mercoledì 28 settembre 2016

Trekking del 25 settembre 2016


Dopo lunga assenza, rieccomi a camminare in compagnia di Mario e per l'occasione di Tamara.
Questa mattina abbiamo scelto di partire dal parcheggio ai piedi del castello del Volterraio, quindi giusto per scaldarci, andiamo a dare un'occhiata al maniero.

A quanto pare qualcuno per entrare, ha danneggiato il cancello di ingresso, al momento temporaneamente bloccato con fil di ferro e tavoloni.
Preso atto di ciò, torniamo indietro e saliamo lungo la provinciale di quasi 800 metri per andare a fare il sentiero 120.

Lo troveremo in buono stato ed una volta raggiunto il s. 63, scendiamo verso le Piane della Madonna.
Anche qui il segnavia verticale in legno è stato nuovamente vittima di vandalismo (ed incuria) e quello che una volta informava sulla tecnicità del percorso, adesso sembra una lapide al defunto pannello.

Proseguiamo lungo il 105 notando subito un certo restyling della segnaletica, certamente non conforme alle prescrizioni CAI, ma indubbiamente utile ed efficace, come al "rimediato" segnavia verticale che collocai alcuni anni fa per evitare agli escursionisti di perdere il sentiero e ritrovarsi in situazioni decisamente pericolose.

Camminiamo per circa 580 metri fino al punto in cui il 105 gira repentinamente a sinistra, per proseguire dritti verso il monte Mar di Capanna, grazie al sentiero segnalato in arancione.

La giornata è stupenda ed il panorama incantevole.

In circa 10 minuti raggiungiamo il bivio con il sentiero proveniente dal pino monumentale e dopo altri dieci minuti (come indicato del segnavia) siamo sotto la croce in ferro che domina Porto Azzurro.

Breve sosta, qualche foto e torniamo indietro per scendere proprio verso il grosso pino incrociando un nutrito gruppo di escursionisti (19) che lentamente salgono verso la vetta.

Dal pino, recentemente privato di un suo grosso ramo spezzato dal vento, saliamo verso il santuario eretto su richiesta del governatore spagnolo José Pons y Leòn nel 1606 e che purtroppo non ho mai avuto occasione di visitare.

Dopo aver mangiato un boccone e bevuto un po' d'acqua, affrontiamo la dura salita del 105 facendo attenzione a seguire i segnavia.
Quindi tutto a ritroso (sentiero 120 compreso) per tornare all'auto dopo aver percorso circa 10 chilometri.

Max

lunedì 12 settembre 2016

Trekking del 11 settembre 2016 - Libeccio Trail


Marciana Marina, ore 8.05, con già 21° all'ombra inizio il cammino verso val di Cappone.
Durante la precedente escursione avevo notato un nuovo sentiero ed oggi vorrei percorrerlo.

Così salgo tranquillamente lungo la valle, meno di venti minuti e lo individuo; sicuramente realizzato da bikers, l'assenza di impronte recenti ed una certa trascuratezza del fondo mi fanno pensare che ultimamente non sia più frequentato.
Circa 250 metri decisamente diretti se non fosse per qualche curva parabolica che mi portano ad incrociare lo 09 su cui proseguo per raggiungere l'asfalto della provinciale.

Ne percorro fortunatamente poco più di 50 metri per poi salire lungo un altro nuovo sentiero (per il sottoscritto) con cui raggiungo il belvedere vicino al cimitero di Marciana.
Utilissima scoperta con cui in futuro eliminare gli oltre 900 metri di asfalto per potersi ricongiungere alla sentieristica a monte del paese.

Un centinaio di metri ed eccomi sul 13, noto con dispiacere che l'imbocco a nord (che scende verso la provinciale) è completamente chiuso dalla vegetazione, per fortuna devo prendere quello sud.
Il breve tratto (di circa 800 m) è in buone condizioni, necessita solo di una rapida pulita dove incrocia il 6.

Dal 6 passo presto sul 3 fino alla Madonna del Monte, dove un inaspettato striscione sancisce il gran premio della montagna dell'odierna Libeccio trail.
Ovviamente riempo le borracce per poi proseguire fino alla vetta del monte Giove.

La raggiungo alle 10.15, quindi scendo verso Serra Ventosa, vorrei scattare qualche foto ai corridori partiti da La Zanca alle 10.00.
Purtroppo ci arrivo troppo tardi, un atleta sta già passando e non posso sapere se sia il primo.
Mi trattengo circa un quarto d'ora, giusto il tempo di immortalare una trentina di partecipanti e salutare qualche amico.

Tornato alla Madonna del Monte, lungo la via Crucis decido di allungare il percorso, giro quindi sul sentiero 14 per ritornare sul 3 attraverso il 13.
Entrambi i sentieri (13 e 14) hanno bisogno di qualche intervento di manutenzione, ma il loro stato comunque non è malmesso, inoltre mi farò una bella scorpacciata di piccole ma dolci more.

