giovedì 18 febbraio 2021

18 Febbraio 2021 - Walk around a m. Orello

 

Pomeriggio libero, facciamo quattro passi?

Così in compagnia di Luca, Mario, Massimo e Riccardo ci ritroviamo alla curva del "Vecchio Papa", sono le 14,23 quando iniziamo la passeggiata lungo via del Fontino.

Raggiungeremo monte Orello (ma non la vetta) sfruttando i numerosi ed ampi sterrati per poi scendere verso il versante laconese, mi interessa scattare qualche foto dell' osservatorio di artiglieria "Quota 158 a sud di Poggio Corsetti" su cui potrete trovare maggiori informazioni su elbafortificata.

Prima delle 16,00 riprendiamo la marcia a ritroso, mentre i miei compagni dedicano alcuni minuti a conversare con l'amico Pierini,  io ammiro le loro moto da enduro, bei ricordi...

Avvicinandoci a poggio Corsetti, pieghiamo verso est per scendere fino a Campo ai Peri e tenendoci villa Di Chiara sulla destra, ritorneremo alle auto attraverso il Golf Club Acquabona.

"Una decina di chilometri?" Domanda Mario.

"Macché" Rispondo io, "15 esatti!"

Ingannato evidentemente dall'etrex 20 non resettato correttamente al momento della partenza, infatti scaricata la traccia i chilometri percorsi risulteranno  solo 9, che comunque per una passeggiatina pomeridiana non sono niente male.

Max

sabato 13 febbraio 2021

Trekking del 13 febbraio 2021 - anello di Calamita

 

Ma che vento diaccio!!!

Per carità, le previsioni erano note a tutti, ma non è tanto la temperatura, quanto il vento di grecale ad assassinarmi.

"Nato dan cane!" direbbe Selica (la mia bisnonna).

Narriamo comunque della passeggiata odierna, parto dal parcheggio di Capoliveri alle 8,56 ed inizio a salire verso Pinocchiello, quindi prendo il sentiero delle "Zetine" (credo si chiami così) con cui raggiungo l'anello alto.

Supero l'ingresso della base dell'Aeronautica, descrivendo una sorta di semicerchio intorno alla vetta di monte Calamita, per poi scendere verso il museo della Vecchia Officina dove fervono lavori di ristrutturazione e dove sta prendendo rapidamente vita un nuovo percorso di mtb.

Ho sempre assegnato un 10 e lode ai "bamboli" capoliveresi, il loro Bike Park, ricco di sentieri e dai paesaggi  unici è diventato il mio "santuario" per il trail running e a loro va tutta la mia gratitudine, ma riempire di terra la scalinata che dal "Palazzo" (casa del Tin) portava al vecchio orto... sinceramente con tutto lo spazio che c'è, potevano evitarlo.

Quindi piccola tirata di orecchie, certo che anche loro hanno sicuramente per quei luoghi ricchi di storia, fatica e sudore, il dovuto rispetto.

A proposito di questo nuovo tracciato mtb, ne percorrerò (con attenzione) alcuni scoscesi tratti a sud del museo, immortalando un titubante biker intento a far "confidenza" con i ripidi tornanti.

Attraverso il cantiere delle Francesche raggiungo quello del Vallone Basso ed una volta alla laveria, scendo fino alla spiaggia sottostante.

Trascorrerò circa mezz'ora alla ricerca di qualche pietra di malachite, sotto un bel sole che finalmente mi consente di alleggerire il vestiario. 

Sono da poco passate le 12,00 quando riprendo il cammino lungo la salita di Punta Calamita, torno nei presi della Vecchia Officina e continuo a salire per poi deviare a destra, voglio scattare qualche foto alle vecchie casematte, trasformate successivamente in pollai dal capo servizio di un tempo.

Cammino verso est,  tenendomi Poggio Polveraio sulla sinistra, quindi per sfuggire alle raffiche sempre più fastidiose del grecale, decido di scendere da Sardina anche per l'esposizione più soleggiata.

Supero la valle di Fosco e con un sentiero che costeggia l'asfalto, mi collego al tratto finale (se percorsa in discesa) della cessa di Nico.

Raggiungo piazza del Cavatore alle 14,30, fortunatamente l'auto è al vicino parcheggio sottostante, perché non ostante abbia indossato la mascherina chirurgica, il vento freddo non concede tregua.

Passeggiatona di oltre 21 chilometri.

Max

domenica 7 febbraio 2021

Trekking del 7 febbraio 2021 - Anello da Literno

 

Ebbene si, anche stavolta di foto ne ho scattate veramente poche, ma quando sono in  compagnia dell'amica Susy, si "pedala" senza troppe distrazioni.

Partiamo dall'area parcheggio del Literno alle 8,06 entrambi in leggero anticipo sul programma, dirigendoci verso casa Miliani, con il sentiero che le passa a fianco raggiungeremo in circa 40 minuti il 248 nei pressi di Buca di Bomba.

