lunedì 15 giugno 2015

Esplorazione speleo del 13 giugno 2015

Sempre alla ricerca di nuove gallerie, stavolta è grazie all'indagine web di Mario, che riusciamo a scoprirne e visitarne un'altra.

Forse non completamente consapevoli della pericolosità che tali esplorazioni comportano, cerchiamo comunque di farle nella maniera più prudente ed attenta possibile ed anche per questo, come ho fatto in precedenza, evito di dare informazioni che possano identificarne l'ubicazione. 

Iniziamo con un'affascinante grotta naturale dalle bellissime effusioni di marmo.
Le pareti ripide e bagnate impongono un minimo di attrezzatura (corda ed imbragatura) che pensando non ci sarebbe servita, abbiamo lasciato a casa; così mentre io resto sul bordo a vigilare, Mario lentamente si fa scivolare all'interno.

Passerà diversi minuti a scrutare ogni piccolo anfratto, descrivendomi costantemente ciò che vede e le sue impressioni.
Quindi, giunto il momento della risalita, non senza difficoltà guadagnerà la luce del sole.

Ci sarei entrato volentieri anche io, ma la prudenza ha avuto il sopravvento.
Non sarà così dopo pochi minuti, quando ci troveremo di fronte all'angusto ingresso della vecchia miniera di pirite; indossati casco di protezione e guanti, accendo la lampada frontale e lo seguo senza nascondere un certo disappunto.
"Non è prudente, con tutti questi travi marci sul terreno... 
e nessuno fuori a vegliare su di noi". Sussurrerò più volte a bassa voce.

Inconsciamente penso che anche solo qualche parola pronunciata ad alta voce, possa innescare una sorta di meccanismo di autodistruzione, di crollo inaspettato...
Così i movimenti sono lenti, studiati, Mario avanti ed io a circa tre metri.

Superato il primo tratto, dove procedere è stato più difficoltoso a causa della distrutta armatura in legno, acquisto una certa sicurezza, la roccia sembra solida e la galleria prosegue nell'oscurità, bellissimo.

Alcune brevi diramazioni a destra e sinistra, una sorta di ristretti locali dove forse i minatori riponevano l'attrezzatura o cercavano sollievo dal frastuono dei martelli pneumatici.

Avanziamo ancora, Mario individua una diramazione sulla destra, ne percorre alcuni metri per poi indietreggiare.
"Manteniamoci sulla galleria principale". Mi suggerisce.

Ovviamente vi entro anche io per dare un'occhiata e come spesso accade, attratto dal desiderio di scoperta, continuo ad avanzare senza preoccuparmi del mio compagno.
Odo solo la sua voce che mi cerca.

"Sto avanzando sulla destra" Rispondo.
Intravedere il suo fascio di luce mi fa subito capire che le gallerie si riuniscono.
"Ti sto venendo incontro" Lo informo con voce sicura e decisa.

Un cancello chiuso da una catena ci separa, fortunatamente non è troppo tesa e la mia corporatura mi consente di passare. 
Avanziamo nuovamente uno dietro l'altro, altri sbarramenti di un armatura in legno che ormai è solo di intralcio, quindi un'area dove un tempo deve essersi verificata una frana.
La parete di roccia a pochi metri decreta la fine della galleria; capolinea, si torna lentamente indietro.

Entusiasta per la lunghezza di questa miniera, lo sono altrettanto una volta uscito alla luce.
Bellissima scoperta e nessuno si è fatto male.

Dedicheremo un'altra oretta ad esplorare la zona circostante, scoprendo così anche due enormi pulegge su cui doveva scorrere il cavo di una sorta di teleferica per inviare il minerale a valle, quando la suoneria del telefono mi riporta alla realtà, la moglie esige la mia presenza a casa...

Max