lunedì 5 febbraio 2024

Trekking del 4 febbraio 2024: anello da Marciana via Tavola e Semaforo

 

Domenica 4 febbraio, le condizioni meteo continuano a regalarci splendide giornate di sole ed ovviamente ne approfitto per piacevolissime escursioni come quella odierna in compagnia di Mario.

Partiamo alle 8,51 dalla fortezza Pisana di Marciana seguendo l'ampio sterrato con cui dopo circa quindici minuti imbocchiamo il sentiero 110.

Tutta lenta salita in gran parte esposta al sole, dovrò alleggerire ben presto il vestiario.
Poco più di un'ora e raggiungiamo il segnavia della Tavola, il panorama è superbo!

Quindi affrontiamo con  cautela la successiva sconnessa discesa, superiamo la zona del tragico impatto del volo Itavia 115 nel lontano ottobre del '60 e con la sagoma del m. San Bartolomeo di fronte a noi, prestando particolare attenzione all'ultimo ripido tratto, passiamo sul sentiero 103 che fortunatamente ci consente un'andatura più rilassata.

In breve tempo siamo al bivio del Troppolo, abbandoniamo così il 103 per seguire il 125 in direzione del Semaforo di Campo alle Serre (a cui si arriva col 176A).

Ci concediamo una prolungata sosta di oltre mezz'ora, non tanto per riposarci quanto per curiosare fra le rovine della struttura ed alle 12,38 ci rimettiamo in cammino.
25 minuti e torniamo al bivio del Troppolo per proseguire verso nord lungo il 103.

Ben presto ci rendiamo conto che il sentiero in questione è stato oggetto di manutenzione, il fondo è ben pulito ed il procedere è un vero piacere.

A Serra Ventosa incrociamo una coppia di escursionisti, noi proseguiamo per la Madonna del Monte dove in pochi secondi riempiamo le borracce di ottima e freschissima acqua.

Seguendo la Via Crucis con le sue 14 cappelle, alle 14,39 concludiamo la nostra escursione di quasi 16 chilometri.

Max




lunedì 29 gennaio 2024

Trekking del 28 gennaio 2024: Calamita piacere puro

 

Domenica 28 gennaio, prendete 4 amici uniti dalla passione per il trekking, aggiungete una giornata dalle stupende condizioni meteo, versate tutto in un luogo incantevole come Calamita ed ecco pronta l'escursione perfetta!

Parcheggiamo l'auto di Mario davanti al museo della Vecchia Officina ed alle 8,42 ci mettiamo in cammino lungo lo sterrato che sale in direzione nord superando la vecchia sbarra di ferro che stranamente, con tanto di lucchetto nuovo, preclude il passaggio ai veicoli.

Poche decine di metri e svoltiamo sulla destra per un sentierino che ci permette di visitare una casa matta un tempo adibita a pollaio.
Quindi proseguiamo in direzione est lungo uno dei numerosi single track del Bike Park.

Sempre in leggera ma pressoché costante salita e coccolati dai raggi del sole ci avviciniamo all'anello alto che eviteremo, preferendo la discesa panoramica con cui torniamo sullo sterrato principale per la Tenuta delle Ripalte.

Aggiriamo lo sbarramento (rete elettrosaldata) sulla destra e scendiamo fino alla spiaggia del Remaiolo.
Una breve sosta è d'obbligo, giusto dieci minuti quindi lentamente affrontiamo il ripido tratto in cemento per proseguire sull'ampio sterrato lungo costa.

In circa mezz'ora di lenta salita arriviamo all'ingresso del Villaggio, sono le 11,11 e poiché dobbiamo tornare alla Vecchia Officina o lo facciamo tramite Poggio Fino che implica una discreta sudata... o via sterrato principale, decisamente più facile anche se molto meno panoramico.

La scelta ricade sulla seconda via, tre chilometri abbondanti che percorreremo in meno di un'ora.
Raggiunta l'auto (parcheggiata volutamente all'ombra), cambio tattico: lo zaino da trekking viene sostituito dal più capiente zaino "ribotta" dotato di tutto il necessario per un gustoso pranzetto in spiaggia!

Una mezz'ora per raggiungere la spiaggia del Cannello ed iniziamo a preparare il "barbecue" sfruttando le numerose pietre già usate a questo scopo.
In breve tempo quattro salsicce iniziano a cuocere diffondendo nell'aria il loro caratteristico ed appetitoso profumo.

