lunedì 21 novembre 2011

Grave errore sul 48


A seguito di ricognizione odierna mi sono reso conto di aver commesso un madornale errore; ovvero ingannato da un viottolo ben definito, giovedì scorso, anziché pulire un tratto di 48 ho sprecato tempo e tanta fatica per ripulire un tratto di niente!

Molto più efficace quindi il lavoro svolto da chi ha creato la deviazione che aggira il grosso dell'occlusione, che per altro ho constatato essere di circa una decina di metri e che a questo punto con molta pazienza cercherò di rimuovere. 

Al momento, non ostante i vari ostacoli, si riesce comunque a ricongiungersi al 45.

Scusatemi.

Max

domenica 20 novembre 2011

Trek del 20 novembre 2011


Interessante e tranquilla l'escursione odierna in compagnia di Gian Luca e Mario.

Ritrovo a Portoferraio alle 7,15, parcheggiamo quindi l'auto a Marciana e prima delle 8,00 siamo già in cammino lungo il sentiero 3.

La meta di stamani è il Semaforo di Campo alle Serre, le previsioni meteo lasciavano sperare qualcosa di meglio, ma nuvole a parte è solo l'incostante vento di SE a disturbare la marcia.

Ovviamente non mancano le scivolate su un granito viscido come sapone, in particolare quella del sottoscritto risulterà la più spettacolare con tanto di atterraggio di schiena sullo zaino che per l'occasione svolge un'ottima funzione di airbag.

Gag a parte, il Semaforo, ormai in gran parte privo del tetto, ha sempre un indiscutibile fascino, caparbio nel voler conservare il suo ruolo di vedetta su un orizzonte infinito di cielo e mare.
Ogni sua pietra sembra voglia dirti "io non mollo", malgrado il tempo che passa, la pioggia che lo inzuppa ed il vento che lo sferza.

Vi si osservava Pianosa, la Corsica e la Capraia, ed è rimasto in funzione fino agli anni 50, conservando ancora oggi il traliccio radio.

Alle 10,15 dopo aver curiosato il giusto e scattato varie foto, ci rincamminiamo verso Marciana, effettuando una brevissima deviazione a Serra Ventosa dove ne confermo la demolizione di quello che un tempo era il rifugio di cacciatori, proprio vicino alla sorgente dell'acqua, sbarrata adesso con un tavolone.

Alla Madonna del Monte riempiamo le borracce con la sua fresca ed ottima acqua e quindi alle 12,30 arriviamo in paese dopo aver percorso circa 15 chilometri.

Max

giovedì 17 novembre 2011

Sentiero 48

prima


Iniziata la riapertura del sentiero 48, purtroppo come potete vedere il lavoro non manca, ma non mi scoraggio, "chi ben comincia è a metà dell'opera" si dice...


Così dopo circa quattro ore di lavoro sono avanzato di quasi 40 metri, rinunciando volentieri a tagliare i due corbezzoli abbattuti sia perché con il seghetto "a mano" sarebbe stata dura, sia perché sono un ottimo sbarramento naturale per le moto che ho visto sono recentemente transitate nella parte più bassa danneggiando il fondo del sentiero specialmente del tratto ripido che corre lungo la recinzione, una volta lasciato l'asfalto del Capannone.

dopo

Ho notato anche la realizzazione di quella che ritengo sia una deviazione che aggira il tratto chiuso del 48, marcata con ometti in pietra e brutte incisioni sul tronco degli alberi.
Mi viene naturale osservare che se l'artefice avesse dedicato le sue energie alla parte occlusa del 48 adesso saremmo un bel pezzo avanti...

Max

martedì 15 novembre 2011

Fonte di Vera



Monserrato: individuata deviazione che dal sentiero per la Croce porta fino alla fonte di Vera.
Il tratto di circa 170 metri consente di raggiungere la sorgente da sud, passando fra stupende sughere e maestosi castagni.
Al momento segnalato al 90% con colore arancio, ne sarà presto ultimata segnaletica e pubblicata foto satellitare. 



La Sorgente nota per la bontà della sua acqua era assediata da un gran numero di rifiuti costituiti per la maggioranza da bottiglie in plastica, che attraverso opera di bonifica sono state conferite in discarica.


Al riguardo si invita caldamente a non lasciarvi più i rifiuti ed a mantenere un comportamento rispettoso nei confronti della natura e del proprietario del terreno.

Max

domenica 13 novembre 2011

Trek del 13 novembre 2011


Indossare gli scarponi è sempre un piacere, se poi nell'escursione sono in compagnia di un vecchio amico, ancora meglio.

Così alle 7,30 mi trovo con Gian Luca e tranquillamente ci dirigiamo verso le Trane, dove parcheggio il fuoristrada ed iniziamo la marcia.

Ho scelto questa zona per la relativa vicinanza a Portoferraio, per la bellezza del paesaggio e perché ci consentirà di descrivere un'anello breve ma dalla discreta altimetria.

Partiamo alle 7,45 lungo il sentiero "minore" di Fonte di Prete, incontrando ovviamente il guardingo Adone, un bel pastore maremmano che a modo suo ci da il benvenuto.

Raggiungiamo quindi la GTE, che seguiremo fino alle Piane della Madonna, da dove attraverso il passaggio "alpino" che passa vicino alla vetta di Monte Castello, raggiungiamo il 105 da ovest; non lo seguiamo però, proseguendo alti in direzione del monte Mar di Capanna, dato che Luca non c'è mai stato merita vederlo.

Con piacevole sorpresa notiamo già da una certa distanza che la croce  dominatrice di Porto Azzurro è stata restaurata; ricorderete che da circa un paio d'anni mancava di un braccio.

Ringrazio "metaforicamente" gli autori della nobile impresa e riprendiamo a scendere attraverso la pineta, lungo quel sentiero costantemente pulito e monitorato da Pasquale.

Raggiunto il pino monumentale, ricominciamo quindi a salire lungo l'asfalto prima ed il 105 poi.

La salita si fa sentire, ma mantenendo un'andatura lenta e costante ne raggiungiamo la fine senza troppo patire.

Proseguiamo ancora sul 105 fino a ritornare alle Piane della Madonna da dove svoltiamo a nord est riprendendo la GTE che lasceremo presto per imboccare il "sentiero del Pastore"; altro luogo significativo da vedere.

Con un agevole "tronca macchia" di circa 150 ci ricongiungiamo quindi al 120 e con direzione sud ne percorriamo un buon tratto fino a deviare per un altro sentiero "minore" che passando poi dalla vecchia cava ci riporta all'auto.

Alcune informazioni di rito:
lunghezza percorso 12,0 km
tempo impiegato 4 ore e 35'

Max