Con l'aliscafo delle 6,50 sbarco a Cavo ed in pochi minuti sono in compagnia dell'amico Riccardo, guida del CAI di Roma e per l'occasione, organizzatore di una 5 giorni di trekking sull'isola.
Le condizioni meteo non sono entusiasmanti, un anomalo freddo scirocco la fa da padrone e con un sole ostaggio di continue nuvole sembra di essere ai primi di marzo piuttosto che a fine aprile.
Dopo un fugace saluto all'albergo, li aspetto alle Solane, che loro raggiungono lungo l'asfalto della Parata, mentre io, per evitare di aspettare la loro partenza alle 8,00, ci arrivo via GTE.
Alle 8,37 ci incamminiamo così verso monte Grosso, che raggiungeremo dopo circa 45 minuti e dove ci saremmo concessi volentieri qualche minuto di sosta in più se non fosse stato per il vento fastidioso.
La discesa dalla vetta si conclude con un'altra breve sosta, stavolta al riparo dagli "spifferi" ed oltrepassata la provinciale ci addentriamo nella macchia di lecci che pur offrendo pochi punti panoramici costituisce un buon riparo.
Raggiungiamo l'Aia di Cacio senza poter sostare qualche minuto prima di affrontare il monte Strega, il freddo vento non ce lo permette; così attraversiamo rapidamente la strada ed iniziamo la sconnessa salita, ripromettendoci di effettuare la sosta "spuntino" una volta raggiunta la cima.
Così facciamo e grazie alla protezione del crinale di roccia, riusciamo a concederci qualche minuto di riposo.
Ripreso il cammino, come prevedibile il vento diventa ancora più fastidioso e non ostante i bei panorami offerti dalla vetta del monte Capannello, continuiamo ad avanzare a capo chino senza prestarvi troppa attenzione.
Ci concediamo solo qualche foto con lo sfondo del Volterraio nei pochi tratti ridossati e superata Cima del Monte, sosta pranzo; che volete sono già le 12 e 45!
Dopo circa mezzora ci rimettiamo in marcia, giusto dopo aver incontrato un numeroso gruppo di escursionisti del CAI di Belluno che proce nella direzione opposta.
Alle 13,40 presso le Piane della Madonna, saluto i miei compagni di viaggio, loro continueranno con il trekking, che attraverso il 105, li porterà a Barbarossa, meta della loro tappa odierna; io invece proseguo con la GTE, abbandonandola dopo poco per scendere verso le Trane e raggiungere l'asfalto per Bagnaia, dove come sempre la moglie mi verrà a recuperare.
Max
Raggiungiamo l'Aia di Cacio senza poter sostare qualche minuto prima di affrontare il monte Strega, il freddo vento non ce lo permette; così attraversiamo rapidamente la strada ed iniziamo la sconnessa salita, ripromettendoci di effettuare la sosta "spuntino" una volta raggiunta la cima.
Così facciamo e grazie alla protezione del crinale di roccia, riusciamo a concederci qualche minuto di riposo.
Ripreso il cammino, come prevedibile il vento diventa ancora più fastidioso e non ostante i bei panorami offerti dalla vetta del monte Capannello, continuiamo ad avanzare a capo chino senza prestarvi troppa attenzione.
Ci concediamo solo qualche foto con lo sfondo del Volterraio nei pochi tratti ridossati e superata Cima del Monte, sosta pranzo; che volete sono già le 12 e 45!
Dopo circa mezzora ci rimettiamo in marcia, giusto dopo aver incontrato un numeroso gruppo di escursionisti del CAI di Belluno che proce nella direzione opposta.
Alle 13,40 presso le Piane della Madonna, saluto i miei compagni di viaggio, loro continueranno con il trekking, che attraverso il 105, li porterà a Barbarossa, meta della loro tappa odierna; io invece proseguo con la GTE, abbandonandola dopo poco per scendere verso le Trane e raggiungere l'asfalto per Bagnaia, dove come sempre la moglie mi verrà a recuperare.
Max