domenica 23 novembre 2025

Trekking del 23 novembre 2025: anello Porto Azzurro - Monserrato

 

Dopo un'oretta dedicata esclusivamente alla fotografia, parcheggio l'auto al centro sportivo di Porto Azzurro ed alle 10,16 mi incammino lungo il sentiero 210.

Tutto sommato è abbastanza percorribile, è stato sicuramente in  condizioni peggiori, specialmente nella sua parte iniziale.
In costante salita, in poco più di mezz'ora mi porterà ad incontrare la GTE.
La seguo fino alle Piane della Madonna dove non ostante il passamontagna vengo immediatamente riconosciuto dall'amico Graziano a caccia alla lepre.
Il leporide stavolta ha avuto la meglio, è riuscito a fuggire verso Cima del Monte.

Riprendo così il cammino scendendo lungo il sentiero 205, ma solamente per circa 200 metri, poi tenendo la sinistra, preferisco scendere dentro la valle con il s. 226 EE (escursionisti esperti) che oltretutto mi porterà esattamente al santuario.

Devo constatare purtroppo che non è certo in buono stato, evidentemente le abbondanti piogge hanno ulteriormente deteriorato il fondo già di per se molto fragile e sconnesso (diaspri).
Se non fosse per i vecchi segnavia arancio, avrei avuto qualche difficoltà a seguirne il percorso.

Alle 11,50 sono di fronte al santuario del Monserrato, il luogo è veramente suggestivo, una di quelle mete assolutamente da visitare.
Realizzato su una piccola collinetta completamente circondata da alte pareti di roccia, fu edificato dagli spagnoli nei primi anni del XVII secolo.

Ne approfitto per una breve sosta quindi scendo fino ai piedi della collinetta per riprendere a salire col sentiero 205.
Sono passati diversi anni dall'ultima volta che l'ho percorso, mi ricordavo che era piuttosto impegnativo, non mi aspettavo fosse così malmesso.
Dal fondo completamente devastato, solo in alcuni tratti se ne individua facilmente il percorso.
I segnavia ci sono, ma per le condizioni in cui si trova ce ne vorrebbe uno ogni cinque metri!

Comunque con molta calma affronto la salita, fermandomi più volte a fotografare le capre inselvatichite della zona.
Sono nel periodo riproduttivo, ed un grosso maschio dal mantello scuro tenta continuamente di accoppiarsi con una più piccola femmina.
In questa frenesia ormonale, non si preoccupano della mia presenza, sono decisamente vicini ed un paio di volte temo per la mia incolumità, poiché presumo che in queste situazioni il maschio possa essere più aggressivo e territoriale.

Fortunatamente non curandosi di me, proseguono nel loro lento spostamento, posso così proseguire verso il crinale.

Supero agevolmente il breve tratto attrezzato e proseguo in direzione del monte Mar di Capanne.
Evito di salire fino alla croce, mi incammino così in direzione sud est lungo un piacevole single track usato spesso dai bikers locali fino ad arrivare in via Val di Capanne, l'auto è parcheggiata ad un centinaio di metri, la raggiungo alle 13,41 dopo un anello di 7,5 km.

Max