domenica 27 gennaio 2013

Trekking del 27 gennaio 2013


Quando la natura offre giornate come questa, camminerei ininterrottamente fino al calar del sole, incantato in egual misura dalla bellezza di nuove scoperte e luoghi attraversati più volte.

Il compagno di stamani è un Mario con qualche chilo in più, colpa della gustosa cucina di madre patria assaporata recentemente; ma a questo vi porremo rimedio presto...

Il programma odierno è completare possibilmente la tracciatura dei nuovi tratti aperti fra San Piero e Seccheto.

Così, come di consueto, parcheggio il Discovery al campo di calcio ed alle 8,02 iniziamo il cammino lungo il 7.
Dato che siamo in vena di "esplorare" ed è tanto che non lo percorro, ci facciamo anche il 7A (andata e ritorno) fino alla chiesa rurale di San Giovanni Battista; ottima decisione, ne apprezzerò sia l'ottima manutenzione del sentiero sia le maestose mura edificate ben 863 anni fa (circa).

La deviazione, per un totale di due chilometri, ci occuperà per 34 minuti, quindi ritornati sul 7, continuiamo l'ascesa verso le Piane al Canale prima e Masso all'Acquata poi.
Anche questo tratto del 7 è stato oggetto di manutenzione, non solo è stato rimosso il pino caduto all'inizio dei tornanti nel bosco, ma è stato posizionato un nuovo segnavia principale in legno.

Raggiungiamo il piccolo osservatorio forestale poco dopo le 10,00 e prima di "espugnarne" la vetta, ci accorgiamo subito del nuovo sentiero di cui mi aveva parlato l'amico Marco.
Lungo quasi 900 metri, fiancheggia un caprile veramente ben realizzato e seguendo in gran parte il crinale (Collaccio), permette di ricollegarsi con il 30 più a valle.

Una volta sul 30, ritorniamo in zona Piane al Canale poiché precedentemente, salendo avevo notato una nuova deviazione sulla sinistra che sono curioso adesso di percorrere.
La novità si rivela un breve tratto senza uscita di circa 125 metri, che comunque ci consente di ammirare un ampio e suggestivo recinto in granito che un tempo presumo, doveva custodire un bel numero di capi di bestiame e dove scambiamo qualche parola con dei bravi bikers probabilmente incuriositi anche loro dalla nuova deviazione.

Quindi dopo aver curiosato in zona, scendiamo sul 35 con cui arriviamo fino al Mulino di Moncione, che meriterebbe sicuramente una bella ripulita dai rovi infestanti.
Da qui, attraverso il 17 ed altre deviazioni descriviamo un piccolo anello, occasione che sfrutto per fare vedere al mio compagno l'interessante tomba Villanoviana.

Non ostante la bellezza dei luoghi, il tempo passa inesorabile, è opportuno cominciare ad avvicinarsi a San Piero, ma prima un'ultima graditissima sorpresa; benché ne avessi sentito parlare più volte, non ci ero mai stato, così facciamo un "salto" alla Cava dove ancora a terra, giacciono immobili enormi colonne di granito.
Ad essere sincero, è la stupenda grotta poco sopra ad affascinarmi di più; dovrò sicuramente portarci mia figlia.

Percorriamo speditamente gli ultimi 2,5 chilometri, senza però rinunciare ad un'occhiata alle rovine dell'insediamento subappenninico in località il Sasso ed alle 13,48 terminiamo la nostra escursione dopo aver percorso circa 15 chilometri e mezzo.
Temperatura alla partenza 3 gradi, all'arrivo 11; giornata favolosa!

P.s.
Nel complimentarmi per l'accurata opera di manutenzione dei sentieri preesistenti e per l'apertura di nuovi numerosi tratti, mi permetto solo un appunto: l'uso di segnavia bianco rossi anche su questi ultimi, che ovviamente non condivido in quanto ritengo non sia affatto di aiuto ma crei solo confusione e che personalmente avrei riservato solo ai sentieri CAI (35, 34, 30...); usare un altro colore (magari arancio...) non sarebbe stato meglio per identificare queste nuove vie?

Max