martedì 28 dicembre 2010

Trek del 26 e 27 dicembre 2010

percorso del 27 dicembre


Insieme a Riccardo, guida del CAI di Roma, abbiamo piacevolmente percorso due interessanti itinerari.

Il primo giorno lo abbiamo dedicato interamente al promontorio di Capoliveri.
Non ostante le condizioni meteo sfavorevoli, abbiamo esplorato la zona in più punti, ritornando al paese dopo una "passeggiatona" di oltre 20 km.

Il secondo giorno, con condizioni meteo decisamente migliori, abbiamo affrontato il massiccio granitico del Capanne.
Con partenza dal Perone, la temperatura gelida non ci ha impedito di affrontare lo 00 fino alla vetta di 1.019 metri.
Quindi attraverso l' 1, il 6, il 28 ed il 10 una volta raggiunta la Tavola abbiamo proseguito fino ad intersecare il 3 con cui siamo ritornati a Marciana dove avevamo lasciato la seconda auto.

Una birra ed un bicchiere di vino nel bar del paese hanno coronato questo secondo impegnativo trek.

Max

domenica 19 dicembre 2010

Percorso Pietre Rosse


Il piacevole percorso di Pietre Rosse inserito nell’opuscolo “Sentieri nel Parco” è costituito da un anello di circa 7,5 chilometri che può essere indifferentemente intrapreso da Nisportino, dall’asfalto della Parata o dall’Aia di Cacio.

Si sviluppa in prevalenza nel sottobosco, ma offre anche gradevoli tratti costieri da cui si gode una vista incantevole del mare.

Tranne lungo il tratto urbanizzato di Nisportino (circa 900 metri) è ricco di segnavia; particolarmente “artistici” ma ovviamente sempre utili quelli lungo la costa.

Il fondo alterna tratti di buon terreno compatto a zone decisamente accidentate, discreto il dislivello che a mio avviso è da tenere in considerazione in base alla scelta del punto da cui partire.

Unica nota dolente l’incontro in più punti di vecchi rifiuti abbandonati (vedi blog rifiuti d’autore).

Max

sabato 11 dicembre 2010

Sentiero 19


Giovedì 9 dicembre.

Come immaginavo anche il sentiero 19 è stato pesantemente danneggiato dalla nevicata di marzo.

Ne ho controllato il tratto compreso fra il 17 ed il 18.

Dopo avere passato più di 4 ore a pulirne pressappoco i primi 400 metri, mi sono dovuto arrendere impiegando un’ora per percorrerne i restanti 800 metri circa fino a raggiungere il 18.

Uno stato iniziale relativamente accettabile mi ha tratto in inganno facendomi ben sperare, ma nell’ avanzare mi sono reso conto che la situazione è veramente disastrosa.

Solo grazie alla volontà di voler raggiungere il 18 sono riuscito ad attraversare un pressoché costante intreccio di fronde e rami, che hanno fatto il possibile per ostacolare la mia marcia.

Impensabile percorrerlo quindi, almeno finché non verrà energicamente ripulito!

Max

p.s. la foto indica la zona in cui ho abbandonato l'opera di pulizia.


domenica 7 novembre 2010

Trek del 07 novembre 2010


Partecipanti: Alessia, Massimo, Maurizio e Max

Percorso: anello di 10,5 km da Patresi attraverso i sentieri: 14, 3 e 27.

Ore 8.30, ritrovo al parcheggio di Carpani, aspettiamo un po’ per eventuali ritardatari e poi avuto conferma che siamo solo noi, partiamo per Patresi, dove arriviamo dopo circa 45 minuti.

Iniziamo la marcia alle 9.23 e non ostante le sgradite previsioni meteo, la giornata è proprio bella; sole, assenza di vento ed una temperatura perfetta!

Affrontiamo lentamente la salita del sentiero 14, che sinceramente pensavo di trovare in migliori condizioni.
Oltre alla ridotta segnaletica è soprattutto la vegetazione ad ostacolarci più volte il cammino.
Ricca infatti la presenza di alberi ed arbusti caduti sul sentiero e le nuove piante ed un fondo sconnesso in più punti, grazie anche ai cinghiali, completano l’opera.
Riusciamo comunque a farci strada.

Alessia non ha nessun particolare problema nell’ascesa che al contrario si rivela più sfibrante per Maurizio, inattività ma soprattutto un forte mal di schiena lo costringeranno spesso a fare piccole soste; …“e fosse solo il mal di schiena”… penserà leggendo queste righe.

Fra qualche chiacchiera, dolci corbezzole e qualche sorso di latte condensato che concedo a mia figlia nei momenti di “crisi” raggiungiamo il sentiero 3 (della via Crucis) che sono le 11.45.
Altri dieci minuti e approfittiamo di uno dei tavoli di castagno per mangiare un boccone, dopo aver ovviamente riempito le borracce della fresca ed ottima acqua della fonte.
Alessia mi domanda candidamente se siamo arrivati a destinazione; “siamo solo a metà percorso” le rispondo io, “ma d’ora in poi è tutta discesa!”
La piacevole sosta pranzo durerà circa 30 minuti.

Riprendiamo la marcia alle 12,25, ma fatti pochi metri Alessia accusa un dolorino al tallone, quindi nuovo stop per darle un’occhiata al piede ed applicarvi un cerotto per evitare il formarsi della vescica.
Il cerotto fa miracoli e così, grazie soprattutto alla costante discesa, la nostra andatura aumenta sensibilmente.

Sono quasi le 13,10 che raggiungiamo il segnavia verticale del 27, concedo un ulteriore sorso di latte a mia figlia ed imbocchiamo lentamente la ripida scesa.
Ad essere sinceri un po’ lenti siamo solo Maurizio ed io, gli altri due vanno piuttosto spediti, ma che volete, so’ giovani e vanno lasciati corre….

Gli stupendi castagni ci accompagnano per un lungo tratto di marcia ed attraversato tre volte il corso d’acqua scorgiamo le case del piccolo abitato di Patresi, dove ci aspetta il furgone, sono le 14,23.

