martedì 31 agosto 2021

Trekking del 30 agosto 2021: Anello Panche - monte Serra

 

Finalmente un po' di tregua, il caldo opprimente ha lasciato spazio ad una fresca aria settembrina, ne approfitto così per una breve escursione pomeridiana. 

Parcheggio nell'area di sosta (recentemente manutenuta) delle Panche ed inizio a scendere lungo l'asfalto per imboccare il sentiero 253 cosa che mi consente di sfruttare l'ombra del versante est.

Raggiungo il bivio con la GTE ma proseguo sul sentiero "Mezza Strega" che senza grossi dislivelli, offre bellissime vedute di Rio nell'Elba.
Dopo circa quaranta minuti di andatura tranquilla, raggiungo la provinciale per Nisporto, breve tratto in salita e mi ricongiungo nuovamente alla GTE presso l'Aia di Cacio.

Imbocco quindi il sentiero 202 con cui intendo raggiungere la vetta di monte Serra, il panorama non è niente male, specialmente quello del canale di Piombino.
Proseguo descrivendo un anello (di circa 2,5 km) che con molta calma, in circa un'ora mi riporta all'Aia di Cacio.

Per ritornare alle Panche stavolta scelgo la GTE, il che vuol dire l'impegnativa salita del m. Strega, ripagata comunque ampiamente dal panorama offerto una volta raggiunta la vetta quindi sosta di vari minuti per giocare con l'autoscatto.

Affronterò con molta attenzione la sconnessa discesa con cui torno al bivio con il 253, (la suola delle mie Mutant è ridotta ai minimi termini) e con molta calma la successiva salita per il m. Capannello, altra vetta da cui su gode di una bellissima visuale.

Nel tornare alle Panche, incrocio più volte un runner incerto sul percorso da seguire, lo vedrò allontanarsi lungo l'asfalto della provinciale.

Completo l'intera escursione (di circa 9 chilometri) in tre ore e mezzo, lo so, me la sono presa molto comoda, ma avevo proprio voglia di godermi il paesaggio!

Max

domenica 22 agosto 2021

Trekking del 22 agosto 2021 - da m. Perone al m. Capanne

 

Ritrovo in perfetto orario alle 7,30 in località Scotto, il programma odierno prevede di arrivare in auto fino a m. Perone e successivamente descrivere un breve anello che ci consenta di raggiungere la vetta del m. Capanne.

Iniziamo la marcia alle 8,05 seguendo la GTE, Massimo al comando, Stiv e Serena al seguito ed io a chiudere la fila.

Mantenendo un'andatura tranquilla in mezz'ora esatta raggiungiamo il bivio con il sentiero 100 (diretto verso Le Calanche) breve sosta per bere e continuiamo a salire con la GTE fino a Malpasso (Filicaie) dove dopo un'altra brevissima sosta iniziamo la tecnica salita verso il monte Capanne.

Il tratto in questione, attrezzato con cavo d'acciaio e classificato EEA (escursionisti esperti con attrezzatura) precede abbastanza direttamente verso la cima più alta dell'isola, da evitare assolutamente in caso di pioggia o umidità, offre panorami unici ed in meno di 700 metri passa dagli 839 ai 1019 slm del Capanne. 

Ovviamente non è l'ideale per chi soffre di vertigini, ma l'inaspettato incontro con quattro mufloni per niente spaventati, serviranno a Serena per allentare la tensione accumulata.

Alle 9,45 espugniamo la sommità, l'idea di essere anche solo per poco tempo le persone "più in alto" dell'Elba, infonde sempre una piacevole sensazione.

Foto in tutte le direzioni ed iniziamo a scendere, benché la cabinovia sia in funzione il bar purtroppo è chiuso, ci concederemo ugualmente un'ulteriore sosta per riprendere poi con estrema attenzione la discesa su un 101 dal fondo in pessime condizioni. 

Prima di arrivare al bivio con il 105 incroceremo diversi escursionisti, non li invidiamo affatto, il caldo sta diventando insopportabile e solamente nel raggiungere l'ombra degli alberi riceviamo un po' di sollievo.

Il restante cammino seguirà esattamente quello fatto all'andata, con la sostanziale differenza che stavolta è praticamente tutto in discesa, cosa che comunque non è detto sia di aiuto per chi ha qualche problemino di menisco...

Concludiamo la nostra escursione alle 11,30, con il mio Garmin che riporta 8 chilometri esatti.

