lunedì 24 giugno 2019

Trekking del 16 giugno 2019 - Amandolo day


Domenica 16 giugno, all'agriturismo Amandolo va in scena una giornata dedicata alla natura ed all'enogastronomia elbana, impossibile mancare!

E' inoltre programmata un'escursione per le 10,30, ma come spesso accade, preferisco partire prima ed in solitario, per poter decidere il percorso a mio piacimento.

Così alle 8.34 mi incammino verso cala Mandriola, quindi fatti circa 900 metri, inizio a risalire lungo una strada privata per congiungermi alla GTE; seguendo quest'ultima ritorno all'ingresso dell agriturismo alle 9,14.

Proseguo sulla GTE, salgo su monte Grosso ed attraverso i pochi metri di asfalto della Parata, alle 10,38 abbandono la GTE all'Aia di Cacio, per scendere al eremo di Santa Caterina, aperto come il giardino.

Peccato per il tratto sempre in chiusura (una trentina di metri) che costeggia la recinzione.
Raggiungo l'asfalto della Parata alle 11,04, tenendo la sinistra mi incammino verso monte Giove ed una volta raggiunto il bivio, scendo verso il laghetto delle Conche, benché quasi prosciugato (adesso ha le dimensioni di una grossa pozzanghera, scatto con piacere alcune foto, il colore dell'acqua è sempre di un rosso intenso.

Continuo in direzione Puppaio, quindi salgo verso il Termine e seguo il sentiero 200 (San Bennato) poi sfruttando il passaggio pedonale attraverso il camping Elbadoc raggiungo l'asfalto della Parata; poche centinaia di metri e sono al ristorante dell' Amandolo dove fervono i preparativi per il pranzo.

Piatti esclusivi e musica locale rallegreranno commensali ed escursionisti.

Un sincero grazie all'amico Alessandro, promotore dell'iniziativa.

Max

domenica 9 giugno 2019

Trekking del 9 giugno 2019 - Parco Minerario di Rio


Seguendo il suggerimento della pubblicizzata escursione CAI "In Cammino nei Parchi" nei vecchi cantieri minerari, decido di descrivere un anello sfruttando parte del percorso dell' ultima "Miniera in Trail".

Alle 9.00 raggiungo il museo minerario, sono in pochi, saluto senza fermarmi e proseguo a salire fra i vicoli del paese.

Salgo lungo i tornanti del cantiere Bacino, quindi in zona Rosseto, imbocco il sentiero 259 ed una volta attraversata la provinciale della Parata, passo sul 203 in direzione dell'eremo di Santa Caterina, con la speranza di trovare l'Orto dei Semplici aperto, ho letto che per oggi ne è prevista la cerimonia di apertura.

Con rammarico, dopo aver attraversato una mini giungla proprio dove il sentiero costeggia la recinzione dell'eremo, trovo chiuso; mi comunicano che l'apertura (con tanto di rinfresco) è programmata per le 17.00.
Il cartello esposto all'ingresso dello sterrato comunque riporta tutt'altre informazioni...

Pazienza, proseguo lungo l'asfalto fino a raggiungere l'Aia di Cacio, quindi seguendo parte della GTE, mi ricollego alla Parata.
Ne percorro quasi due chilometri e finalmente rimetto le suole sullo sterrato.

Procedo nuovamente sul 259 in direzione della torre del Giove, ho saputo che lungo la salita è stato aperto un nuovo sentiero e sono desideroso di calpestarlo.
Le informazioni erano esatte, dopo oltre trecento metri di ascesa, scorgo sulla sinistra una pista ben battuta ideale per gli appassionati di mtb.

Ovviamente la imbocco, interamente nel sottobosco, ben pulita, mi porterà sull'ampio sterrato con cui raggiungo la vecchia officina del Portello.

Qualche foto e proseguo verso valle Giove, dove tutto brilla.
Procedo spedito per cercare di ritornare al museo minerario per salutare Marco e Giovanni, vi arriverò alle 13.00 esatte, peccato che l'orario di apertura sia fino alle 12.30!

In ogni caso, un'altra bella camminata di 16 chilometri in quatto ore esatte!

Max

P.s.
Per visitare l'area mineraria è necessario contattare la sede del Parco Minerario allo 0565 962088, vi forniranno qualsiasi informazione sulle escursioni guidate o le gite con il trenino.

lunedì 3 giugno 2019

Trekking del 2 giugno 2019 - m. Giove e sentieri 177 - 114 - 113


Bellissima giornata dal sapore estivo e dai colori primaverili.

La partenza di questa escursione è dalla fortezza pisana di Marciana, ore 8.36.
Mi incammino sul sentiero 103 (via Crucis) ma subito alla prima sosta, dove il sentiero incrocia il 157, giro a sinistra per collegarmi al 106.

Incontro piccoli corsi d'acqua, regalo di un maggio autunnale, supero il rifugio di Pedalta ed al successivo bivio, ancora segnalato alla vecchia maniera, tengo la destra iniziando a salire.
Fatti circa 250 metri, primo albero caduto sul sentiero.

Passo quindi su quello che una volta era il sentiero 28 e seguendo l'indicazione del "Caprile della Stretta" mi avvicino al monte Giove concedendomi una deviazione di pochi minuti per esaminare il piccolo osservatorio antincendio da molti anni in disuso.

Riprendo il cammino lungo il sentiero, il panorama è incantevole ma alcuni passaggi fra la roccia richiedono molta attenzione; in circa 20 minuti raggiungo la vetta del Giove.

Discesa stupenda verso Serra Ventosa, supero il caprile dell'Albero e mi concedo una breve sosta per mangiare una banana su uno dei tavolini in legno, sono le 10.52.
Durante la pausa mi rendo conto che l'area avrebbe bisogno di manutenzione, due pini sono seccati e a mio avviso andrebbero tagliati, come tagliati andrebbero molti rami secchi.

Riprendo la marcia seguendo il sentiero 103 verso la Madonna del Bollero ed una volta raggiunto il 177 continuo a scendere su quest'ultimo.
Sgraziati segnavia saltano agli occhi, alternati da grosse frecce in vernice rossa.

Procedo nel castagneto incrociando alcuni escursionisti, quindi abbandono il 177 per il sentiero delle Poesie, o quello che ne rimane.
E' in totale abbandono e notevole chiusura dalla vegetazione specialmente nel tratto che attraversa vecchi terrazzamenti, rimpiangerò la scelta fatta, con cui però evito di scendere fino alla provinciale per collegarmi in anticipo sul sentiero 114.

Anche questo benché presenti la nuova segnaletica CAI, non è certo in buono stato, è tappezzato da rami secchi e conterò 2 alberi caduti, solamente avvicinandosi alla località Canali, bivio con il 113, la situazione migliora leggermente.

Caratteristiche simili al 114 le presenta purtroppo anche il 113, trascuratezza generale con un albero caduto prima di arrivare al "Gigante".

Mi ricongiungo alla via Crucis tagliandola perpendicolarmente e seguendo l'ampio sterrato ritorno alla fortezza alle 13.59 dopo quasi 17 chilometri percorsi.

Max