Alessia crollerà nel viaggio di ritorno a Portoferraio, mentre io spero le sia rimasto un bel ricordo di questa piacevole passeggiata.

Max.

sabato 30 ottobre 2010

Trek del 30 ottobre 2010

Partecipanti: Pasquale, Max

Percorso: sentiero n° 35.

Dati percorso:
km: 9,3
tempo impiegato: 3 ore e 40 minuti
media totale: 2,5 km/h

Partenza ore 8,30 dal campo sportivo di S.Piero;
Condizioni meteo: parzialmente nuvoloso, vento da SE, temperatura alla partenza 15°, all’arrivo 19°.

Qualche breve considerazione sul sentiero.
Dopo aver superato la cava di granito, avrebbe bisogno in qua e là di un po' di pulizia e qualche segnavia in più, ed anche dopo il mulino del Moncione la situazione resta essenzialmente invariata.
Leggero miglioramento invece dopo aver attraversato il fosso dell’Inferno praticamente dove il sentiero devia per nord ovest, maggiori segnavia ed in generale più pulizia almeno finché non si raggiunge un breve tratto umido a cui seguono fitte felci.
Continuando l’ascesa fra i corbezzoli, il sentiero si avvicina al Cenno ed in prossimità di un segnavia in legno vicino ad un caprile, attraverso un sentiero di 200 metri possiamo collegarci al 31 (GTE).
Da questo punto è praticamente tutta una costante discesa, sufficientemente pulita e segnalata almeno fino al bivio per Seccheto (s. 37).
Tenendo la destra per Fetovaia (verso ovest) per quasi un chilometro la pressoché assenza di segnavia è palese.
E’ solo avvicinandoci ad una serie continua di tornanti a poche centinaia di metri dalle abitazioni che le cose migliorano leggermente, ma è solo un breve sollievo poiché gli ultimi 250 metri per raggiungere l’asfalto della provinciale sono segnalati solamente da un malridotto segnavia verticale a pochi metri dalle auto in sosta.

Concludendo, il 35 può essere percorso senza grossi problemi, purché muniti di una mappa e prestando attenzione ai non molti segnavia ed al fondo talvolta un po’ sconnesso; tranne i primi 4 chilometri circa (S. Piero/Vallebuia) sconsigliato ai bambini.

Max.

lunedì 25 ottobre 2010

Trek del 24 ottobre 2010



Partecipanti: Max

Percorso: doppio anello da Marciana attraverso i sentieri: 3, 6, 1, 6, 28, 10 e 3.

Domenica mattina, ore 7,51, attraverso i caratteristici vicoli ed esco dall’abitato di Marciana, tutto tace.
La temperatura è di 13 gradi ed il solido granito del Capanne al momento mi ripara da un moderato vento di scirocco.
Inizio la salita lungo il sentiero n° 3, solo poche decine di metri per incontrare subito un paio di mufloni, mi stupisco di trovarli così a ridosso del paese quindi devio a sinistra per passare sul 6.
Prima di farlo perdo un paio di minuti nel reindirizzare il suo segnavia verticale in legno erroneamente rivolto verso la Madonna del Monte (sentiero 3).

I primi 2,7 chilometri del n° 6 sono costituiti da un’ampia pista forestale, sufficientemente segnalati e percorribili (se fosse consentito) anche con un fuoristrada, quindi al raggiungimento di una radura con dei segnavia verticali, da sud est il sentiero devia bruscamente a sud ovest, assumendone le normali più strette dimensioni.

Gli abbondanti 500 metri circa che mi portano ad intersecare il 28 sono piuttosto malmessi a causa dei danni arrecati dai cinghiali al terreno, danni che si protraggono per ulteriori 300 metri circa lungo un 6 che fa nuovamente rotta est sud est.

Non sono ancora le 9 e 15 che raggiungo l’intersezione con l’1.
Lo imbocco scendendo a sinistra (direzione nord), quando a poche metri uno dall’altro due alberi divelti mi sbarrano il cammino con il loro tronco.
Basta chinarsi un poco e si riesce a passarvi sotto, tuttavia sarebbe opportuno tagliarli, volendo anche con buon seghetto ed un po' di pazienza, data la loro non eccessiva dimensione.

Ovviamente incontro ancora mufloni, arrestandomi più volte ad osservali e cercare invano di fotografarli, fino a raggiungere il romitorio di San Cerbone, incantevole luogo di meditazione... e ribotte!

Il tratto appena percorso del sentiero n° 1 andrebbe arricchito da qualche segnavia, ed anche qui i cinghiali si sono dati un bel d’affare nell’arare il terreno, inoltre al segnavia verticale in legno nei pressi del romitorio manca la freccia indicatrice, c’è rimasto solo il palo.

Scatto qualche foto e proseguo ancora per poco sul 1, per poi deviare a sinistra in concomitanza dell’indicazione della Grotta di S. Cerbone.
E’ un breve tratto di 200 metri che mi riporta sul 6, dove era già transitato precedentemente e da dove proseguo lungo un 28 pulito e sufficientemente segnalato.

Non sono ancora le 10 e 30 che raggiungo il 10, breve sosta al sole durante la quale mi mangio una mela, e nuovamente in marcia lungo una costante salita che mi porterà alla Tavola.
Man mano che mi avvicino lo scirocco comincia a farsi sentire, ma è solo quando le nuvole oscurano il sole che mi infastidisce.
Le felci ingiallite dall’autunno fanno da cornice all’ultimo tratto di salita del 10, e pensare che a ferragosto erano verdi e rigogliose.

Iniziando a scendere accelero l’andatura, ma pagherò più di una volta questa forzatura con dolorose fitte alla caviglia destra ancora mal funzionante.
Durante la discesa scambio quattro chiacchiere con una piacevole coppia di escursionisti che da Pomonte intendono passate dallo 00, li invito a prestare attenzione ai tratti in ombra del tecnico sentiero, camminare sul granito umido e come avere il sapone sotto ai piedi.
Confermo il buono stato del 10, pulito e segnalato.

