lunedì 12 dicembre 2016

Trekking del 11 dicembre 2016


Approfitto di un'anticipata sveglia mattutina per effettuare un'escursione più impegnativa del solito, ovvero un anello da Marciana via Chiessi, fino a Pomonte e ritorno.

Sono le 7.37, quando attraverso i silenziosi vicoli del paese per incamminarmi lungo il s. 3 (via Crucis) dove metto subito in fuga un gruppo di giovani mufloni poco prima della seconda stazione; li ho notati troppo tardi per poterli fotografare.

Raggiunto il santuario della Madonna del Monte, riempo entrambe le borracce, mi serviranno vista la distanza che intendo percorrere e proseguo verso Serra Ventosa, attraversando il primo tratto in chiusura del s. 3.

Anche il successivo tratto in salita verso il Troppolo, avrebbe bisogno di vari interventi, le fronde  invadono il sentiero in più punti, ma sicuramente i quattrocento metri circa, superato il bivio con il s. 25, sono quelli più chiusi.

Mi viene in mente la recentemente lettura sulla settimana nazionale dell'escursionismo in programma nell'arcipelago il prossimo anno; sarà il caso che chi di competenza avvii rapidamente i lavori, altrimenti suggerisco a questa ondata di escursionisti di portarsi segaccio e forbici da pota, a meno che non si accontentino di una bella App con tanto di traccia, caratteristiche e magari qualche foto di come DOVREBBE essere il sentiero.

Per contro a questo situazione di incuria, va detto di un sensibile migliramento nella segnaletica, specialmente per quello che riguarda la GTE; anche se personalmente sono dell'idea che i sentieri prima vadano puliti e poi segnalati.

Dopo due ore esatte, supero il bivio con il s. 10, ovviamente preseguo dritto lungo il 3.
Il bivio con il 4 lo raggiungo dopo pochissimi minuti, la sagoma del m. San Bartolomeo fra cielo e mare è proprio davanti a me.
Faccio attenzione al fondo sconnesso che nell'avvicinarmi fortunatamente migliora, ma è dopo una semicurva a sinistra che resto stupefatto.

Davanti agli occhi un paesaggio completamente inaspettato, una serie infinita di terrazzamenti tappezzano l'intera zona.
Resto allibito da quest'opera, celata per tanto tempo dalla fitta vegetazione.
E' come se l'incendio di questa estate (7 agosto) avesse aperto una finestra temporale di almeno 70/80 anni fa, riportandoci al tempo in cui le principali risorse dell'isola erano la vite e la miniera.

Dedico svariati minuti a fotografare ed osservare il paesaggio, devo ammetterlo, è proprio bello.
Con qualche incertezza nel seguire correttamente il sentiero, adesso privo di quella vegetazione che ne marcava i confini, raggiungo Chiessi.
Breve sosta davanti alla chiesa per alleggerire il vestiario e mangiare un'arancia e riprendo la marcia verso Pomonte lungo il sentiero del Tramonto, dal pannello informativo ormai malconcio, come scoprirò raggiunta via Martini.

Prima di affrontare la salita del s. 31, approfitto della fonte a poco più di 100 metri per riempire nuovamente le borracce, non che le avessi finite, ma per prudenza.

Sono le 11,22 quando attacco con la GTE, senza forzare, stamani non sono in forma, le numerose foto scattate ne sono una conferma, nonché motivo di subdolo riposo.

I segnavia a bandiera sulla GTE sono abbondanti, e con sommo piacere proseguono lungo il 31; ho temuto di vederli dipinti erroneamente lungo il s. 9, che con la traversata non c'entra nulla.

Raggiungo il primo caprile nei pressi del m. Orlano con circa 10 minuti di ritardo, di questo passo, per Malpasso supererò sicuramente le due ore.
Pazienza, oggi va così.

Prima della Grottaccia, un altro bel branco di mufloni sfila davanti a me, mi arresto e lentamente cerco di immortalarli con la mia fotocamera, ma anche stavolta non ci riesco.

Anche lungo il 31 non mancano i tratti in chiusura, non poteva essere diversamente...

Finalmente raggiungo Malpasso, sono decisamente stanco, ho un polpaccio che è tutta la mattina che mi da fastidio e dopo questa lunga salita, ci si mette anche lo scarpone... temo sia in arrivo una vescica.
Mi riposo un paio di minuti, giusto per fotografare il nuovo segnavia verticale dedicato alla GTE ed indossare la giacca quindi inizio a scendere lungo gli ultimi metri del s. 8.
Raggiungo il sottostante bivio con il s. 5, altra foto e proseguo verso nord per intersecare il s. 1 scavalcando un paio di pini caduti.

Altri segnavia a bandiera nuovi fiammanti e sulla biforcazione fra 1 e 2 ne trovo uno nuovo verticale a mio avviso mal posizionato, infatti indirizza  la GTE  lungo il sentiero 2 (sbagliato) dal momento che la traversata corre lungo il sentiero 1 per poi proseguire sul 6, 28, 10, 3 ed infine 27 con cui arriva al ponte dei tre archi (Patresi) e questo da praticamente 30 anni!

Ovviamente, soprattutto per ridurre tempi e distanza, proseguo sull' 1, affrontandone subito il suo tratto peggiore (fra 2 e 6), dopo di che il fondo fortunatamente migliora.
Supero San Cerbone e altri tre sbarramenti causati da alberi caduti che nessuno si è ancora preso la briga di tagliare.

Ritorno a Marciana dopo un lungo anello di oltre 24 chilometri, sono le 15,10 e stavolta ho dato fondo a tutta la scorta di cibo e di acqua che mi sono portato.

Max