lunedì 24 agosto 2015

Trekking del 23 agosto 2015

Mai partenza così tarda, colpa delle uscite serali estive, così sono le 9.38 quando inizio a salire verso monte Capannello, con l'auto parcheggiata nella piccola area pic nic a fianco della provinciale 32.

Nel procedere verso nord lungo il sentiero 62, noto diversi segnavia dedicati alla mtb ad opera presumo di "Elba Gravity" come riportato nelle indicazioni, successivamente ne troverò molti altri; questi bikers si sono dati proprio un bel daffare!

Raggiunta l'Aia di Cacio, per la mancanza dell'orologio al polso (temo di averlo perso) ho un attimo di esitazione sul percorso da seguire, la tempistica per me è fondamentale, decido comunque per il Percorso Pietre Rosse ed inizio a scendere lungo il sentiero 101.

Poco più di venti minuti e mi ritrovo sulla spiaggia di Nisportino, l'acqua cristallina grazie al vento di scirocco, ha attratto un discreto numero di bagnanti.
Nel frattempo ho già più volte realizzato dei brevi video con la nuova action cam posizionata sul petto; era da molto tempo che volevo acquistarla ed adesso non vedo l'ora di testarla.

La salita inizia fra le serecchie, ma non intralciano più di tanto, quindi passando nel sottobosco è solo avvicinandosi a punta dei Mangani che il sentiero avrebbe bisogno di qualche leggero intervento di manutenzione a causa di alcune piante secche che ostacolano il cammino.

In ogni caso, la vista della spiaggia appaga da qualsiasi fatica, benchè "aggredita" via mare da barche e motoscafi, conserva sempre il suo aspetto, bella e selvaggia!
Inoltre sottolineo con piacere il fatto che non l'ho mai trovata così pulita, nemmeno una bottiglia!

Una sosta per un bel bagno ci sarebbe stata proprio bene, ma avrei dotuto alzarmi prima...
Così mi accontento di scattare qualche foto e riprendo a salire.
Torno sul 62 in prossimità dell'asfalto della Parata che sono circa le 11.30, un rapito conto e presumo di essere in perfetto orario per il rientro.

Durante il cammino incrocerò anche due bikers, in perfetta tenuta freeride; quattro chiacchiere e riprendiamo la marcia.
L'incontro mi innescherà un certo dubbio sulla sicurezza, il passaggio (deprecabile) delle moto ha per lo meno il vantaggio che il rumore del loro motore è un buon campanello di allarme per gli escursionisti che hanno generalmente il tempo di prepararsi al loro transito, lasciando, per quanto possibile, libero il sentiero, ma per le mtb, ovviamente molto più silenziose, temo che la possibilità di uno "scontro" con chi cammina sia decisamente più reale e maggiore.  

Da bimbi usava mettere con una molletta un pezzetto di plastica a contatto dei raggi della ruota... il rumore prodotto attirava sempre l'attenzione; magari qualcosa di più evoluto (inseribile solo all'occorrenza) potrebbe essere  di aiuto per prevenire tali situazioni di pericolo.

Preso da queste mie divagazioni "tecnologiche", non mi rendo quasi conto che sono nuovamente all'Aia di Cacio, l'anello Pietre Rosse è completato!
Breve sosta per mangiare due susine e mi rimetto in marcia lungo un sentiero privo di numerazione che passa a sud est della GTE e con cui raggiungo Le Panche.

L'auto ormai è a poche centinaia di metri di asfalto, la raggiungo alle 12.45 dopo aver percorso 12 chilometri abbondanti.

Max