sabato 6 novembre 2021

Trekking del 6 novembre 2021: Volterraio e Cima di Monte

 

Partenza alle 8,29 dall'incrocio fra la provinciale 28 e la 32 (bivio del Volterraio), meno di 100 metri e sulla sinistra il segnavia verticale indica il sentiero 254 su cui ovviamente mi incammino.

Giornata bellissima con sole e vento fresco di grecale.
Non ostante l'andatura tranquilla, sono sufficienti poco più di cinque minuti di salita a farmi togliere la giacca.

Il sentiero, in buone condizioni, sostanzialmente si mantiene parallelo alla strada asfaltata salendo fino ad intersecare il 255 e poiché ho intenzione di raggiungere il castello, passo su quest'ultimo.

Pochi minuti e mi imbatto in un gruppetto di capre selvatiche intente a far scorpacciata di lentisco, per nulla intimorite, mi consentono di scattare varie foto.
Dopo qualche foto anche alla chiesina di San Leonardo, alle 9,18 sono ai piedi del maniero, breve sosta al versante soleggiato a sud, quindi una foto al piccolo ingresso in basso a nord, fino a poco tempo fa sbarrato da una grata in ferro che a quanto pare è stata divelta.

Inizio così la discesa ed una volta raggiunto l'olivastro, piego a sinistra lungo il sentiero 255A, è passato un po' di tempo dall'ultima volta che l'ho percorso e sono curioso di valutarne le condizioni.
Tutto come sempre.

Raggiunto l'asfalto scendo di quasi 200 metri per risalire su uno sterrato sulla sinistra, ampio e piacevole per i primi trecento metri circa, poi si riduce alle dimensioni di un normale sentiero, ma piuttosto ripido e che senza troppi "fronzoli" immette direttamente sulla GTE più a monte dove il segnavia verticale lo indica come 254.

Come immaginavo e già avvertito salendo, l'insopportabile grecale mi obbliga a indossare nuovamente la giacca, nel frattempo un piccolo escavatore, aiutandosi con la benna, sta lentamente salendo verso Cima di Monte, lo raggiungo che si appena portato a ridosso del grosso pannello ripetitore, alcuni operai sono a lavoro.

Abbandono per poche decine di metri la GTE per raggiungere la vetta, sono circondato da antenne, cavi elettrici e parabole, lo spettacolo è decisamente squallido, purtroppo prezzo di un progresso che per lo meno dovrebbe evitare che l'area sia usata a mo' di discarica per vecchie strutture in plastica sbriciolata e pali divelti.

Riprendo quindi la discesa fino ad arrivare al bivio col sentiero 220, mi sarà di aiuto per ritornare verso nord fino al single track "La Buca del Bandito", molto amato dai bikers e su cui proseguo per scendere lungo il fosso del Forcaccio.

Torno all'auto alle 12,34 dopo uno spettacolare percorso di solo 9,4 chilometri ma dal dislivello non trascurabile.

Max