Alle 11,30 raggiungo il 3 che mi riporterà a Marciana.
Migliorabile nella segnaletica, si farà perdonare offrendomi alcune dolci e mature corbezzole, anche se presumo convenga aspettare un’altra decina di giorni per una più completa maturazione.
Non passano 20 minuti che raggiungo la deviazione per San Frediano, visto che ho tempo spendo volentieri 10 minuti per salire a fotografarne le rovine,

Nuovamente in marcia raggiungo il Troppolo e dopo poco incrocio alcuni bikers che si stanno preparando ad affrontare la tecnica discesa che li porterà fino a Chiessi.
Supero successivamente il bivio con il 27 ed ammiro la notevole opera di pulizia fatta lungo quello che più a valle diventa il fosso di Patresi.
Prima dell’una raggiungo Serra Ventosa, e pochi minuti dopo riempio le mie borracce con la pura e fresca acqua della Madonna del Monte; sosta obbligata per tutti gli escursionisti.

Verso le 13,30 raggiungo il paese dove è in corso una festa, castagne e salsiccia arrosto diffondono i loro aromi nell’aria circostante, sono tentato, ma preferisco rientrare per trascorrere il pomeriggio in compagnia della famiglia.

Max.

martedì 12 ottobre 2010

Progetto GTE


Partito il progetto di manutenzione alla GTE.
Oltre all’obiettivo di pulire i tratti chiusi dalla vegetazione, l’iniziativa vuole soprattutto corredare l'intero itinerario di una soddisfacente segnaletica orizzontale.
Realizzato stamani primo breve tratto di 2,1 km ad ovest dalla cava di Colle Reciso lungo il sentiero 65, in cui sono stati realizzati nuovi segnavia.

Max

giovedì 7 ottobre 2010

Sentieri nel Capoliverese



Novità nel Capoliverese.
Tramite l'operazione Pollicino, Antonello & C. hanno segnalato il "Percorso del Calamita".
Suggestivo anello che costituisce uno dei percorsi pubblicati dall'Ente Parco nell'opuscolo "Sentieri nel Parco".
Anche se l'opera di segnalazione al momento non è ancora ultimata per la mancanza della numerazione corrispondente ai sentieri attraversati, spero lo sarà presto.
Spero anche che venga estesa a tutti i principali sentieri del promontorio, che sono molti e tutti privi di segnavia.

Max

domenica 5 settembre 2010

Trek del 05 settembre 2010


Partecipanti: Pasquale, Max

Percorso pianificato: percorrere il 6 quindi il 28 con possibile scalata della vetta del Giove, poi ricollegarsi al 28 e con un breve 3 percorrere interamente il 6 per ritornare all’auto.

Percorso realizzato: un po’ meno…

Dati percorso (realizzato):
km: 8,0
tempo impiegato: 3 ore e 24 minuti
media totale: 2,4 km/h

Ritrovo ore 6,45 a Portoferraio (io stranamente in ritardo), quindi superato Poggio parcheggio nei pressi del 6, partenza del trek ore 7,43 arrivo del trek alle ore 11,07.

Condizioni meteo: sole, cielo terzo, temperatura alla partenza 18°, all’arrivo 23°

Note:
Iniziamo la marcia su un 6 in buono stato e sufficientemente segnalato sino al 28, verso cui proseguiamo.
Continuiamo a salire fino ad intersecare brevemente il 10 che lasciamo subito continuando sul 28 da qui in poi bisognoso di segnavia e pulizia.

Passando vicini alla vetta del Giove optiamo per un fuori pista fino alla vetta.
Decisione opinabile ma sicuramente dalle conseguenze spiacevoli.
Metto un piede in fallo e cado malamente avvertendo un forte dolore alla caviglia.
Al momento in cui scrivo è molto probabile uno stiramento al malleolo, domattina dopo una lastra e la visita dall’ortopedico forse ne saprò di più.

L’incidente ci comporta così una lenta discesa lungo il 28 prima ed il 3 poi, dove un collega di Pasquale contattato telefonicamente (che ringrazio ancora) ci accompagna alla nostra auto.

Max.

Disperso nei boschi, ritrovato dopo ore

Da Il Tirreno del 04 settembre 2010

lunedì 30 agosto 2010

Trek del 29 agosto 2010

Partecipanti: Mario, Max

Percorso: ad anello da Marciana attraverso lo 00

Dati percorso:
km: 15,6
tempo impiegato: 6 ore e 12 minuti
media totale: 2,5 km/h
ascesa accumulata: 1.025 metri


Ritrovo ore 6,45 a Portoferraio, quindi arriviamo a Marciana dove parcheggio nei pressi della Fortezza Pisana, partenza del trek ore 7,29 arrivo del trek alle ore 13,41.

Condizioni meteo: sole, vento leggero da NW, temperatura alla partenza 21°, all’arrivo 26°

Note:
Iniziamo la marcia sul 3 sino all’ultima cappella, recentemente ricostruita dopo che era stata distrutta dalla caduta del vicino castagno, nonché punto di partenza del 28, verso cui proseguiamo.
Continuiamo a salire fino ad intersecare il 10 che ci porterà alla Tavola, breve sosta per un sorso d’acqua e via per lo 00.

La bella giornata e la secca brezza del maestrale sono quando di meglio potevamo sperare per affrontare i multiformi blocchi di granito; fra una ferrata e l’altra raggiungiamo con prudenza la vetta del Capanne dove do un’occhiata al gps, 1.019 metri è la sua misura del altitudine, semplicemente perfetta.

Perdo qualche minuto nel vano tentativo di cercare un cestino per i rifiuti, incredibile ma dovrò scendere fino al bar a depositarli.
Quindi discesa verso Malpasso da dove risaliamo per le Calanche.

