sabato 30 dicembre 2023

30 dicembre 2023: Matteo Anselmi distrugge il muro delle 5 ore sulla GTE

 

Cavo, via Procchi, ore 8,31 del mattino, Matteo Anselmi è pronto ad infrangere il suo prestigioso record.

Con il tempo di 5 ore 17 minuti e 06 secondi il 16 gennaio 2021 aveva strappato "il titolo" all'atleta e amico Giovanni Zorn; una prestazione di tutto rispetto, ma la successiva crescita atletica, i sensibili miglioramenti fatti in questi tre anni circa, hanno maturato nel giovane atleta Marcianese la certezza di poterlo migliorare.

Il percorso di quasi 52 chilometri e con un dislivello che si aggira sui 2.800 metri ricalca la GTE "storica" ovvero quella ideata da Ferrrari e Giombini nel lontano 1987 ad eccezione di un breve tratto in zona Buraccio, dove le recinzioni elettriche per il bestiame la rendono impraticabile da anni

Non solo una sfida con se stesso, ma un grido forte affinché la nostra GTE possa divenire terreno di gara fra i migliori atleti di trail running.

Valorizzare il territorio elbano è senza dubbio una delle priorità del nostro Matteo e grazie alle sue sorprendenti capacità atletiche ci sta riuscendo benissimo.

In inverno l'isola offre generalmente delle temperature miti che sono ideali per competizioni del genere, a tutto vantaggio di quella destagionalizzazione tanto auspicata ma solo a parole.

Il suo messaggio da sportivo è chiaro, con impegno, sacrifici e perseveranza si può riuscire in imprese che sembrano irrealizzabili e sarebbe bello che questo suo messaggio contagiasse ognuno di noi.

Ad aspettare il suo arrivo a Pomonte, oltre ad amici e curiosi, ovviamente i suoi familiari ed il maggior esponente della giunta Marcianese, il sindaco Barbi.

Matteo taglierà il traguardo sul piccolo ponte in via del Passatoio alle ore 13,21 con il tempo di 4 ore 50 minuti e 13 secondi!

Grande Matteo, sei motivo di orgoglio per tutti noi, Massimo compreso!

Max

sabato 16 dicembre 2023

Trekking del 16 dicembre 2023: GTE da Cavo a... casa di Mario


L'aliscafo delle 6,50 ha già mollato gli ormeggi quando squilla il cellulare di Susy, è Mario, che dal molo ci vede partire; che amico, è venuto a salutarci... in realtà è arrivato in ritardo!
Deciderà cosi di tornare a casa e venirci incontro da Schiopparello.

Non ostante il mare leggermente mosso, sbarchiamo in perfetto orario, accendo il gps sono le 7,12 quando inizia a registrare.

Illuminati dalla fioca luce del crepuscolo (il sole sorgerà alle 7,41) ci concediamo una sosta caffè al Flam nur inin probabilmente l'unico bar aperto a Cavo, quindi alle 7,30 iniziamo il cammino sul lungomare Kennedy.

Evitiamo il tratto della GTE storica che parte dalla spiaggia di Frugoso optando per la via più breve ed attualmente segnalata che in poco più di venti minuti ci consente di arrivare al bivio col mausoleo Tonietti.
Propongo di spendere qualche minuto per visitarlo, merita sicuramente una sosta.

Eretto con molta probabilità all'inizio del 900 dall'architetto Coppedè come tomba per la famiglia Tonietti, non ebbe mai l'autorizzazione cimiteriale motivo che ne impedì l'impiego secondo le volontà dei committenti e contribuì al suo abbandono.

Riprendiamo così la marcia lungo la GTE mentre i raggi del sole penetrano in qua e in là la macchia circostante.
Lentamente saliamo verso monte Grosso, un tempo sede di un semaforo della Marina Militare (il gemello di quello di Campo alle Serre) e da qualche anno ristrutturato a civile abitazione.

Quindi affrontiamo con cautela la tecnica discesa che in una mezz'ora ci conduce all'asfalto della provinciale ma ne percorreremo pochi metri poiché la GTE prosegue giustamente sullo sterrato.

Risentiremo telefonicamente Mario, stabilendo di incontrarci sul monte Strega che prevedo di raggiungere in una mezz'ora.
Previsione suggerita da un'andatura che ormai non sono più in grado di fare, saranno 40 i minuti necessari per raggiungere l'Aia di Cacio!

Ci concediamo una breve sosta prima di affrontare la ripida salita, giusto per bere qualcosa, la barretta preferisco mangiarla una volta raggiunta la vetta.

Salendo la sagoma di Mario si staglia di fronte a noi, è sceso leggermente per trovar riparo dal fresco vento di maestrale.

