lunedì 31 maggio 2010

Nuovo look al 105


Dopo un significativo intervento di marcatura dei segnavia bianco rossi, grazie al Progetto Pollicino, il sentiero 105 è stato corredato all’estremità da due cartelli che mettono in guardia sul suo fondo accidentato; un’ottima idea che invita a prestare la massima attenzione a dove mettere i piedi.

Come da foto in alto, è stato anche ripristinato il segnavia in legno situato alle Piane della Madonna che era stato stupidamente distrutto.

Apposto infine un ulteriore utile ed artigianale segnavia in legno per evitare di perdere il sentiero lungo la discesa dalle Piane della Madonna (foto in basso).

Max




lunedì 24 maggio 2010

GTE trail 2010 Reverse


Convito dall’ amico Mario a rifare il GTE in direzione Cavo Pomonte, finalmente, grazie alle condizioni meteo favorevoli, decidiamo per domenica 23 maggio.
Approfittiamo così del sabato pomeriggio per posizionare tre punti di ristoro con acqua e cibo e ci diamo appuntamento per la mattina successiva alle ore 6 all’ Elbaland.

In circa 30 minuti con la sua Golf arriviamo a Cavo, parcheggiando vicino alla partenza del sentiero 61; resettiamo gps e cronometri e via, sono le 6,39.

Partiamo spediti, alternando la marcia a tratti di corsa, ove possibile; con questo sistema riusciamo a mantenere una buona media, il che ci consente di arrivare al primo punto di ristoro nei pressi di casa Marchetti in 3h e 44’.

Dopo la sosta e con il caldo in aumento, raggiungiamo la vetta del monte Orello, quindi approfittiamo di un bel sorso di acqua fresca a fonte Schiumoli che ci rimette in sesto.

Continuiamo con il consueto su e giù fino al secondo punto di ristoro, stavolta all’ombra dei pini nei pressi del campo sportivo di Procchio.
Ci arriviamo alle 13,24 dopo 6h e 45’.

Adesso inizia il tratto tosto, con la complicità del sole la scalata fino ai tavoli del monte Perone è veramente dura ed estenuante, tanto da costringermi più volte a brevi soste per riprendere fiato.
Benché atleticamente molto più preparato e quindi non in difficoltà come me, anche Mario ammette che è dura confidandomi di avere sottovalutato questa lunga salita.

Raggiungiamo l’ultimo punto di ristoro alle 15,32, le comode panche ed il tavolino ci offrono la meritata sosta, ne approfitto per comunicare alla moglie l’ora presunta di arrivo in modo che possa venirci a prendere.

Riprendiamo la marcia per l’ultimo significativo tratto di salita, l’ascesa di Malpasso, lungo un sentiero n° 5 che essendo abituato a fare con più energie si rivela ovviamente molto più impegnativo.

Festeggiamo brevemente il raggiungimento del crinale e la vista della valle di Pomonte ci da la carica giusta per accelerare il cammino.
Sempre attenti a dove mettere i piedi, la stanchezza gioca brutti scherzi, man mano che ci avviciniamo alla meta aumentiamo l’andatura.


Percorriamo gli ultimi chilometri ad un ottimo passo che non avrei certamente pensato di poter fare dopo la fatica fatta sul sentiero 18; arriviamo cosi a Pomonte alle 18,23 giusto insieme a moglie e figlia che sono gentilmente venute a prenderci.

Prima di partire offro volentieri una birra fresca a Mario, indubbiamente avrebbe fatto l’intero percorso in minor tempo se non avesse dovuto aspettarmi, ma sportivamente non me lo ha mai fatto notare.
Ci salutiamo estremamente soddisfatti per questa prova, alla prossima!


Max

venerdì 21 maggio 2010

Pulizie di primavera

Con piacere comunico la pulizia del sentiero n. 64 nei pressi di monte Orello.
In circa 2 ore, muniti di attrezzi e volontà, abbiamo riaperto il passaggio in un tratto pesantemente danneggiato dalla neve di marzo.

Non soddisfatti, due giorni dopo, abbiamo dato anche un considerevole contributo alla pulizia di due tratti del sentiero n. 18; più precisamente da sotto le antenne del m. Perone, fino a dove il sentiero si allarga, e da dove riscende più stretto e ripido fino ad intersecare il sentiero n. 17.

Poche ore di lavoro ampiamente ripagate da fatto di aver ripristinato il passaggio in due tratti del GTE.

