lunedì 15 agosto 2016

Pomonte - Cavo by night 13 agosto 2016


Pomonte, sabato 13 agosto, sono circa le 20.00 quando scendiamo dal bus in considerevole ritardo, cosa che ci impone una sosta rapida alla fonte del paese; foto ricordo e finalmente alle 20.17 iniziamo la lunga marcia notturna verso Cavo. 

In questa occasione sono in compagnia di Davide, Gianni, Luigi, Max R. e Susanna, non c'è che dire, proprio un bel gruppo di runners!

Mi mettono in testa alla fila, presumo per la mia conoscenza dei sentieri e sapendo che son tutti più bravi di me, non mi risparmio lungo la salita per la vetta dell' Orlano, sul sentiero 31, la raggiungeremo in poco più di mezz'ora.

Purtroppo i 15 minuti circa di ritardo del bus non ci consentono di immortalare il tramonto, avvenuto durante il tratto nella boscaglia, dovremo accontentarci solamente di un bellissimo crepuscolo rosso fuoco su Corsica e Capraia.

Praticamente senza esitazioni, raggiungiamo Malpasso alle 22.06 adesso tutta discesa!
Avvicinandoci al Perone, dovremmo incrociare Minna che ci sta venendo incontro in solitario; così avviene.

Proseguiamo nella discesa, concedendoci una breve sosta nella zona attrezzata a ridosso della provinciale.

Quindi abbandoniamo il s. 5 per un 18 in pessime condizioni; l'arsura estiva non poteva che peggiorarne il fondo e come se non bastasse, la vegetazione ne ha chiuso numerosi tratti.
Conserveremo su gambe e braccia i segni del passaggio, per non parlare degli scivoloni a cui solo Luigi resterà immune.

Finalmente siamo a Colle di Procchio, dove Minna e Susanna si fermeranno, impegni personali non consentono loro di passare la notte "in bianco" e comunque l'angosciante passaggio del 18 farebbe passare la voglia di proseguire a chiunque. 
Sede del primo ristoro, ne approfittiamo per reintegrare i liquidi e senza perdere tempo, riprendiamo il cammino, siamo piuttosto in ritardo sulla tabella di marcia.

Ma non passeranno più di dieci minuti che mi rendo conto di aver dimenticato sull'auto gli occhiali da vista!
Pazienza, non si torna indietro; solo il giorno dopo, al recupero dell'auto scoprirò di averli schiacciati nel chiudere il bagagliaio...

Il successivo s. 44 non rivela particolari sorprese, il fondo è come sempre devastato dal passaggio delle moto e col buio ovviamente diventa ancora più insidioso.
Raggiungiamo Buca di Bomba alle 00.43, stanchezza e desiderio di recuperare ci suggeriscono di effettuare il primo "taglio" dalla GTE, così invece di salire verso monte San Martino, proseguiamo lungo lo sterrato principale, decisamente più veloce e meno faticoso lungo il quale anche Gianni ci abbandona. 

Superato Colle Reciso. sosta a fonte Schiumoli, un sorso di acqua fresca è particolarmente gradito da tutti.
Quindi ascesa verso monte Orello, in prossimità del quale operiamo il secondo "taglio" ovvero superata casa Severin lasciamo nuovamente la GTE per lo sterrato di sinistra che passando da casa Nannini, ci consente di riprendere la "Traversata" pochi metri prima della cessa dei Catenacci, evitando tempo e fatica.

I tagli effettuati ci consentiranno di rientrare ampiamente nei tempi previsti, raggiungiamo infatti il secondo punto di ristoro a casa Marchetti alle 01.58.
Anche il passaggio fra i terreni agricoli ed i bovini scorre liscio come l'olio.

L'ascesa verso Cima di Monte sarà veramente faticosa (per il sottoscritto) complici l'umore al minimo, il sonno ed un fastidioso mal di schiena che mi da il tormento.

Ore 03.42, Le Panche, brevissima sosta sulla panchina in legno, assaggio con piacere un integratore alla frutta offerto da Luigi, affermando di essere proprio "cotto".
Max R. sogghigna, soddisfatto di aver con se i suoi nuovi bastoncini, ma come mi rimetto in cammino, mi sento molto meglio.
Evidentemente la sostanza ingerita fa miracoli perché non avverto più la stanchezza di prima e riesco a stare tranquillamente alle spalle di Max R che apre la fila.

Torna il buon umore e la voglia di scherzare!

Aia di Cacio, monte Strega, seduti sul cordolo della provinciale della Parata, è la salita per monte Grosso l'ultima fatica che ci aspetta.
Non mi spaventa, dopo svariate volte, so come affrontarla ed espugnarne la vetta!

Così è, alle 05.37 scattiamo le prime foto del crepuscolo; trascorreremo invano circa 15 minuti in attesa dell'alba, quindi decidiamo di proseguire nella speranza di vederla lungo la discesa dall'osservatorio.

Al mausoleo Tonietti, ultima deviazione dalla GTE, ci manteniamo sul 61 che brevemente ci porta a Cavo, sono le 06.55.

Recuperiamo le borse precedentemente lasciate in paese e consacriamo la fine dell'avventura con un bel tuffo nella cristallina acqua del mare.
A dir la verità la consacrazione sarà  al bar del paese con una ricca colazione comodamente seduti e soddisfatti della nottata trascorsa.

Luigi rientrerà a casa con l'autobus delle 09.05, per Davide, Max R e me sarà l'aliscafo delle 09.00 a farlo.

I tagli effettuati hanno ridotto il cammino da 50,8 a 46 chilometri.

Max