Alle 12.35 sono nuovamente all'intersezione del 3 con il 6, per rientrare a Marciana Marina farò il percorso a ritroso optando però per il sentiero dell'Uccellaia, più diretto rispetto a quello di Val di Cappone per raggiungere il paese.

Arrivo all'auto alle 13.22 dopo aver effettuato una piacevole ed utilissima camminata di oltre 17 chilometri; la temperatura in auto segna 34° per scendere una volta in movimento a 29°; decisamente sopra alla media per essere in settembre.

Max

lunedì 5 settembre 2016

Walk and work del 04 settembre 2016

Domenica 4 settembre, l'intera giornata è a mia disposizione.

Così me la prendo comoda e parto da Marciana alle 9.15 con una temperatura esterna già di 23 gradi.
Inizio il cammino lungo il sentiero 1, superato il piccolo ponte in legno, i soliti due alberi caduti a cui gli escursionisti si sono ormai abituati, tanto che hanno modificato il tracciato originale per evitarli.

In circa 30 minuti raggiungo la deviazione per il sentiero 6 e decido di ridare un'occhiata alla grotta di San Cerbone.
Affronto con attenzione il breve e tortuoso sentiero giusto per scattare una foto alla grotta (più che grotta mi pare una nicchia nella roccia...) e rapidamente riprendo il cammino.

Raggiunto il 6 due foto ai pannelli in legno che da anni mostrano "un bel niente".
Almeno affiggervi una cartina dell'isola? Avrebbe sicuramente più senso.

Dal 6 in una decina di minuti passo sul 28, ho intenzione di percorrerlo completamente fino a raggiungere la Madonna del Monte per valutarne soprattutto il tratto ovest (dal bivio con il 10 al quello con il 3).
Ma faccio solo pochi metri ed ecco il primo grosso intervento di manutenzione: un vecchio pino caduto, anche se invade solo parzialmente il sentiero è veramente brutto da vedere.
Così con pazienza riesco a tagliarne il pezzo più invadente ed a rendere il passaggio più agevole; quasi mezz'ora di lavoro!

Prima di raggiungere il 10 (dal segnavia verticale decisamente malconcio), breve pulizia alle fronde di un corbezzolo che ostruivano decisamente il passaggio, quindi proseguo verso m. Giove.

Sinceramente questo 28 lo pensavo peggio, mi soffermo sporadicamente a tagliare le fronde di qualche pino e dell'erica e correttamente guidato da un buon numero di ometti in pietra (i segnavia orizzontali in vernice sono rari e completamente sbiaditi) raggiungo il bivio che porta alla vetta.

Da qui il sentiero migliora decisamente, grazie soprattutto all'efficace pulizia eseguita ad aprile in previsione della nona edizione dell'Elbatrail.

Ore 12.10 sosta alla Madonna del Monte, a cui è stata finalmente rimurata la trave in granito della fontana centrale, per una fresca bevuta e mangiare un boccone (grana e pomodori) quindi decido di testare il percorso dell'imminente Libeccio Trail di domenica 11.

Scendo così lungo la via Crucis (spacca ginocchia se fatta di corsa) fino a Marciana, proseguo lungo i 900 metri circa di asfalto per imboccare il sentiero 09 e mi tengo sulla destra ad entrambe le deviazione (seguendo sempre per Sant Andrea).

Raggiunto il piccolo abitato altri 600 metri di asfalto fino al bivio che scende sulla destra verso il mare; eviterò erroneamente di seguirlo (dal momento che il percorso del trail non è stato ancora segnalato) e proseguo dritto per raggiungere La Zanca (luogo della partenza).

Mi sobbarco così altri 3.6 chilometri di pesante strada asfaltata (che pal..).
Raggiunta finalmente la piccola frazione marcianese, prendo il piacevole sentiero 117 con cui raggiungo Patresi, questa volta me la cavo con solo 250 metri circa di asfalto ed alle 14.52 inizio la marcia lungo il sentiero 14.

Complice il caldo, la salita sarà veramente estenuante, fortuna che ho con me un'abbondante scorta d'acqua, mi servirà tutta!
750 metri e passo sul sentiero Raggio Verde (un tempo della Costa), che inizialmente concede un po' di tregua, per regalare poi una lunga serie di ripidi e faticosi tornanti con cui finalmente alle 15.54 raggiungo Serra Ventosa.

I consueti quindici minuti scarsi ed eccomi nuovamente alla Madonna del Monte e riempire bottiglia e borracce.
Pur concludendo la camminata piuttosto "cotto" alle 16.37, dopo aver percorso quasi 23 chilometri, a poche decine di metri dalla fine non sfugge alla mia attenzione un singolare bruco a cui dedico gli ultimi scatti.

Max