domenica 17 febbraio 2019

Trekking del 17 febbraio 2019: anello Magazzini - Porto Azzurro


Partenza ore 8.11 dal bivio per Magazzini, breve tratto asfaltato quindi single track di pura salita con la locomotiva Massimo che senza nemmeno sbuffare, ci "tira" per quasi un'ora. 

Decisamente distaccato e madido di sudore rinuncio rapidamente a tenere la loro andatura.
Raggiunta la GTE salutiamo Massimo che preferisce rientrare ed in compagnia di Mario, ci dirigiamo verso le Piane della Madonna.

Ben presto il grigio mantello di nubi farà spazio ad un prepotente sole, sembra di essere a primavera!

Scendiamo fino al pino monumentale, altro tratto di asfalto verso Sassi Turchini e continuiamo fino alla spiaggia di Reale.

Proseguiamo lungo costa fino a Barbarossa e con il percorso Carmignani, raggiungiamo l'animata piazza di Porto Azzurro, il profumo delle frittelle attira la nostra attenzione, presumo siano tutti preparativi per il carnevale pomeridiano.

Riprendiamo a salire con il sentiero 210 (ex 77) sotto un sole inclemente, rimpiangerò più volte i pantaloni corti.

Altro breve tratto di GTE e scendiamo verso le Trane rinfrescati da un piacevole maestralino.

Concludiamo il nostro bel percorso ad anello alle 13.18, comodamente seduti in terrazza da Massimo, bistecca di Angus e morellino di Scansano, meglio di così non poteva finire.

Max

sabato 16 febbraio 2019

Trekking del 15 febbraio 2019 - Capo Poro


Con qualche ora a disposizione, decido per un'escursione a Capo Poro.

Parcheggio in piazza Pertini e fatti circa 150 metri, inizio a salire per collegarmi al sentiero 138.
La giornata è magnifica, un maestralino a tratti mi costringe a richiudere la giacca.

Giunto al bivio con il 139, passo su quest'ultimo; il segnavia indica 40 minuti per raggiungere la vetta, ne impiegherò 25 camminando tranquillamente.

Il panorama è notevole, scatto diverse foto al mare cristallino ed alle strutture belliche ancora presenti sul promontorio.
Quindi è ora di tornare indietro, nel tornare a Marina di Campo, proseguo per via Bellavista, attraversando parte del paese.

Una piacevolissima passeggiata di 1 ora e mezza con poco più di 5 i chilometri percorsi.

Max

lunedì 11 febbraio 2019

GTE trail del 10 febbraio 2019


Doveva essere un semplice allenamento per fare un po' di chilometri in compagnia dell'amica Susy, ma come sempre, la voglia di ridurre i tempi di percorrenza prenderà il sopravvento...

Parto da Portoferraio con il solito bus delle 5.10, Susy sale alla fermata di Campo nell'Elba ed insieme alle 06.17 indossate le frontali, iniziamo la traversata.

La tabella di marcia sempre a portata di mano, confermerà costantemente il nostro buon livello di preparazione, siamo sempre leggermente in anticipo rispetto alla mia precedente edizione, la cosa è decisamente motivante.

L'obiettivo di Susanna è portare a termine la GTE sotto le 10 ore, io consapevole delle sue capacità, non solo sono convinto che ci riuscirà facilmente, ma valuto al 40% le probabilità di infrangere il muro delle 9 ore.

In avvicinamento a Malpasso, alle nostre spalle un paesaggio fantastico, quasi fiabesco, un enorme banco di candide nubi avvolge il versante sud ovest dell'isola.
Solo le vette del monte Cenno e Le Mure fuoriescono da questo soffice mantello, bellissimo, tanto che Susy mi chiede se voglio fermarmi per fotografare; con rimpianto, ma senza esitare le rispondo di no.

Fin dall'inizio abbiamo concordato che ognuno avrebbe tenuto la propria andatura, quando capita di perderci di vista, chi è in vantaggio arresta il cronometro in attesa di essere raggiunto e di ripartire insieme.
Cosa che comunque è capitata poche volte, benché ognuno abbia i suoi "terreni preferiti" siamo indubbiamente sullo stesso livello atletico.

Con questa mentalità e voglia di affrontare la GTE, tutto fila alla perfezione... almeno fino alla cessa dei Catenacci, brutta in salita ma tremenda in discesa!

Praticamente da fermo, perdo aderenza con il terreno (eufemismo) ed in un istante cado malamente di schiena, lo zaino si rivela un buon ammortizzatore, purtroppo per il mio polso sinistro le cose non vanno altrettanto bene.
Un dolore lancinante per poco non mi fa perdere i sensi, pallido cerco invano di riacquistare le forze.

"Bevi un po' di acqua".
Mi suggerisce Susy, spaventata nel vedermi a terra in quelle condizioni.
"Riposati, non ti preoccupare, chiamiamo Grazia e ci facciamo venire a prendere".
Continua già rassegnata a doverci fermare.

Il dolore sembra non abbia fine, ma voglio assolutamente reagire così dopo alcuni minuti, provo ad alzarmi, cercando in tutti i modi di allontanarmi da quel ripido ed instabile pendio e raggiungere il battuto sentiero a pochi metri.

Mollare? non se ne parla, sono solamente contrariato per l'incresciosa perdita di tempo.

Così riprendiamo a corricchiare, il nostro secondo punto di ristoro è a pochissimi minuti e non ostante tutto, vi arriviamo sempre in anticipo sulla tabella di marcia.
Ce la possiamo fare, ce la posso fare!

