versante centro meridionale dell'isola.

Parcheggiata l'auto a Colle Reciso, alle 9,09 inizio il cammino lungo la GTE.
Il sensibile calo della temperatura ed una certa umidità mi spronano ad adottare un'andatura spedita.
In circa 25 minuti raggiungo il rudere del mulino a vento, un paio di foto e proseguo lungo l'adiacente single track usato spesso dai bikers locali per scendere verso Lacona (in via di Santa Maria).

Una ventina di minuti lungo le vie della zona fino ad imboccare la salita di Laconella, dove decido di "tagliare" dentro il bosco di pini e seguire lo sconnesso sterrato, mi renderò conto poi che se avessi proseguito lungo la strada asfaltata avrei fatto prima...

Quindi eccomi sulla Segagnana, grazie alle recenti piogge il terreno è più compatto e privo di polvere, situazione sempre utile quando c'è la possibilità di incrociare qualche veicolo a motore... così sarà!

Al bivio per Capo di Fonza scatto un paio di foto ad un gruppo di bikers che intercetto leggermente in ritardo, mentre superato quello per la provinciale 30, sarà il rombo di un paio di buggy ed un quad ad avvisarmi del loro passaggio.

Alle 12,04 raggiungo il bivio col s. 248 su cui proseguo per  arrivare alla vetta del m. Tambone.
Il panorama sul golfo di Marina di Campo non è niente male.

Con una certa attenzione affronto la successiva sconnessa discesa verso m. Cocchero, un tempo sede del caposaldo Tivoli e dove a distanza di tanti anni, si possono visitare i resti delle opere difensive pesantemente attaccate durante l'operazione Brassard nel giugno del 1944.
Per far ciò occorre deviare dal s. 248 e prendere il breve s. 248B.

Mantenendomi sempre sul s. 248, attraverso la provinciale e mi incammino lungo lo sterrato delle Mezzane, in effetti è più corretto dire ciottolato (ex strada militare) che in circa 20 minuti mi consente di tornare sulla GTE.

In meno di dieci minuti sono a Buca di Bomba, quindi circa 50' per percorrere i quasi 4 chilometri per tornare all'auto.

Concludo la panoramica passeggiata di 19 chilometri alle 13,58.

Max