lunedì 19 giugno 2023

Trekking del 18 giugno 2023: anello da Straccoligno al Ginevro

 

Stamani rotta per sud est verso Straccoligno quindi superato il fosso di Ferrato, parcheggio lo scooter ed alle 8,17 inizio a salire lungo uno dei single track del Bike Park. 
Il sentiero è molto trafficato e ben pulito e dopo circa 700 metri, in prossimità di un rudere, diventa un'ampia strada sterrata che però si sviluppa verso ovest, cosa che mi obbliga a seguire un sentiero molto più "sporco" per continuare a sud.

Con qualche difficoltà nell'avanzare, riesco a collegarmi al sentiero sovrastante, fortunatamente ben battuto e libero dalla vegetazione, l'ho percorso più volte e mi consentirà di avvicinarmi a Poggio Fino.

Fiancheggio lo stagno artificiale (particolarmente colmo d'acqua) e scendo verso la Tenuta delle Ripalte.
Sempre verso sud, raggiungo Poggio Turco e successivamente, girando verso est, inizio a scendere verso la miniera del Ginevro.

Nel fotografare l'ingresso di quota 6, avverto il rumore di un motore, è il pulmino della Caput Liberum da cui esce un gruppo di visitatori accompagnati dall'amico Luigi, valida guida ambientale, che mi soffermo ovviamente a salutare.

Spendo alcuni minuti a fotografare le rovine della laveria, le sue lamiere ormai strappate e contorte dal vento e dal tempo, testimoniano ancora il passato minerario dell'isola.

Riprendo quindi a salire lungo lo sterrato principale, il caldo comincia a farsi sentire...

Tutta salita fino al vecchio capannone (da diversi anni trasformato in appartamenti) aggiro le vigne sulla destra e dopo una breve sosta sotto un pino, inizia a scendere verso Calanova.

Tranne il primo tratto all'ombra, il resto del percorso è esposto ai raggi del sole, fortunatamente in costante discesa.

Mi soffermo qualche istante a fotografare l'assalto indisciplinato delle imbarcazione davanti alla spiaggia di Buzzancone, completa anarchia in barba alla normativa sulla navigazione e sulla sicurezza; analoga situazione davanti a Calanova.

Attratto dal luogo, mi addentro nel bosco di pini a ridosso della spiaggia di quest'ultima.
Posto incantevole, mi soffermerò quasi quaranta minuti a chiacchierare con Stefano, gestore del noleggio di windsurf, canoe e sup.
Prodigo di iniziative, ha creato una fantastica armonia fra uomo e ambiente, un'esempio di come dovrebbero essere mantenute le spiagge, sempre più spesso "svendute" solo per profitto.

Alle 13,37 riprendo il cammino, impiegherò 15 minuti a percorrere gli ultimi 1200 metri fino allo scooter.

Anche stamani bella passeggiata di 16 chilometri.

Max




sabato 10 giugno 2023

Trekking del 10 giugno 2023: anello San Martino - Lacona - m. Tambone

 

Continuo con le passeggiate settimanali, stavolta partenza alle 7,48 da San Martino lungo il piacevole sentiero 221 (CAI) o 121 (RET).
Purtroppo di piacevole stamattina c'è stato ben poco per colpa delle zanzare che non mi hanno dato un attimo di tregua; d'ora in poi inserirò il repellente fra il materiale da portare sempre nello zaino!

Arrivo finalmente sulla GTE che per ampiezza ed esposizione alla luce mi mette al riparo dalle fastidiose Culicidi, supero le due riservette della seconda guerra mondiale, il mulino a vento e poco dopo, imbocco il sentiero 215 per scendere verso Lacona.

Strada facendo (900 metri) noto sulla sinistra una piramide di pietre a segnalare quello che sembra un sentiero.
Incuriosito dalla novità, decido di vedere dove mi porta.

Nella sua prima parte si snoda nella macchia, a tratti con una certa pendenza, successivamente si allarga (una vecchia strada interpoderale probabilmente) ed anche se poco trafficata (la vegetazione è rigogliosa) mi conduce fino a via di Santa Marta.

Interessante alternativa che mi consente di scattare un paio di foto alla chiesa di Santa Maria della Neve e di fare un po' di asfalto, cosa che stamattina non mi disturba affatto, dopo le zanzare nella discesa è stato il turno delle ragnatele...

Dopo un breve e vano tentativo di aggirare il ponte di Caubbio, continuo sull'asfalto fino al camping Laconella, quindi proseguo con l'ampio sterrato (s. 250) con cui intendo raggiungere il 248.

