lunedì 27 gennaio 2020

Trekking del 26 gennaio 2020 - Promontorio di Piombino


La lettura dell'escursione proposta dalla locale sottosezione CAI nel Piombinese, ha subito suscitato un forte interesse, così dopo qualche ricerca sul web mi sono reso conto che Piombino non è solo acciaierie e fumo grigio, ma che adiacente al suo abitato si cela un polmone verde ricco di storia e di sentieri da esplorare.

Pianifico così la mia escursione per domenica 26 gennaio.

Da Portoferraio con l'aliscafo delle 6.50 quindi prendo l'autobus n° 1 delle 7.48 che parte a fianco della stazione marittima.
Per il biglietto a bordo pagherò un supplemento di 1 euro (2.50 €) l'edicola purtroppo era chiusa.

Scendo davanti alla Coop di Salivoli, meno di 500 metri e sono davanti al Gatta Rossa (il bar sopra la spiaggia di Calamoresca).

Ho già individuato i segnavia verticali, l'intenzione è di seguire il sentiero 302 fino a Baratti (tempo indicato dalla segnaletica 3h e 20') e rientrare con il 300 descrivendo così un anello prima lungo costa e poi via crinale.

8.18, inizio la marcia su un ampio sterrato perfettamente battuto ed ancora umido per la pioggia notturna.

Circa 15 minuti ed arrivo al primo bivio con il 305 (uno dei vari sentieri di collegamento fra 302 e 300) non lo considero, mentre l'indicazione sulla sinistra per la spiaggia Lunga è decisamente più interessante, così decido di scendere a vederla.

Quindici minuti fra andata e ritorno, foto comprese e proseguo sul 302.

Supero il bivio con il 304 e dopo un'ora esatta dalla partenza, raggiungo Fosso alle Canne.
Continuo speditamente fino al bivio successivo con il 303, girando sulla sinistra come indica l'anomalo cartello su sfondo giallo che riporta 302; pessima scelta, tratto decisamente più trascurato ed un po' in chiusura, risultato: bagnato gambe e braccia dalla vegetazione.
Probabilmente se avessi proseguito a diritto sarei rimasto su un sentiero più ampio e trafficato.

Alle 10.15 sono alla cala di San Quirico, un biker locale mi fornirà utili informazioni su dove proseguire, così continuo lungo costa.

Supero Buca delle Fate e trascorro alcuni minuti su una panchina in legno ad ammirare il panorama e mangiare un boccone.
Quindi non curante del cartello di divieto di passaggio (causa frane) proseguo sul 302 invece di optare per il 301.

Con la dovuta attenzione, scavalco la distrutta scala in legno che comunque mi consente di superare una recinzione.
Proseguo fino a raggiungere un altro bivio; un cartello "SENTIERO IN FRANA" su sfondo giallo indica una deviazione sulla destra.
Indeciso sul cammino da fare, mi vengono incontro due coppie di escursionisti dal tratto vietato... la scelta è presto fatta!

Ore 11.20 dopo aver superato nuovamente la recinzione (stavolta la scalinata in legno era in ottimo stato) raggiungo l'estremità della spiaggia di Baratti, proprio accanto al ristorante Canessa.

Un chilometro abbondante di asfalto in salita verso Populonia ed al primo tornante (come da segnavia) rientro nel bosco per raggiungere la località Reciso.

Assorto dal pensiero di individuare il sentiero di crinale (300) commetto un fatale errore... bastava percorrere ancora 600 metri circa di asfalto ed avrei potuto visitare Populonia!

Me ne rendo conto solo più avanti e forse per questo decido di effettuare una breve deviazione per visitare almeno i resti del monastero di San Quirico.
Come per la precedente deviazione, in circa quindici minuti vado, fotografo e torno, tutto molto interessante, ottima decisione.

Ritornato sul 300, proseguo lungo l'ampio sterrato, un po' monotono dal momento che l'alta vegetazione preclude la vista, oltretutto i successivi bivi  (importanti) sono privi di segnaletica, ricorrerò alla mappa del mio Garmin per avere conferma della giusta direzione.

Finalmente pendenza e vegetazione consentono di scrutare l'orizzonte, questo per circa gli ultimi due chilometri dalla fine.

Chiudo l'anello arrivando al punto di partenza alle 13.35 dopo aver percorso 20 chilometri!
Breve sosta e considerando che è sempre presto, decido di proseguire a piedi fino al porto.

