lunedì 4 aprile 2022

Trekking del 3 aprile 2022: anello da San Piero - Masso alla Quata - Macinelle - GTE - s. 135

 

Escursione in solitario dal campo sportivo di San Piero, sono le 8,41 sole e cielo terso così dopo poche decine di metri, complice la salita del s. 107, alleggerisco già il vestiario.

Successivamente una banale distrazione sarà causa di una brutta caduta e nel salvare la reflex... ginocchiata sul granito!
Ne avrei fatto decisamente a meno...

Dolorante, proseguo verso le Piane al Canale, quindi dopo qualche secondo di esitazione, decido per continuare a salire verso Masso alla Quata.
La temperatura nel sottobosco è decisamente più bassa, ma non ho voglia di fermarmi per indossare la giacca, così resisto al freddo aumentando leggermente l'andatura.

Raggiungo il vecchio osservatorio antincendio constatandone la distruzione del tetto in eternit, mentre sotto di me un branco di mufloni mi osserva con attenzione.
Giusto il tempo di scattare qualche foto e riprendo il cammino scendendo lungo il Collaccio (107B), purtroppo masse di nubi grigie in rapida formazione mi priveranno del sole, un vero peccato poiché grazie alla pioggia della notte, avrei sicuramente effettuato scatti decisamente migliori, soprattutto ai mufloni che rincontrerò dopo poco.

Alle 10,31 mi collego al sentiero 130 e dopo circa 15 minuti raggiungo i caprili delle Macinelle, luogo particolarmente suggestivo, anche col cielo nuvoloso; da qui il 130 è un po' più trascurato e ridotto nell'ampiezza dalla vegetazione circostante ancora carica di gocce d'acqua.

Mezz'ora di cammino ed eccomi sulla GTE, continuo a sperare nel sole ed una sua breve apparizione mi regalerà qualche scatto decente al caprile sotto la Grottaccia.
 
Ore 11,58 la GTE incrocia il 135A, una breve deviazione che mi consente di scendere sul 135.
Sostanzialmente in buono stato, migliorabile a tratti la segnaletica, nella sua iniziale progressione verso nord est è tagliato perpendicolarmente dal 108.
Raggiunto il fosso dell'Inferno è veramente desolante la vista della quantità di tubi in polietilene abbandonati sul sentiero che agevolati dalla vergognosa indifferenza degli enti competenti, regalano all'escursionista uno spettacolo indecente.
Superato il piccolo ruscello, il successivo tratto, da sempre invaso dai rovi, inizia ad essere minacciato dalla loro repentina crescita. 

Per il resto, nient'altro da segnalare, se non l'interessantissimo molino di Moncione, una delle mete più gettonate del versante sud occidentale, a cui come sempre dedico qualche minuto di sosta e l'arrivo inatteso (ma prevedibile visto il cielo) di una leggera pioggia a meno di cinquecento metri dall'arrivo, che mi obbligherà a riporre rapidamente la Nikon nello zaino ed allungare il passo.

Concludo l'escursione di 15 chilometri esatti alle 13,58.

Max