martedì 23 aprile 2013

Sentiero 65: nuovamente aperto


Il 15 gennaio, scrissi un post su un breve tratto del 65 che era stato ostruito da fronde e rami tagliati.
Con il passare del tempo, l'ostruzione da pochi metri ha interessato un tratto maggiore e fino ad oggi creava grossi problemi a chi intendeva transitare lungo questo sentiero.


Ho subito realizzato che per una rapida soluzione, occorreva rivolgersi al "solito volontariato", così coinvolgendo l'amico Massimo, nel pomeriggio abbiamo rimosso dal sentiero tutti i rami che lo ostruivano.
Meno di due ore di lavoro che chiunque dotato di buona volontà avrebbe potuto fare
Peccato che siano sempre i soliti a farlo... 


P.S. giusto per non dimenticare, a pochi metri soggiorna da più di un mese la carcassa di una roulotte abbandonata da qualche sconsiderato.
Questa, anche se con amici, non riesco a rimuoverla; sarà il caso ci pensi qualcun altro!

Max

mercoledì 17 aprile 2013

Foto ElbaTrail 2013


Potete accedere alle foto attraverso l'album fotografico, le ho lasciate in max elbatrekking su Picasa.

Max

GTE trail 2013


Deluso, decisamente deluso.

Con questo parole posso riassumere questa mia quinta prova di lunedì 15 aprile, lungo una GTE che mi ha riservato anche un paio di spiacevoli "sorprese".
Tralasciando lo stato di chiusura del 31, a cui ormai sono abituato, il primo intoppo l'ho trovato a Buca di Bomba una volta lasciato il 48 per prendere il 65.
Un taglio indiscriminato del bosco, oltre a renderne quasi spettrale i primi cento metri circa, ne ha praticamente ostruito il passaggio, dato che il tagliato è stato lasciato sul sentiero; attraversarlo non è stato certamente facile, specialmente in pantaloncini...

Imprecazioni a parte, proseguo verso m. Orello, ma la discesa verso il fosso dei Catenacci è impraticabile poiché i già pericolosi e profondi solchi sono stati chiusi dalla vegetazione, fortunatamente riesco a raggiungerne il fondo sfruttando una pista aperta dalle moto che corre parallela al sentiero.
Infine, una volta superato l'asfalto per Porto Azzurro (Casa Marchetti) avanzando verso il Buraccio, ho dovuto inventarmi un percorso alternativo per aggirare l'enorme pozza d'acqua che immancabilmente in caso di piogge abbondanti si forma lungo il cammino.

Il resto del tracciato è nella norma, anche se non guasterebbe un bel cestino per la spazzatura appena attraversata la strada del Volterraio, dove le panchine all'ombra invitano a bivaccare.

Tornando alla mia prestazione, incredulo arrivo al secondo punto di ristoro con due minuti di ritardo, cosa che mi manda su tutte le furie, specialmente per il fatto che la prima tappa (Pomonte Procchio) l'ho fatta veramente bene; evidentemente lo "star bene" non va di pari passo con la velocità.

Deciso a recuperare, affronto la terza parte (casa Marchetti Panche) indubbiamente meglio dell'ultima volta di due anni fa, ovvero senza accusare il consueto crollo dovuto a stanchezza e caldo.
Riesco al contrario, a risparmiare un po' di energie, mi saranno utili per la salita di monte Grosso e magari per correre nei migliori tratti finali, penso fra me.

Togliete pure il magari, dovrò farmi l'ultimo chilometro correndo per riuscire per lo meno ad abbassare anche se solo di due minuti, il tempo impiegato nel 2011.

Morale: partito alle 6,27 da Pomonte, raggiungo Cavo alle 16,57, dove l'amico Massimo mi è venuto a recuperare; unica consolazione il fatto di esservi giunto decisamente meno provato ed in grado perfino di correre nell'ultimo tratto.
"Sei anche due anni più vecchio" mi risponde Massi come gli esprimo il mio disappunto.
Cerca di consolarmi o è un invito velato a passare alle bocce?

Max