Le inseriremo nel pane casereccio preparato da Mario, libidine!
Nell'addentare il prelibato panino già altre quattro salsicce sono sul fuoco con tanto di rosmarino aromatizzante.

Il dolce all'arancio preparato da Susy ed i mandarini di Anna concluderanno lo squisito pranzetto gustato sotto i caldi raggi del sole ed annaffiato da birre in lattina.

Due ore di autentico e piacevolissimo relax!

Ci rimettiamo in marcia alle 14,35 lungo la spiaggia in direzione delle Francesche per poi imboccare per un breve tratto il Sentiero del Ferro, cosa che ci consentirà di allungare anche se di poco il ritorno all'auto.

Sfruttando i numerosi single track ci imbatteremo in quello che verrà immediatamente ribattezzato come il "Muro della Salsiccia", una rampa quasi verticale che ovviamente i bikers percorrono in discesa.

La sfida viene subito accettata da Mario che con entrambe le mani occupate raggiungerà agevolmente la vetta.
Sarà Anna per nulla intimorita la seconda ad affrontare e raggiungere la cima anche se con un attimo di incertezza per la mano impegnata a proteggere le fette di dolce avanzate.

A questo punto anche Susy, inizialmente più titubante, si lancia contro la parete di terra riuscendo tranquillamente nell'impresa.
Il sottoscritto?
Il risultato sarà scontato: come rubare le caramelle ai bimbi! 

Felici per la puerile prova superata concluderemo la piacevolissima escursione alle 15,40 dopo aver percorso (fra l'altro) quasi 17 chilometri.

Incantevole esperienza da ripetere sicuramente.

Max




lunedì 22 gennaio 2024

Trekking del 21 gennaio 2024: Anello intorno a Monserrato

 

Domenica dal freddo ancora pungente, parcheggio l'auto a pochi metri dal segnavia del sentiero 217 in località Monserrato, sono le 8,08 quando inizio l'escursione.

La visibilità è straordinaria, me ne sono subito reso conto uscendo di casa, il sole ancora basso disegna colori incredibilmente definiti; speravo in un calo del vento, ma avverrà solo in tarda mattinata.

Consapevole della lunga salita che mi aspetta, proseguo con "le ridotte" concedendomi svariate soste per fotografare.

Poco più di dieci minuti ed attraverso il fosso dei Sassi Turchini, quindi sempre in costante salita lungo l'ampio sterrato.

Con il successivo breve tratto in discesa supero il bivio col sentiero che scende in Acquaviva, di li a poco il percorso diventa una sorta di fuoripista, anche se qua e in la è segnalato da ometti in pietra e vecchie pennellate di svariati colori.

Nell'affrontare la parete di roccia procedo con cautela usando talvolta le mani per aiutarmi, la lenta andatura che mi sono imposto mi consente di valutare con buon anticipo le possibili traiettorie.

Benché più in basso alla mia sinistra sia presente una sorta di pista segnalata che probabilmente consente di procedere più velocemente, dal momento che non ho nessuna fretta, scelgo di mantenermi vicino al crinale, cosa che mi consente un panorama decisamente migliore.

Solo avvicinandomi ad un caratteristico passaggio fra la roccia, riprenderò a seguire la segnaletica.

Un passo dopo l'altro raggiungo la GTE, ma prima di incamminarmi lungo il blasonato tracciato, la vicina radura a ridosso dal vento è perfetta per farsi scaldare dai raggi del sole giusto per qualche minuto.

Indeciso sulla direzione da prendere, visto il considerevole tempo a mia disposizione, decido per la nord con l'idea di superare Cima del Monte e descrivere un piccolo anello sfruttando il sentiero del Pastore.

Ma avvicinandomi alla vetta la voglia di fotografare prende il sopravvento, prima nei confronti di un nutrito branco di capre selvatiche quindi spenderò vari minuti per una serie di spericolati autoscatti.

Dopo aver speso oltre mezz'ora a giocare con la reflex, abbandono l'idea del sentiero del Pastore e con un breve dietro front, proseguo verso le Piane della Madonna.

Col 205 prima e col 218 poi, mi incammino verso monte Mar di Capanne ma evito di salire fino alla vetta poiché sarei completamente in contro sole ed una volta al bivio, inizio a scendere nel bosco di pini, dove non pensavo proprio avrei visto, anche se di sfuggita, altre capre.

