domenica 19 settembre 2021

Trekking del 19 settembre 2021: Da Colle Reciso, Segagnana e Literno

 

Parlando con un amico sono venuto a sapere che lo sterrato della Segagnana è stato oggetto di manutenzione e così ho deciso di andare a vedere.

Parto dal bivio di Colle Reciso alle 8,34 seguendo la GTE, faccio solo poche decine di metri e mi imbatto in una bella discarica abusiva, svariati sacchetti disfatti già fotografati poco tempo fa abbandonati al margine dello sterrato, proprio un bellissimo biglietto da visita specialmente in questo periodo in cui l'affluenza di ciclisti ed escursionisti è sicuramente in aumento.

Proseguo disgustato dall'inciviltà umana in direzione di Poggio del Molino a Vento ed una volta superato, abbandono la GTE per il sentiero 215, inizialmente dall'ottimo fondo poi man mano più sconnesso, con cui raggiungo Lacona.

Breve tratto di asfalto ed una volta arrivato a Laconella inizio a salire lungo la Segagnana seguendo il sentiero 250.
Innegabile che sia stata oggetto di manutenzione, non immaginatevi un'autostrada, è sempre piuttosto sconnessa, specialmente il primo "strappetto" in salita a mio avviso poteva essere fatto meglio, ma indubbiamente consente un passaggio meno rischioso a bici e pedoni.

Raggiungo quindi il bivio con il 243 (il 250 prosegue per Punta di Fonza) su cui proseguo l'escursione ma una volta oltrepassata l'intersezione con il 246 (che riscende a Lacona) prima incrocio un pick up (Nissan) in vena rallistica che non curante di chi possa salire, scende spedito senza nemmeno provare a rallentare cosa che oltre ad innervosirmi mi riempe ovviamente di polvere, quindi è la volta di una decina di moto.
Le sento salire veloci in lontananza con la speranza che una volta individuato abbiano il buon senso di rallentare.
Purtroppo a quanto pare il buon senso stamattina lo hanno lasciato sul comodino, specialmente i primi se ne fregano altamente della mia presenza, solo gli ultimi vedendomi intento a fotografare, rallenteranno un po' lasciandomi comunque completamente avvolto nella polvere.

Qui è d'uopo una breve digressione: come recita il proverbio "chi va al mulino s'infarina" è chiaro che nel percorrere strade sterrate metto in conto di impolverami un po', ma rallentare quando alla guida di una moto o veicolo che sia si supera un pedone penso faccia la differenza fra un pilota responsabile ed un penecefalo.

Teste di cazzo a parte (perdonatemi il francesismo) continuo la lunga salita verso m. Tambone e raggiunta l'intersezione con il 248 alle 11,28 inizio a scendere sul versante Campese.
Versante che devo ammettere è stato rimesso in sesto piuttosto bene, tanto che al momento come fondo lo ritengo migliore a quello Laconese.

Sono le 12,17 quando attraverso la provinciale in direzione della Bonalaccia, seguo le indicazioni della pasticceria Lambardi fino al fosso del Filetto, un ampio sterrato (che non conosco) sembra andare nella direzione giusta e magari può farmi risparmiare un po' di strada ed abbandonare anzitempo l'asfalto che da sempre mal gradisco.

Così è, mi ricollego a via Filetto e dopo poco imbocco via Monte Baccile che come indica il nome non senza fatica per il ripido e insidioso sentiero mi riporta nuovamente sulla GTE in prossimità dell'ampio tornante meta un tempo degli appassionati di tiro al piattello.

La stanchezza comincia a farsi sentieri ed il caldo pure, fortunatamente il cielo è parzialmente coperto, altrimenti sarebbe stato un calvario!
Procedo tranquillo quando un rumore di motori si avvicina, riecco i motociclisti!
Il secondo mi affianca e procedendo lentamente mi avvisa che ne manca altri otto, gesto che apprezzo e grazie alla loro minor velocità ed a un terreno un po' più compatto, stavolta il polverone sarà più sopportabile.

Buca di Bomba, Poggio del Molino a Vento (dove scorgo un paio di occhiali dimenticati da qualcuno), Colle Reciso.

Concludo finalmente questa lunga camminata di oltre 24 chilometri alle 14,18 con le spalle indolenzite dal peso dello zaino, non ho più il fisico di una volta!

Max