domenica 8 giugno 2025

Trekking del 28 maggio 2025: Anello Bagno Vignoni - Ripa d'Orcia - Rocca d'Orcia

 

Terza escursione in Val D'Orcia.
Per stamani ho scelto un anello con partenza/arrivo da Bagno Vignoni e leggendo della sua particolare bellezza, prima di iniziare l'escursione, scendo nel centro storico per scattare alcune foto con una luce decisamente migliore di quella che troverò al mio arrivo, l'orario inoltre mi dovrebbe consentire di evitare turisti, così sarà!

Soddisfatto per la saggia decisione, mi metto in cammino alle 8,10 seguendo la traccia che anche per oggi ho scaricato nel gps.

Pochi minuti è scopro di essere lungo la Via Francigena, per l'esattezza sto procedendo verso Canterbury e la cosa devo ammettere mi rallegra ed ovviamente giustifica la presenza di vari escursionisti.

In 25 minuti raggiungo il castello di Vignoni o Vignoni Alto, devo ammettere bellissimo anche questo per conservazione, decoro e pulizia. 

Già entusiasta dalla breve esperienza "medievale" proseguo momentaneamente il cammino verso San Quirico, sempre lungo la VF che abbandonerò dopo un chilometro per girare a sinistra (sud ovest) e seguire le indicazioni per Ripa d'Orcia.

Nel silenzio della campagna toscana un'inaspettato rumore mi fa alzare lo sguardo, è un parapendio a motore che si sta avvicinando, proseguendo ne scorgerò altri.

Alle 9,34 raggiungo il bivio per Ripa d'Orcia, non ricordo ciò che ho letto al riguardo e devo ammettere sono indeciso sul percorso da fare.
Guardando il gps deduco che il tratto andata e ritorno per Ripa d'Orcia non dovrebbe portarmi via troppo tempo, quindi decido di andare a visitarlo.

Pochi minuti è mi convinco che è stata la scelta giusta, un castello immerso nel verde appare alla mia vista.
Arrivo al cancello d'ingresso è aperto, ma esito un momento prima di entrare, pare sia proprietà privata.
Ho già rinunciato a Montelifré, stavolta faccio lo gnorri ed entro.

A differenza dei precedenti, il piccolo borgo medievale pare versi in una sorta di abbandono, numerosi cartelli e transenne vietano l'ingresso e l'erbaccia ne ha invaso la viabilità interna.

Un vero peccato poiché l'opere murarie sembrano un buon stato di conservazione, scoprirò poi che il castello fu restaurato nel 90' e destinato a fini turistico alberghieri.
Aggiungerei con scarsi risultati...

Torno così indietro ed in circa dieci minuti sono nuovamente al bivio incontrato in precedenza.
Stavolta piego a sinistra per Rocca d'Orcia.

Un tratto piuttosto sconnesso nella macchia mi fa scendere decisamente di quota, immagino che mi sto avvicinando al fiume.
Infatti ben presto sono sulla riva dell'Orcia, scatterò diverse foto ad un vecchio ponte di collegamento decisamente fuori uso, quindi dopo aver scrutato a destra e sinistra, decido di attraversare.

Il buon senso mi suggerisce di togliere scarponcini e calze, attraversare dove il livello dell'acqua sembra relativamente basso ed una volta sull'altra sponda, attendere quei dieci minuti per far asciugare i piedi.
Sarà proprio la prospettiva di quest'attesa a farmi prendere la stupida decisione di tentare la sorte.
"Con un pò di attenzione posso riuscirci".
Così con l'aiuto di un bastone inizio a guadare il corso d'acqua (relfex al collo).

Dedico troppa attenzione a dove poggiare il piede sinistro che fa strada quando mi rendo conto di avere messo il destro nel punto sbagliato: scarponcino pieno d'acqua!

Una volta sulla riva opposta, sosta obbligatoria per strizzare il calzino...
Adesso la vocina di prima mi sta dicendo: "Te l'avevo detto che era meglio togliere le scarpe...".

Pazienza, affronterò la successiva lunga salita accompagnato dalla fastidiosa sensazione di poltiglia umida.

Meno di cinquanta minuti, sosta snack compresa, e raggiungo le mura di Rocca d'Orcia.
Entro nel borgo dalla porta d'ingresso sulla destra e ne attraverso lenatmente i vicoli.
La perfetta fusione fra passato e presente mi regalano subito una piacevolissima sensazione di accoglienza.
Descriverò una sorta di cerchio soffermandomi sotto la torre di Tentennano unica fortezza della Val d'Orcia a non essere mai stata espugnata con la forza.

Soddisfatto della visita riprendo il cammino (finalmmente in discesa) ma farò meno di un chilometro perché è ora di pranzare.
La sosta all'ombra di un olivo mi ruberà solo una dozzina di minuti, quindi riparto.

