mercoledì 21 ottobre 2015

La miniera del Perone


Il filmato pubblicato il 25 giugno 2015 intitolato "La miniera Capanne" aveva subito suscitato il nostro interesse.
Oggi a distanza di quasi quattro mesi, finalmente ne andiamo alla scoperta.

Grazie alle immagini girate alla presenza di Carlo Gasparri, ritengo di aver individuato il possibile percorso per raggiungere la miniera.
Così scendendo lungo il sentiero 15, benché nascosto dalla vegetazione, ne individuo il passaggio ed in pochi minuti raggiungiamo un'ampia radura.

L'intera area è cosparsa da pietre, e salendo leggermente, ci troviamo presto di fronte all'ingresso della miniera.

Lasciamo a terra gli zaini ed indossate le lampade frontali ci addentriamo con prudenza all'interno.
Avanziamo lentamente e con difficoltà, il soffitto in pessimo stato, è un puzzle di massi di varie dimensioni che potrebbero crollare in qualsiasi momento.
La cosa non ci piace per niente, sarò il primo a fare dietro front, seguito poco dopo da Luigi e Mario.

Ci è sembrato molto più saggio evitare di addentrarci oltre e tornare alla luce del sole piuttosto che raggiungere la fine di quella malmessa e pericolosa galleria di circa 38 metri di lunghezza.

Certamente un luogo interessante che meriterebbe di essere degnamente valorizzato, come sostiene Silvestre Ferruzzi nel suo articolo del 13 dicembre 2014.

Max

domenica 11 ottobre 2015

Allenamento trail Marciana - Pomonte e ritorno















Dopo la piovosa giornata di sabato, per stamani ho programmato un bel giro ad andatura spedita, così invece di scarponi e zaino da 30 litri, indosso scarpe da trail e zaino da 10 l.
Ovviamente con notevole dispiacere, mi impongo di non fermarmi per fotografare; un vero peccato perché il sole è appena sorto ed i colori intorno a me sono bellissimi.

Alle 8.09 saluto velocemente Teresa indaffarata fuori dal bar e mi incammino lungo via Sant'Agabito; il sentiero numero 1 è il primo della lista!
Nel percorrerlo mi imbatto in un grosso castagno caduto che ostacola il passaggio, a circa 950 metri dal paese.
Successivamente, piacevole incontro a San Cerbone con alcuni giovani mufloni a meno di venti metri che non sembrano minimamente disturbati dal mio arrivo.
Solo avanzando ulteriormente verso di loro li metterò in fuga.

Superato il bivio con il sentiero 6, la segnaletica (da anni) diventa carente, è solo grazie alla conoscenza del territorio che non perdo tempo ad individuare il giusto cammino.
Raggiungo così il 2, al cui bivio il segnavia verticale cade letteralmente a pezzi.

Percorro con attenzione i successivi 900 metri circa che mi separano dal bivio con il 5 e 8, le instabili lastre di granito non sono completamente asciutte ed occorre prudenza per non scivolare.

In poco più di un'ora raggiungo Malpasso, adesso si scende!
Meno di mezz'ora ed arrivo al bivio con il 9, 30 e 31; proseguo a dritto apprezzandone la recente pulizia dall'invadente vegetazione.
Presumo così di trovare tutto pulito fino a valle, purtroppo non sarà così, poco prima de Le Mure quasi 900 metri di sentiero necessitano ancora di manutenzione.
E' solo nella zona del monte Cenno che il 31 mostra segni di pulizia e torna ad essere ben percorribile.

Alle 10.52 sono in via del Passatoio a Pomonte, breve tratto di asfalto per raggiungere il s. 4 e si ricomincia a salire.
Il sentiero non è in cattive condizioni, ma in ogni caso ha bisogno di manutenzione, specialmente avvicinandosi al 3 dove finalmente i segni di manutenzione sono evidenti.
Ma il taglio della vegetazione purtroppo, anche in questo caso si limita ad tratto ridotto rispetto all'interezza del sentiero, poco dopo aver superato il bivio con il 10 tocca farsi largo fra le piante.

Troppolo, Serra Ventosa e Madonna del Monte, dove spendo un paio di minuti a dissetarmi, avevo esaurito la mia riserva idrica da circa 20 minuti.
Nella discesa della via Crucis, incrocio almeno una quarantina di bikers che lentamente salgono spingendo a piedi le loro bici da discesa.
Una vera fortuna averli incrociati adesso, una mezz'ora di ritardo è mi avrebbero obbligato a fermarmi per lasciarli passare.

Marciana, fermo il gps alle 13.03, in 4 ore e 55' ho concluso il mio percorso di 22,4 chilometri, adesso una bella birra mi aspetta!

Max

venerdì 9 ottobre 2015

Sterrato del San Martino - lavori in corso


Venerdì 9 ottobre, nelle poche ore a disposizione del pomeriggio, decido di effettuare una breve passeggiata lungo la strada militare del San Martino.
Parto così dalla vicina cava di Colle Reciso e dirigendomi verso ovest noto subito con piacere il considerevole lavoro di taglio della vegetazione che è stato effettuato.