Max

domenica 15 agosto 2021

Trekking del 15 agosto 2021 - anello da San Martino

Come mi dissero una volta, i programmi son fatti per essere cambiati...
Stamani avevo previsto di correre un po' ma la cena decisamente abbondante e le poche ore di sonno mi hanno costretto a ripiegare su una tranquilla passeggiata, per quanto lo possa essere camminare con 30° all'ombra...

Parcheggio lo scooter a San Martino, a pochi metri dal segnavia del 245 ed alle 8,31 inizio a salire con la speranza che il percorso scelto mi garantisca la minor esposizione possibile al sole.

A buca di Bomba mi soffermo davanti al pannello informativo dedicato al caposaldo "Monza" impegnato in duri combattimenti in occasione dello sbarco alleato del 17 giugno 1944 quindi proseguo sulla GTE in direzione est.

Superato Poggio del Molino a Vento, approfitto per fare una breve deviazione al vecchio molino.
Sfruttava esclusivamente l'energia eolica e quando fu reso obsoleto da quelli ad acqua o a motore fu trasformato in abitazione dal proprietario che tolse le pale.

Sempre verso est, raggiungo l'asfalto e transitando davanti alla cava della Sales il forte rumore di un getto d'acqua attrae la mia attenzione, non riesco a vedere di cosa si tratti, vedo solamente che da una spaccatura nella parete di roccia sta uscendo una gran quantità di acqua che successivamente confluisce in una sorta di vasca di contenimento a fianco della recinzione che ovviamente non posso oltrepassare. 

Rammaricato per "lo spreco" (ma non è detto lo sia) proseguo seguendo sempre la GTE in direzione di monte Orello.

Al primo tornante da cui si gode una vista stupenda di Portoferraio (e non solo...), approfitto della deviazione sulla sinistra per salire a fotografare la vecchia fornace per la calce (Per maggiori info vedi questo mio post), circa 80 metri che vale sicuramente la pena di percorrere.

Ritornato sulla GTE mi avvicino a monte Orello, ma decido di evitare di raggiungerne la vetta, non tanto per la salita, mi preoccupa di più la discesa dal fondo instabile e sicuramente peggiorato da questo lungo periodo di siccità.
Così mi mantengo sull'anello basso, passando davanti a casa Nannini e scendendo gradualmente verso il Golf Club Acquabona.

Raggiungo l'asfalto della provinciale per Porto Azzurro, pochi metri per riprendere a salire lungo l'ampio sterrato del Vecchio Papa.
Stavolta una sosta a fonte Schiumoli la faccio con estremo piacere, ho ancora una buona scorta d'acqua ma berne qualche sorso di fresca è decisamente un' altra cosa!
Alcuni tratti precedentemente percorsi si sono rivelati decisamente "pesanti" per l'esposizione  al sole...

Davanti alla Sales, il livello della vasca dell'acqua è vicino al troppo pieno, la canalina a fianco strada sta cominciando a bagnarsi, con una certa preoccupazione cerco di scorgere qualcuno all'interno della proprietà per metterlo al corrente della situazione, purtroppo non si vede nessuno.

Marciando a ritroso fino alla prima casermetta, abbandono la GTE per scendere sul piacevolissimo sentiero nel bosco (percorso più volte) con cui mi collego al 221 non ostante i segnavia in legno della Rete Escursionistica Toscana riportino 121.
Al riguardo mi permetto di osservare che i pannelli sintetici (come i pali) posizionati dal CAI saranno sicuramente più duraturi e non necessiteranno di manutenzione, ma quelli in legno sono un'altra cosa...

Torno finalmente allo scooter alle 14,37, sarà stata anche una piacevole passeggiata ma nel superare abbondantemente i 20 chilometri di cammino con questo caldo un po' di stanchezza me la sento addosso.

Max

P.s.
Il percorso, dalla modesta elevazione e dal basso livello tecnico, oltre ad offrire un buon riparo dal sole regala anche alcuni scorci niente male.
Inserirvi le soste Molino e Fornace lo ha sicuramente arricchito dal punto di vista storico/culturale, unica nota dolente (e dolente è sicuramente riduttivo) incappare in ben 5 discariche abusive di cui ho volutamente evitato di parlare (chi vuole approfondire può cliccare qui).

domenica 8 agosto 2021

Walk and work del 08 agosto 2021 - Calamita

 

In effetti di work ne ho fatto veramente poco, giusto una ventina di minuti per tagliare i soliti rovi che durante il running mi agganciavano la maglietta lungo il sentiero che dalla cessa di Nico porta nella valle di Fosco.

