domenica 31 dicembre 2017

Trekking del 31 dicembre 2017


Sveglia presto, decisamente presto, tanto che non uso neppure l'auto per scendere al porto.
Arrivo alla biglietteria con dieci minuti di anticipo, l'aliscafo per Cavo partirà in orario alle 6,50.
Voglio chiudere il 2017 con una bella camminata!

20 minuti di navigazione e sbarco sul molo, giusto il tempo di accendere il gps e mi metto in marcia.
L'intenzione è di seguire la GTE fino a casa Marchetti.

C'è ancora una mezz'ora all'alba, ma riesco a fare a meno della frontale, che comunque ho nello zaino.
Lungo la salita per monte Grosso, il sentiero avrebbe bisogno di un po' di manutenzione, le frasche fradice di guazza, mi stanno bagnando i pantaloni.

Prima di raggiungere la vetta, noto importanti lavori di ristrutturazione al primo rudere mentre il Semaforo è completamente cinto da rete metallica, fortunatamente hanno lasciato il passaggio lungo il perimetro esterno; si passa senza problemi.

La tecnica discesa fino all'asfalto della Parata, non presenta particolari problemi, se non la roccia bagnata, presterò molta attenzione nell'affrontarla.
Una certa stanchezza mi rallenta, temo per la colazione troppo leggera, fortunatamente ho un paio di barrette nella tasca dello zaino, mi restituiranno un po' di energia per placare lo stomaco.

Senza forzare, salgo verso monte Strega, il tempo purtroppo non è dei migliori, una coltre di nubi basse limita fortemente la visibilità  e come se non bastasse il freddo vento di grecale mi obbliga ad indossare anche la bandana sotto al cappello.

Prima di raggiungere la vetta del Capannello, incrocio tre bikers, li rivedrò lungo l'asfalto della provinciale 32 nell'area attrezzata, dove purtroppo un tavolo in legno giace rovesciato a terra, probabilmente sono marcite le gambe.

Nel salire verso Cima di Monte, faccio uno squillo a Massimo, è in casa con l'influenza, gli porgo gli auguri di fine anno.

Avvicinandomi alle Piane della Madonna, le nubi sono meno fitte e mi concedono una maggiore visibilità; ne approfitto per qualche foto in più.
Abbandono la GTE per dirigermi verso Porto Azzurro, più esattamente verso monte Mar di Capanna, seguendo il suggestivo sentiero di crinale.

Breve sosta di dieci minuti per mangiare un boccone ed ammirare il paesaggio ed alle 11,40 riprendo la discesa verso il paese sfruttando un bel sentiero "adottato" da bikers locali.

Proseguo verso il Poggetto per ritornare sulla GTE con il neo 210 (77).
Il segnavia indica 1.40 di tempo, eccessivo!
Impiego esattamente 36 minuti a percorrere lo sterrato del Buraccio, dal fondo rimesso in ordine ed alle 13,28 arrivo a casa Marchetti dopo aver percorso circa 24 chilometri (lungomare di Cavo compreso).

Buon anno Max

giovedì 21 dicembre 2017

Collage natalizio 2017


La prima diapositiva è dedicata alla nuova segnaletica verticale.
Realizzata in base alle direttive CAI va finalmente ad uniformarsi a quella nazionale.

Purtroppo non mancano gli errori, nelle ultime brevi escursioni ho individuato diversi segnavia con i tempi di percorrenza decisamente generosi, 50 minuti per salire alla Madonna del Monte dalla prima sosta, per esempio, sono palesemente eccessivi.
Altro pannello a mio avviso forviante è quello posizionato fra i sentieri 251 e 249, indica " FORNO - PANORAMICA 0.30' "  ma in questo caso non è tanto il tempo di percorrenza ad essere errato, ma il fatto che il sentiero in questione è chiuso (da molto tempo) da un cancello che costringe a tornare indietro.
Concludo l'esemplificativa collezione con una chicca, quello che alla Sella di monte Poppe indica " INNESTO GTE 0.10' ", probabilmente andava affisso altrove...


