L'aliscafo delle 6,50 ha già mollato gli ormeggi quando squilla il cellulare di Susy, è Mario, che dal molo ci vede partire; che amico, è venuto a salutarci... in realtà è arrivato in ritardo!
Deciderà cosi di tornare a casa e venirci incontro da Schiopparello.
Non ostante il mare leggermente mosso, sbarchiamo in perfetto orario, accendo il gps sono le 7,12 quando inizia a registrare.
Illuminati dalla fioca luce del crepuscolo (il sole sorgerà alle 7,41) ci concediamo una sosta caffè al Flam nur inin probabilmente l'unico bar aperto a Cavo, quindi alle 7,30 iniziamo il cammino sul lungomare Kennedy.
Evitiamo il tratto della GTE storica che parte dalla spiaggia di Frugoso optando per la via più breve ed attualmente segnalata che in poco più di venti minuti ci consente di arrivare al bivio col mausoleo Tonietti.
Propongo di spendere qualche minuto per visitarlo, merita sicuramente una sosta.
Eretto con molta probabilità all'inizio del 900 dall'architetto Coppedè come tomba per la famiglia Tonietti, non ebbe mai l'autorizzazione cimiteriale motivo che ne impedì l'impiego secondo le volontà dei committenti e contribuì al suo abbandono.
Riprendiamo così la marcia lungo la GTE mentre i raggi del sole penetrano in qua e in là la macchia circostante.
Lentamente saliamo verso monte Grosso, un tempo sede di un semaforo della Marina Militare (il gemello di quello di Campo alle Serre) e da qualche anno ristrutturato a civile abitazione.
Quindi affrontiamo con cautela la tecnica discesa che in una mezz'ora ci conduce all'asfalto della provinciale ma ne percorreremo pochi metri poiché la GTE prosegue giustamente sullo sterrato.
Risentiremo telefonicamente Mario, stabilendo di incontrarci sul monte Strega che prevedo di raggiungere in una mezz'ora.
Previsione suggerita da un'andatura che ormai non sono più in grado di fare, saranno 40 i minuti necessari per raggiungere l'Aia di Cacio!
Ci concediamo una breve sosta prima di affrontare la ripida salita, giusto per bere qualcosa, la barretta preferisco mangiarla una volta raggiunta la vetta.
Salendo la sagoma di Mario si staglia di fronte a noi, è sceso leggermente per trovar riparo dal fresco vento di maestrale.
Adesso che il gruppetto si è riunito, le conversazioni fra Mario e Susy mi consentono di aumentare l'andatura per poter effettuare delle brevi "fughe fotografiche" in modo da immortalare i miei compagni di trek.
Alle 11,06 attraversiamo l'asfalto alle Panche, un'altra mezz'ora per la vetta di Cima del Monte dopo di che è praticamente tutta discesa!
Nello scendere individuiamo dietro di noi una coppia di runners; che bravi in breve tempo il primo ci raggiunge, ha un volto familiare.
"Ma era Michele?" Mi domanda Susy
"Dalla voce direi di si" Le rispondo, chiedendo conferma al secondo corridore.
Saluteremo con piacere l'amico piombinese in perfetta tenuta trail ranning che praticamente sta facendo la nostra stessa strada, solo un po' più velocemente...
Una volta raggiunte le Piane della Madonna, il sentiero diventa una strada bianca ed anche la nostra andatura ne guadagna in velocità ma solo leggermente poiché il fondo in prevalenza costituito da ciottoli è piuttosto duro e certamente non l'ideale per Susy ed il sottoscritto.
Alle 12,59 abbandoneremo la GTE per seguire la Strada del Fabbrello in direzione di Schiopparello, di proseguire a piedi per Portoferraio non abbiamo molta voglia, meglio l'auto di Mario, che regalerà a questa piacevolissima camminata il miglior finale possibile: uno spaghetto pancetta e peperoncini piccanti da leccarsi i baffi!
Che altro dire, bellissima giornata, ed un grazie di cuore ai miei compagni di trekking!
Max