martedì 11 giugno 2013

Inside Cosmopoli


Grazie all'amico Luigi, interessante esplorazione all'interno di un vecchio camminamento della vecchia Cosmopoli.
Approfittiamo dei lavori di ristrutturazione di un fondo di via Guerrazzi, per accedere tramite una botola a circa 2 metri di altezza, ad un vecchio camminamento mediceo.

Entriamo lentamente uno alla volta, non solo per rispeto del luogo, ma anche per abituare i nostri sensi ad un insolito mondo.
Superata l'angusta entrata, l'alto soffitto è la seconda cosa che mi colpisce, la prima l'odore nauseante che penetra nelle narici.

Il pavimento, attraversato per diversi metri da un moderno tubo, alterna tratti più asciutti a zone melmose e stagnanti, dove l'odore diventa più forte ed occorrono stivali per avanzare.

Ci muoviamo lentamente a sinistra, sono il primo della fila, le emozioni si amplificano perché mi investiranno per primo.
Lasciamo una torcia elettrica all'entrata, ci ha illuminato i primi metri ma adesso avanziamo grazie alle nostre portatili. 

Alcuni archi sorreggono il soffitto a tratti martoriato da crepe e grosse aperture; una scalinata ormai semi distrutta e non più percorribile, si erge sulle nostre teste, permetteva di uscire nella sovrastante via della Fonderia, ci ha detto l'esperto Santino.

Continuo ad avanzare, il soffitto diventa più basso, pur consentendo di mantenere la posizione eretta.
Pietre di svariati colori formano le pareti e la volta, in basso tutto è avvolto da una patina grigio scuro maleodorante.

Alcuni metri più avanti sono invasi da acqua stagnante, putrida; procedo con riluttanza combattendo contro la melma che mi trattiene lo stivale.

Un grosso tubo rosso in pvc sulla mia destra pare sia il responsabile dell'enorme "pozzanghera", con attenzione cerco di superarlo ma un repentino abbassamento del soffitto mi suggerisce di fermarmi.
Per oltrepassare un varco di solo 50 centrimetri circa occorre un abbigliamento speleo che noi non abbiamo.
Peccato, sarebbe stato interessante procedere ancora poiché la luce frontale non mi consente di vedere la fine del cunicolo.

Facciamo dietro front, stavolta sono in ultima posizone e la cosa non mi dispiace.
Ben presto però mi ritrovo capofila: "Vai, vai" mi dice Mario, l'unico privo di stivali.

La parte destra è meno puzzolente ma non meno schifosa con un piccolo esercito di piattole che si sposta freneticamente lungo la parete quando colpito dalla luce diretta della lampada.
Dal lato sinistro invece, un'apertura a meno di due metri di altezza, erutta costantemente acque chiare, che comunque svaniscono abbastanza rapidamente fre le fessure del terreno.

In alto il crollo della volta in mattoni mette in luce un recente intervento di muratura probabilmente per la sostituzione di un tubo di scarico, quindi un muro chiude il camminamento che originariamente proseguiva fino al forte Stella.

Max