La seconda diapositiva come potete vedere è dedicata al malconcio rifugio di San Francesco.
Il tetto è sempre sfondato dal tronco di un pino, la porta divelta, vandalizzato all'interno e dulcis in fundo, lastre di eternit sul pavimento.
Povero San Francesco, se non ci mette una pezza il Signore...


Con l'ultima diapositiva concludo in bellezza!
E' dedicata ad un tratto (il peggiore) del sentiero 18, che anche se non ha più questa numerazione, costituisce un importante porzione della GTE.
FINALMENTE non solo è stato ripulito dalla vegetazione che ne rendeva il passaggio estremamente difficoltoso, ma sono stati rifatti (stavolta per bene) i segnavia orizzontali al posto di alcune pennellate indecenti realizzate (e pagate) anni or sono.

Buon Natale Max

sabato 18 novembre 2017

Trek del 18 novembre 2017 - s. 14 e Raggio Verde


Stamani, breve escursione da Marciana.

Partendo con il sentiero 3 (103) salgo lungo la via crucis, dove un castagno caduto, al momento ostacola solo parzialmente il passaggio.
Pochi minuti ed incrocio il 14 su cui proseguo benché dal bivio sia stata rimossa sia la segnaletica verticale che quella orizzontale; evidentemente rientra fra i sentieri che l'ente Parco ha deciso di eliminare.

In effetti è piuttosto trascurato ed in chiusura dalla vegetazione, ma al momento sempre percorribile senza particolari problemi.
La situazione migliora decisamente una volta raggiunto il bivio con il 13 (113), che evidentemente rientra fra quelli "salvati"; il fondo è libero da rami caduti e pare manutenuto.

Poche decine di metri e con mia piacevole sorpresa, in zona "Canali" il 14 (114) viene fatto "resuscitare".
Ben percorribile e quasi privo di intralci (mi fermerò solo pochi minuti a tagliare le fronde di un castagno abbattuto dal vento) mi consente di passare al s. del Raggio Verde come sempre, perfettamente manutenuto.
E' privo del minimo ostacolo, sarà per questo che è stato elevato al grado di GTE!

Inizialmente pianeggiante è con la successiva parte decisamente più ripida ed impegnativa che raggiungo Serra Ventosa.
Il freddo vento da nord mi gela il sudore, indosso velocemente giacca e cappello di lana, ma sarà ugualmente un patimento raggiungere la fortezza pisana.

Concludo con un'osservazione sulla nuova segnaletica verticale, che finalmente conforme alle direttive CAI, espone a mio avviso, dei tempi di percorrenza decisamente "generosi".

Max

domenica 12 novembre 2017

Trek del 11 novembre 2017 - anello da San Piero


Per sgranchire un po' le gambe fra un trail e l'altro, per stamani passeggiata dal campo sportivo di San Piero.
Occasione che mi darà la possibilità di valutare lo stato di alcuni sentieri su cui dovrebbe svilupparsi la prossima Elbatrail.

Partiamo alle 8.39 lungo il 35, superiamo il molino del Moncione fino a raggiungere il bivio con il 34, tutto sufficientemente pulito e ben percorribile!
Al contrario la salita lungo il 34 è meno agevole, sia per la vegetazione più invadente ma soprattutto per il fondo pesantemente eroso dalla pioggia.

Superato un bel caprile sulla sinistra (Tozza al Protano) basta salire di poche decine di metri per raggiungere il bivio che porta a Pietra Murata, altro luogo da visitare assolutamente.
Avendolo fatto più volte, proseguiamo per girare sul 30 e successivamente sul sentiero del Collaccio, con cui raggiungiamo Masso alla Quata.

Scaldati finora da un bel sole, entriamo nell'umido bosco seguendo il sentiero 7, la temperatura è decisamente più bassa, tanto che mi fermo per indossare giacca e cappellino di lana.

Passando dall'area picnic del Perone, notiamo il cedimento di staccionata e segnavia, ma senza fermarci, continuiamo la discesa lungo il 5.
Ne percorreremo altri 800 metri circa, per poi passare, come indicato dal nuovo segnavia, sul sentiero che porta al romitorio di San Francesco.