Max

domenica 19 gennaio 2020

Trekking del 19 gennaio 2020 - Batteria antinave Gino Fara Forni


Con la speranza che una tranquilla passeggiata possa alleviare il mal di schiena, lascio l'auto al museo Vecchia Officina e mi incammino verso la Tenuta delle Ripalte.

Raggiungo la reception e scelgo di salire leggermente fino alla cantina (punto panoramico).
Quindi scendo verso la batteria antinave Gino Fara Forni, l'obiettivo principale di questa mia escursione.

Equipaggiato di torcia elettrica, dedicherò svariati minuti ad esplorare e fotografare prima la santa barbara (ricovero un tempo delle munizioni) e poi tre delle quattro postazioni (quelle sopra strada).

Quindi proseguendo sul versante est ritorno in prossimità del villaggio, lo attraverso e continuo il cammino verso Poggio Fino.
Sfrutto infine alcuni percorsi del bike park per ritornare al museo in poco più di quattro ore e quasi 14 chilometri percorsi.

Max

P.S. Ovviamente su elbafortificata potrete leggere una dettagliata descrizione della batteria.

domenica 12 gennaio 2020

Trekking del 12 gennaio 2020 - s. 100


Ore 9,30 ritrovo al parcheggio del monte Perone, siamo un bel gruppetto, Daniel, Erica, Luigi, Mario, Massimo D., Massimo R. ed io.

La giornata è stupenda e l'intenzione è di filmare e fotografare a più non posso.

Saliamo lentamente seguendo la GTE (il vecchio 5) ma già prima di raggiungere il bivio con il 100, spendiamo diversi minuti a "giocare" con l'obiettivo. 

Per Daniel è la priva volta, non poteva trovare giornata migliore per godersi il paesaggio.

Raggiungiamo quindi il bivio dove la GTE si divide (GTE SUD per Pomonte e GTE NORD per Patresi, probabilmente ultima novità di quelle modifiche apportate negli ultimi due anni).

Poco sopra Malpasso (Le Filicaie) ricco di segnaletica verticale con tanto di pannello veramente ben fatto dedicato al sentiero 100 (ex 00).

Abbandoniamo così la GTE per seguire il 100 in direzione del Capanne.

Un nuovo cavo di acciaio non sfugge alla nostra attenzione, ma devo ammettere che resto ben impressionato soprattutto dalla migliorata segnaletica orizzontale, specialmente nei punti "critici" dove solo la conoscenza del percorso consentiva di evitare errori.

Non raggiungeremo la vetta, dedicando piuttosto altro tempo a filmare.

Prima delle dodici, dietro front.
Mi incammino a ritroso verso l'auto sfruttando l'abbigliamento running per accelerare l'andatura dove possibile.

Poco dopo sarò raggiunto dal resto del gruppo, eccezion fatta per Daniel, a quanto pare è rimasto così incantato dal luogo che si è trattenuto a fotografare.

Ci salutiamo verso le 12,40; cambio di abbigliamento e mi incammino verso il sentiero 107, un grosso pino caduto necessita di manutenzione.

Max

sabato 4 gennaio 2020

Trekking del 4 gennaio 2020 - Caposaldo Tivoli


Chiamarlo trekking è pura esagerazione, si è trattata di una breve passeggiata in uno dei luoghi cult dell'associazione Elbafortificata.

Il caposaldo, collocato su quello che viene localmente appellato monte Coccherino o più semplicemente Coccherino, offre spettacolari vedute sul versante occidentale e e sul golfo di Lacona.

Saltuariamente pulito dai membri dell'associazione, consente inoltre di ammirare le numerose fortificazioni belliche ancora in buon stato di conservazione, attaccate duramente durante l'operazione Brassard nel giugno del 44'.

Basta parcheggiare l'auto nel piazzale sterrato (e ben ripulito) del Monumento (la strada che collega Lacona con Marina di Campo) ed imboccare il sentiero 248, pochi minuti ed una deviazione sulla destra vi condurrà all'area del caposaldo, ricca di deviazioni tutte da esplorare.

Per il ritorno suggerisco di proseguire in direzione di m. Tambone ed una volta raggiunto nuovamente il sentiero 248, rientrare indietro; tenete presente che sotto al bivio con il 248 c'è un altro sentiero che costeggiando l'asfalto vi permetterà di visitare altre fortificazioni.

Max