Il gran parlare del sentiero 48, della sua riapertura nel tratto La Foce Fonza e degli incresciosi episodi verificatesi, mi invogliano a ripercorrerlo nella sua interezza; a questa mia uscita si unirà Pasquale.
Parcheggiamo lungo l'asfalto dell'Acquaviva e prima delle 8,00 siamo già in cammino.
A dispetto di una notte piovosa, il primo sole sembra volerci regalare una bellissima giornata e così sarà per buona parte della mattinata.
Il primo ampio tratto del 48 non rivela sorprese, raggiungiamo quindi la provinciale in prossimità del bivio per la Biodola dopo un'ora esatta; qui la prima sorpresina, ovvero i soliti rifiuti gettati sotto strada a fianco del passaggio.
Breve tratto sconnesso in salita a fianco della recinzione, quindi addentrandoci nel bosco arriviamo ad un punto in cui ad alcuni tronchi di traverso se ne è aggiunto un terzo creando così un modesto sbarramento, superabile ma che richiede comunque un intervento di manutenzione.
Continuiamo la salita fino a raggiungere il 45 quindi dei recenti segnavia, affiancati purtroppo da un copertone per moto (incredibile!) ed a breve distanza un mucchio di frati lasciati probabilmente per far banchettare i cinghiali.
A Buca di Bomba troviamo ancora a terra il segnavia principale del 65, è la terza volta che lo riposiziono!
Breve tratto lungo la GTE fino a raggiungere il 44, che ovviamente non seguiamo, continuando sul 48 lungo il ciottolato delle Mezzane dopo aver incrociato alcune moto.
Raggiungiamo l'asfalto del Monumento dove su un tavolo recentemente posizionato ci concediamo circa 10 minuti di sosta per consumare un frutto.
Riprendiamo a salire verso il Tambone, dopo aver raggiunto la cima, intersechiamo la Segagnana restando stupiti nel vedere una panchina in legno proprio ben realizzata!
Un ottimo lavoro, anche se personalmente ne avrei fatto a meno, investendo quel tempo (e denaro) per collocare un segnavia all'inizio del sentiero a pochi metri dalla strada provinciale che porta all'Enfola, per esempio.
Proseguiamo verso sud fra campi di asfodelo, fino a raggiungere un bel caprile con tanto di segnavia in basso che ci rassicura sul corretto cammino.
Da questo punto il sentiero prosegue in direzione di Capo Fonza, ma sono solo i miei ricordi che mi fanno piegare verso ovest (dove dovrebbe andare il 48), di segnavia e di sentiero non c'è traccia.
Scendiamo controllando costantemente il terreno alla ricerca di indizi e bene o male raggiungiamo Punta di Mele dove una pittoresca segnaletica in rosso ci conferma la giusta direzione.
Con un ultimo tratto veramente brutto e scosceso raggiungiamo una piccola spiaggia di grossi ciottoli, la superiamo per risalire a fianco di una bella abitazione e riscendere poi verso un'azienda agricola in ristrutturazione, almeno così recita il cartello di denuncia inizio attività; appena superata saliamo su una simpatica scaletta in legno che ci consente di risalire un ripido argine.
Superati gli ultimi sgraziati segnavia arriviamo sulla spiaggia di Fonza; da qui sappiamo che il sentiero appena ripulito ci porterà in meno di un'ora all'arrivo, sempre che gli arroganti proprietari della zona non ci abbiano riservato un'altra sorpresa.
La sorpresa fortunatamente non è spiacevole, attraversiamo agevolmente il punto critico (dove si è verificata l'aggressione verbale...) fotografando la recentissima e contestata recinzione che giace abbattuta a terra; distrutta da anonimi o rimozione imposta dall'Autorità?
Non saprei, ma ne sono ugualmente felice.
Terminiamo il cammino sotto un caldo sole che mi costringe a rimanere in maglietta dopo aver percorso 16,6 chilometri in circa 5 ore e mezzo (fuori rotta compresi).
Dopo pochi minuti di attesa, verso le 13,40 veniamo raccolti dalla moglie che in auto ci riporta a casa.
Bellissimo sentiero, se completamente ed agevolmente percorribile, purtroppo il tratto dal caprile di Fonza fino al mare è inesistente ed al momento ne sconsiglio il passaggio specialmente a chi non lo ha mai fatto, auspicandone la riapertura il prima possibile.
Un vero peccato inoltre, la mancanza almeno di un segnavia principale alla partenza nella zona dell'Acquaviva, i primi segnavia si trovano solo quando il 48 si incrocia con il 51.
Max
Non saprei, ma ne sono ugualmente felice.
Terminiamo il cammino sotto un caldo sole che mi costringe a rimanere in maglietta dopo aver percorso 16,6 chilometri in circa 5 ore e mezzo (fuori rotta compresi).
Dopo pochi minuti di attesa, verso le 13,40 veniamo raccolti dalla moglie che in auto ci riporta a casa.
Bellissimo sentiero, se completamente ed agevolmente percorribile, purtroppo il tratto dal caprile di Fonza fino al mare è inesistente ed al momento ne sconsiglio il passaggio specialmente a chi non lo ha mai fatto, auspicandone la riapertura il prima possibile.
Un vero peccato inoltre, la mancanza almeno di un segnavia principale alla partenza nella zona dell'Acquaviva, i primi segnavia si trovano solo quando il 48 si incrocia con il 51.
Max