Successivamente la traccia mi obbliga a passare lungo il margine di un campo mietuto da poco, non è certo l'ideale in quanto non riesco a vedere dove metto i piedi...
Procedo così con prudenza vorrei evitare di prendere una storta.
Finalmente riprendo un sentiero, attraverso un piccolo corso d'acqua e raggiungo un ponte stradale della Cassia in corrispondenza del torrente Onzola.

Purtroppo anche in questo caso la traccia da seguire si perde in un campo ma a differenza del precedente in questo la mietitura non è ancora stata fatta e camminare in mezzo all'erba non mi ispira affatto.
Dopo un breve tentativo, rinuncio e percorro a ritroso il letto del torrente fino a ritornare sotto il ponte.

Esaminata la mappa decido di seguire uno sterrato sulla destra, ritengo di potermi collegare successivamente alla traccia.
Così sarà.

Una volta sull'asfalto riconosco il tratto già percorso in auto per raggiungere Bagno Vignoni, rincuorato so di essere vicino all'arrivo.
Rientrerò in paese alle 13,15 diciotto i chilometri percorsi, proprio un bell'anello!

Max

giovedì 5 giugno 2025

Trekking del 27 maggio 2025: Anello da Petroio - Montisi - Trequanda

 

Seconda escursione per la Val d'Orcia, stavolta la partenza è di mattina ed il percorso scelto si aggira sui 18 km.

Anche in questo caso ho scaricato la traccia gpx, scelta provvidenziale poiché stavolta la segnaletica si è rilevata decisamente carente.

Inizio il cammino dal parcheggio di Petroio, breve tour per le vie del borgo e poi inizio a scendere lungo la Sp 71 ma ne farò poche decine di metri, mi sono dimenticato la reflex  in auto, quindi dietro front a recuperarla.

Sarà solo alle 8,42 che inizio effettivamente il trekking.

Dalla strada provinciale dopo quasi 600 metri passo su uno sterrato in leggera salita quindi dopo una decisa discesa nel bosco in concomitanza del fosso di Camprete, risalgo fino ad intersecare la Sp 14 su cui purtoppo dovrò procedere per oltre 3 chilometri.
 
Supero Montisi senza visitarla, mentre avrei visitato con piacere Montelifré, purtoppo raggiunto il cancello d'ingresso, il cartello di divieto di accesso / proprietà privata, mi ha dissuaso dal mio intento.
 
Riprendo a seguire la traccia e dopo circa venti minuti finalmente lascio l'asfalto, per scendere verso la Fattoria del Colle, dall'apparenza ben curata ed invitante.
 
Purtroppo non sarà così per il successivo tratto di percorso, mi ritroverò in un campo invaso da vegetazione e dovrò faticare non poco per ritrovare un sentiero percorribile. 
 
Con una leggera salita arrivo a Trequanda, anche stavolta evitito di visitare il paese ho bisogno di ombra e sentieri, ma come se non bastasse, dovrò fare un altro chilometro di asfalto sulla Sp 38.

Ben presto verrò accontentato, anche troppo in quanto il successivo tratto sterrato è decisamente trascurato e piuttosto chiuso dalla vegetazione.
Solo quando raggiungo un'ampia strada poderale ritroverò il piacere di camminare.
 
Sono quasi le dodici, il paesaggio è piacevole così ne approfitto per una sosta pranzo all'ombra degli olivi.

Mi concedo quindici minuti e riprendo il cammino.

Un'altra ora abbondante e chiudo l'anello di quasi 19 chilometri a Petroio.

Max

P.s.
Lungo la via del ritorno, mi fermerò un'oretta a visitare San Quirico, bel borgo medievale consigliato anche per gustare un gelato davvero speciale!

mercoledì 4 giugno 2025

Trekking del 26 maggio 2025: Anello Sentiero La Foce


La mia prima escursione in Val d'Orcia inizia a pochi metri dalla Sp 40 in località La Foce.
Sono le ore 14,26 e per questo pomeriggio ho scelto il percorso più breve, ovvero quello indicato come "Anello Sentiero La Foce".
Dovrebbe aggirarsi sui 13 km, la sezione Valdarno Superiore del CAI ne offre descrizione e traccia GPX (in senso orario), una volta scaricata spero sinceramente di impiegarci meno delle 5 ore indicate.
 
Inconsapevolmente lo percorro in senso antiorario seguendo il segnavia vicino all'asfalto.
 
Una lunga strada bianca con piacevoli panorami delle colline circostanti ben segnalata dalla Rete Escursionistica Toscana.
 
Dopo circa un'ora e venti di cammino mi ritrovo ai piedi di Castiglioncello del Trinoro, una sorpesa inaspettata!
Rimango veramente colpito dal piccolo borgo, un'autentica perla di bellezza, fa sorridere che un tempo fosse conosciuto come Castello dei tre ladroni.
 
Mi addendro fra i suoi vicoli per alcuni minuti quindi, pienamente soddisfatto, proseguo il cammino.
 
Fortunatamente il resto del percorso offre maggior riparo dal sole, peccato che sarò costantemente assaltato dalle zanzare.
 
Ritorno al punto di partenza alle 17,30 ottimo!
 
Max