Attraverso altre ferrate raggiungiamo la fine dello 00 e punto di intersezione con il 5.
Altra breve sosta per un boccone e via, nuovamente in marcia fino a raggiungere il 125, che tornante dopo tornante ci fa scendere fino al 6.

Lo percorriamo fino a lasciarlo per completare la parte meridionale del 28, e quindi riagganciandoci al 10 con un breve tratto del 3 completiamo l’anello.

P.S.
Per le sue particolari caratteristiche suggerisco di affrontare il sentiero 00 solo se in buone condizioni fisiche e con tempo bello e asciutto.
Assolutamente sconsigliato a bambini ed in caso di maltempo.

Max.

lunedì 16 agosto 2010

Trek del 15 agosto 2010



Partecipanti: Pasquale, Max

Percorso: da Marciana a Pomonte e ritorno

Dati percorso:
km: 19,2
Tempo impiegato: 6 ore e 52 minuti
Media oraria: 2,8 km/h
Ascesa accumulata: 1.380 m.


Ritrovo ore 6,20 a Portoferraio, quindi rotta per Mariana dove parcheggio nei pressi della Fortezza Pisana, partenza trek ore 6,58 arrivo trek (all’auto) ore 13,50.

Condizioni meteo: sole, vento leggero da SE, temperatura alla partenza 18°, all’arrivo 24°

Note:
Lasciato l’asfalto, dopo pochi minuti imbocchiamo un rigoglioso 10, sufficientemente segnalato ed abbastanza pulito, avvistando più volte durante l’ascesa piccoli branchi di mufloni.
Continuiamo poi la discesa lungo un 3 prima ed un 4 poi; quest’ultimo bisognoso di pulizia dagli invadenti rovi.

Breve sosta nei pressi del ponte in legno a Pomonte dopo avere imboccato il GTE, quindi secondo round, decisamente più impegnativo, sia per la salita che per un 9 bisognoso di ulteriori segnavia e di una energica ripulita dalla vegetazione e taglio di vari alberi caduti che ne ostacolano il passaggio.
Nota positiva la grande abbondanza di more mature (e non) nel primo tratto, che saranno causa di ulteriore rallentamento.

Arrivati finalmente all’ incrocio con l’ 8, il 30 ed il 31, ci concediamo un’ulteriore sosta per rifocillarci e prepararci all’ultima tratto di salita.
Nonostante sia ferragosto, la temperatura è ottima, grazie anche ad una massa nuvolosa che ci ripara dal sole per quasi tutta l’ascesa.
Raggiungere Malpasso si rivela così meno faticoso del previsto.
Da li in poi tutta discesa, prima lungo i gradoni di granito del 5 e poi lungo un sempre affascinante 1 a cui non guasterebbe una rinfrescata ai segnavia e che dalle pendici del Capanne, attraverso il suggestivo romitorio di S. Cerbone ci riporta in centro al paese.

Proprio una bella camminata, valido test per saggiare lo stato di forma e pianificare le prossime uscite.

Max.

lunedì 9 agosto 2010

Trek del 08 agosto 2010


Percorso di poco più di 12 chilometri con partenza ed arrivo al campo sportivo di S. Piero passando dalle Calanche

Parto alle ore 7.00 con una bellissima giornata di sole, la temperatura alla partenza è di 19°, all’arrivo di 25°.

Mi incammino lungo in sentiero 7 per saggiarne lo stato, dopo la nevicata di marzo non l’ho più fatto.
E’ uno dei miei preferiti per fondo, altimetria e paesaggio e non ostante mi imbatto in alcuni pini caduti lungo il percorso, passo agevolmente.
Bene, sinceramente pensavo di trovarlo in condizioni peggiori.

Arrivato sul 5 continuo a salire verso lo 00 sfruttando le sue ferrate in perfetto stato che mi portano sulle Calanche, non sto a descrivervi colori e natura, tanto non ci riuscirei.

Dalla vetta scendo lungo un 90 che avrebbe bisogno di un’energica rinfrescata ai segnavia, i pochi presenti mi sono comunque sufficienti, dato che l’ho percorso molte volte.

Mi riaggancio quindi al già fatto 7 fino alle Piane al Canale dove devio per un sentiero senza numero di circa 1 chilometro, aperto da bikers locali che si collega al 35 con cui ritorno all’auto a S. Piero.

Un po’ di vernice e qualche colpetto di motosega potrebbero ottimizzarne lo stato dei sentieri attraversati, e chissà che qualcuno mi prenda in parola…

Max

lunedì 2 agosto 2010

Riapre il 17


Non nuovi ad interventi del genere, con estrema soddisfazione comunico che domenica 1 agosto, il sentiero 17 è stato completamente pulito e riaperto al passaggio.

Con i suoi 4,5 km di lunghezza, i primi 2 partendo da sud bonificati ampiamente dalla coop Terra, tuttora al lavoro; i successivi 2 km da Pietra Acuta sudati da noi fino all’ultimo tratto di 500 metri nei pressi di Campobagnolo, che non ha avuto bisogno di alcun intervento.

Dopo avere comunicato le nostre intenzioni alla locale Stazione del CFS di Marciana Marina, con tre mattine di lavoro, di cui la prima solo in due con falcetto e seghetti, mentre nelle successive con l’ulteriore presenza di un Mario che munito di motosega si è rivelato indispensabile, abbiamo intrapreso questa impegnativa opera di bonifica.

Con impegno e convinzione, motivati dalla comune passione nel percorrere i nostri stupendi sentieri, non potevamo restare indifferenti di fronte al loro stato di abbandono.

Se parlarne è importante, darsi da fare è ancora meglio.

Noi abbiamo cercato di fare del nostro meglio, sperando che questo nostro lavoro sia di stimolo per altri.

Non siamo certamente (e fortunatamente) gli unici, speriamo di poter essere sempre di più, in modo da passare dal grosso contributo di pochi al piccolo contributo di tanti.

