domenica 9 dicembre 2012

Trekking del 09 dicembre 2012


Il freddo pungente, quello che ti appesantisce la coperta, mi fa alzare più tardi del solito e dato che stamani mi aspetta un'uscita in solitario, è solo alle 8,30 che esco di casa.
La meta è San Piero, da dove ho intenzione di descrivere un anello che mi consenta di "calpestare" i sentieri 30 e 35, che a detta dell'amico Antonello, sono stati sottoposti ad interventi di manutenzione.

Con tanto di guanti e sotto pantalone, alle 9,05 parto come di consueto dal campo sportivo del paese lungo un 7 che mi riserva presto una piacevole sorpresa; infatti il tratto in salita che era stato danneggiato dalla sciagurata alluvione dello scorso anno è stato sapientemente rimesso a posto, sia riempiendo di granito i solchi più piccoli, sia tagliando la vegetazione per creare un passaggio a fianco di quelli più profondi; risultato: si passa perfettamente, ottimo lavoro!

Sferzato dal freddo vento di grecale (credo), raggiungo la Piane al Canale sfruttando anche il tracciato dell'ultima Granfondo che mi consente di evitare il tratto peggiore del 7 ed oltretutto è anche più bello; quindi proseguo lungo il 34 fino all'intersezione con il 30.
Mi rendo subito conto che anche quest'ultimo sentiero è stato oggetto di un'ottima manutenzione; unico neo (a mio avviso) l'uso del tondino di ferro per ancorare le traverse in legno, forse evitabile almeno nel primo tratto dove il terreno pare più "morbido".

Purtroppo la manutenzione sul 30 si arresta alle Macinelle, peccato, mi stavo abituando all'ampio sentiero.
Alle 10,30 comunque, arrivando all'incrocio con l'8 il 9 ed il 31 ne completo il percorso; quindi proseguo in direzione WSW.
Da questo punto la situazione è decisamente cambiata; in vari tratti il cammino è in chiusura dalla vegetazione ed evidente è la carenza di segnavia.
La situazione non migliora nemmeno quando lascio l'8 per il 35, riscontro solo un leggero miglioramento per quanto riguarda i segnavia.

Finalmente l'incrocio con il 34 rivela nuovi evidenti segni di manutenzione; il sentiero è stato ben pulito ed allargato, tanto che non posso fare a meno di seguirlo fino alle vicinanze di Pietro Murata.
Lungo il tragitto, che ripercorrerò al contrario, mi fermo anche ad ammirare un singolare caprile ben ripulito da rovi e vegetazione.

Ritornato sul 35, ne faccio poco più di 200 metri che con sorpresa, scopro una nuova deviazione, qualche istante di esitazione e decido di percorrerla; mi porterà ad una piccola zona di terrazzamenti ripuliti su cui spiccano come zanne, torreggianti pietre di granito.
Sempre con direzione SW, continuo lungo questo nuovo sentiero, fino a raggiungere il 17bis (il bis lo aggiungo io per distinguerlo dal 17 che collega Campobagnolo a S.Ilario.

In ottimo stato anche questo, peccato carente di segnavia, che comunque mi consente mi ammirare una bella tomba Villanoviana che non conoscevo.
Raggiungo il mulino di Moncione dopo aver incontrato una coppia di escursionisti provenienti da San Piero; anche loro hanno notato gli interventi di manutenzione.

La cosa mi fa particolarmente piacere, specialmente in questo momento, in cui si mormora sull'intenzione del Parco di abbandonare la manutenzione su alcuni sentieri meno importanti.
Un enorme controsenso che sia proprio l'istituzione dell'Ente Parco la causa della riduzione della rete sentieristica che per decenni contadini e cacciatori hanno saputo mantenere viva ed efficiente, ma che l'Ente invece, pare abbia difficoltà a fare.

Breve sosta al mulino e quindi, ritornato sul 35, con passo svelto ritorno al campo di calcio dove ho parcheggiato l'auto dopo aver percorso circa 14 chilometri ma soprattutto dopo aver scoperto nuovi sentieri ed aver apprezzato l'ottima opera di manutenzione su parte del 7, 30 e 35 il tutto in una fresca ma stupenda giornata di sole.

Max