UNO STUDIO DELL’UNIVERSITA’ DI PADOVA SUL PNAT. RISULTATI SEVERI, ANCHE SE IN GRAN PARTE PREVEDIBILI. SI PARLA DI POCA COMUNICAZIONE E SCARSA PERCEZIONE DELLA POPOLAZIONE. I DATI SARANNO NOTI A BREVE
Mancanza di comunicazione. Incuria della sentieristica. Assenza di percezione delle proprie iniziative e delle proprie funzioni da parte del territorio. Sarebbero questi i risultati di uno studio effettuato sulla presenza del Parco Nazionale sul territorio dell’Isola d’Elba da una equipe di 46 persone, docenti e studenti, dell’Università di Padova. “Siamo un gruppo di studio che si occupa di analizzare i conflitti nei parchi Italiani- ha spiegato il professor Andrea Camperio Ciani, docente di Etologia e Psicologia Evoluzionistica all’Università di Padova - Abbiamo una discreta esperienza in questo settore, avendo già svolto questo tipo di attività nel Delta del Po, nel Parco del Casentino ed altri. E da dieci anni veniamo qua ad osservare la situazione”.
Sono arrivati con un gruppo di quaranta persone per un sistematico campionamento della situazione del Parco oggi all’Elba. Hanno fatto circa 250 interviste e raccolto 400 questionari. “Abbiamo anche percorso 250 chilometri lungo i sentieri dell’Elba – continua il professore Camperio Ciani - rilevando dati sulla fauna, sulla flora, sulle condizioni della sentieristica, gli animali presenti, le loro tracce, l’impatto sulle attività umane”. In particolare, sarebbero state molte le carenze rilevate sulla sentieristica proprio nei giorni in cui si sta svolgendo sull’isola il Walking Festival: segnaletica inesistente o non curata, mancanza di informazioni, turisti stranieri spesso sconcertati e disorientati. Questo ci hanno anticipato i componenti dell’equipe di studio. “L’analisi è ancora in corso – ci dice il docente universitario - I risultati li pubblicheremo e verranno resi noti alla popolazione che ha attivamente partecipato. La partecipazione è stata molto elevata e crediamo che sia innanzitutto a loro che dobbiamo rispondere. Penso – termina - che ci siano anche informazioni interessanti per il ministero dell’Ambiente e er chi oggi decide sulla gestione dei Parchi”. I dati della ricerca dell’università di Padova verranno resi noti fra qualche settimana, probabilmente attraverso una conferenza pubblica che si terrà all’Isola d’Elba.
Da www.Tenews.it del 30 aprile 2010
Mancanza di comunicazione. Incuria della sentieristica. Assenza di percezione delle proprie iniziative e delle proprie funzioni da parte del territorio. Sarebbero questi i risultati di uno studio effettuato sulla presenza del Parco Nazionale sul territorio dell’Isola d’Elba da una equipe di 46 persone, docenti e studenti, dell’Università di Padova. “Siamo un gruppo di studio che si occupa di analizzare i conflitti nei parchi Italiani- ha spiegato il professor Andrea Camperio Ciani, docente di Etologia e Psicologia Evoluzionistica all’Università di Padova - Abbiamo una discreta esperienza in questo settore, avendo già svolto questo tipo di attività nel Delta del Po, nel Parco del Casentino ed altri. E da dieci anni veniamo qua ad osservare la situazione”.
Sono arrivati con un gruppo di quaranta persone per un sistematico campionamento della situazione del Parco oggi all’Elba. Hanno fatto circa 250 interviste e raccolto 400 questionari. “Abbiamo anche percorso 250 chilometri lungo i sentieri dell’Elba – continua il professore Camperio Ciani - rilevando dati sulla fauna, sulla flora, sulle condizioni della sentieristica, gli animali presenti, le loro tracce, l’impatto sulle attività umane”. In particolare, sarebbero state molte le carenze rilevate sulla sentieristica proprio nei giorni in cui si sta svolgendo sull’isola il Walking Festival: segnaletica inesistente o non curata, mancanza di informazioni, turisti stranieri spesso sconcertati e disorientati. Questo ci hanno anticipato i componenti dell’equipe di studio. “L’analisi è ancora in corso – ci dice il docente universitario - I risultati li pubblicheremo e verranno resi noti alla popolazione che ha attivamente partecipato. La partecipazione è stata molto elevata e crediamo che sia innanzitutto a loro che dobbiamo rispondere. Penso – termina - che ci siano anche informazioni interessanti per il ministero dell’Ambiente e er chi oggi decide sulla gestione dei Parchi”. I dati della ricerca dell’università di Padova verranno resi noti fra qualche settimana, probabilmente attraverso una conferenza pubblica che si terrà all’Isola d’Elba.
Da www.Tenews.it del 30 aprile 2010