Max

venerdì 30 luglio 2010

Sempre sul 17

situazione prima


Riguardo al 17 segnalo con piacere la vigorosa opera di pulizia che sta facendo la coop. Terra.

Impegnando uomini e mezzi di movimento terra hanno praticamente creato una cessa spartifuoco che segue perfettamente il sentiero dal suo inizio a sud fino a Pietra Acuta.

Il tratto in questione benché privo di alberi caduti, era quasi chiuso dalla vegetazione e segnato da profondi solchi sul terreno, che ora è stato livellato.

Averlo tralasciato, per noi è stato un bel colpo di fortuna che ci ha evitato una sfacchinata sotto i raggi del sole.


Max

situazione attuale

lunedì 26 luglio 2010

Pulizia sul 17 (2° intervento)


Domenica 25 luglio, approfittando di un leggero ma sensibile abbassamento della temperatura, ritrovo alle 6,30 a Portoferraio e via verso Campobagnolo per pulire il 17.

La squadra è al completo, Falcetto, Seghetto e Motosega, indispensabile per la grossa mole di lavoro che ci aspetta.

Lasciamo l’auto vicino alle abitazioni, dove inizia lo sterrato e iniziamo a pulire, procediamo abbastanza velocemente fino ad un’ampia radura letteralmente ostruita da alberi caduti.

Impiegheremo circa quaranta minuti per avanzare di solo una ventina di metri.

Superiamo un secondo grosso intasamento, meno vasto ma più intricato del precedente, un cespuglio di rovi non vuole cedere i rami divelti che ha imprigionato, un tira e molla a cui avremmo fatto volentieri a meno.

Al terzo punto critico la miscela della motosega finisce, la cosa non ci dispiace, non manca molto alle 12 ed il caldo e la stanchezza cominciano a farsi sentire, rientriamo così verso l’auto, soddisfatti comunque per il lavoro svolto.

Probabilmente con il prossimo intervento riusciremo a ricongiungerci al tratto pulito tre settimane fa, esaminando la traccia scaricata dal gps mi rendo conto infatti che dovrebbero mancare circa 300 metri.

Max (Falcetto)

lunedì 5 luglio 2010

Pulizia sul 17


Domenica 4 luglio

Primo intervento su un 17 pesantemente chiuso dalla vegetazione.
Con l'aiuto di un amico abbiamo ripristinato il passaggio per un tratto di circa 500 metri dall'intersezione nord con il 18.

Il lavoro comunque non è certo finito, ci vorranno ancora varie uscite per renderlo percorribile.

Max.

martedì 29 giugno 2010

Sentiero del Pastore


Con alcune giornate di lavoro e la collaborazione di Mario e Pasquale, abbiamo riaperto e segnalato il “sentiero del Pastore”.

Un breve sentiero di circa 1 chilometro, in gran parte nel sottobosco, che collegato al GTE, aggira Cima del Monte sul versante ovest.

Osservandolo da sud, si sviluppa parallelo al 120 fino a quello che era il rifugio del pastore (ormai in abbandono), per poi, dopo poco più di 100 metri, deviare verso nord est ricongiungendosi al GTE.

Un sottobosco relativamente pulito permette di collegarsi al 120 facendo rotta 270° dal rifugio del pastore.

Max


foto segnavia nord



domenica 20 giugno 2010

Trek del 20 giugno 2010



Partecipanti: Mauro, Pasquale, Max

Percorso in azzurro fra i vari sentieri di Capo di Stella

Ritrovo ore 7,30 a Margidore, partenza trek ore 7,35 arrivo alle ore 10,40 circa.

Condizioni meteo: variabile, vento da NW, temperatura alla partenza 19°.

Note:
Iniziando a costeggiare il lato est del promontorio, abbiamo percorso un anello di circa 7 km. alternando ampi sterrati a tratti piuttosto chiusi dalla vegetazione come i tratti da A a B e da C a D (cliccare su foto per ingrandire).
Anche in questo caso, il panorama è magnifico.

Max

lunedì 14 giugno 2010

Trek del 13 giugno 2010



Partecipanti: Pasquale, Max

Percorso: anello del Monserrato con varianti

Dati percorso: 12,1 km
Tempo impiegato: 4 ore e 43 minuti
Media totale: 2,6 km/h
Media movimento:
Ascesa accumulata:

Ritrovo ore 7,00 a Porto Azzurro, partenza trek ore 7,05 dal pino del Monserrato, arrivo alle ore 11,48.

Condizioni meteo: sole, vento fresco da NW, temperatura alla partenza 19°, all’arrivo 26°

Note:
Evitando la salita del 105, ne abbiamo percorso solamente il tratto alto, per proseguire brevemente sul GTE e deviare quindi sul 120 per ripristinarne il passaggio in un punto chiuso da gli alberi caduti.
Quindi dietro front fino al GTE da cui, poi, abbiamo deviato per percorrere il sentiero del Pastore, un tratto di circa 1 km che corre parallelo al 120, per poi deviare verso est e ricongiungersi al GTE evitandone la vetta di Cima del Monte.
Fantastico fuoripista per tornare all’auto attraversando il crinale di nord est della gola del Monserrato.

Max

venerdì 4 giugno 2010

Capo Poro

Piacevole passeggiata proposta dal sentiero 40 che dal paese di Marina di Campo conduce fino al faro di capo Poro; poco più di 3 chilometri sufficientemente segnalati, anche se un po’ artigianalmente.

Il sentiero in prevalenza nel sottobosco, meriterebbe in qualche punto una pulita dall’invadente vegetazione, che comunque al momento non ne impedisce il passaggio.
Nell’avvicinarsi alla meta, da segnalare vari incantevoli punti di osservazione e la presenza di svariati bunker della WW II°.

Max

lunedì 31 maggio 2010

Nuovo look al 105


Dopo un significativo intervento di marcatura dei segnavia bianco rossi, grazie al Progetto Pollicino, il sentiero 105 è stato corredato all’estremità da due cartelli che mettono in guardia sul suo fondo accidentato; un’ottima idea che invita a prestare la massima attenzione a dove mettere i piedi.

