Continuo con le passeggiate settimanali, stavolta partenza alle 7,48 da San Martino lungo il piacevole sentiero 221 (CAI) o 121 (RET).
Purtroppo di piacevole stamattina c'è stato ben poco per colpa delle zanzare che non mi hanno dato un attimo di tregua; d'ora in poi inserirò il repellente fra il materiale da portare sempre nello zaino!
Arrivo finalmente sulla GTE che per ampiezza ed esposizione alla luce mi mette al riparo dalle fastidiose Culicidi, supero le due riservette della seconda guerra mondiale, il mulino a vento e poco dopo, imbocco il sentiero 215 per scendere verso Lacona.
Strada facendo (900 metri) noto sulla sinistra una piramide di pietre a segnalare quello che sembra un sentiero.
Incuriosito dalla novità, decido di vedere dove mi porta.
Nella sua prima parte si snoda nella macchia, a tratti con una certa pendenza, successivamente si allarga (una vecchia strada interpoderale probabilmente) ed anche se poco trafficata (la vegetazione è rigogliosa) mi conduce fino a via di Santa Marta.
Interessante alternativa che mi consente di scattare un paio di foto alla chiesa di Santa Maria della Neve e di fare un po' di asfalto, cosa che stamattina non mi disturba affatto, dopo le zanzare nella discesa è stato il turno delle ragnatele...
Dopo un breve e vano tentativo di aggirare il ponte di Caubbio, continuo sull'asfalto fino al camping Laconella, quindi proseguo con l'ampio sterrato (s. 250) con cui intendo raggiungere il 248.
Il sole non è certo di sollievo, come se non bastasse l'andirivieni di tornanti...
Lungo questa costante salita l'unica nota piacevole sarà scambiare quattro chiacchere con un vecchio amico, Alessandro, in sella alla sua nuova mtb.
Alle 11,27 raggiungo il 248, breve sosta di 8 minuti per mangiare un po' di frutta comodamente seduto alla panchina in legno a pochi metri dall'incrocio dei sentieri e riprendo a salire verso la vetta del m. Tambone.
Scendo quindi verso il Cocchero evitando di passare dalle rovine del caposaldo Tivoli, per colpa di spiacevoli recenti incontri con le zecche, cerco di scansare i tratti che potrebbero essere più invasi dalla vegetazione.
Attraverso così la provinciale e proseguo lungo il ciottolato delle Mezzane, prima in leggera salita, quindi in discesa, lungo la quale raccolgo un uccellino ferito alla testa, mi spiace lasciarlo a terra al suo destino.
Sempre mantenendomi sul 248, raggiungo Buca di Bomba, meno di 500 metri e passo sul 245 per ritornare a San Martino.
Concentrato su dove mettere i piedi, non mi accorgo in tempo della lotta fra due serpenti, più che lotta il grosso che vuole mangiarsi il piccolo.
Sarà la fuga del primo, che non riesco a identificare, a rendermi conto di cosa stava accadendo, mi accontenterò di scattare qualche foto alla preda che tramortita, ha avuto un bel colpo di fortuna nell'incontrarmi.
Concludo la mia passeggiata di 20 chilometri abbondanti alle 13,29, frutta e birra fresca mi attendono a casa!
Max