Il sole non è certo di sollievo, come se non bastasse l'andirivieni di tornanti...
Lungo questa costante salita l'unica nota piacevole sarà scambiare quattro chiacchere con un vecchio amico, Alessandro, in sella alla sua nuova mtb.

Alle 11,27 raggiungo il 248, breve sosta di 8 minuti per mangiare un po' di frutta comodamente seduto alla panchina in legno a pochi metri dall'incrocio dei sentieri e riprendo a salire verso la vetta del m. Tambone.

Scendo quindi verso il Cocchero evitando di passare dalle rovine del caposaldo Tivoli, per colpa di spiacevoli recenti incontri con le zecche, cerco di scansare i tratti che potrebbero essere più invasi dalla vegetazione.

Attraverso così la provinciale e proseguo lungo il ciottolato delle Mezzane, prima in leggera salita, quindi in discesa, lungo la quale raccolgo un uccellino ferito alla testa, mi spiace lasciarlo a terra al suo destino.

Sempre mantenendomi sul 248, raggiungo Buca di Bomba, meno di 500 metri e passo sul 245 per ritornare a San Martino.

Concentrato su dove mettere i piedi, non mi accorgo in tempo della lotta fra due serpenti, più che lotta il grosso che vuole mangiarsi il piccolo.
Sarà la fuga del primo, che non riesco a identificare, a rendermi conto di cosa stava accadendo, mi accontenterò di scattare qualche foto alla preda che tramortita, ha avuto un bel colpo di fortuna nell'incontrarmi.

Concludo la mia passeggiata di 20 chilometri abbondanti alle 13,29, frutta e birra fresca mi attendono a casa!

Max




domenica 4 giugno 2023

Trekking del 3 giugno 2023: anello Marciana - Patresi - Bollero

 

Il clima continua a regalare giornate in cui si può godere sia del mare che del bosco, finché è così, preferisco i sentieri nel bosco.

Parto quindi da piazza Umberto I a Marciana, sono le 8,33 e diversamente dal solito, decido di procedere lungo via delle Fonti, via della Coste ed infine via dei Monti, praticamente un chilometro e mezzo di panoramico asfalto che offre stupendi scorci del paese e della costa nord dell'Elba.

Circa venti minuti ed inizio a salire sul sentiero 103, quindi raggiunto il bivio con il 113 passo su quest'ultimo.
Un breve su e giù (anzi giù e su) ed in prossimità del bivio per il punto panoramico dell'Omo Masso il 113 inizia a scendere di quota.
All'interno del bosco, dal fondo compatto e scorrevole, è un vero piacere percorrerlo.
Andrebbero tagliati un paio di castagni caduti, che comunque non intralciano più di tanto il cammino.

Alle 10,03 raggiungo il bivio in località Canali e poiché ho intenzione di scendere a Patresi, proseguo sul 114.
Supero una vecchia stazione dell'acquedotto e poco dopo il terzo albero di traverso al sentiero.

Avvicinandomi a Patresi, ciottolato e granito prendono il posto al morbido terreno; anche la pendenza si accentua.
Al bivio della Scoperta, ricco di segnavia verticali, proseguo in discesa ed in pochi minuti raggiungo l'asfalto della provinciale.
Ne percorro circa 400 metri per passare, in prossimità del ponte dei tre archi, sul sentiero 177 (ex 27 e per 30 anni autentica conclusione della GTE).

Basta percorrerne un centinaio di metri che alcuni alberi da frutto ormai inselvatichiti mi danno il benvenuto nel passato, un passato ricco di muretti a secco dove la melodia dello scorrere dell'acqua mi accompagna per gran parte del cammino.

Castagni secolari mi osservano avanzare mentre un muflone, mi avvisa della sua presenza senza darmi il tempo di vederlo.
In questo ambiente fiabesco, continuo lentamente a salire, rimproverandomi di aver fatto passare troppo tempo dall'ultima volta.
Un sentiero da percorrere assolutamente almeno un paio di volte l'anno!

Impiegherò quasi un'ora e mezzo prima di raggiungere il 103 al Bollero, quindi la minor pendenza, mi consentirà un'andatura più spedita.

Il resto del cammino vien da se, Serra Ventosa, Madonna del Monte ed alle 13,32 spengo il gps in via delle Fonti a Marciana.

Un bellissimo anello di circa 14 chilometri.

P.s. anche sul 177 andrebbe effettuato il taglio di almeno un paio di castagni caduti.

Max