Come da foto in alto, è stato anche ripristinato il segnavia in legno situato alle Piane della Madonna che era stato stupidamente distrutto.

Apposto infine un ulteriore utile ed artigianale segnavia in legno per evitare di perdere il sentiero lungo la discesa dalle Piane della Madonna (foto in basso).

Max




lunedì 24 maggio 2010

GTE trail 2010 Reverse


Convito dall’ amico Mario a rifare il GTE in direzione Cavo Pomonte, finalmente, grazie alle condizioni meteo favorevoli, decidiamo per domenica 23 maggio.
Approfittiamo così del sabato pomeriggio per posizionare tre punti di ristoro con acqua e cibo e ci diamo appuntamento per la mattina successiva alle ore 6 all’ Elbaland.

In circa 30 minuti con la sua Golf arriviamo a Cavo, parcheggiando vicino alla partenza del sentiero 61; resettiamo gps e cronometri e via, sono le 6,39.

Partiamo spediti, alternando la marcia a tratti di corsa, ove possibile; con questo sistema riusciamo a mantenere una buona media, il che ci consente di arrivare al primo punto di ristoro nei pressi di casa Marchetti in 3h e 44’.

Dopo la sosta e con il caldo in aumento, raggiungiamo la vetta del monte Orello, quindi approfittiamo di un bel sorso di acqua fresca a fonte Schiumoli che ci rimette in sesto.

Continuiamo con il consueto su e giù fino al secondo punto di ristoro, stavolta all’ombra dei pini nei pressi del campo sportivo di Procchio.
Ci arriviamo alle 13,24 dopo 6h e 45’.

Adesso inizia il tratto tosto, con la complicità del sole la scalata fino ai tavoli del monte Perone è veramente dura ed estenuante, tanto da costringermi più volte a brevi soste per riprendere fiato.
Benché atleticamente molto più preparato e quindi non in difficoltà come me, anche Mario ammette che è dura confidandomi di avere sottovalutato questa lunga salita.

Raggiungiamo l’ultimo punto di ristoro alle 15,32, le comode panche ed il tavolino ci offrono la meritata sosta, ne approfitto per comunicare alla moglie l’ora presunta di arrivo in modo che possa venirci a prendere.

Riprendiamo la marcia per l’ultimo significativo tratto di salita, l’ascesa di Malpasso, lungo un sentiero n° 5 che essendo abituato a fare con più energie si rivela ovviamente molto più impegnativo.

Festeggiamo brevemente il raggiungimento del crinale e la vista della valle di Pomonte ci da la carica giusta per accelerare il cammino.
Sempre attenti a dove mettere i piedi, la stanchezza gioca brutti scherzi, man mano che ci avviciniamo alla meta aumentiamo l’andatura.


Percorriamo gli ultimi chilometri ad un ottimo passo che non avrei certamente pensato di poter fare dopo la fatica fatta sul sentiero 18; arriviamo cosi a Pomonte alle 18,23 giusto insieme a moglie e figlia che sono gentilmente venute a prenderci.

Prima di partire offro volentieri una birra fresca a Mario, indubbiamente avrebbe fatto l’intero percorso in minor tempo se non avesse dovuto aspettarmi, ma sportivamente non me lo ha mai fatto notare.
Ci salutiamo estremamente soddisfatti per questa prova, alla prossima!


Max

venerdì 21 maggio 2010

Pulizie di primavera

Con piacere comunico la pulizia del sentiero n. 64 nei pressi di monte Orello.
In circa 2 ore, muniti di attrezzi e volontà, abbiamo riaperto il passaggio in un tratto pesantemente danneggiato dalla neve di marzo.

Non soddisfatti, due giorni dopo, abbiamo dato anche un considerevole contributo alla pulizia di due tratti del sentiero n. 18; più precisamente da sotto le antenne del m. Perone, fino a dove il sentiero si allarga, e da dove riscende più stretto e ripido fino ad intersecare il sentiero n. 17.

Poche ore di lavoro ampiamente ripagate da fatto di aver ripristinato il passaggio in due tratti del GTE.

Max

martedì 11 maggio 2010

Risultati studio su PNAT

Da “Il Tirreno” del 10 maggio 2010, ha cui ha replicato Legambiente con il suo portavoce locale il giorno successivo.

Max

lunedì 10 maggio 2010

Trek del 09 maggio 2010


Percorso: 1 (in blu) Dal bar “La Curva” al pino di Monserrato
Partecipanti: Mario, Max

Dati percorso blu: km 8,0
Tempo impiegato: 2 ore e 13 minuti
Media totale: 3,6 km/h

Ritrovo ore 7,00 al bar “La Curva” di Schipparello, partenza trek ore 6,56; arrivo al pino del Monserrato alle ore 9,09.



Percorso: 2 (in rosso) Dal pino di Monserrato alle Panche e ritorno
Partecipanti: Gaia, Enrica, Galileo, Mario, Mauro e Max

Dati percorso rosso: km 10,3
Tempo impiegato: 5 ore e 04 minuti
Media totale: 2,0 km/h

Ritrovo ore 9,00 al pino di Monserrato, partenza trek ore 9,10; arrivo ore 14,14.



Percorso: 3 (in viola) Da S. Felo anello di Capo d’Arco.
Partecipanti: Alessia, Grazia, Mario e Max

Dati percorso viola: km 4,7
Tempo impiegato: 1 ore e 18 minuti
Media totale: 3,6 km/h

Ritrovo ore 9,00 al pino di Monserrato, partenza trek ore 14,32; arrivo ore 15,50.


Condizioni meteo: variabile, vento da SE, temperatura alla partenza 11°, all’arrivo 20°.

