domenica 11 febbraio 2018

Trekking del 11 febbraio 2018 - m. Serra, m. Giove e Portello


Parto alle 7,23 dalle Panche in compagnia di Mario e Tamara; l'itinerario non è ancora ben definito.
Inizialmente ci dirigiamo verso l'Aiai di Cacio evitando la GTE, il sentiero lungo il versante est forse ci offrirà più riparo dal vento gelido di tramontana.

Raggiunta la prima meta, decidiamo per un giro a monte Serra, il 202 é ben manutenuto e segnalato.
Tornati all'Aia di Cacio, scendiamo verso Santa Caterina e proseguendo raggiungiamo la vetta del Giove con il 259, veramente un bel percorso, le rovine del castello, recentemente ripulito da buona parte della vegetazione, destano sempre un gran interesse.

Decidiamo così di proseguire sulla vetta fino ad affacciarci sul cantiere di Valle Giove, spettacolo!
Quindi dietro front e scendiamo verso il laghetto rosso delle Conche, dal livello decisamente sempre basso non ostante le recenti piogge.

Foto di rito e proseguiamo verso il cantiere di Valle Giove sfruttando l'ampio sterrato che passa dal Portello.
L'officina recentemente ripulita dai rovi è semplicemente fantastica, per lo meno lo è per me, amante da sempre di queste nature morte industriali.

Mario e Tamara sono decisamente più attratti dai minerali di pirite dell'enorme cava vicina, lavati recentemente dalle precipitazioni, brillano come diamanti in questa bellissima giornata di sole.

Raggiungeremo a passo spedito la strada della Parata e percorrendola fino a Rio Elba, torneremo all'auto con la tosta salita del Buchino alle 13,18 dopo aver percorso 19 chilometri e mezzo.

Max

GTE Trail - 8 febbraio 2018


Come programmato, per giovedì 8 febbraio, decido di rifare la GTE (storica) da Pomonte a Cavo.

Non ostante la leggera pioggia durante il trasferimento in bus verso Pomonte, sento che è la giornata giusta.
Parto in orario alle 6,26 con una temperatura che invita al movimento, come frontale, la mitica Onnight 410.

Benché presti la massima attenzione nel salire, il granito bagnato è estremamente scivoloso, dopo aver perso l'equilibrio tre volte, la quarta sarà fatale; per fortuna niente di rotto.
In compenso il 18 ben ripulito mi consentirà di scendere a Colle di Procchio con maggior sicurezza e facilità.

L'intenzione è di fare un tranquillo allenamento, ma visto che ho solo un paio di minuti di ritardo sul mio miglior tempo, lascio andare le gambe e vediamo che succede.
Così saluto Susanna che è venuta a farmi il primo punto di ristoro, trattenendomi giusto il tempo di una bevuta, le lascio i bastoncini e scappo via.
La rivedrò a casa Marchetti con Monica e Mario, da dove mi scorteranno fino a Cavo.

Purtroppo salto l'incontro con Minna che mi era venuta incontro da Santa Rita, leggerò in ritardo il messaggio con cui mi informava del suo percorso.

Che le gambe girano bene lo vedo arrivando con un certo anticipo a casa Marchetti, spendo quindi meno di dieci minuti per riempire le borracce, mangiare un po' di grana e un pacchetto di patatine, ormai sono una prassi!

Partiamo quindi tutti e quattro alla volta di Cima di Monte, ma ben presto sarà solo Mario ad accompagnarmi, le bimbe hanno decisamente un altro passo...

Come anticipato ai miei compagni, avevo l'intenzione di chiudere la traversata con il 61, ma avvicinandomi al mausoleo Tonietti mi rendo effettivamente conto che posso abbassare sensibilmente il mio personale di 9 ore e 52 minuti.

Quindi seguendo fedelmente il vecchio percorso, senza esitare svolto a sinistra.
Il piacevolissimo rumore delle onde che si infrangono sulla costa ci conferma che siamo alla traguardo.
Con un allungo finale stopperò il cronometro del mio Fenix a 9 ore e 16 minuti!

Un'inaspettata quanto sorprendente prestazione che festeggeremo al bar Pierolli con birra e patatine.

Max

domenica 4 febbraio 2018

Trekking del 4 febbraio 2018 - da San Martino a Fonza


Altra lunga escursione, stamani in compagnia di Mario.
Ritrovo alle 7.15 al parcheggio di San Martino.
Alle 7.24 Iniziamo a salire lungo il sentiero 245 fino a raggiungere il 248, quindi a Buca di Bomba, scendiamo verso casa Miliani con un "sentiero minore"  che benché privo di segnaletica è perfettamente percorribile.

Raggiunta quindi la GTE (Storica) risaliamo con il 244 sullo sterrato del Literno proseguendo verso le Mezzane con il sentiero 248.
Attraversiamo la provinciale al Monumento e sempre sul 248 superiamo il caposaldo Tivoli come ben indicato dal pannello informativo affisso dagli amici di Elbafortificata.

Breve sosta quindi per far passare tre motociclisti provenienti dalla vetta del Tambone e proseguiamo a salire.
Prima di raggiungere la sommità propongo di scendere verso la Segagnana attraverso quello che pensavo fosse il sentiero dell'Erbaiolo; in realtà dell'Erbaiolo percorreremo solo il tratto finale perché andava imboccato dopo altri 60 metri del 248.

Comunque la novità viene apprezzata sia da Mario che dal sottoscritto.
Raggiunta la Segagnana, riprendiamo a salire lungo lo sterrato di via del Tambone ahimè distrutto da anni.

Al culmine della salita, giriamo a destra verso Fonza seguendo nuovamente le indicazioni del 248 per poi proseguire sul 248A in prossimità di un caprile.
Affrontiamo con attenzione la successiva discesa fino a raggiungere l'intersezione con il neo 250 (fino ad un anno fa era privo di numerazione).

Temevamo di trovarlo in chiusura, invece devo dire è stato ben manutenuto, lo percorreremo in tutta tranquillità fino alla fine vicino a Laconella.
Il successivo breve tratto di asfalto a Caubbio non ci disturba assolutamente, torneremo sulla GTE ai piedi del m. Barbatoia con il sentiero 250.

Per il rientro a San Martino opteremo per la via più breve, ovvero prima un single track usato dai bikers, poi un più recente sentiero aperto dalla Provincia pochi anni fa.

Vi arriveremo alle 13.58 dopo aver percorso quasi 24,5 chilometri.

Max