Come programmato con Mario, per stamani passeggiata a Capo d'Arco in compagnia della sua cagnetta Scricciolina.
Parcheggiamo appena varcato l'ingresso del villaggio turistico ed alle 8,22 ci incamminiamo lungo il comodo sterrato a nord.
Tutto sommato la temperatura sarebbe piacevole, peccato non lo sia il vento teso da nord, così gli 11 gradi, vengono percepiti come 3°.
Dopo quasi 800 metri, abbandoniamo l'ampio sentiero per raggiungere quello sottostante attraverso una ripida cessa spartifuoco; una volta raggiunto, breve cambio di direzione per andare a vedere una piccola cava, attualmente adibita a spartano magazzino, quindi tornati indietro, proseguiamo verso la spiaggia di Ortano.
Attraversando l'arenile, scorgiamo alcune strane sagome squadrate: piccoli frigoriferi che presumo siano giunti sulla spiaggia a seguito dello sciagurato naufragio della Costa Concordia; ne contiamo 4, tutti uguali, di cui uno ancora con lo sportello, oltre al quale probabilmente erano custodite le bottigliette e gli snack adesso sparpagliati tutt'intorno.
Sorpresi per l'inconsueto incontro, proseguiamo in salita, superiamo una barbetta in ottime condizioni, 70 anni fa vi si doveva avere il perfetto controllo del golfo ed ancora su, fino a raggiungere l'ex vedetta che sempre durante l'ultima guerra, se non ricordo male, svolgeva funzioni di osservatorio e stazione radio.
Per descrivere un anello, torniamo in prossimità della spiaggia prima attraverso lo sterrato a sud di monte Fico, probabilmente disturbando anche un paio di poste di cacciatori, quindi lungo l'asfalto.
Il resto del percorso, ricalcherà sostanzialmente il tragitto fatto all'andata, uniche eccezioni la cessa fatta in discesa, opteremo per un più agevole tratto asfaltato e l'incontro con un porcospino scontroso che non ha voluto concedersi alla stampa!
Circa 13 chilometri di lenta andatura, in cui più di una volta sono stato tratto in inganno dalle numerose deviazioni un po' tutte uguali.
Max