La vista della moglie (un'inaspettata sorpresa) e Mario infondono ancora più coraggio; pochi minuti di sosta per mangiare e reintegrare le scorte idriche e ripartiamo.

Uso la buff per fasciare il polso e riesco ad infilare l'avambraccio all'interno dello spallaccio dello zaino, fungerà da sostegno; se non lo muovo il dolore è minimo.

La salita per Cima di Monte si rivela meno impegnativa di quanto immaginassi, procediamo spediti, niente ci può fermare.

Monte Capannello, lo Strega, l'asfalto della Parata.
"L'ultima salita" 
Sottolinea Susy, anticipando il mio pensiero.
Espugneremo anche monte Grosso, come sempre, testa bassa e mai mollare.

Nella successiva discesa, riprendo parzialmente anche l'uso del braccio, indispensabile per una corsa più fluida.

All'ultimo check point, siamo ancora in vantaggio, ma temo di non riuscire ad abbattere il muro delle 9 ore; in ogni caso non ci diamo per vinti e manteniamo la miglior andatura che le nostre gambe riescono a consentirci.

Affrontiamo l'ultima curva a sinistra, dove inizia l'asfalto, è finita!
Arresto il mio Garmin, segna 9:05:03, ottima prova!
Sarebbe bastato pochissimo per demolire quel muro, ma dentro di noi, siamo riusciti a farlo.

Dopo una birra per festeggiare in compagnia di Mario e Grazia, che mi accudirà meglio di una crocerossina, rientriamo a Portoferraio.
Susy proseguirà per Campo, io per il pronto soccorso.

P.S. Con questa 14° edizione, abbraccio l'unica valida e sensata modifica apportata alle GTE  ovvero il passaggio lungo la strada del Buraccio anziché attraverso i campi di Galletti, con il conseguente aumento a 51 del chilometraggio.

Max

sabato 2 febbraio 2019

Trekking del 2 febbraio 2019: Acquaviva - Procchio


Benché le previsioni meteo preannunciassero pioggia, ho scelto ugualmente di effettuare la mia escursione settimanale, un lungo costa a riparo del vento teso di scirocco.

Lascio l'auto all'inizio del sentiero 248, in zona Acquaviva e mi dirigo tranquillamente verso le Cime, quindi sfruttandone uno meno frequentato e privo di numerazione, riscendo al Viticcio, dove il 249 mi porterà in direzione del Forno.

Intersecato il 251, passo su quest'ultimo, sia per allungare un po' il cammino, sia per rifare il sentiero "I Pastini", che troverò decisamente bisognoso di manutenzione.

Sgattaiolando fra le abitazioni, raggiungo Scaglieri in pochi minuti.
Non ostante il vento da sud est, c'è un po' di onda lunga di ponente, dovrò saltellare da uno scoglio all'altro per riuscire ad evitare di inzupparmi... purtroppo l'ultimo tratto sulla spiaggia sarà fatale: scarponi sommersi da un'onda!

Fortunatamente Gore-tex e pantaloni tecnici ridurranno i danni al minimo, giusto una certa umidità alla parte alta della caviglia...

Proseguo lungo tutta la spiaggia della Biodola fino a raggiungere l'hotel Hermitage, l'intenzione è quella di proseguire attraverso il bunker con il sentiero della salute.
Purtroppo rimarrà un'intenzione, infatti il cancello della solida fortificazione bellica è chiuso con lucchetto!

Non mi resta che fare dietro front fra sempre più cemento, tubazioni e condotte sulla spiaggia... ma non è demanio marittimo???
E poi se un povero cristo vuole mettere due pannelli solari sul tetto, deve chiedere l'autorizzazione anche alle Belle Arti di Pisa...

Ma come si dice, tutto il male non vien per nuocere, infatti la forzata deviazione mi farà scoprire un tratto del sentiero della salute che non conoscevo e con cui riesco ad aggirare lo sbarramento e raggiungere la selvaggia spiaggia della Lamaia.

Ottimo!
Alla successiva spiaggia di Porticciolo, percorrerò il sentiero dell'Intuizione, il curioso nome (per un sentiero) mi farà riflettere sul fatto che non occorra il ragionamento per capire come (non)funzionano le cose nel nostro paese...

Ma come sarebbe bello se anche il sindaco di Portoferraio, tronchesi alla mano, come a maggio 2015 la sua collega marcianese, tranciasse il lucchetto e riaprisse il passaggio lungo costa.
Impensabile, anche perché di questa situazione non ho mai letto la minima lamentela... chissà perché?

Torniamo alla passeggiata, raggiungo la Guardiola e scendo sulla spiaggia di Procchio dove probabilmente l'ultima mareggiata ha distrutto alcuni tratti del camminamento in legno, un vero peccato.

Rapida sosta per indossare la giacca, ha iniziato a piovere, ed attraverso il piccolo centro abitato proseguendo lungo la statale per Colle di Procchio, quindi breve tratto di GTE.
Breve poiché all'altezza di casa Miliani preferisco allungare lungo il più "docile" sentiero privo di numerazione sulla sinistra (rinominato dal sottoscritto s. del Pancia), di salire sotto l'acqua con il 244 non ho voglia.

Oltretutto il sentiero del Pancia mi porterà direttamente a Buca di Bomba, dove con il 248 potrò far ritorno all'auto.

Vi arriverò alle 13.29 dopo quasi 5 ore e mezza con oltre 22 chilometri piacevolmente percorsi.

Max