Nella discesa fino al Pino Monumentale impiegherò una ventina di minuti e camminando lungo il manto erboso a destra del fosso, riduco il tratto asfaltato con cui torno alle 11,43 al punto di partenza.

Bellissima escursione!
 
Anche se di solo 8 chilometri regala paesaggi mozzafiato.
Allungandola con una salita fino alla croce ed una visita al suggestivo santuario di Monserrato diventa perfetta.

Max



domenica 14 gennaio 2024

Trekking del 13 gennaio 2024: Anello di Calamita

 

Non c'è barba d'omo, le belle giornate invernali sono le migliori giornate per godere delle bellezze dell'isola.
Convintissimo di questa mia affermazione, propongo all'amica Susy (visto che Mario sta uscendo dall'ennesimo raffreddore...) di trascorrere l'intera giornata a zonzo per Calamita.

Per l'occasione e per sfruttare al massimo l'esposizione al sole ho studiato un percorso con partenza dal piccolo ma dato il periodo, vuoto parcheggio a fianco della spiaggia dell'Innamorata.

Alle 8,35 iniziamo il cammino seguendo l'ampio sterrato adiacente al fosso del Calone in direzione sud est per poi piegare in costante salita verso nord fino a raggiungere il recente asfalto per la Costa dei Gabbiani.
Lo attraverseremo per proseguire a salire lungo la bellissima cessa dell'Asta fino a raggiungere l'anello Alto.

Seguendolo in senso anti orario raggiungiamo in meno di mezz'ora l'incrocio ai piedi di Poggio Fino, preferendo il sentiero di crinale (un po' in chiusura) alla strada sterrata sulla destra.

Iniziata la discesa, breve sosta al laghetto artificiale che pensavo di trovare più ricco d'acqua ed in pochi minuti eccoci al villaggio delle Ripalte che aggireremo sulla sinistra passando al lato dalla scuderia dei cavalli.

Continuiamo a scendere fino alla Cantina, sperando di trovare aperto l'accesso alla sua panoramica terrazza, purtroppo non sarà così.

Sempre in discesa seguiamo quindi le indicazioni per la spiaggia del Remaiolo, l'ampio sterrato offre stupendi scorci della costa.
Ovviamente non scenderemo fino in spiaggia, seguiremo invece il sentiero sulla destra che (benché chiuso alla fine da rete elettrosaldata) ci consente di ritornare sullo sterrato a circa 500 metri dall'ingresso del Villaggio.

Sterrato che seguiremo per oltre un chilometro per poi imboccare sulla destra (in prossimità di una vecchia sbarra) un sentiero grazie al quale ed alla successiva rete dei percorsi del Bike Park, ci avvicineremo al museo della Vecchia Officina.

Da li tutta discesa fino alla spiaggia del Cannello, è ora di pranzare!
Ci "parcheggeremo" a pochi metri dalla battigia, mentre apparecchio la tavola sfruttando un pancale individuato lungo la discesa, Susy rinfresca le zampette nell'acqua di mare mentre un paio di temerari e presumo avvezzi alla fresca temperatura invernale, fanno tranquillamente il bagno.

Il menù prevede pizza, budino di riso e mandarini colti stamattina, il tutto innaffiato da una bottiglia di Icnusa, niente male, compresi i bicchieri improvvisati grazie all'idea di Susy di tagliare in due una bottiglia vuota da 500 ml.

Spenderemo un'ora in questa piacevolissima sosta, quindi dopo aver percorso già 16 chilometri, alle 13,50 riprendiamo il cammino in direzione delle Francesche.
Strada facendo riesco perfino a far entrare Susy in una vecchia galleria mineraria dal pavimento disseminato di Copiapite.
Solo pochi metri, ma sicuramente un successo conoscendo la sua repulsione a luoghi del genere.

Dalle Francesche continuiamo lungo il sentiero del Ferro, dove riuscirò a scattare qualche foto ad un bell'esemplare di Poiana che benché a notevole distanza, volteggerà più volte sopra di noi.

Breve tratto asfaltato (poco più di 200 metri) ed imbocchiamo un sentiero leggermente in chiusura con cui raggiungiamo la punta delle Ciarpe.

Susy non c'era mai stata, ne approfitto così per mostrare il grosso silos minerario e la sottostante incantevole spiaggetta.

Concludiamo la nostra piacevolissima escursione alle 15,38 dopo aver percorso 21 chilometri abbondanti ed aver sfruttato a pieno questa bellissima giornata di sole.

Max