domenica 11 luglio 2021

Trekking del 11 luglio 2021 - m. Arco (incendio) e anellino Acquaviva

Sono le 8,20 quando mi metto in cammino in direzione del laghetto di Terranera, ho lasciato l'auto a nord della spiaggia di Reale e seguendo l'ampio sentiero lo raggiungo in pochi minuti, fra poco le due spiagge saranno prese d'assalto dai bagnanti, ma al momento non c'è praticamente nessuno.

Mantenendomi sullo sterrato principale mi avvicino all'ingresso del comprensorio di Capo D'Arco, si intravede la zona dell'incendio, al momento direi abbastanza circoscritta, un debole maestrale diffonde odore di bruciato.

Supero il rudere di una roulotte  ed arrivo al cancello d'ingresso, una squadra di volontari antincendio mi conferma che la messa in sicurezza della zona è ancora in corso, con un po' di vento c'è la possibilità che si generino nuovi focolai.

Per prudenza e per fare quattro passi in più proseguo verso nord portandomi sopravvento rispetto al bruciato.

Raggiungo così la vetta di m. Arco, la buona visuale mi consente di valutare meglio il percorso da seguire.

Strada facendo una voce amica, è Pasquale, anche lui come me è venuto a vedere le conseguenze dell'incendio, concordiamo entrambi che probabilmente la tempestività delle squadre antincendio ha limitato i danni.

Decidiamo di proseguire l'escursione in Acquaviva, dove è stato aperto un nuovo sentiero, rientro così a Reale, immortalando con un certo stupore alcuni bagnanti nuotare nell'acqua solfurea del laghetto Terranera, forse anche per l'assenza di cartelli che ne vietano la balneazione... 

Alle 10,47 spengo il gps che riporta poco più di 8 chilometri e con l'auto mi dirigo in zona Acquaviva.


Riprendiamo la marcia alle 10,53 ed una volta attraversato l'asfalto della provinciale ci dirigiamo verso sud lungo un sentiero non segnalato con cui ci colleghiamo al percorso della Conquistadores.

Quindi continuiamo a salire verso est avvicinandoci a Serra di Sassi Turchini, a pochi metri dall'imbocco del nuovo sentiero giace a terra una lepre, non sembra presentare ferite, cosa che ci impedisce di valutarne la causa di morte.

Il recente sentiero, ben ripulito dal tagliato, presenta purtroppo già danni da cinghiali, lungo circa 250 metri, consente di evitare la vetta molto panoramica ma dal fondo insidioso poiché sconnesso e ripido.

Seguendo il sentiero 217 scendiamo quindi verso i rifugi in Acquavia, breve sosta lungo una pozza d'acqua per immortalare alcune libellule ed alle 12,06 concludiamo il nostro percorso di 3 chilometri esatti.

Max