domenica 26 maggio 2019

Trekking del 26 maggio 2019 - Periplo valle di Pomonte


Pomonte, prima delle 9,00 sono di fronte alla chiesa de paese, la piazza è pressoché deserta, ma non doveva esserci l'escursione del CAI ???
Poco male, sono venuto per camminare ed è quello che farò!

Proseguo quindi lungo la provinciale per salire con il sentiero che porta verso monte Schiappone, la temperatura è piacevolissima tanto che ho riposto la giacca nello zaino ed indosso solo la maglietta.
Le sporadiche gocce di pioggia si asciugano ancor prima di bagnare.

Non ostante le nubi, procedo lentamente per contenere il sudore, raggiungo il bivio della GTE in un ora circa.
Il paesaggio è veramente incantevole, quasi fiabesco, i monti si stagliano nel cielo grigio tentando invano di arginare le nuvole che scivolano verso valle nascondendo le abitazioni.

Supero monte Orlano, una dozzina di minuti e sono sotto monte Cenno, quindi le Mure.
Un fastidioso vento da sud est mi obbligherà ad indossare la giacca, sono le 11,07 a destra il sentiero 130 porta verso le Piane al Canale, la GTE prosegue dritto ed io tenendo la sinistra sul 109, mi inoltro nella valle dei Mori.

Il primo tratto è decisamente sconnesso, procedo con la massima attenzione per evitare di scivolare sulla roccia bagnata da una pioggerellina insistente; entrando nel sottobosco la si avverte a malapena.

Nello scendere non posso far a meno di notare dei segnavia personalizzati con emoticon da qualche burlone.
Mi soffermerò più volte a fotografare i magici scorci offerti dal sentiero che corre parallelo al ruscello finché alle 11,51 raggiungo un bivio marcato da una freccia azzurra, sulla destra un rudere è come se indicasse che da li inizia il neo sentiero delle vecchie cantine e che anche se percorso di recente, imbocco con piacere.

Dopo qualche foto alla cantina più alta (verso San Biagio) mi soffermo esclusivamente in quella più in basso, al cui interno si può ancora ammirare la travetta ed il sassileva, strumenti indispensabili per la spremitura dell'uva.

Oltre alla sgradevole presenza delle tubazioni in polietilene, veramente un pugno nello stomaco in in ambiente del genere, il tratto finale del sentiero mi laverà completamente dalle ginocchia in giù per colpa della vegetazione in continua crescita.

Alle 13,08 raggiungo l'auto in via del Passatoio dopo aver percorso poco più di 11 chilometri.

P.s. durante la stesura del diario vengo contattato dall'amico Pasquale (caposquadra della programmata escursione CAI) rammaricato per averla dovuta annullare per ovvi motivi di sicurezza.

Max