La temperatura è veramente piacevole e la totale assenza di vento mi costringeranno a riporre la giacca nello zaino, solo alcuni sporadici quanto brevi intermezzi di pioggia mi obbligheranno ad indossarla.

Una breve esitazione e proseguiamo in direzione nord lungo il 245, che abbandoneremo presto per scendere con il single track "Napoleone" ideale per gli amanti della mountain bike, fino a San Martino.

Superiamo il trascurato Park Hotel Napoleon e mantenendoci lungo lo sterrato sulla destra, sfruttiamo una porzione del sentiero 221 per arrivare sulla GTE.

Memore dell'articolo letto la sera prima riguardo alla rimozione dell'amianto grazie ad un superlativo intervento di bonifica da parte del personale del Comune di Capoliveri, ci rechiamo fino al punto in cui le lastre di eternit giacevano a terra.

Non ci posso credere! Finalmente sono state rimosse!

Che poi la competenza (da quanto riportato su OpenStreetMap) fosse del comune di Portoferraio, poco male, a questo punto converrebbe chiedere al Sindaco Montagna se ci rimette "alla via" anche il semaforo di San Giovanni....

Ironia a parte, dietro front con rotta WSW, seguendo esattamente la "nuova" segnaletica della GTE, con tanto di vista lavastoviglie a destra e distesa copertoni a manca...

In definitiva, c'è andata bene, non ostante le previsioni meteo, una piacevolissima camminata!

Forse solo una decina i minuti di pioggia seria (verso le 11,40) e comunque perfettamente trattenuta dalla nuova giacca impermeabile, oltre 17 i chilometri percorsi in quasi quattro ore.

Max

lunedì 1 febbraio 2021

Trekking del 30 gennaio 2021 - Coccherino e degrado


Contrariamente a quanto faccio di solito, ovvero non postare il resoconto di un'escursione se non posso corredarla da un certo numero di foto, i recenti articoli pubblicati sui media locali (che a breve inserirò in "rassegna stampa") mi hanno indotto a farlo, sia per narrare brevemente della passeggiata di sabato 30 gennaio, sia per commentare quanto letto.

Per quanto riguarda la breve escursione, ritrovo al parcheggio di San Martino alle 8,00 con Gian Luca, Massimo e Riccardo (ognuno con auto propria...) quindi grazie a buona parte del sentiero 221, raggiungiamo la GTE in prossimità delle "riservette" dove mi trattengo alcuni minuti per riposizionare la vecchia descrizione e le foto della loro pulizia effettuata nelle date del 20/12/2011 dal sottoscritto e del 02/01/2012 con la collaborazione  degli amici Giacomo e Pasquale per la seconda riservetta .

Intervento effettuato, riprendiamo la marcia lungo la GTE superando agevolmente grosse porzioni di pino abbattute dal forte vento notturno con l'intenzione di raggiungere il caposaldo Tivoli  e m. Tambone.

Attraversato l'asfalto della provinciale, lasciamo ben presto il 248 per imboccare il sentiero 248B che consente di attraversare il caposaldo, sono interessato a vedere l'imbrattamento di cui è stata oggetto la PCM (Postazione Circolare Monoarma) in cemento armato segnalatomi da Pasquale.

Scatto un paio di foto e vista l'ora, decido opportuno evitare di proseguire per la vetta del m. Tambone, dal momento che per le 12,00 vorrei essere a casa.
Quindi dietro front fino a Buca di Bomba, breve sosta per immortalare alcuni bikers scendere veloci dalla cessa ben ripulita e seguendo il 245 alle 11,53 ritorniamo alle auto dopo aver percorso poco più di 13 chilometri.

Riguardo agli articoli letti, purtroppo confermano un crescente incremento di palesi atti di inciviltà.
Si va così dal recente imbrattamento con vernice azzurra della vecchia postazione militare, al furto della catena di sicurezza sul 205, per non dimenticare i segnavia divelti più volte a Capo d'Arco.

Dulcis in fundo, l'articolo odierno redatto da Legambiente, CAI ed Italia Nostra, che evidenzia come lunghe porzioni della nostra GTE siano adibite a discarica abusiva in cui possiamo trovare di tutto, dai materassi agli elettrodomestici, dall'amianto ai laterizi, dalla plastica ai copertoni, come documentato (purtroppo) anche nel blog "Rifiutidautore".

A mio avviso forme più o meno gravi di ribellione alle istituzioni, all'educazione ed al senso civico che regalano un effimero senso di liberazione a chi le compie, di fatto un sicuro danno per la nostra comunità che sul turismo outdoor punta il proprio futuro.

Piccolo sassolino dalla scarpa: ma della geniale idea di far passare la GTE a fianco della discarica del Literno ne vogliamo parlare???

Max