Presumo che il lavoro sia ancora da ultimare, dato che i mezzi meccanici usati sono ancora parcheggiati lungo la GTE, ma sicuramente il più è fatto; un biker incrociato lungo il cammino mi informerà che l'opera di manutenzione è partita dall'asfalto del Monumento ed ha interessato così anche la strada delle Mezzane a cui è stato ripristinato perfino il fondo.

Non mi spingerò fino a quel punto, mi limito a raggiungere Buca di Bomba per poi salire lungo la vicina cessa spartifuoco a fotografare la recente installazione di una centralina meteo. 

Tornando indietro verso Colle Reciso, qualche scatto ad un piccolo serpente (una biscia???).

P.s. Ricevo prontamente informazione dall'amico Pasquale che il serpente in questione è un'innocuo colubro liscio.

Max

domenica 4 ottobre 2015

Trekking del 04 ottobre 2015

Campo di calcio di San Piero, alle 8,07 inizio la passeggiata lungo il sentiero 7.
Ho intenzione di percorrerlo tutto perché l'amico Paolo, assiduo frequentatore della zona, mi ha recentemente informato che sono stati tagliati i vari alberi caduti che sbarravano il passaggio ed ovviamente voglio verificarne lo stato.

In circa 35 minuti raggiungo le Piane al Canale, salendo ho avuto modo di fotografare i primi interventi di taglio ed altri scatti li farò successivamente nel bosco verso Masso alla Quata.
I tronchi tagliati sono stati lasciati a bordo sentiero, la cosa non mi dispiace.

Supero la vecchia postazione antincendio e proseguo verso nord.
Camminando rimuovo dal terreno gli immancabili rami di pino caduti, un intervento a cui sono abituato e che come sempre eseguo senza fermarmi.
Solo a pochi metri dalla fine del 7 una grossa porzione della chioma di un pino giace proprio in mezzo al sentiero.
Per rimuoverla devo togliere le zaino e perdere un paio di minuti, ma ne vale la pena!
Per quanto riguarda il 7, direi tutto ok.

Passo così sul s. 5, ovviamente in direzione SW, altri 45 minuti circa di salita e raggiungo il bivio con il sentiero 8.
Di fronte a me il segnavia principale, peccato vedere la freccia del 5 a terra.
Spenderò più di cinque minuti nel riavvitarla al suo posto (è la seconda volta che lo faccio).
Piccoli interventi di manutenzione che evito di segnalare al PNAT, sono  sicuramente occupati in cose molto più serie...

Continuo la salita sull' 8, pochi metri ed arrivo a Malpasso, altra visione sconfortante quella del segnavia verticale al crocevia fra 8 e 00.
Praticamente è diviso in due pezzi, con quello che indica La Grottaccia appoggiato ad un masso di granito a pochi metri.

Senza dubbio la cosa non sfuggirà alle telecamere che il ns beneamato ente ha deciso di installare alla modica cifra di circa 900.000 euro (se non sbaglio) ed in brevissimo tempo sicuramente verrà collocato un nuovo segnavia.
Nel frattempo accontentiamoci di questo.
Magari un po' di manutenzione ogni tanto...

La discesa lungo l' 8 non rivela ulteriori sorprese (fortunatamente), non è certamente in ottimo stato ma si passa...

Alle 11,25 raggiungo il bivio con i sentieri 9, 31 e 30, giro a sinistra su quest'ultimo (est) rendendomi immediatamente conto che vi è stata fatta della manutenzione.
Certamente non accurata, diciamo un po' tirata via, lo dimostrano i monconi in bella vista e i resti del tagliato abbandonato lungo il sentiero; ma in ogni caso efficace, adesso si passa tranquillamente, almeno per i primi 800 metri circa, perché purtroppo poi il sentiero 30 ritorna in chiusura.
Peccato, avevo già fatto la bocca a raggiungere le Macinelle in tutta tranquillità, invece dovrò percorrere quasi 300 metri "sporchi" prima di ritrovare  un 30 in condizioni decenti.

Superate le Macinelle, luogo incantevole, mi dirigo verso le Piane al Canale, imbattendomi in un altro segnavia danneggiato.
L'infelice segnavia già per come é stato realizzato non poteva che perdere l'orrenda freccia che in questo caso indica "Collaccio".
La incastro alla meglio nella sua posizione, certo che la prima brezza di scirocco la farà ricadere a terra. 

Alle 12,23 concludo il s. 30 e passo sul 34 fino alle Piane al Canale dove passando davanti al pannello in legno non posso che rimarcarne la palese inesattezza, riporta erroneamente il n. 30, quando dovrebbe essere indicato il 34.

Pazienza, abbandono quindi il 34 per un divertente sentiero aperto dai bikers e privo di numerazione con cui mi ricollego al 35 più in basso.

Venti minuti lungo un 35 bisognoso di manutenzione e raggiungo il luogo di partenza.
15 i chilometri percorsi e cinque le ore trascorse.

Max