A discapito di un segnavia ben fatto, che fa pensare sia ben percorribile, il sentiero dopo pochi metri diventa decisamente chiuso, avanziamo con difficoltà facendoci largo fra la fitta vegetazione (pino caduto compreso).
Toccherà rimboccarci le maniche se vogliamo far passare gli atleti di qui!

Scendendo, la situazione fortunatamente migliora, occorre sempre un po' di manutenzione, (zappa compresa) ma si procede abbastanza bene.

Raggiunto San Francesco, approfitto per scattare un paio di foto, quindi dopo 250 metri di asfalto, imbocchiamo il 7A a fianco della chiesa Romana.

Meno di mezz'ora e siamo nuovamente all'auto, dopo una camminata di oltre 13 chilometri, sono le 12.52, concluderemo piacevolmente l'escursione con vino rosso e piatti locali gustati all'Hostaria di San Martino.

Max

P.s. non ostante i nuovi segnavia a bandiera incollati sulla roccia e la segnaletica verticale espongono una nuova numerazione dei sentieri attraversati, al momento continuo a descriverli con la loro vecchia numerazione; presumo mi ci vorrà del tempo per "digerire" anche questa novità...

lunedì 30 ottobre 2017

Avventure speleo - Quota 21


Lunedì 30 ottobre 2017, dopo innumerevoli "prima o poi" e più di un sopralluogo, prendiamo la decisione di andare ad esplorare una fessura in parete che ci incuriosisce da troppo tempo.

Dopo circa una mezz'ora di cammino, finalmente scarichiamo a terra zaino e le pesanti borse con l'attrezzatura (casco, corde, imbracature, moschettoni...).

Un paio di minuti per individuare la spaccatura nella roccia quindi, fissato l'ancoraggio, mi ci vorrà più di un tentativo per far scivolare la corda nel punto giusto.
"Ci siamo!" Grida Mario dal basso.

Pochi secondi e lo vedo sparire, presumo stia salendo prudentemente verso il foro.
Poi finalmente la sua voce: "E' una galleria, entro!" Esclama entusiasta.

Grande notizia, per troppo tempo ci siamo interrogati se lo fosse.
Guardo immediatamente l'ora, sono le 9,56, incrocio le dita e resto in attesa.

Passano i minuti, continuo a fissare la corda immobile, di Mario nessun segno.
Prendo la mia attrezzatura e mi dirigo verso l'ingresso.
Sono le 10,17 quando lo vedo uscire, bene, mi avvicino curioso per sapere cosa ha scoperto.

"Sarà lunga un 150 metri, con bellissime formazioni calcaree ed una'interessante vena di malachite, ma fai attenzione, è pericoloso".
Le sue ultime parole mi fanno esitare, specialmente dette da lui che è solito sottovalutare queste situazioni.

Ma il desiderio di entrare è troppo forte, qualche consiglio ed inizio a salire.
La cosa si rivelerà più facile del previsto, in breve tempo sono già all'interno.
Accendo la frontale, estraggo la macchina fotografica ed inizio lentamente ad avanzare lungo la galleria.

Avvicinandomi al primo modesto crollo, rivela la sua bellezza.
Le formazioni calcaree sono stupende, resto incredulo per l'innumerevoli stalattiti e per la quantità di acqua che sotto forma di piccole gocce, sta scendendo dalla volta.
Bellissimo!

Proseguo fino a trovare la vena di malachite, poi ancora formazioni calcaree perfino sul pavimento, sembra di avanzare nel ghiaccio, fantastico.

Raggiungo quindi la fine della galleria, mi rendo conto solo adesso del fastidioso caldo umido che c'è; apprezzerò con piacere la migliore qualità dell'aria avvicinandomi all'uscita, bellissima galleria, esplorazione indimenticabile.

Max

domenica 29 ottobre 2017

Trekking del 29 ottobre 2017 - anello da Poggio


Approfittiamo della piacevole giornata autunnale, per fare un anello con partenza/arrivo da Poggio dove a breve, si terrà la 38° edizione della sagra della castagna; al rientro, gustare qualche buon piatto tipico non ci dispiace affatto!

