lunedì 19 aprile 2010

GTE trail 2010

18 aprile 2010

Grazie al bel tempo, e ad un inverno di trekking, decido all’ultimo momento di rifare il GTE; approfitto così del sabato pomeriggio per posizionare delle bottiglie d’acqua e qualche frutto in quattro punti lungo il percorso (Procchio, casa Marchetti, Le Panche e la Parata), mi saranno indispensabili per il lungo cammino.

Non starò stavolta a narrarne il diario, limitandomi (con gioia) a sottolineare di averci impiegato 48’ in meno rispetto al 2009; intendo piuttosto effettuare un breve resoconto dello stato dei sentieri attraversati.

Iniziamo con il buono stato del breve s. 9, ma una volta imboccato il s. 31 iniziano i guai, definirlo sentiero è un eufemismo, diciamo più passatoio, dato che l’assenza di segnaletica ma soprattutto un invadente cisto ne ha praticamente chiuso i primi 700 metri; proseguendo la situazione migliora, sia per viabilità che per la presenza di una segnaletica “amatoriale” ma comunque efficace fino al monte Orlano.

Avanzando, niente di particolare da segnalare, se non la scarsa segnaletica, che accomuna anche il successivo s. 8 fino all’arrivo a Malpasso.

Si passa quindi ad un buon s. 5, sia per segnaletica ma soprattutto per pulizia, a mio avviso uno dei tratti più belli di tutto il GTE (anche perché dopo tanta salita…).

Una volta lasciato per il s. 18 ricominciano i guai a causa prima dei numerosi pini abbattuti dalla neve, poi della vegetazione che lo ha praticamente chiuso fino all’intersezione con il s. 17, il tutto accompagnato da un’insufficiente segnaletica fino all’asfalto di Colle di Procchio.

Proseguire sul s. 44 è a mio avviso impensabile per chi non conosce questo sentiero, contraddistinto dalla pressoché totale assenza di segnaletica, in parte ormai abituale pista per moto.

Si passa quindi ad un breve s. 48, ripulito sufficientemente dalla vegetazione abbattuta dalla nevicata, privo comunque come il precedente di segnaletica fino all’intersezione con un s. 65 in buono stato, ma con una segnaletica insufficiente.

Segnaletica insufficiente anche per il successivo s. 64 che nei pressi di monte Orello è sbarrato in più punti dai pini abbattuti.

Da casa Marchetti si passa su un s. 63 anch’esso molto carente nella segnaletica, come del resto il successivo s. 62 almeno fino all’Aia di Cacio, da dove migliora leggermente.

Migliorabile è infine, anche la segnaletica del s. 61.

Che dire, io in un paio di giorni non avrò problemi a smaltire i postumi della camminata, ma per rimettere in sesto i sentieri attraversati ho idea che occorra qualche giorno in più…

Max