Max

martedì 11 maggio 2010

Risultati studio su PNAT

Da “Il Tirreno” del 10 maggio 2010, ha cui ha replicato Legambiente con il suo portavoce locale il giorno successivo.

Max

lunedì 10 maggio 2010

Trek del 09 maggio 2010


Percorso: 1 (in blu) Dal bar “La Curva” al pino di Monserrato
Partecipanti: Mario, Max

Dati percorso blu: km 8,0
Tempo impiegato: 2 ore e 13 minuti
Media totale: 3,6 km/h

Ritrovo ore 7,00 al bar “La Curva” di Schipparello, partenza trek ore 6,56; arrivo al pino del Monserrato alle ore 9,09.



Percorso: 2 (in rosso) Dal pino di Monserrato alle Panche e ritorno
Partecipanti: Gaia, Enrica, Galileo, Mario, Mauro e Max

Dati percorso rosso: km 10,3
Tempo impiegato: 5 ore e 04 minuti
Media totale: 2,0 km/h

Ritrovo ore 9,00 al pino di Monserrato, partenza trek ore 9,10; arrivo ore 14,14.



Percorso: 3 (in viola) Da S. Felo anello di Capo d’Arco.
Partecipanti: Alessia, Grazia, Mario e Max

Dati percorso viola: km 4,7
Tempo impiegato: 1 ore e 18 minuti
Media totale: 3,6 km/h

Ritrovo ore 9,00 al pino di Monserrato, partenza trek ore 14,32; arrivo ore 15,50.


Condizioni meteo: variabile, vento da SE, temperatura alla partenza 11°, all’arrivo 20°.

Max

domenica 2 maggio 2010

Il Parco non parla con l'Elba, e nessuno sa cosa fa

UNO STUDIO DELL’UNIVERSITA’ DI PADOVA SUL PNAT. RISULTATI SEVERI, ANCHE SE IN GRAN PARTE PREVEDIBILI. SI PARLA DI POCA COMUNICAZIONE E SCARSA PERCEZIONE DELLA POPOLAZIONE. I DATI SARANNO NOTI A BREVE

Mancanza di comunicazione. Incuria della sentieristica. Assenza di percezione delle proprie iniziative e delle proprie funzioni da parte del territorio. Sarebbero questi i risultati di uno studio effettuato sulla presenza del Parco Nazionale sul territorio dell’Isola d’Elba da una equipe di 46 persone, docenti e studenti, dell’Università di Padova. “Siamo un gruppo di studio che si occupa di analizzare i conflitti nei parchi Italiani- ha spiegato il professor Andrea Camperio Ciani, docente di Etologia e Psicologia Evoluzionistica all’Università di Padova - Abbiamo una discreta esperienza in questo settore, avendo già svolto questo tipo di attività nel Delta del Po, nel Parco del Casentino ed altri. E da dieci anni veniamo qua ad osservare la situazione”.

Sono arrivati con un gruppo di quaranta persone per un sistematico campionamento della situazione del Parco oggi all’Elba. Hanno fatto circa 250 interviste e raccolto 400 questionari. “Abbiamo anche percorso 250 chilometri lungo i sentieri dell’Elba – continua il professore Camperio Ciani - rilevando dati sulla fauna, sulla flora, sulle condizioni della sentieristica, gli animali presenti, le loro tracce, l’impatto sulle attività umane”. In particolare, sarebbero state molte le carenze rilevate sulla sentieristica proprio nei giorni in cui si sta svolgendo sull’isola il Walking Festival: segnaletica inesistente o non curata, mancanza di informazioni, turisti stranieri spesso sconcertati e disorientati. Questo ci hanno anticipato i componenti dell’equipe di studio. “L’analisi è ancora in corso – ci dice il docente universitario - I risultati li pubblicheremo e verranno resi noti alla popolazione che ha attivamente partecipato. La partecipazione è stata molto elevata e crediamo che sia innanzitutto a loro che dobbiamo rispondere. Penso – termina - che ci siano anche informazioni interessanti per il ministero dell’Ambiente e er chi oggi decide sulla gestione dei Parchi”. I dati della ricerca dell’università di Padova verranno resi noti fra qualche settimana, probabilmente attraverso una conferenza pubblica che si terrà all’Isola d’Elba.

Da www.Tenews.it del 30 aprile 2010