Non sono ancora le 8.00 quando attraversiamo il paese, passaggio obbligato poiché ho dimenticato a casa le borracce per l'acqua e così sono costretto ad acquistare un paio di bottiglie al bar.

Tornati sulla provinciale, ci incamminiamo lungo il sentiero del Tenditoio, un interessante percorso ricco di informazioni e storia locale, ed una volta intersecato il 2, proseguiremo in direzione monte Capanne.

Anche se saliamo senza forzare, raggiungiamo il 6 ugualmente sudati, lo seguiremo verso ovest per poi passare sul 28 e raggiungere la vetta del monte Giove.

Quindi discesa fino a Serra Ventosa, dove un bel esemplare di muflone, non sembra affatto disturbato dalla nostra presenza, gli scatterò alcune foto mentre attraversa lentamente la pineta di fronte a noi.

Arrivati sul 3, teniamo la destra verso il santuario della Madonna del Monte, avvicinandoci, notiamo con piacere che è stato oggetto di manutenzione, il tratto è tornato ampio e ben percorribile.

Breve sosta a far rifornimento di acqua e scendiamo lungo la via crucis, attraversiamo una Marciana quasi spettrale, probabilmente sono tutti a Poggio a festeggiare.

Si ode musica in lontananza, ci incamminiamo lungo il sentiero 1 ed una volta raggiunto San Cerbone, torniamo all'auto lungo l'ampio sterrato in discesa.

Sono le 12.38 quando spengo il gps e lascio lo zaino in auto, dopo un "giretto" di 13 chilometri, panino con la porchetta per Mario e zuppa di farro per il sottoscritto sono ampiamente meritati.

Max

domenica 8 ottobre 2017

08 ottobre 2017 - Skyrace Chiessi Pomonte


Bellissima giornata, panorami mozzafiato, percorso tecnico e meticolosamente segnalato, complimenti all'organizzazione ed in particolare all'amico Alessio per la stupenda giornata di sport che ha offerto non solo ai concorrenti della skyrace, ma a tutti coloro che hanno assistito alla manifestazione.

Max

martedì 19 settembre 2017

Trekking del 16 settembre 2017 - m. Castello e crinale sud-ovest


Breve ma intenso!
Per stamattina passeggiata dalle Panche a Cima di Monte, niente di particolare per Mario e Massimo che la fanno 2/3 volte alla settimana...

Strada facendo però, decidiamo di raggiungere anche la vetta del m. Castello, assolutamente incantevole e visto che Massimo non l'ha mai percorso, ci avventuriamo per il bellissimo fuori pista che seguendo i crinali ci porta fino ad incrociare il sentiero 77 vicino all'ex discarica del Buraccio.

Con un minimo di attenzione si fa agevolmente, la bassa vegetazione ostacola solo parzialmente il passaggio, pressoché assenti i rovi.

Rientro alle Panche via GTE per Mario e Massimo, io mi concedo una deviazione attraverso il sentiero del Pastore; in ottimo stato fino alla baracca nel bosco, quindi leggermente in chiusura nel tratto che si ricongiunge alla GTE.

L'intera camminata si è rivelata di circa 9 chilometri, conclusi in poco più di due ore e trenta, assolutamente da provare, panorama fantastico!

Max

lunedì 4 settembre 2017

Trekking del 03 settembre 3017 - Tavola e Tabella


Si riparte con le passeggiate!
Il temporale notturno ha abbassato decisamente la temperatura, i 19 gradi indicati dal termometro, sono un vero piacere perfino alla vista.

Parto da Marciana alle 8.15, la giornata è bellissima e l'aria limpida regala un'ottima visibilità.
Dopo una breve incertezza sul sentiero con cui partire, inizio a salire lungo il n. 1, breve sosta a San Cerbone ed alle 9.12 raggiungo l'incrocio con il 6.

