sabato 5 gennaio 2019

Trekking del 5 gennaio 2019 - Cavo - Portoferraio


Sveglia presto, aliscafo delle 6.50 ed una volta sbarcato a Cavo alle 7.10, ovviamente si torna a Portoferraio a piedi, semplice no?

Il paese è avvolto nel più completo silenzio, attraverso tutto il lungomare senza vedere anima viva e ben presto sono in via Procchi, da dove parte la GTE storica.

Superato il bivio del mausoleo Tonietti, un paio di piante cadute invadono il sentiero consentendomi tuttavia sufficiente spazio per proseguire.

Ingannato dal freddo pungente di ieri, mi sono vestito a strati... un po' troppi strati, infatti prima delle 9.00 lungo la salita verso monte Grosso, sosta vestiario per togliere l'imbottitura in pile della giacca ed i collant da running.

In occasione di queste camminate di allenamento, le uniche soste che mi concedo sono esclusivamente quelle vestiario e quelle toilette e a questo punto, fatte entrambe, spero di non dovermi più fermare.

Evidenti gli interventi di manutenzione da parte dei bikers di Elba Gravity Park (presumo) sia prima di raggiungere il Semaforo che lungo il tratto che porta all'Aia di Cacio; ben fatto!

Salgo spedito verso monte Strega, ma prima di affrontare la successiva salita del m. Capannello, altra sosta per salutare dei vecchi amici che procedono in direzione opposta.

Per cercare di recuperare il tempo "perso" di buon passo affronto le successive tre salite, mi concederò solamente pochi secondi superato Cima di Monte, per scattare qualche foto al panorama ed al pino caduto sulla GTE.

A questo punto praticamente è tutta discesa, alle Piane della Madonna altra sosta vestiario in cui approfitto per prendere dallo zaino due arance che gusterò con piacere lungo lo sterrato del Buraccio.

Indeciso sul percorso da seguire, scelgo di restare sulla GTE storica (via campi di Giovannino), purtroppo dovrò oltrepassare una catena e quattro volte la recinzione elettrica; benché non mi entusiasmi, devo ammettere che il nuovo tratto della GTE che segue tutto lo sterrato del Buraccio, è l'unica utile, giustificata e sensata modifica che andava fatta.

Raggiunta casa Marchetti, abbandono la GTE e percorro per oltre un chilometro la provinciale 26 fino ad imboccare la strada del Vecchio Papa, altra sosta a fonte Schiumoli (solo per riempire le borracce) e scendo verso il Bucine.

Gli ultimi 40 minuti a bordo strada saranno piuttosto estenuanti, non tanto fisicamente quanto psicologicamente per la monotonia del paesaggio.

Finalmente raggiungo l'auto al parcheggio del porto alle 14.08 dopo aver percorso oltre 31 chilometri.
Ottimo allenamento e giornata perfetta per farlo.

Max