Adesso che il gruppetto si è riunito, le conversazioni fra Mario e Susy mi consentono di aumentare l'andatura per poter effettuare delle brevi "fughe fotografiche" in modo da immortalare i miei compagni di trek.

Alle 11,06 attraversiamo l'asfalto alle Panche, un'altra mezz'ora per la vetta di Cima del Monte dopo di che è praticamente tutta discesa!

Nello scendere individuiamo dietro di noi una coppia di runners; che bravi in breve tempo il primo ci raggiunge, ha un volto familiare.
"Ma era Michele?" Mi domanda Susy
"Dalla voce direi di si" Le rispondo, chiedendo conferma al secondo corridore.

Saluteremo con piacere l'amico piombinese in perfetta tenuta trail ranning che praticamente sta facendo la nostra stessa strada, solo un po' più velocemente...

Una volta raggiunte le Piane della Madonna, il sentiero diventa una strada bianca ed anche la nostra andatura ne guadagna in velocità ma solo leggermente poiché il fondo in prevalenza costituito da ciottoli è piuttosto duro e certamente non l'ideale per Susy ed il sottoscritto. 

Alle 12,59 abbandoneremo la GTE per seguire la Strada del Fabbrello in direzione di Schiopparello, di proseguire a piedi per Portoferraio non abbiamo molta voglia, meglio l'auto di Mario, che regalerà a questa piacevolissima camminata il miglior finale possibile: uno spaghetto pancetta e peperoncini piccanti da leccarsi i baffi!

Che altro dire, bellissima giornata, ed un grazie di cuore ai miei compagni di trekking!

Max




domenica 10 dicembre 2023

Trekking del 10 dicembre 2023: Anello da San Piero lungo i s. 135 - GTE - 130 - 107

 

Il programma odierno era di prendere l'aliscafo delle 6,50 e scendere a Cavo per rientrare verso Portoferraio seguendo la GTE.
Ma una volta in biglietteria, vengo informato che l'aliscafo non viaggia.

Rientro in auto e mi dirigo così verso Campo nell'Elba, pianificando strada facendo, possibili alternative che possano garantirmi un minimo di riparo dal vento di maestrale ed un'esposizione al sole.

La scelta ricade su un anello da San Piero, una volta in marcia deciderò come svilupparlo. 

Alle 7,27 sono già in cammino, il sole non è ancora sorto, lo farà dopo alcuni minuti colorando tutto di un rosso arancio.
La prima sosta lungo il s. 135 è al mulino del Moncione, a cui dedicherò alcuni minuti entrando al suo interno per qualche scatto più interessante.

Quindi proseguo in direzione di Vallebuia, nell'attraversare il fosso del Malocci apprezzo la ravvicinata segnaletica orizzontale che mi guida correttamente nello scendere una "delicata" (se umida) liscia di granito; migliorabile decisamente quella per l'attraversamento del successivo fosso dell'Inferno, impreziosito oltre tutto dalla caratteristica distesa di tubi in polietilene (tipica vergogna elbana).

Li supero con disappunto e raggiunto un vecchio segnavia in legno mi alleggerisco nel vestiario, adesso c'è da salire!
L'ascesa sarà ancora più lenta del previsto, madre natura ha deciso di offrirmi un'inaspettata colazione: dolcissime corbezzole mature, ne farò una scorpacciata!

Raggiunto quindi il bivio con il s. 135A (Breve bretella per la GTE) posso sicuramente affermare che la maggior parte del terreno del 135 è stato dissestato dai cinghiali, completamente "arato".

Per fortuna passando sulla GTE il problema ungulati si riduce sensibilmente, aggirato il m. Cenno, in circa venti minuti raggiungo il caprile della Grottaccia, la precisione con cui è stato realizzato il varco d'ingresso del recinto è sorprendente.

Riprendo a salire, alle mie spalle le vette innevate della Corsica sono una perfetta cornice al paesaggio circostante.

Alle 11,00 raggiungo il bivio con il s. 130, ne approfitto per scartare una barretta al sesamo che mangerò strada facendo.

Dopo altri trenta minuti eccomi alle Macinelle, altro luogo incantevole, impossibile non effettuare una breve sosta anche solo per qualche fotografia.

Quindi riprendo il cammino fino sotto alla liscia del Collaccio, dove una piccola targa ricorda un tragico evento accaduto il 3 aprile del 1944.

Sono le 12,00 quando raggiungo le Piane al Canale e dove abbandono il s. 130 per passare sul s. 107 che praticamente in costante discesa mi condurrà fino all'auto.

Spengo il gps alle 12,30 tredici i chilometri percorsi.

Max