Così, ad intervento ultimato proseguo con l'auto fino al museo della Vecchia Officina da dove ha inizio la breve escursione odierna.

Per stamattina ho in programma una tranquilla passeggiata senza una particolare meta, al momento aggirato il Palazzo (casa Del Tin) vengo attratto da un suono familiare, il fischio di una sirena, ma non una qualunque, quella del film di Stefano Muti che viene riprodotto all'interno del capannone adiacente il museo.
Mi soffermo così alcuni minuti ad ascoltare quindi proseguo a scendere verso il cantiere del Vallone Basso, poi si vedrà...

Avvicinandomi alle Francesche, il rumore di un martello, evidentemente un appassionato di minerali alla ricerca di qualche "scherzo" (se non erro termine con cui i minatori si riferivano a pietre di particolare interesse che potevano essere facilmente vendute a collezionisti o appassionati).

Arrivato al trincerone, vengo assalito da un numeroso gruppo di bikers, in gran parte amici venuti (come me) a divertirsi fra i sentieri di Calamita.
Breve sosta e dopo averli salutati, piccolo ma tecnico fuori pista per raggiungere la vetta dove scatto qualche foto interessante.

Riscendo con cautela e mi incammino verso il mare, una sosta alla grotta Rame è d'obbligo, dedicherò quasi mezzora a fotografarne i colori.
Proseguo quindi verso punta Calamita ancora sferzata dal mare di scirocco.

Un imbarcazione decisamente "a terra" attrae la mia attenzione, è vero che i bagnanti stamani sono pochi, ma transitare così vicino alla spiaggia del Cannello non credo proprio sia consentito!

Sotto un sole che comincia "a picchiare" risalgo lentamente seguendo lo sterrato principale, sono a pochi metri dall'auto ma decido di fare quattro passi anche a monte, sfruttando i più recenti sentieri della Legend Bike.

Descrivo così un altro piccolo anello di meno di 2 chilometri per tornare alla Vecchia Officina passando dalle strutture nate inizialmente come "case matte" per custodire la dinamite durante l'attività mineraria ma in seguito trasformate in pollaio dal Capo Servizio di allora.

Vagare per Calamita è sempre un enorme piacere, luogo selvaggio, ricco di storia e di colori inimmaginabili.
Per oggi meno di 7 chilometri in poco più di tre ore.

Max

mercoledì 4 agosto 2021

Trekking del 3 agosto 2021 - Anello di Monserrato

 

Breve ma incantevole escursione in compagnia di Francesca e Mario.
Il ritrovo alle 16,00 è ai piedi del pino monumentale a Monserrato, quindi ci incamminiamo verso il santuario, visitabile grazie alla collaborazione fra comune di Porto Azzurro e la Parrocchia, ma soprattutto grazie ai volontari locali che come Rosanna, dedicano ore del loro tempo per accogliere e guidare i visitatori attraverso le antiche mura di questo luogo magico.

Vi trascorreremo con piacere oltre mezzora, quindi alle 17,00 riprendiamo il cammino lungo il sentiero 226, che per pendenza, fondo instabile e passaggio tecnico è giustamente segnalato EE (escursionisti esperti).

In circa 25 minuti raggiungiamo le Piane della Madonna per proseguire fino in vetta a m. Castello, una sosta di dieci minuti per gustare il panorama mozzafiato è d'obbligo.

Ritorniamo così indietro fino al bivio fra il 226 ed il 205 su cui continuiamo in direzione di monte Mar di Capanne.

Alle 18,25 siamo ai piedi della croce che sovrasta Porto Azzurro, altra sosta di oltre dieci minuti per apprezzare a pieno del panorama e far prendere coraggio a Francesca per affrontare la discesa tecnica dalla vetta.

Rientrando, simpatico incontro con le capre selvatiche, quindi attraversiamo il bosco di pini, per ritornare alle auto alle 19,09 dopo aver percorso circa 5,7 chilometri.

Anello consigliatissimo, paesaggi incantevoli e panorama stupendo, ovviamente da percorrere con molta attenzione ed assolutamente sconsigliato agli escursionisti meno esperti.

Max