Max

domenica 2 maggio 2010

Il Parco non parla con l'Elba, e nessuno sa cosa fa

UNO STUDIO DELL’UNIVERSITA’ DI PADOVA SUL PNAT. RISULTATI SEVERI, ANCHE SE IN GRAN PARTE PREVEDIBILI. SI PARLA DI POCA COMUNICAZIONE E SCARSA PERCEZIONE DELLA POPOLAZIONE. I DATI SARANNO NOTI A BREVE

Mancanza di comunicazione. Incuria della sentieristica. Assenza di percezione delle proprie iniziative e delle proprie funzioni da parte del territorio. Sarebbero questi i risultati di uno studio effettuato sulla presenza del Parco Nazionale sul territorio dell’Isola d’Elba da una equipe di 46 persone, docenti e studenti, dell’Università di Padova. “Siamo un gruppo di studio che si occupa di analizzare i conflitti nei parchi Italiani- ha spiegato il professor Andrea Camperio Ciani, docente di Etologia e Psicologia Evoluzionistica all’Università di Padova - Abbiamo una discreta esperienza in questo settore, avendo già svolto questo tipo di attività nel Delta del Po, nel Parco del Casentino ed altri. E da dieci anni veniamo qua ad osservare la situazione”.

Sono arrivati con un gruppo di quaranta persone per un sistematico campionamento della situazione del Parco oggi all’Elba. Hanno fatto circa 250 interviste e raccolto 400 questionari. “Abbiamo anche percorso 250 chilometri lungo i sentieri dell’Elba – continua il professore Camperio Ciani - rilevando dati sulla fauna, sulla flora, sulle condizioni della sentieristica, gli animali presenti, le loro tracce, l’impatto sulle attività umane”. In particolare, sarebbero state molte le carenze rilevate sulla sentieristica proprio nei giorni in cui si sta svolgendo sull’isola il Walking Festival: segnaletica inesistente o non curata, mancanza di informazioni, turisti stranieri spesso sconcertati e disorientati. Questo ci hanno anticipato i componenti dell’equipe di studio. “L’analisi è ancora in corso – ci dice il docente universitario - I risultati li pubblicheremo e verranno resi noti alla popolazione che ha attivamente partecipato. La partecipazione è stata molto elevata e crediamo che sia innanzitutto a loro che dobbiamo rispondere. Penso – termina - che ci siano anche informazioni interessanti per il ministero dell’Ambiente e er chi oggi decide sulla gestione dei Parchi”. I dati della ricerca dell’università di Padova verranno resi noti fra qualche settimana, probabilmente attraverso una conferenza pubblica che si terrà all’Isola d’Elba.

Da www.Tenews.it del 30 aprile 2010

lunedì 26 aprile 2010

Trek del 25 aprile 2010


Partecipanti: Antonio, Luigi, Mario, Max

Percorso: GTE da Procchio a Pomonte

Dati percorso: km 15,6
Tempo impiegato: 5 ore e 35 minuti
Media totale: 2,8 km/h
Media movimento: Non disp.
Ascesa accumulata: Non disp.

Ritrovo ore 6,45 a Portoferraio, partenza trek ore 8,07 da Procchio, dopo aver lasciato un’auto a Pomonte; arrivo a Pomonte ore 13,42.

Condizioni meteo: sole, vento fresco da NW, temperatura alla partenza 14°, all’arrivo 20°

Max

p.s. Luigi e Mario, dopo breve sosta a Pomonte, proseguono per Marciana attraverso sentieri n: 4 e 3.

lunedì 19 aprile 2010

GTE trail 2010

18 aprile 2010

Grazie al bel tempo, e ad un inverno di trekking, decido all’ultimo momento di rifare il GTE; approfitto così del sabato pomeriggio per posizionare delle bottiglie d’acqua e qualche frutto in quattro punti lungo il percorso (Procchio, casa Marchetti, Le Panche e la Parata), mi saranno indispensabili per il lungo cammino.

Non starò stavolta a narrarne il diario, limitandomi (con gioia) a sottolineare di averci impiegato 48’ in meno rispetto al 2009; intendo piuttosto effettuare un breve resoconto dello stato dei sentieri attraversati.

Iniziamo con il buono stato del breve s. 9, ma una volta imboccato il s. 31 iniziano i guai, definirlo sentiero è un eufemismo, diciamo più passatoio, dato che l’assenza di segnaletica ma soprattutto un invadente cisto ne ha praticamente chiuso i primi 700 metri; proseguendo la situazione migliora, sia per viabilità che per la presenza di una segnaletica “amatoriale” ma comunque efficace fino al monte Orlano.

Avanzando, niente di particolare da segnalare, se non la scarsa segnaletica, che accomuna anche il successivo s. 8 fino all’arrivo a Malpasso.

Si passa quindi ad un buon s. 5, sia per segnaletica ma soprattutto per pulizia, a mio avviso uno dei tratti più belli di tutto il GTE (anche perché dopo tanta salita…).

Una volta lasciato per il s. 18 ricominciano i guai a causa prima dei numerosi pini abbattuti dalla neve, poi della vegetazione che lo ha praticamente chiuso fino all’intersezione con il s. 17, il tutto accompagnato da un’insufficiente segnaletica fino all’asfalto di Colle di Procchio.

Proseguire sul s. 44 è a mio avviso impensabile per chi non conosce questo sentiero, contraddistinto dalla pressoché totale assenza di segnaletica, in parte ormai abituale pista per moto.

Si passa quindi ad un breve s. 48, ripulito sufficientemente dalla vegetazione abbattuta dalla nevicata, privo comunque come il precedente di segnaletica fino all’intersezione con un s. 65 in buono stato, ma con una segnaletica insufficiente.

Segnaletica insufficiente anche per il successivo s. 64 che nei pressi di monte Orello è sbarrato in più punti dai pini abbattuti.

Da casa Marchetti si passa su un s. 63 anch’esso molto carente nella segnaletica, come del resto il successivo s. 62 almeno fino all’Aia di Cacio, da dove migliora leggermente.

Migliorabile è infine, anche la segnaletica del s. 61.

