Sabato 7 novembre, giornata stupenda, compagnia pure!
Ritrovo all'Aia di Cacio alle 8,30, quindi in compagnia di Anna, Mario e Susy scendo verso l'eremo di Santa Caterina dove ogni lunedì di Pasquetta viene celebrata la festa della Sportella, un tipico dolce della tradizione riese.
Proseguendo lungo il sentiero, raggiungiamo la provinciale, prima sosta per alleggerimento vestiario, t-shirt e pantaloncini sono d'obbligo data la temperatura ben sopra la media stagionale.
Poco più di 500 metri e rieccoci sullo sterrato, la salita verso la torre del Giove ci attende, salita oltretutto in ottimo stato, presumo per la costante manutenzione effettuata dai bikers locali.
Alle 9,26 raggiungiamo le mura della torre, o meglio quello che ne resta poiché pesantemente devastate durante l'assedio dei turchi nel sedicesimo secolo.
Il luogo comunque conserva integro il suo fascino e la vista su 360 gradi è veramente spettacolare; se si attraversa poi in direzione sud la lecceta che lo cinge, in meno di due minuti si gode di una panoramica impareggiabile su Rio Marina e valle Giove.
Quindi breve marcia indietro fino ad un adrenalinico single track con cui scendiamo fino allo sterrato che dall'officina del Portello porta al laghetto delle Conche, nostra prossima meta.
Oramai il livello dell'acqua si è decisamente abbassato e le recenti pioggie autunnali lo hanno solo timidamente rinvigorito; comunque regala ancora colori e riflessi sorprendenti.
Mentre Mario offre nozioni di geologia alle nostre ospiti, io cerco di catturare qualche bella immagine con la mia macchina fotografica.
Dopo un abbondante quarto d'ora, riprendiamo quindi il cammino verso un altro luogo suggestivo, il Termine e monte Calendozio.
Dal paesaggio quasi lunare, ricco di giacimenti di ferro, è un'altra meta assolutamente consigliata per chi effettua un'escursione in zona.
Anche qui sosta e foto sono d'obbligo.
Meno di 500 metri e ritorniamo sul sentiero principale (206) un paio di chilometri abbondanti e raggiungiamo la strada della Parata, ne percorreremo circa 800 metri in direzione ovest (in discesa) per poi risalire in meno di 200 metri sulla GTE.
Girare a sud ci riporterebbe rapidamente all'Aia di Cacio, ma perché non fare un salto alla spiaggia dei Mangani?
Così rotta verso nord, in poco più di mezz'ora percorriamo i 2 chilometri che ci separano dalla bellissima quanto selvaggia spiaggia!
Una sosta per rinfrescare le zampette, rimpiangendo di non avere costume e telo mare e dopo dieci minuti abbondanti ci rimettiamo in marcia per affrontare la breve ma ripida salita con cui ci avvicineremo a Nisportino.
Ne raggiungiamo l'ampia spiaggia poco dopo le 14, non ci resta che la lunga salita (di quasi 2 km) per concludere la nostra escursione.
Temuta da Anna, ma solo a parole poiché visto il distacco che ci rifilano le "bimbe" non so se portarle ancora a spasso in futuro...
Il generoso Mario ed io chiudiamo l'anello di circa 19 chilometri alle 14.45; bellissima giornata, bellissima escursione e complimenti alle donne!
Max