lunedì 1 febbraio 2021

Trekking del 30 gennaio 2021 - Coccherino e degrado


Contrariamente a quanto faccio di solito, ovvero non postare il resoconto di un'escursione se non posso corredarla da un certo numero di foto, i recenti articoli pubblicati sui media locali (che a breve inserirò in "rassegna stampa") mi hanno indotto a farlo, sia per narrare brevemente della passeggiata di sabato 30 gennaio, sia per commentare quanto letto.

Per quanto riguarda la breve escursione, ritrovo al parcheggio di San Martino alle 8,00 con Gian Luca, Massimo e Riccardo (ognuno con auto propria...) quindi grazie a buona parte del sentiero 221, raggiungiamo la GTE in prossimità delle "riservette" dove mi trattengo alcuni minuti per riposizionare la vecchia descrizione e le foto della loro pulizia effettuata nelle date del 20/12/2011 dal sottoscritto e del 02/01/2012 con la collaborazione  degli amici Giacomo e Pasquale per la seconda riservetta .

Intervento effettuato, riprendiamo la marcia lungo la GTE superando agevolmente grosse porzioni di pino abbattute dal forte vento notturno con l'intenzione di raggiungere il caposaldo Tivoli  e m. Tambone.

Attraversato l'asfalto della provinciale, lasciamo ben presto il 248 per imboccare il sentiero 248B che consente di attraversare il caposaldo, sono interessato a vedere l'imbrattamento di cui è stata oggetto la PCM (Postazione Circolare Monoarma) in cemento armato segnalatomi da Pasquale.

Scatto un paio di foto e vista l'ora, decido opportuno evitare di proseguire per la vetta del m. Tambone, dal momento che per le 12,00 vorrei essere a casa.
Quindi dietro front fino a Buca di Bomba, breve sosta per immortalare alcuni bikers scendere veloci dalla cessa ben ripulita e seguendo il 245 alle 11,53 ritorniamo alle auto dopo aver percorso poco più di 13 chilometri.

Riguardo agli articoli letti, purtroppo confermano un crescente incremento di palesi atti di inciviltà.
Si va così dal recente imbrattamento con vernice azzurra della vecchia postazione militare, al furto della catena di sicurezza sul 205, per non dimenticare i segnavia divelti più volte a Capo d'Arco.

Dulcis in fundo, l'articolo odierno redatto da Legambiente, CAI ed Italia Nostra, che evidenzia come lunghe porzioni della nostra GTE siano adibite a discarica abusiva in cui possiamo trovare di tutto, dai materassi agli elettrodomestici, dall'amianto ai laterizi, dalla plastica ai copertoni, come documentato (purtroppo) anche nel blog "Rifiutidautore".

A mio avviso forme più o meno gravi di ribellione alle istituzioni, all'educazione ed al senso civico che regalano un effimero senso di liberazione a chi le compie, di fatto un sicuro danno per la nostra comunità che sul turismo outdoor punta il proprio futuro.

Piccolo sassolino dalla scarpa: ma della geniale idea di far passare la GTE a fianco della discarica del Literno ne vogliamo parlare???

Max