Con un certo dispiacere, noto che sono stati rimossi i segnavia del tratto del sentiero 1 che prosegue in salita, a quanto pare, la notizia che avevo ricevuto sulla volontà di eliminarlo, era fondata; per raggiungere la sommità del Capanne, quindi, si dovrà utilizzare il sentiero 2 proveniente da Poggio.
Evidentemente ripristinarne il fondo in cattivo stato è stato giudicato troppo oneroso ed è stata scelta la soluzione più semplice: eliminarlo!

Proseguo tenendo la destra sul 6 ed una volta raggiunta l'intersezione con il 28, passo su quest'ultimo.
Di li a poco, un simpatico incontro con un Bufo bufo (rospo) in bella mostra sull'umido granito, evidentemente rivitalizzato dalla pioggia notturna; stupefacente come abbia sopportato la siccità estiva.

Ore 9.50, raggiungo il sentiero 10 ed inizio a salire verso la Tavola, dove troverò il primo di vari cartelli realizzati dall'associazione Pedalta, su alcuni caprili ripuliti dalla vegetazione.

Scendendo, seguirò quello indicante i caprili della Tabella, luogo incantevole ed esplorato più volte.
La piacevolissima e "fresca" deviazione (un vento freddo mi obbligherà ad indossare la maglia a maniche lunghe), incrementerà di quasi mezz'ora il cammino.

Ritornato sul sentiero 10, proseguo nella discesa fino a raggiungere il 3 con cui tranquillamente rientrerò a Marciana.
Ne segnalo vari tratti in chiusura dalla vegetazione, specialmente in prossimità del bivio con il 25, poi la situazione migliora grazie anche al rapido ma efficace intervento di pulizia effettuato il 26 marzo in compagnia di Mario.

Riempo come sempre le borracce alla fonte della Madonna del Monte ed alle 13.10 raggiungo l'auto parcheggiata in paese.

Max

mercoledì 2 agosto 2017

Grotta Rame - lezioni di mineralogia


Martedì primo agosto, lezioni di mineralogia grazie alla grande esperienza di Marcello, sempre disponibile a condividere con gli amici la sua conoscenza in materia.

Ritrovo a Portoferraio alle 17,00 quindi rotta verso la vecchia officina lungo lo sterrato della Costa dei Gabbiani dove parcheggiata l'auto, lentamente iniziamo a scendere verso la miniera del Vallone.

L'appassionato Mario, ormai mezzo geologo, da un iniziale "del lei" passerà presto ad un "del tu" tempestando letteralmente di domande il gentilissimo Marcello; Luigi, Simone ed io ascoltiamo con interesse la loro conversazione, intervenendo saltuariamente con più semplici quesiti.

La galleria benché priva della consueta umidità, regala comunque immagini sempre suggestive.
Tappa obbligata per gli appassionati del settore, da visitare usando il massimo rispetto per il luogo, elmetto di protezione e prestando la massima attenzione.

Max

lunedì 31 luglio 2017

30 luglio 2017 - Visita al Volterraio


A seguito dell'ultimazione dei lavori di restauro, come pubblicato da Tenews il 19 luglio scorso, decidiamo di effettuare una visita per valutarne il risultato.

Impossibile non notare il sostanzioso intervento di manutenzione al sentiero che porta al castello, veramente ben eseguito (incendio a parte...).
Adesso la salita è sicuramente più agevole grazie ai numerosi scalini realizzati con l'ausilio di traverse in castagno.

Utile anche la panchina posizionata di fronte all'ulivastro, peccato che la visuale su Portoferraio sia completamente occlusa dalla pianta. 

La chiesa di San Leonardo, a metà salita, pare sia ancora interessata dall'opera di restauro e messa in sicurezza.

Avvicinandoci al maniero, purtroppo balza subito agli occhi la ringhiera in metallo nera che circonda l'ingresso e tutto il lato sud ovest.
Esteticamente ripugnante, allontana sicuramente l'intera struttura dal suo legittimo periodo storico, trasportando il tutto in un presente privo di quel fascino che avventurasi al castello mi ha sempre regalato; manca solo il binocolo a pagamento e siamo a posto!
Patetica anche la visuale dalla panchina collocata sotto le mura, vista a strisce orizzontali.

Un bravi quindi per quanto riguarda il percorso, mentre pollice verso per l'assurda ringhiera.