Che dire, io in un paio di giorni non avrò problemi a smaltire i postumi della camminata, ma per rimettere in sesto i sentieri attraversati ho idea che occorra qualche giorno in più…

Max

domenica 4 aprile 2010

Anello delle Trane


Come già pubblicato in “sentieri minori” sul sito http://www.elbatrekking.it.gg/ è stato riportato in vita il bel sentiero (in blu) che collega il 63 (GTE) a via le Trane dell’abitato a valle, lungo il fosso di Fonte di Prete.

Il sentiero veniva usato come via di collegamento per Porto Azzurro, infatti in vari tratti presenta l’analoga pavimentazione in ciottoli del 77 (monte Castello); attraversa inoltre un suggestivo ponte in pietra costruito durante la 1° guerra mondiale.

Sconsigliato a chi teme i cani, poiché a valle dovrete fare i conti con Adone, un pastore maremmano che non ama gli intrusi.
Inoltre, tramite il vicino sentiero (in giallo) della valle di San Quirico è possibile ritornare sul GTE percorrendo una sorta di anello.

Max

lunedì 29 marzo 2010

SOS Sentieri


Come previsto, il suggestivo ed insolito paesaggio innevato di marzo non è stato solamente fonte di gioia… ma anche di dolori.

La neve con il suo peso infatti ha spezzato fronde e abbattuto alberi, che ora ostruiscono la via di sentieri e percorsi.

Un serio danno acuito dal fatto che avvenuto a stretto ridosso dalla primavera, periodo in cui la presenta di bikers ed appassionati di trekking aumenta significativamente, e che purtroppo concede pochissimo tempo per cercare di intervenire e rimuovere questi imprevisti sbarramenti naturali.

Dopo una ricognizione lungo la parte centrale del GTE, dal colle di Procchio a casa Marchetti, posso affermare con certezza che pesante è stato il danno pagato dai pini di monte Orello, come dallo sterrato del Literno.

Amici bikers mi hanno informato anche su danni nella zona del S. Martino, ed immagino la gravità della situazione nel versante occidentale dell’isola esposto a nord e ricco di vegetazione ad alto fusto.

Cosa fare?
…munirci di guanti da lavoro e di tanta volontà!

Buon lavoro.

Max

mercoledì 17 marzo 2010

Monserrato


Dopo alcune escursioni in solitario ed un intervento munito di pennelli con il “gruppo Pollicino”, ecco on line un buon resoconto sulla sentieristica del Monserrato.

In rosso ho evidenziato il ben segnalato sentiero 105 che dai piedi del santuario a 91 m s.l.m. conduce fino ai 324 m. delle Piane della Madonna, percorso tecnico ed impegnativo di 1,2 chilometri;

In verde ho segnato il più agevole sentiero di 1,8 chilometri indicatomi dall’amico Pasquale, che con partenza in prossimità dell’enorme pino monumentale, si collega al s. 105, evitandone la parte più faticosa.

In giallo infine, le due varianti, una per il 105, che comunque sconsiglio di fare, l’altra per il sentiero in verde per la quale si può ugualmente optare.

Max

lunedì 15 marzo 2010

Trek del 14 marzo 2010


Domenica 14 marzo, dopo tanto maltempo, finalmente una bellissima giornata, che grazie al consenso della moglie di rientrare a mio piacimento, ho sfruttato al massimo.

Su consiglio dell’amico Pasquale, che mi ha suggerito alcuni sentieri a me sconosciuti, ho percorso un bell’anello di 27 chilometri con partenza e arrivo a Barbarossa.

A dire il vero di chilometri ne ho fatti più di 28, fra deviazioni e soprattutto dietro front, ma una volta scaricato dal gps e ripulito, il risultato snellito è quello raffigurato dalla foto.

Da segnalare:
il suggestivo sentiero che chiamerò “di Pasquale” che superando il pino monumentale del Monserrato conduce sotto il monte Mar di Capanna (il monte della Croce), ricongiungendosi poi al 105;

i vari alberi caduti per il peso della neve lungo il 120 che passa basso ad ovest di Cima del Monte, tanto da farmi perdere la retta via per decine di metri;

il vano tentativo una volta raggiunto l'eremo di S. Caterina, di proseguire sul fantomatico sentiero 103 fino all’asfalto della Parata indicato sulla cartina del Parco, ma che non sono riuscito a trovare;

il bellissimo scenario che offre la miniera di Rio Marina, dai mille colori ed affascinanti cimeli memoria di un faticoso passato;

l’invitante spiaggetta adiacente all’isolotto di Ortano, con la sua verde acqua caraibica e l’incantevole comprensorio condominiale di Capo d’Arco, vera oasi di pace, immerso nel verde della costa.

Una scarpinata entusiasmante, che rifarò sicuramente.

Max

domenica 24 gennaio 2010

Atti vandalici


Comprendo perfettamente si possano avere opinioni differenti, vedi per esempio essere favorevoli al Parco oppure contrari.
Quello che non capisco è però che senso abbia distruggere i segnavia verticali, utili per ogni appassionato di trekking, costati tempo e presumo denaro pubblico.

Il segnavia in questione si trova presso le Piane della Madonna, al capolinea dell’impervio ma spettacolare sentiero 105 che parte dai piedi del Santuario della Monserrato; purtroppo è anche facilmente raggiungibile con i mezzi attraverso lo sterrato del Buraccio…

Max

martedì 19 gennaio 2010

Progetto Pollicino

Grazie all’amico Antonello, sono venuto a conoscenza del progetto Pollicino, una lodevole iniziativa che il Parco dell’Arcipelago Toscano ha intrapreso per migliorare ed incrementare i segnavia dei sentieri locali.

Aderire è molto semplice, basta compilare l’apposito modulo ed offrire la propria disponibilità per le due uscite settimanali, attualmente per i giorni del martedì e sabato, condizioni meteo permettendo.

Per maggiori informazioni contattare il
Dott. Antonello Marchese presso il Parco Nazionale Arcipelago Toscano tel. 0565 919474 - marchese@islepark.it
Max