Max

lunedì 3 luglio 2017

Trekking del 02 luglio 2017- Riesando


Località Le Panche, comune di Rio nell'Elba, iniziamo il cammino all 8.47, la temperatura è piacevole.
Sfruttiamo un facile sentiero in quota (privo di numerazione) per raggiungere l'asfalto della Falconaia, quindi dopo un paio di tornanti in discesa, proseguiamo verso l'eremo di Santa Caterina.

Lo raggiungiamo alle 9.32, è tutto chiuso, Giardino dei Semplici compreso, la cosa comunque non ci disturba, l'abbiamo visitato recentemente.
Proseguiamo invece lungo il sentiero, veramente ben tenuto per gran parte dei suoi 800 metri, con cui arriviamo sulla provinciale 33.

La percorreremo per 500 metri per deviare sulla destra, da dove parte il sentiero 59 che porta al castello del Giove.
La salita non è trascurabile, ma il bellissimo panorama che si gode dalla sommità e le rovine del maniero sono veramente da non perdere.

Le mura sembra siano state oggetto di recente pulizia dalla vegetazione, almeno per una buona parte, cosa che permette di ammirarne agevolmente la struttura.

Rammarico per l'esaurimento della batteria della mia macchina fotografica, avrei scattato volentieri altre foto.

Ore 10.20, evitando di ripercorrere il cammino a ritroso, effettuiamo un ampia curva attraverso l'area mineraria e raggiunto il cimitero di Rio Marina, risaliamo lentamente fino a Rio nell'Elba, ci arriviamo alle 12.16 e vista l'ora, decidiamo di fermarci diversi minuti per gustare uno squisito totano ripieno ed un'ottima birra dell'Elba.

Max

domenica 18 giugno 2017

Trekking del 18 giugno 2018 - Orto dei Semplici


L'alta pressione purtroppo ci costringe a brevi escursioni, mi trovo con l'amico Mario alle 8.30, il termometro dell'auto segna già 28 gradi!

Parcheggiamo alle Panche con l'idea di raggiungere l'eremo di Santa Caterina via GTE.
Alle 8.50 iniziamo lentamente a salire, fortunatamente soffia un bel vento di grecale, rende la temperatura decisamente più sopportabile.

Pochi minuti e raggiungiamo la vasca dell'acqua antincendio, a Mario non sfugge del movimento in superficie
"Un riccio" esclama stupito.
Immediatamente ci adoperiamo per salvarlo, recuperati alcuni rami secchi di pino, iniziamo lentamente a spingerlo lungo il bordo scivoloso della vasca.

Un mio movimento brusco lo fa ricadere in acqua, l'esclamazione di disappunto lo spaventa tanto che si richiude su se stesso sprofondando sotto la superficie.
"Così non respira, presto tiriamolo fuori!"
Il secondo tentativo va a buon fine, Mario lo avvolge delicatamente fra le mani e dopo avermelo passato lo poso a terra ad alcuni metri dal pericolo.

La bestiolina resta immobile per diversi minuti, temo per la sua vita, ma dopo averlo osservato da vicino, vediamo che respira.
Si apre solo parzialmente, probabilmente ancora spaventato e debilitato dalla brutta esperienza.

Attendiamo ancora un po' quindi decidiamo di proseguire il cammino, mi sarebbe piaciuto vederlo sgambettare nella vegetazione, ma son passati già 25 minuti e non ci pare il caso di aspettare oltre.

Lungo la discesa dal monte Capannello rischio di scivolare, il colpo di frusta alla schiena che mi evita di cadere probabilmente mi farà peggio...
Per le continue fitte di dolore preferisco lasciare la via di crinale ed evitare la discesa dal monte Strega; raggiungeremo l'asfalto della Falconaia grazie al sentiero più basso  sul versante est.

Consolante sarà trovare l'Orto dei Semplici e l'Eremo aperti, non mi era mai capitato!
Trentacinque minuti piacevolmente spesi in compagnia di altri visitatori.

Per il ritorno all'auto tutto asfalto e curiosando fra le vie di Rio nell'Elba, ci fermeremo anche per un bicchiere di birra.

Peccato che per tornare all'auto ci aspetti la salita del Buchino...

Max

lunedì 5 giugno 2017

Trekking del 3 giugno 2017 - Molino a vento


Breve escursione sul sentiero 65 lungo il quale posso affermare "piovono bruchi".
Singolare fenomeno che vede (purtroppo) protagonista la vorace Lymantria; camminando in solitario, ne avverto chiaramente il sordo tonfo a terra.
Cadono dai rami rinsecchiti di alberi scheletrici a cui hanno depredato l'intero fogliame, la visione è a dir poco desolante.

Decido quindi di esplorare alcune traverse verso valle, piacevoli varianti ad un sentiero fin troppo conosciuto.

Una volta tornato sul 65, dedico infine diversi minuti al suggestivo mulino a vento.
Bellissima struttura che meriterebbe maggior cura ed attenzione, ma da visitare assolutamente.
Al riguardo ne riporto la storia redatta da Nello Lambardi ed ovviamente trovata su mucchio-selvaggio!

Max

lunedì 29 maggio 2017

Trekking del 28 maggio 2017 - anello di Pomonte


Stamattina escursione in solitario da Pomonte.
Dopo aver riempito le borracce con la fresca acqua della fonte, alle 8.20 inizio a salire lungo il sentiero 9.

Per i primi chilometri, niente di particolare da segnalare e con questo non voglio dire sia in ottimo stato, decespugliatore ed utensili da potatura troverebbero il loro da fare.

Qundi alle 9.06 lo abbandono per una breve deviazione sulla sinistra, inizialmente supero un rudere poi il sentiero, imbrattato di rosso, conduce ad un bel casolare da cui si gode un ottima vista della valle.
Giusto qualche foto e ritorno sul 9.

Addentrandomi nel bosco, avanzo senza esitazioni, non tanto per i nuovi segnavia orizzontali, certamente utili per chi procede soprattuto in salita, ma perché è evidente che il sentiero è molto trafficato.

Solamente lungo i primi 40 metri circa in cui abbandona la valle e piega repentinamente a destra dovrò fermarmi un paio di volte per capire dove passare.

Raggiungo il bivio con il 30 e 31 alle 10.20, mi concedo una breve sosta per mangiare un frutto e proseguo verso la Grottaccia.

Il panorama è notevole, non ostante la carenza di precipitazioni, la vegetazione rigogliosa  crea un bel contrasto con il granito.
Purtroppo, come in precedenza,  anche lungo il 31, ci sarebbe da lavorare, alcuni tratti sono quasi in chiusura.
In compenso l'ente Parco ha disponibili delle ottime mappe con tanto di APP...

Superato m. Orlano, invece di proseguire sul 31 (GTE) scelgo il recente sentiero dello Schiappone, dal rustico segnavia verticale.
Percorso di crino, un po' brullo, ma il panorama su Pomonte è spettacolare.

Mi ricongiungo all'asfalto della provinciale giusto in tempo per vedere sfilare un incredibile numero di vecchie Fiat 500, quindi concludo la passeggiata alla fonte del paese, anche se il chilometraggio è stato leggero, il caldo ha svolto egregiamente la sua parte.

ps. - Digressione Mufloni

Mi permetto di aprire una breve parentesi sull'argomento in quanto anche stamani, nemmeno un avvistamento.
Con sicurezza posso affermare che durante le mie escursioni, incontrare qualche muflone  è sempre più difficile.
Un tempo non troppo passato, in branchi si lasciavano fotografare, adesso se va bene, riesco a vederne un paio. 

Ritengo quindi che l'opera di abbattimento selettivo, abbia prodotto effetti signifitativi.
Eradicazione?
La cosa non può che spiacermi, è innegabile che avvistarli faccia sempre piacere.

Ultimamente il dibattito, o forse più corretto dire la protesta mediatica che ne è nata, la vedo come lo scontro fra emotività e razionalità ed in questo duello indubbiamente l'intervento di Silvestre Ferruzzi a mio avviso è stato ineccepibile.

Se tal tenzon esige di schierarsi, ebbene non posso che farlo dalla parte della razionalità; ma 50 giorni da orsacchiotto noo???

Max

lunedì 10 aprile 2017

Walk and work del 8 e 9 aprile 2017


Weekend dedicato alla pulizia di parte del percorso della prossima Elbatrail.

Mentre in molti hanno approfittato di queste bellissime giornate per allenarsi, il sottoscritto (e un po' me rosica) in compagnia di Andrea, Attilio, Massimo D., Massimo R. e Stefano si è dedicato alla cura dei sentieri su cui il trail si svilupperà.

Sabato 8 aprile è stato dedicato a ripulire e tracciare un nuovo tratto che i runners affronteranno in partenza e che consentirà di evitare circa un chilometro di asfalto in zona Lavacchio; quindi sono state rimosse varie ostruzioni lungo il sentiero 15.

Domenica 9 abbiamo effettuato un anello partendo dall'area picnic del monte Perone.
Dopo una breve salita lungo il sentiero 5, siamo passati sul 7 effettuando diversi interventi di potatura.
Quindi prima di raggiungere Masso alla Quata, abbiamo imboccato il 90 su cui abbiamo effettuato ulteriori piccoli ma utili tagli.

Breve sosta sulle Calanche, sempre spettacolari, quindi abbiamo proseguito fino a Malpasso (con lo 00).

Ritorneremo alle auto seguendo un 5 in buono stato, anche perchè vi avevavo già fatto manutenzione in precedenza!

Max 


lunedì 27 marzo 2017

Walk and work del 26 marzo 2017


Domenica 26 marzo, in occasione dell'ultima gara del circuito Aquile del Capanne, Mario ed io, in vista della prossima Elbatrail, decidiamo di dedicare gran parte della giornata alla manutenzione del sentiero 3 e del 25.

Partiamo da Marciana alle 8.51, la salita fino alla Madonna del Monte ovviamente non necessita di nessun intervento.
Effettueremo i primi tagli avvicinandoci a Serra Ventosa, ma giusto i rami più invadenti; per restituire luce al sentiero occorrerebbe più tempo, personale e mezzi.

La giornata è splendida, l'erica in fiore ovunque.
Dal bivio con il sentiero 27 riprendiamo l'opera di potatura, circa un'ora e mezzo per arrivare al Troppolo e tornare al sole; le fronde ancora bagnate dalla pioggia di sabato sera, ci hanno "lavato" non poco.

Alle 12.05 raggiungiamo il bivio con il 25, di li a poco il 3 è decisamente in chiusura dalla vegetazione, ma a noi interessa proseguire per il Semaforo e quindi ci dirigiamo ad ovest.
Il primo tratto è veramente stretto, i bassi cespugli spinosi di ginestra, regalano giusto lo spazio dove mettere i piedi.

Successivamente il sentiero si allarga, effettueremo alcuni tagli fino a ricongiungerci al tratto pulito domenica scorsa.
Riponiamo così guanti e forbici nello zaino.

Lungo la discesa verso Chiessi, incrociamo un nutrito gruppo di escursionisti capitanati dall'amico Giacomo, stanno salendo con l'intenzione di sostare al Semaforo; li salutiamo.

A circa 800 metri dalla fine del 25, informato dall'amico Alessio, imbocchiamo un nuovo sentiero sulla sinistra.
Il primo tratto non è entusiasmante, si divincola fra il granito facendoci risalire di quota, ma una volta raggiunta la sommità, diventa più gradevole, regalando bellissime immagini di Chiessi e del San Bartolomeo.

Lungo circa 1 chilometro, si ricongiunge al sentiero 41, con cui raggiungeremo il paese alle 14.28.
Il bus per tornare a Marciana è alle 15.10, ci starebbe bene una birra, se ci fosse un bar aperto...

Trascorreremo l'attesa ad ascoltare con interesse i racconti di un anziano del posto, mentre un caldo sole mi asciuga la schiena.

Per la birra?
Non ci abbiamo certo rinunciato, rimandata a Marciana con tanto di bruschetta!

Max